Sono bandite le sostanze chimiche nell’agricoltura biologica, ma restano le emissioni dei motori a scoppio tra i filari e i campi. Una contraddizione da superare, una riflessione da aprire. Esistono per fortuna degli agricoltori in elettrico: ce ne parla l’imprenditore Giuseppe Sciacco di Green Plug Motors.
La tecnologia delle macchine agricole elettriche è ancora da migliorare, ma è possibile utilizzare già ora veicoli a batteria per alcune funzioni aziendali: “Li abbiamo venduti a grandi aziende agricole che li utilizzano per gli spostamenti interni e soprattutto ci sono arrivate richieste da parte di agricoltori biodinamici che hanno molto a cuore l’impatto ecologico delle macchine che utilizzano”. Parole di Giuseppe Sciacco che produce piccoli veicoli modificati dalle classiche golf car.
Golf Car adattate ai terreni agricoli
La storia di questa azienda siciliana, di Vittoria in provincia di Ragusa, risale a qualche decennio fa: “Siamo nati nel 1963 quando ci occupavamo della distribuzione delle macchine agricole Antonio Carraro – apre il file della memoria storica Giuseppe Sciacco -. Quando si sono occupati della distribuzione delle club golf car è nata l’idea ed è maturato il pallino di adattarle al settore agricolo”.
Mercato italiano e francese
La scelta di puntare sull’agricoltura si è rilevata vincente per l’impresa: “Possiamo dire di aver ottenuto ottimi risultati, in particolare il prodotto interessa le aziende agricole di grandi dimensioni e i vivai dove si deve garantire un impatto ecologico sui clienti”. C’è movimento sul tema : “Il nostro mercato è soprattutto quello italiano, abbiamo venduto qualcosa in Francia, in Moldavia, si sta lavorando sulla Grecia – spiega il manager siciliano -. Il nostro sogno è il Nord Europa dove c’è una grande sensibilità, ma siamo piccoli”.
Tigrotto con motore da 4 a 5 kW
Le richieste arrivano soprattutto da grandi aziende agricole: “Usano i nostri veicoli soprattutto per gli spostamenti interni. Sul Tigrotto montiamo un motore da 4 kW ma dove ci sono forti pendenze anche da 5 kW – ci racconta Giuseppe -. Inoltre lo abbiamo reso più alto per rispondere alle esigenze dei terreni agricoli, ben diversi e più impegnativi rispetto a quelli da golf”. Nel dépliant aziendale Tigrotto viene declinato per il suo utilizzo nei campi: “E’ equiparabile ad un piccolo trattore, lo può sostituire nel trasporto di attrezzi, merci, persone ed è capace di portare fino a 360 kg”.
Richiesto per la biodinamica. E nel biologico?

Il rafforzamento di motore e struttura permettono di andare oltre i piccoli spostamenti aziendali: “Gli agricoltori che fanno agricoltura biodinamica ci hanno contatto perché i loro disciplinari non consentono di utilizzare motori a scoppio, quindi il loro uso è più intenso”. Ma il discorso, almeno per alcune lavorazioni, si potrebbe allargare al biologico che interessa molte più aziende agricole: “Sicuramente è una necessità se si vuole avere un prodotto il più sano possibile. Ricordo che in agricoltura la rotazione del parco macchine è molto lento. Sui campi ci sono tante macchine di 15/20 anni fa, ma pure di 30. Immaginate che tipo di emissioni e di inquinamento producono”. C’è tanto da fare, viene in salita parlare di eccellenze se i campi vengono attraversati da vere e proprie ciminiere.
Autonomia da 80 km, prezzo 8450 euro
Ma vediamo alcuni dati tecnici di Tigrotto, l’azienda produce anche lupetto e sta arrivando Orsetto che sarà omologato per andare in strada, che ha in dotazione una batteria da 6 pcs 8 V 190 Ah per un’autonomia di 80 km.La velocità massima è di 35 km/h e porta due passeggeri. Ampliabili a seconda degli usi. Il prezzo? Sono 8450 euro + IVA. Le macchine ci sono, ma per avere un impatto ecologico positivo sulle coltivazioni servono nuove norme, regole e disciplinari. Dal biologico è necessario bandire anche le emissioni del diesel.
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