La Lancia elettrica non è solo una suggestione giornalistica evocata a suo tempo dal nostro portale. C’è chi ha proposto un vero progetto industriale a FCA.
La storia la racconta sul suo blog Gianfranco Pizzuto, un personaggio molto noto nel mondo della mobilità elettrica. È stato a suo tempo uno dei fondatori della Fisker, la Casa che ha prodotto la supercar ibrida Karma. E da qualche tempo ha creato un’azienda, Scuderia-E, che tra le altre cose importa dagli Stati Uniti le Fiat 500 elettriche, di cui sostituisce (potenziandolo) il pacco-batterie originale da 24 kWh. Ma il vero amore di Pizzuto è da sempre il marchio Lancia, amore scoccato quando l’imprenditore alto-atesino era un ragazzo che sognava la Fulvia Coupe. Ma lasciamo che sia lui stesso a raccontare come è nato il progetto di fare una Lancia elettrica, la Tesla italiana:
“Prima pensavamo alla Stratos, poi…”
“Eravamo verso la fine dell’estate del 2017 quando un amico tedesco, un vero lancista, organizzò un meeting con un gruppo di investitori. Erano interessati a mettere soldi in un progetto legato all’auto elettrica. Ma volevano qualcosa di speciale, non certo una minicar o un veicolo a tre ruote! Qualcosa da far girare la testa a chi la vede e che non necessitasse di grandi fabbriche per produzioni di grandi volumi. E dopo un po’ buttai lì una bomba: facciamo una nuova Lancia Stratos elettrica. Nessun dubbio, avevo catturato l’interesse della mia audience. C’era solo un piccolo problema: il nome Stratos era stato acquistato anni prima da un ricco fornitore di componenti per auto, Michael Stoschek, e non era più nella disponibilità della Lancia. Anzi, nel 2008 l’imprenditore tedesco aveva costruito una nuova Stratos, con il supporto di Pininfarina. Che fare, dunque? La prima mossa era contattare il gruppo FCA e chiedere se c’era la possibilità di avere uno dei marchi Lancia in licenza. I mezzi a disposizione, infatti, non ci consentivano di pensare a una vera e propria acquisizione della Casa torinese.
Dovevamo pensare a un altro modello con bassi volumi, ma con un forte DNA. E il piano B c’era: produrre la versione elettrica della Fulvia Coupe presentata solo come prototipo al Salone di Francoforte del 2003 e mai prodotta. Grazie all’aiuto di un vecchio compagno di scuola, ora top manager in FCA, riuscii a entrare in contatto con i vertici della Lancia. Seguirono diverse mail e conversazioni telefoniche, prima che fossi invitato nella sala riunioni “Vincenzo Lancia” per presentare ufficialmente il nostro progetto. Eravamo ormai a Natale e speravo che dopo le vacanze ci sarebbe stato un nuovo meeting per mettere a punto l’idea. Invece mi arrivò una di quelle mail in “friendly corporate language” per dirmi che non se ne sarebbe fatto nulla. Il sogno era finito e la mia autostima non era al massimo. Ma chissà, forse i tempi saranno presto più maturi per fare un nuovo tentativo di una Lancia elettrica?“.