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Lago di Garda trentino, ancora un no alle barche elettriche

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Niente motore, neanche elettrico, neanche a zero emissioni. Punto. Nell’area trentina del Lago di Garda si naviga solo a vela, solo a remi. Le deroghe, anche per il motore a scoppio, sono per pochi: pescatori, natanti in entrata e uscita dai porti, unità di soccorso e poco altro. C’è chi chiede da tempo di aprire alle barche elettriche lo specchio acqueo, anche solo per poche ore al giorno, ma anche nell’ultimo consiglio comunale di Riva del Garda l’amministrazione ha ribadito il suo no ai motori elettrici. 

Un divieto lungo 20 anni

Da oltre vent’anni i motori sono rari nel ramo trentino del lago di Garda. Giusto preservare l’ambiente da barche rumorose, che fanno puzza, creano onda ed inquinano. Lo sviluppo dei motori elettrici però non potrebbe far cambiare questa legge? Emendare queste righe? “Nelle acque di competenza della Provincia autonoma di Trento, considerate le particolari caratteristiche della parte settentrionale del lago e la vocazione della stessa alla navigazione a vela, è vietata la navigazione delle unità a motore“. Negli anni in tanti hanno provato a chiedere modifiche ma niente si è fatto. Si ha paura della congestione del traffico e dei danni estetici all’immagine da cartolina del lago.

Foto dal sito del Comune di Riva del Garda

Le proposte per la navigazione a emissioni zero

Lo stop ai motori elettrici è una posizione non condivisa da tutti. Nei giorni scorsi, come abbiamo letto nella stampa locale, al consiglio comunale di Riva del Garda l’opposizione, rappresentata dal consigliere Stefano Santorum, ha presentato una mozione per consentire la navigazione “regolamentata” ai motori elettrici. Nello specifico il consigliere ha chiesto di “consentire ai natanti elettrici la navigazione su tutta l’area del Garda trentino dalle 18.30 alle 2 di notte“.

Foto dal sito del Comune di Riva del Garda

La richiesta è stata ritenuta eccessiva dalla maggioranza, il sindaco è Adalberto Mosaner,  il testo infatti è stato modificato, che ha, comunque,  approvato altre proposte pro elettrico ovvero: “Estendere la previsione di installazione di colonnine di ricarica a doppio uso auto-natante nelle prossimità dei porti; incentivare il passaggio da propulsioni a combustibile fossile a motori fuori bordo ed entrobordo a propulsione elettrica“. Infine la proposta “al trasporto pubblico, ai taxi boat e ai noleggiatori di passare gradualmente alla propulsione elettrica“. Infine l’ultimo passaggio: “Incentivare i circoli velici nella comunicazione ai propri soci delle possibilità esistenti nel campo della propulsione elettrica, valutando la creazione di regate green“. Tutte iniziative buone e giuste. Applausi.

Perché non cambiare

Ma perché, anche solo in determinate fasce orarie e con dei permessi limitati per evitare la congestione, non si sperimenta la navigazione con motori elettrici? Perchè non aprire un laboratorio di mobilità sostenibile? Aspettiamo contributi ed interventi sul tema.

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