Fieldwork Robotics investe anche nella raccolta robotizzata dei lamponi. Operazione non semplice, vista la delicatezza di questi piccoli frutti. Ma come in Giappone, come in Italia e nella gran parte dei Paesi europei, manca manodopera. Si vogliono coprire i buchi — diciamolo chiaramente, anche per risparmiare — con i robot. Il progetto coinvolge il Portogallo, grande produttore di lamponi, e vede collaborare i produttori di Lusomorango, le aziende Driscoll’s e Maravilha Farms, e l’Iniav (istituzione di ricerca portoghese).
Test per i robot Fieldwork Robotics: con l’IA si stima il costo di raccolta
Fieldwork Robotics vuole testare i suoi robot in Portogallo, ma da tempo le sue creazioni sono al lavoro sui piccoli frutti, per esempio in Australia con le aziende agricole Costa Berry (leggi). Non si tratta, quindi, di sperimentazioni con prototipi, ma di affinamento di robot già con una certa “esperienza” sul terreno. Il programma avviato in Portogallo vede la collaborazione di aziende come Driscoll’s, fondata in California nel 1870 e oggi leader mondiale nella produzione e commercializzazione di piccoli frutti.

Il progetto portoghese ha l’obiettivo di supportare i coltivatori di Lusomorango, tra i maggiori produttori di frutti di bosco del Paese, testando i robot sulle varietà di lamponi Reyna e Maravilla di Driscoll’s.
Nell’ambito del programma di ricerca si progetteranno le soluzioni più adatte per il lavoro in tunnel in polietilene per migliorare le prestazioni robotiche e la qualità del prodotto. L’iniziativa valuterà le capacità di intelligenza artificiale dei robot nella raccolta selettiva, nella movimentazione di precisione e nel funzionamento notturno per massimizzarne l’utilizzo. Ciò significa che i robot dovranno selezionare i frutti maturi, quelli pronti per il mercato.

Ma non solo: la macchina dovrà anche permettere ai coltivatori di stimare un costo prevedibile per ogni bacca, consentendo una gestione più efficiente dei costi operativi e dei margini di profitto complessivi
Risparmi anche grazie al lavoro notturno e l’agrivoltaico
Ci sono benefici ambientali, grazie all’abbattimento delle emissioni, e vantaggi economici. Nei Paesi occidentali non solo si registra una carenza di manodopera specializzata, ma il suo costo è elevato rispetto a quello dei Paesi in via di sviluppo, dove il differenziale è significativo. Il risparmio — o l’aumento dei margini — offerto dai robot è legato anche alla possibilità di lavorare in notturna: si estende il tempo operativo e si riducono i costi.
Nel settore dei piccoli frutti si stanno sviluppando anche sistemi di coltivazione in simbiosi con quelli energetici grazie all’agrivoltaico. Ci sono esempi in Europa (leggi) e sperimentazioni in Italia (leggi) dove è possibile cogliere il nuovo modello di azienda agricola con meno personale, più robot, meno costi ambientali e dove la produzione energetica permette sia di ridurre i costi aziendali che di diversificare le entrate.
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