Alessandro ha letto di una censura dell’Autorità antitrust (Agcm) contro due costruttori di veicoli elettrici pubblicizzati come a “emissioni zero”. E’ vero, ma…Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
“Sono un vostro assiduo lettore, possessore di una Twingo ZE dal 2021 (e ora sarei nei guai, a detta di qualcuno…) e di una Toyota Auris HSD in attesa di sostituzione.
Sulla pagina di Google News, che indicizza le notizie in base anche alle ricerche e agli interessi, spesso mi appaiono articoli riguardanti auto elettriche e loro mondo, a volte interessanti, altre volte con titoli assurdi.
E’ il caso di quello apparso oggi, della Testata Online “Motor Zoom” con il titolo: “Auto Elettriche, l’Italia dice addio: mai più nel nostro Paese. Se l’hai comprata sei nei guai”. Di solito non dò click benevoli a certe testate, ma questa l’ho voluta leggere per farmi due risate.
Dateci un occhiata ma il riassunto è: le auto elettriche non sono totalmente a zero emissioni e allora l’Antitrust ne blocca la pubblicità/vendità perchè, se non dicono che la corrente che potresti usare potrebbe derivare dal fossile e quindi inquinare, allora non le devono vendere.
Non saprei, mi sembra il bue che da del cor**to all’asino. Perchè, nelle auto ICE non ti dicono che, oltre ai gas di scarico della tua auto, questa inquina anche durante l’estrazione, la raffinazione e il trasporto del carburante? Ridicoli„. Alessandro R.

Quanta confusione sulle auto ecologiche: perfino quelle a metano si definiscono ECO

Quello che sostiene è da un lato un’ovvietà, dall’altro una tempesta in un bicchier d’acqua, buona solo per essere strumentalizzata. Come puntualmente è avvenuto.
Cosa dice? Dice che espressioni come “100% sostenibile“, “100% Green“, “Zero emissioni“, “Impatto zero sull’ambiente” ed “Eco” sono scorrette in quanto “green claim generici e senza indicazione della fase del ciclo di vita del prodotto“. La censura si rivolge in particolare ai siti che pubblicizzano due piccole microcar urbane come Xev Yoyo e Microlino. Entrambe hanno poi rimosso le definizioni incriminate e la faccenda si è chiusa.

Tuttavia alcuni giornali (i soliti) impegnati in una guerra totale contro l’auto elettrica, ne hanno approfittato per sparare titoloni tipo quello segnalato dal lettore, o quello del “Il Giornale”: “L’Antitrust smaschera l’auto elettrica“.
Che dire?
Primo: tutti sanno (e noi per primi lo abbiamo sempre detto) che nessuna auto, anche elettrica, è oggi a emissioni zero nell’intero ciclo di vita. Quindi siamo all’ ovvietà. L’unica differenza è che l’elettrica pura potrà diventare a emissioni zero quando tutta l’elettricità necessaria a produrla e ad alimentarla sarà green. Una termica non lo diventerà mai.
Secondo: sarà sufficiente aggiungere la precisazione “allo scarico” e a quel punto, ripresa alla lettera la norma Ue, la definizione sarà inattaccabile. Quindi, siamo all’inutile pignoleria.
Terzo: come la mettiamo con le auto termiche, molte delle quali riportano il prefisso eco nel nome del modello, pur bruciando metano o benzina nel motore ibrido?
l’Europa produce tra l’otto e il nove percento (8-9%) in diminuzione, al contrario del resto del mondo che invece sta aumentando le emissioni e voi mi parlate delle macchinette a pile!
Fate spazio alle vostre tavole, i disoccupati del settore automotive li mandiamo a mangiare a casa vostra. Burattini!!!
Lei è al terzo commento su questo blog e continua a rivolgersi a noi e ai nostri lettori in toni inammissibili. Vada avanti così e finirà nel cestino.
Ma grazie al ciufolo. Basta polemiche. A voler essere pignoli a tutti i costi buona parte delle emissioni di polveri sottili è responsabilità dell’accoppiata pastiglie-disco nel meccanismo di frenata e quindi, paradossalmente, anche mezzi senza motore ma dotati di freni sono fonte di emissioni. Non si salva neanche l’auto del tre volte campione di formula carrettino Ronnie Beck.
Il presupposto è che ormai la dicitura GREEN e niente di più che uno slogan!
Non che l’antitrust abbia scoperto gran che ma la differenza si gioca sulle parole e come diceva qualcuno “le parole sono importanti”.
“Emissioni zero allo scarico” ed “impatto zero sull’ambiente” sono profondamente diversi perchè l’auto elettrica non è ad impatto zero sull’ambiente.
Il netto e unico distinguo ad oggi tra ICE e BEV è uno ed uno solo e sono le emissioni allo scarico, che nelle BEV, non avendolo, non ci sono mentre paradossalmente in un ICE che andasse ad idrogeno, carburanti Bio o similari allo stesso modo non ci sarebbero.
Quindi la sostanziale differenza non è nella tecnologia ma nel tipo di alimentazione, il comun denominatore è lo zero emissioni allo scarico.
Detto questo come già citato all’inizio l’idea di green lascia il tempo che trova se non rientra in un globale ciclo virtuoso che richiede tempi, soldi ed energie non certo ristrette nella data del 2035, basti pensare ai tanti che la citano che la Cina ci lavora da almeno 20 anni all’elettrico.
L’estrazione di Litio per le batterie o di materie rare per i motori sono tutt’altro che green ed amiche dell’ambiente al pari del petrolio.
Di bello c’è che case come Green Silence Group si è orientata verso motori privi di terre rare ma tutto ha un costo. E anche questo fa parte dell’ago della bilancia della transizione.
Se pensiamo paradossalmente ai miliardi investiti in Italia per il 110% avvolgendo i palazzi nella plastica per isolarli climaticamente e riqualificarli invece di puntare alla bioedilizia ci si rende conto di quanto sia abusato il termine green e poco veritiero.
Di sicuro se l’Europa vuole puntare sull’elettrico deve anzitutto cercare di essere indipendente dalla Cina ma soprattutto non abbandonare le alternative all’elettrico perchè in questo momento dove l’Europa è più scoperta, se lasciamo che l’elettrico spadroneggi significa aprire un monopolio a pechino sui nostri mercati.
Se l’UE è così idiota da non capire che la transizione va programmata, assistita e sovvenzionata con i giusti tempi e modi rischiamo una colonizzazione dei mercati.
Se poi si pensa che il parco auto circolante comprende ancora Euro 3, 4, 5 non ci vuole molto a capire che se già solo questo parco diventasse euro 6 ci sarebbero diversi vantaggi meglio ancora se full-hybrid.
L’idea di una mobilità solo elettrica per l’intero parco circolante non solo italiano ma mondiale è un’idiozia oltre che utopistico e non ci vuole molto a capirlo con una banale teoria dei pesi e contrappesi, ti devi spingere molto oltre per mantenere l’equilibrio e ad oggi l’idea di pannelli fotovoltaici ecosostenibili è ancora embrionale oltre che costosa il che riassunto ti indica che nel 2030 avrai da smaltire vecchi pannelli solari esausti e non sarà semplice, quindi ripeto il green è una marchiatura la realtà è tutta da verificare.
Certo: tutto banale, ovvio, basta che…semplice, idiozia, tutto da verificare. E’ sicuro di sapere di cosa sta parlando?
Molto!
E direi che la crisi indotta dell’automotive europea sia altrettanto evidente.
Eviterei di citare nuovamente la Cina poichè se ad oggi non è chiaro come opera il governo di Pechino magari è il caso di svegliarsi e capirlo.
Le compagnie aeree cinesi hanno beneficiato di circa 15 miliardi di aiuti pubblici, dai conti in rosso stanno passando all’attivo e casualmente stanno scalando preferenze nelle rotte internazionali considerando che mentre i vettori europei evitano il territorio russo quelli cinesi ci volano sopra tranquillamente accorciando le ore di volo.
Non c’è nulla di complesso, se giochiamo con le stesse regole è un discorso se ognuno si fa le regole in casa propria è un altro, ragione per cui il discorso sopra è più che evidente nei concetti.
L’elettrico non può essere l’unica alternativa fin quando dipendi da un paese monopolista come la Cina che gioca con regole proprie.
Anche Alitalia ha beneficiato di aiuti di Stato e non mi pare sia cinese.
L’aspetto più grave è aver dato peso ad un articolo di “Motor Zoom”
Non per caso abbiamo citato l’agenzia Ansa, che riporta correttamente la notizia.
Penso che sia inutile discutere sulla convenienza o meno delle auto elettriche e del loro impatto sull’ambiente.
È ovvio e scontato che sia minore delle auto a combustione, anche in presenza di corrente prodotta da combustibili fossili…
Meglio ancora se prodotta in modo green.
Se si va a leggere i piani dei costruttori di auto, si vede chiaramente che per tutti il futuro è solo elettrico…
Il dato è tratto …e non si torna indietro.
Ben altra storia è l’attuale crisi dell’auto che si riscontra in pratica in ogni luogo, non solo in Italia.
Per questo motivo molti costruttori Europei, Americani e anche Cinesi stanno rivedendo i loro piani industriali, prolungando la vita alle motorizzazioni endotermiche.
Anche itilizzando validi accoppiamenti con i motori elettrici con l’intento di attirare più clientela e mettendola in condizione di sostituire la vecchia Ice.
Anche questo è un contributo valido per ridurre le emissioni inquinanti…
Ci vorrà del tempo, molte aziende prevedevano date come il 2027 o il 2030 per vendere solo Bev.
Ma hanno rivisto i loro piani spostandoli al 2035…
(Ci sono tantissimi articoli che ne parlano on dettaglio)
È comunque molto chiaro che nei prossimi anni assisteremo al lancio di un numero enorme di auto elettriche, alcune costruite come si deve….anche con soluzioni multi motori, cosa impossibile da fare con l’endotermico.
Infine per la fine di questo decennio le batterie saranno di nuova generazione, con costi e pesi ridotti…
Anche la rete di ricarica sarà migliore e speriamo meno costosa.
È una transizione necessaria, molto costosa ma inevitabile.
Purtroppo non sarà risolutiva per il clima, ma aiuterà a rendere l’aria delle nostre città più pulita.
È bene ricordare che 3 nazioni al mondo che hanno circa il 40% della popolazione mondiale inquinano da sole circa il 70%.
Ricordiamo che sono USA, Cina e India.
Se non smettono loro di inquinare, noi Europei possiamo fare ben poco..
Complimenti all’Antitrust che ha scoperto il secondo principio della termodinamica dopo 2 secoli dalla sua definizione (l’entropia dell’universo cresce soltanto, tradotto nulla è reversibile al 100%). Speriamo di non dover aspettare altri 2 secoli perché si accorgano del cartello tra operatori della ricarica in Italia cominciato da poco più di 1 anno altrimenti siamo persi! 😂
leggi Esopo … invece di scrivere.. 🦊🍇
@Fabio
Mi chiedo come sia possibile che, nell’ambito di una discussione tra virgolette “seria”, trovino spazio ben 5 suoi commenti di un livello tale che, a confronto, la ricetta per l’uovo sodo sembra la teoria della relatività.
A nostro giudizio l’unico commentatore poco serio è lei. Tragga le sue conclusioni.
@Volpesalva
Gentilissimo, apprezzo il tuo immane sforzo di ammantare di verde le pie motivazioni degli acquirenti di BEV, ma credimi: chi acquista queste auto lo fa SOLTANTO perché ha la possibilità di spendere – per esempio – 30.000€ per una 500e (ossia un quadriciclo travestito da automobile), per non pagare il bollo, i tagliandi, le strisce blu e quant’altro.
La coscienza verde è l’ultima motivazione della filiera, per distacco.
E poi, perdonami: a me (e a tantissimi altri), il fatto che una Tesla da 40.000 € costi meno (o molto meno) di una corrispettiva ICE a parità di dotazioni NON FREGA ASSOLUTAMENTE NULLA, perché tanto non potrò mai permettermi né l’una, né l’altra.
Allora, se non può permettersi l’auto elettrica, la smetta di denigrarla con argomenti diversi dal prezzo d’acquisto, si compri l’auto a metano dei suoi sogni e vada a commentare su Greg Garage che è il suo ambiente ideale
E che dobbiamo dire allora della Panda Van Hybrid delle Poste, che a caratteri cubitali riportano la dicitura, in verde, “veicolo ecologico”, con tanto di fogliolina verde al seguito?!!!
Sai com’è!? Due pesi, due misure…
Vorrei fare alcune osservazioni , come chimico .
1- In spettroscopia infrarosso , visibile UV , non esiste che un gas in miscela si trattenga più energia di un altro ; del resto lo dice la legge dei gas perfetti : PV = n RT , dove l’unica variabile caratteristica di un gas è n : numero di grammomoli .
Grande e diabolico colui che ha inventato l’effetto serra , dandone la colpa alla CO2.
2- la CO2 costituisce lo 0,03% in numero , e lo 0,04,% in peso dei gas atmosferici ; e , piccolo particolare , è indispensabile alle piante per la sintesi clorofilliana .
3-se una auto elettrica costa 40.000 € , mentre una macchina equivalente termica ne costa 25000 , vuol dire che hai usato 15000 € di lavoro , inteso come energia , in più per la sua costruzione. Quindi avrai inquinato in qualche altra parte del mondo per 15.000 € equivalenti petrolio . Quando poi carichi l’elettrica , qualcuno dovrebbe calcolare che i pannelli hanno un costo , che spesso si scarica sulla comunità come incentivo , da calcolare come equilenti petrolio , nel senso che euri =lavoro = energia = petrolio .
Saluti
Ma non si può fare “un tanto al chilo” perché è un’ipersemplificazione.
Ammettendo per assurdo che il suo ragionamento sia corretto, dovrebbe sommare all’auto termica il peso del carburante che utilizza nell’arco di vita e le sue conclusioni verrebbero immediatamente ribaltate
Ma come ho detto prima, il metodo “un tanto al chilo” non è né rigoroso, né può tenere in considerazione molti altri fattori che influiscono sui costi di produzione di un oggetto.
Alì il Chimico… 😂😂😂😂
se scrivi ste boiate non sei arrivato alla quinta elementare, altro che chimico, va là va
Come sei indelicato, la legge dei gas si studia alle superiori. 🙂
1) il fotovoltaico non li installi per caricare l’auto. Al limite li hai gia’ per la casa…..
2) nei 15000 dimentichi quelli che il produttore si mette in tasca… non tutti gli euro corrispondono a energia consumata
3) tu che sei chimico e usi % con 2 cifre decimali: quindi sostieni che aumentare CO2 senza limiti nono comporta problemi? A dir poco una teoria originale.
4) “è indispensabile alle piante per la sintesi clorofilliana”. Dove hai letto che occorre eliminare totalmente la CO2 dall’atmosfera?
Forse l’effetto serra è materia per fisici, non per chimici. Io non sono nè l’uno nè l’altro e non mi permetto di contestare la legge dei gas perfetti, come lei contesta le risultanze del mondo scientifico sull’origine antropica del surriscaldamento globale. Tuttavia resto un essere pensate e le chiedo: in base a quale principio, secondo lei, i doppi vetri con intercapedine d’aria impediscono il passaggio del calore da un ambiente interno a uno esterno?
PS. la concentrazione della CO2 in atmosfera era 300 parti per milione nell’era preindustriale, quando la temperatura media globale era 1,2 gradi centigradi inferiore ad oggi. Nel 2023 è salita a 417 parti per milione (in numero, non in peso).
Sarà, Francamente, ma se un’auto elettrica, per esempio una Tesla, che costa 40’000€ ma parte anche da meno ha nella sua controparte termica auto che per avere le stesse dotazioni e prestazioni partono da oltre 50’000€, il suo ragionamento dove va a finire?
va a finire laddove la chimica regna sovrana..
Quindi ti dichiari chimico e poi spari cavolate su argomenti non chimici.
Perfetto.
L’equivalente petrolio è bellissimo. Ora il margine che un’azienda fa su un prodotto è diventato l’equivalente petrolio. Perchè per la legge dei gas perfetti, il prezzo finale di un prodotto è uguale al prezzo di costo, vero chimico?
“se una auto elettrica costa 40.000 € , mentre una macchina equivalente termica ne costa 25000 , vuol dire che…”
…quel costruttore ci sta lucrando sopra alla stragrandissima! 😡🤬
Al contrario, cosa vuol dire se un auto elettrica di segmento D (lo stesso di Audi A4 e Q5, Alfa Romeo Giulia e Stelvio, BMW Serie 3 e X3, Mercedes Classe C, ecc.) costa 42-43.000€, cioè da 5.000€ a 15.000€ in meno delle auto citate tra parentesi?
Vuole dire che sono i costruttori termici a lucrarci sopra, e alla grande. Ma da qui a dichiarare a cambio fisso petrolio=euro diciamo che c’è ne corre…
Da dove cominciamo? Ah si… da un po’ di fisica.
– da inizio 1900 (Arrenius) è noto che la Co2 è eccitata dalla radiazione infrarossa. Quindi l’energia che verrebbe irradiata verso lo spazio viene trattenuta dall’atmosfera sotto forma di calore, ceduto poi dalla Co2 al resto della miscela. Il principio è lo stesso del forno a microonde.
– sull’equivalenza fra € e petrolio si può solo ridere….
Francamente… se ti chiudi in garage con la tua vettura termica, capisci in 5 minuti dove sta la differenza tra l’emissione di CO2 … e tutti gli altri inquinanti..
E se stai ancora più a lungo capisci anche la differenza tra CO2 e CO
@Guido Baccarini
Intendevo dire che le dinamiche di mercato sono state veicolate in modo tale che questa tecnologia (del metano per autotrazione, intendo) finisse in soffitta, quando poteva rappresentare ancora un buon compromesso tra esigenze di mobilità ed ambiente per tutti coloro che non possono permettersi (di comprare e gestire) una ibrida o una BEV.
Sottolineo il concetto di “compromesso” (una situazione che comporta comunque una alterazione dell’ ambiente), visto che qualcuno è già partito lancia in resta con le statistiche sui gas serra e quant’altro.
E ha fatto benissimo a citare le statistiche sui gas serra. Solo gli stolti continuano a ignorarle
Il biogas è, di fatto, l’unico tipo di energia carbon negative in grado di ridurre sensibilmente l’impronta di carbonio attraverso lo sfruttamento energetico delle biomasse vegetali o animali e della frazione organica: il bio-metano è il vettore energetico più ecologico e facile e semplice ad oggi disponibile, peccato incentivanto nulla per il trasporto. Un reale trasporto ECO.
Certo. Il biogas non lo bruci. Lo trasmuti in energia usando la pietra filosofale.
Vuoi dire che il biogas sia un ottimo metodo per trattare la biomassa? Ok.
Ma non diciamo fesserie come carbon-negative.
prima di setenziare fesserie con pietra-filosofale, ti consiglio di fare una ricerca per conto tuo.
Il metano e il biometano sono entrambi gas costituiti dalla stessa molecola, il CH4. Ma la fonte di questo gas metano fa la differenza nel contribuire al cambiamento climatico. La maggior parte del metano utilizzato oggi è una fonte di energia fossile, cioè si è formata nel corso di milioni di anni quando piante e animali sono morti e sono stati gradualmente sepolti da strati di roccia. Quando la società estrae e brucia il metano, rilascia nell’atmosfera anidride carbonica (CO2) da questo materiale a base di carbonio che era stato immagazzinato nelle profondità della terra. Questa CO2 contribuisce all’effetto serra, causa del riscaldamento globale.
Il biometano, invece, deriva da materia organica formatasi poco tempo fa, non milioni di anni fa. Questo materiale organico, come il materiale vegetale raccolto nei cassonetti, ha assorbito solo di recente l’anidride carbonica dall’atmosfera e quando viene bruciato non rilascia più anidride carbonica di quella assorbita durante la crescita. Di conseguenza, il bilancio tra la CO2 assorbita e quella rilasciata rimane neutro.
Inoltre, quando utilizziamo i rifiuti organici per produrre biometano, evitiamo le emissioni che altrimenti si sarebbero verificate se i rifiuti si fossero decomposti in una discarica. Ecco perché questo combustibile può essere considerato carbon-negative, in quanto il suo utilizzo rilascia meno gas serra di quelli che sarebbero stati emessi se fossero stati messi in discarica.
Saluti carissimi
Capisco il tuo ragionamento Mirco ma è valido solo in laboratorio. Nel mondo reale i fattori in gioco sono troppi per rendere questa cosa valida.
E se il materiale X assorbe per qualsiasi motivo una quantità di CO2, la trasformazione in metano chi la fa? Un processo che a sua volta usa energia. E poi noi che facciamo? Bruciamo il tutto per rilasciare l’energia e di nuovo la CO2. Che richiederà altra energia per essere riassorbita dalla pianta.
Ripeto, sono 100% favorevole a usare la biomassa. Ma NON a usare metano per i trasporti. Perchè quando bruci quel metano stai comunque inquinando l’ambiente circostate.
Diceva l’eroe G.F. : segui i soldi e troverai la mafia.
Comincio a chiedermi quali interessi muovano certi presunti “giornalisti” o meglio definirli “Contenta creatore”, solo pochi spiccioli a parola per pagare la bolletta o qualcosa di più ?
Capisco gli utenti impoveriti che non arrivando all’uva la denigrano o i super Io legato al rombo … .
Se volessimo parlare davvero di green o ecosostenibile 100% dovremmo come prima cosa ammettere che per definizione non esiste ! Possiamo avvicinarci a questo rinunciando ad ogni comodità, perfino scarpe e biciclette sono prodotte (implica operai che si muovono e dovremmo indagare come, con energia di quale provenienza e con quali strumenti prodotti a loro volta), trasportate (come ? e quale impatto ha la filiera) …insomma ad oggi non esiste l’impatto 0, ma abbassarsi al meglio il termico é veramente assurdo respirando i nostri stessi scarichi ed esponendo anche gli altri ad essi
Nessuna ICE è mai stata definita o pubblicizzata come automobile a “emissioni zero”.
Peraltro, il metano è sicuramente “ECO” rispetto a benzina e gasolio.
Quindi, su questi punti, sarebbe il caso che anche voi la smettete di fare i pignoli.
Aggiungo che, ai fini della sostenibilità ECONOMICA e dell’accesso da parte di TUTTI alla mobilità su quattro ruote, le auto a metano (la cui tecnologia e le cui infrastrutture preposte alla distribuzione del carburante sono state dissennatamente affossate) rappresentavano il giusto COMPROMESSO tra le suddette esigenze e le esigenze di carattere ambientale.
Purtroppo – ripeto – è stato tutto buttato giù per il tubo al fine di favorire l’acquisto di auto costose, complicate da gestire e comunque inquinanti (PHEV, MHEV) o per NON FAVORIRE l’acquisto da parte di TUTTI di altre auto (le vostre amate BEV), destinate solo al 4% della popolazione RICCA.
Le auto s metano sono state affossate deliberatamente a seguito di una serie di azioni orchestrate? È questo che ha scritto, ho capito bene?
Popolazione solamente ricca non direi. Io umile impiegato ho una BEV, persone che conosco con molta ma molta più disponibilità di me vanno in giro con termiche non a metano e nemmeno a GPL.
mi dica la sua RAL, mi dica se abita in casa indipendente, mi dica se ha il box di proprietà con cavo collegato al suo contatore, poi vediamo quanto lei è “umile”
Domande lecite Federico, ma non per forza serve casa indipendente o box di proprietà per poter risparmiare sulle ricariche, poiché già caricando alle colonnine pubbliche in AC a 0.60 €/kWh, con operatori quali Repower o Electroverse, non si paga più del corrispettivo in gasolio o benzina, con consumi cittadini; mentre in DC ai Supercharger Tesla si ha sempre un notevole risparmio sul rifornimento dell’auto, oltre a fare del bene all’ambiente e alla salute delle persone (assenza di gas climalteranti, gas cancerogeni, rumore….) con l’auto elettrica si risparmia pure, godendo di comfort e prestazioni inarrivabili per le corrispettive termiche.
Penso sia corretto, se vuole argomentare cosí, che ci dica per primo la Sua RAL, ma con documenti alla mano, verificabili, altrimenti passerá per il solito troll che gioca alla lotta di classe.
lunedi ho fatto la spesa al supermercato… 40 minuti… in cui ho caricato la mia BEV dal 10 all’84% (415 km riporta l’ “indovinometro” dell’autonomia… che dopo due anni conosco bene e so che è vera nel mio caso)…. nb la ricarica l’ho ” pagata ” scalando i “punti spesa” del medesimo supermercato … ogni mese almeno una mezza ricarica “gratis” mi salta fuori, contribuendo ad abbassare il costo ricarica…
quindi @federicofacchinettimilano … invece di scrivere il solito “mantra” … non è meglio usare il tempo x trovare soluzioni ??
Questa è la classica risposta della lana caprina. Stiamo a soffermarci sulla “semantica fine” degli annunci pubblicitari (sarebbe da valutare quanti altri interventi dell’Antitrust sarebbero stati necessari ma mai arrivati) e intanto continuiamo ad ammalarci e morire per i fumi di scarico di TUTTE le Sue tanto amate automobili a petrolio e gas.
L’antitrust nostrano, se non è un ente totalmente politicizzato, dovrebbe ficcare il naso nella vergognosa situazione della rete di ricarica delle auto elettriche, al contrario trova del tutto normale che in Italia i prezzi delle ricariche siano tra i più alti d’Europa e che la rete sia al 70% in mano a soli due operatori che praticano gli stessi identici prezzi e che hanno modificato pressoché contemporaneamente le tariffe in modo che caricare un’auto elettrica sia sconveniente rispetto ad utilizzare benzina o gasolio.
Invece, trova il tempo di guardare le pubblicità di due citycar che oltre ad essere elettriche inquinano sensibilmente meno perfino di un SUV elettrico. Ma capisco che l’ecologia non è il compito dell’untitrust, quindi ben venga la vessazione di società che non possono fare la voce grossa e non hanno scelta alcuna se non ottemperare prontamente al braccio armato di questa pantomima fossile.
In fondo è il vecchio ma purtroppo ben consolidato schema del “forti con i deboli e deboli con i forti”.
Ottima risposta che condivido. Antitrust, a questo punto, ente inutile.
Il metano e’ ECO?
Direi proprio di no, visto che e’ un gas serra 4 volte piu’ potente della CO2. Prima ce ne liberiamo (per uso trasporto e per uso riscaldamento/cucina), meglio e’
il Metano è 4 volte più potente della CO2 se viene liberato così com’è, CH4, non se viene bruciato nei motori (producendo CO2 ed H2O) o per uso riscaldamento cucina (producendo CO2 ed H2O).
metano è 25 volte più potente della Co2 su un periodo di 100 anni
e 85 volte di più su un periodo di 25 anni (poi lentamente decade)
se in estrazione e nella rete di distribubuzione il metano te ne scappa anche solo 2-4%, ha già fatto il danno, purtroppo.. concetto recente, prima non ci si badava
Chi compra auto elettriche non è ricco, anzi, chi compra un’auto elettrica lo fa anche, ma non solo, per risparmiare un sacco di soldi nel corso della vita dell’auto. Per esempio una Tesla costa assai meno di una corrispettiva ICE a parità di dotazioni, c’è poi la possibilità di risparmiare, anche moltissimo, sulle ricariche di elettricità, si risparmia parecchio sul bollo, si risparmia parecchio sui tagliandi. Chi compra un’auto elettrica oltre a fare bene alla salute e all’ambiente risparmia un sacco di soldi, non è evidentemente roba da ricchi
Faccio presente, per i piú vecchi, che il metano era considerato NON INQUINANTE quando si trattó si passare dal riscaldamento a gasolio e simili al gas. Adesso si fanno 1000 distinguo, si dice che aumenta l’effetto serra, che produce parecchio NOx durante la combustione.
Sono abbastanza vecchio per ricordarmelo benissimo, ma nonostante ciò questo discorso mi pare senza senso. Abbiamo infiniti esempi di cose considerate “buone”, “salutari” per molto tempo e poi studi successivi ne hanno dimostrato la nocività. Mi limito a due esempi: il fumo del tabacco e la radioattività (per quest’ultima basta guardare le innumerevoli pubblicità di elisir miracolosi a base di radio). Si tratta di semplice progresso. Anche nella mia città una quindicina di anni or sono avevano iniziato a sostituire gli autobus del trasporto pubblico a gasolio con quelli a metano. E dall’anno scorso hanno cominciato a sostituire questi ultimi con quelli elettrici. Quindi..?
La scriva lei la soluzione finale della sua considerazione.
Da diversi anni siamo in un’era dove la ricerca evidenzia le criticità di ogni soluzione con molto anticipo rispetto a quando queste criticità vengono diffuse al pubblico.
Io ho solo riportato l’evoluzione della considerazione di una tecnologia , la quale era PROPAGANDATA come assolutamente non inquinante, ma sarebbe bastato poco impegno e qualche ricerca aggiuntiva per capire che invece lo era (certo, non siamo al livello dell’Eternit).
E invece del motore diesel, tanto osannato da riviste come Quattroruote negli anni ’80 come poco inquinante (minor quantità allo scarico di NOx rispetto ai motori a ciclo Otto?).
Cosa mi dice? Progresso? Personalmente sapevo già dei grossi danni sugli esseri viventi del particolato del diesel da prima della fine degli anni ’80 con test su topi da laboratorio, ma nessuno si filava quegli studi.
Le cocludo il mio intervento dicendole che dopo lo sfruttamento commerciale a fondo di una soluzione si lasciano emergere le criticità quando queste non sono più mascherabili.
Fabio, ogni commento che scrivi e reazione che provochi genera più CO2 di quanto faccia una BEV a percorrere enne km… Fonte Karma Metrics. Quindi da quanto descrivi, togliamo tutti la connessione internet a casa è torniamo nelle caverne pre era del fuoco che è meglio. 🤦
Innanzitutto non devo scrivere nessuna “soluzione finale”: credevo fosse chiaro che il “Quindi..?” rimandasse all’incipit del mio intervento, cioè che non trovo un senso alla Sua affermazione. Poi, mi sembra che anche adesso la ricerca in molti casi non evidenzi in anticipo le criticità di certe soluzioni, ma solo dopo approfondimenti effettuati “sul campo” durante l’applicazione pratica. E come ho scritto mi risulta che innumerevoli nuove tecnologie siano state propagandate come assolutamente positive al loro esordio, anche negli ultimi anni. È certo che sarebbe bastato poco impegno per avere cognizione di tutte le criticità possibili prima di implementare l’innovazione? Sul momento mi viene in mente la questione dei sacchetti di plastica biodegradabile che a quanto pare così biodegradabile non è.
Il motore diesel negli anni ’80 veniva osannato perché effettivamente dagli studi dell’epoca risultava essere meno inquinante del benzina con piombo (si puntava l’indice soprattutto sul tetraetile e sugli idrocarburi policiclici aromatici come potenti cancerogeni, se ricordo bene) e più economico. Di conseguenza, per tamponare lo spostamento del mercato delle auto, si sono inventati il superbollo.
Concludo a mia volta considerando che questo scambio è nato dal fatto che il Suo intervento mi è sembrato spezzasse una lancia a favore dell’uso del metano come carburante per i veicoli. Se ho frainteso me ne dispiaccio e Le chiedo scusa, chiudendola qui e augurandoLe una buona giornata.
Senza parlare della margarina! 😉