“Milano 2020, piano di adattamento“: atto secondo con polemica. Il sindaco Giuseppe Sala lancia un appello chiedendo ai cittadini idee e collaborazione per la Fase 2 e al governo meno burocrazia su piste ciclabili e bonus acquisti per le e-bike. Replica il presidente dell’Aci di Milano Geronimo La Russa: «E’ di auto che bisogna parlare. Se la ripartenza dipende da biciclette e scooter c’è da preoccuparsi».
“Milano non rinuncia a una mobilità dolce e più pulita”
Nel suo appello quotidiano via Facebook Sala sottolinea il drammatico problema degli spostamenti. Il rischio di sovraffollamento dei mezzi pubblici da un lato, la volontà di non perdere «la rotta giusta nella ricerca di una città migliore» dall’altro. Alla stazione Metro di Cadorna, questo l’esempio portato dal sindaco, accedono normalmente 6 mila persone all’ora. Mantenendo il distanziamento alla ripartenza del 4 maggio, invece, non ne potranno accedere più di 1.500 (il 25%), per di più a gruppi di 75 alla volta. «Non se ne esce se non si trovano altre formule, quindi anche l’idea di parlare di piste ciclabili non e’ una scelta ideologica, ma è una scelta di visione e anche di necessità» ha sottolineato.
Ciclabili, Sala chiede una deroga al codice della strada

Quindi è urgente attuare il piano di potenziamento delle piste ciclabili, «senza troppa burocrazia e in deroga al codice della strada» ed è necessario che «vengano finanziati i cittadini che sceglieranno di comprare una bicicletta elettrica per spostarsi nella Fase 2». «Non voglio solo subire _ conclude Sala _; voglio usare questa situazione per rilanciare rispetto ad una mobilità diversa, dolce, elettrica».
Replica La Russa (Aci): la soluzione resta l’auto

«Se la ripartenza di Milano dovesse dipendere da biciclette, scooter e monopattini, crediamo che ci sarebbe davvero molto da preoccuparsi» è replica secca di La Russa. «Noi pensiamo sia più utile e pressante ragionare sul tema delle auto, partendo dalle modalità che si vorranno intraprendere».
E in una settimana non si potrà fare molto in un senso o nell’altro, prevedo solo tanta repressione e tantissima frustrazione e molta gente che se potrà resterà ancora in casa in attesa di tempi migliori.
Vede io preferisco una programmazione a lungo termine che improvvisazioni dovute a drammatiche contingenze.Io sono quello che è andato a comperare una eup in una concessionaria Volkswagen di Frosinone ed il venditore non sapeva che dire. La mobilità elettrica non si improvvisa specialmente nelle grandi città come Milano o Roma. Poi una ebike o un monopattino elettrico a Roma con tutte le sue salite deve essere bello potente. Preciso che l’ho usato un monopattino elettrico a Roma, era a norma e risultava decisamente sotto dimensionato
Ha ragione. Purtroppo il coronavirus non ci dà il tempo di programmare. Lunedì prossimo si muoveranno a Milano più di un milione di persone e nessuno ha idea di come gestirle. I mezzi pubblici avranno una capienza oraria ridotta a un quarto e le strade non possono fisicamente sopportare un milione di auto private in più, termiche o elettriche che siano.
Nell’elenco dei comuni che hanno proposto incentivi per la mobilità elettrica che lei ha postato manca Milano la provincia di Milano e la regione Lombardia. Tranne che non abbia letto male.
Capisco, lei si riferisce all’articolo sui bonus comunali. In effetti altre città, per esempio Bologna dove vivo io, finanziano il bonus da 300 euro con i fondi comunali. Potrebbe farlo anche Milano.
A Milano non so ma Roma è tutto un sampietrino che con due gocce d’acqua diventa sapone si scivola con gli scooter a ruota alta con le ebike e monopattini elettrici sarà un bel volare in aria, mi sembra in questo caso il solito inutile palliativo. Io sono per la mobilità elettrica ma ragionata non frutto di scelte improvvisate dovute all’emergenza contingente
Una domanda per lei e per gli altri che criticano l’appello di Sala sulla mobilità alternativa leggera: cosa fareste al suo posto?
Circolazione libera delle auto, parcheggi gratis, no Ztl, Uber, Lyft, taxi con costi fissi, togliere tram e bus che rallentano il traffico, occupano un sacco di corsie, al posto piste ciclabili. Dove è possibile invece di metropolitana fare marciapiedi mobili come negli aeroporti, tipo a Fiumicino o ad Amsterdam o come a Parigi nella fermata sotterranea di Chatelet – Les Halles.
Sicuramente le proposte di Sala sono intelligenti come gli aperitivi Milano-non-si-ferma.
Manca Milano, la provincia e la regione oppure ho letto male?
Non capisco la domanda. Sala è sindaco di Milano e parla solo di Milano. Non è poco, però: un milione e mezzo di abitanti e altrettanti che entrano ogni mattina dai comuni limitrofi.
vabbè parlare male di Sala, l’uomo degli aperitivi, “volemose bene, mangiamo ai ristoranti coi cinesi sennà falliscono”, “Milano rimane aperta”… è come sparare sulla Croce Rossa. E’ un uomo di sinistra che va avanti con i soliti slogan… Comunque voglio veder i milanesi nelle e-bike con le piogge autunnali fare causa al comune quando scivolano sull’acciottolato.. tutti bravi a parlare credendo di vivere a Los Angeles. chi vive a Milano la pensa diversamente…. ma Sala non vive a Milano, lui frequenta salotti e ci prende gli aperitivi…….
Ma una domanda mi sorge spontanea, con quali risorse un cittadino che prende i mezzi pubblici anche per risparmiare acquisterà un mezzo elettrico che costa almeno 400 euro? Soprattutto in questo periodo di incertezza sociale ed economica.
Infatti Sala pensa a un bonus per l’acquisto. In molte città c’è già e arriva fino a 300 euro https://www.vaielettrico.it/bonus-ebike-fase2-i-comuni-che-fanno-di-piu/. E c’è anche un ecobonus statale di 1.500 euro per chi rottama una vecchia auto inquinante senza sostituirla https://www.vaielettrico.it/bonus-acquisto-ebike-legge/
Continua il ping pong? Diamo ai cittadini i mezzi economici, soprattutto in questo momento, poi saranno loro a scegliere quale mezzo sia più idoneo per gli spostamenti. Non si possono equiparare le esigenze di un dipendente che lavora a pochi chilometri da casa con un agente di commercio che fa oltre 200km/giorno…
Il problema di Sala è decongestionare il trasporto pubblico. Ovvio che gli agenti di commercio non viaggiavano in Metro e non viaggeranno in e-bike. Ma tanti impiegati, commesse e operai sì.