Il gozzo storico si converte all’elettrico. Succede a Monopoli, in Puglia, dove l’azienda AS Labruna ha equipaggiato la barca tradizionale da pesca con un motore elettrico.
Un buon risultato per questo varo visto che alla E-regatta di Venezia si è aggiudicata il terzo posto in una gara con altre 21 barche elettriche.
Nella nautica il retrofit è semplice
Questa nuovo retrofit conferma come sia facile la conversione elettrica nella nautica, al contrario del ritardo su strada dove sulle 2 ruote manca pure una norma (leggi qui), con innumerevoli benefici. La trasformazione permette di conservare la memoria storica del patrimonio navale italiano e rispettare le norme sulla decarbonizzazione future e quelle presenti. Per attraversare, infatti, le aree marine protette è obbligatorio il motore elettrico.
Motore da 4,3 kW per la barca da pesca
Abbiamo chiesto all’armatore Massimo Labruna gli elementi tecnici della barca: “La potenza del motore è 4,3 kW equivalente a 6 CV a 1350 RPM, pesa 18 Kg mentre arriva a 24 kg la batteria agli ioni di litio con una capacità da 2.5 kWh, 50 V, 50 A“. Parliamo di un fuoribordo E-Vision Edyn 0408 completo di batteria e carica batteria venduto a 4.300 euro + IVA. Una sinergia italo-slovena (leggi qui).

Visti i dati tecnici sulla propulsione andiamo a vedere con l’ingegnere lo scafo: “L’imbarcazione in se è un altro pezzo di storia – spiega Labruna – perché stata prodotta nello storico cantiere Lafronza. In questo modo passato e futuro, esperienza e innovazione, possono contribuire allo sforzo verso la salvaguardia del nostro pianeta“.
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Primo e-porto adriatico con rinnovabili
A Monopoli hanno festeggiato il buon risultato, ma soprattutto stanno progettando il futuro: “L’idea – sottolinea l’amministratore di AS Labruna – è quella di portare la Puglia, Monopoli in particolare, come modello di riferimento e costituire nel nostro porto storico, il primo e-porto sull’Adriatico, con pannelli solari per la ricarica ecologica dei motori elettrici. Puntiamo sull’energia pulita“.
Il progetto del Gozzo vede insieme il cantiere Lafronza e l’’Associazione Sole Nascente che ogni anno a Monopoli organizza la manifestazione “Gozzovigliando”.
Per quanto riguarda la semplicità del retrofit nella nautica ho purtroppo dei forti dubbi in quanto in concreto per poter utilizzare un motore elettrico sia da solo che in ibrido il Rina (che deve omologare il mezzo se si vuole adoperarlo per lavoro come il trasporto persone e/o merci) da ben 5 anni per quel che ci riguarda, non trova normative applicabili per poterlo fare. Sembra una comica ci si rimanda dal “pero al pomo” e ultimamente, solo per l’ibrido, si è deciso di applicare il “principio dell’equivalenza” come motore di emergenza per l’elettrico. Una altra vergogna italiana e non ne andiamo fuori.