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La Zetta, la Renault, la Ratp e…Settimana in 4 flash

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Finalmente ci siamo: in Russia va in produzione la macchinetta elettrica Zetta.

La Zetta, macchinetta elettrica russa, che va in produzione. Il litio tedesco per Renault, i bus elettrici per Parigi e la Germania che…Settimana in quattro flash

La Zetta, macchinetta russa da 6.300 euro

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Dopo mille vicissitudini, la prima elettrica made in Russia, la Zetta, è pronta per entrare in produzione entro fine anno. La macchinetta a tre porte (ne parlammo già un anno fa)sarà prodotto nello stabilimento ex-Fiat di Togliattigrad nella regione di Samara. Entro il 2024 seguirà una versione a idrogeno, a celle a combustibile. La Zetta sarà un’auto da città a 4 posti lunga 3,03 metri, larga 1,27 e alta 1,60. In pratica: più lunga della Smart di 33 cm, più corta della Fiat 500 di 34 cm. Velocità massima: 120 km/h. Il prezzo in Russia per la versione base è stato fissato in 550.000 rubli (circa 6.300 euro). Il governo di Mosca vuole che le auto elettriche rappresentino il 10% della produzione totale di veicoli del paese entro il 2030. Altri  dettagliin un’intervista al ministro dell’Industria e del Commercio, Denis Manturov.

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Luca De Meo, numero uno del Gruppo Renault, con la Dacia Spring.

La Zetta e…/ Litio tedesco per la Renault, arriverà da Vulcan

Cresce l’attenzione per la provenienza delle materie prime per le batterie. Un segnale lo dà il Gruppo Renault, che per il litio ha siglato un contratto con il leader mondiale Vulcan Energy. L’inizio delle consegne è previsto per il 2026, con validità iniziale di cinque anni. Il Gruppo francese acquisterà da 6.000 a 17.000 tonnellate di litio all’anno prodotte in Germania da Vulcan Energy. Quest’ultima produrrà litio usando energia rinnovabile e salamoia geotermica. Grazie a questi impianti, che riducono l’impronta di carbonio ed acqua in produzione, Renault eviterà di emettere da 300 a 700 kg di CO2 per ogni  batteria da 50 kWh. Tuto questo in linea con l’obiettivo di proporre veicoli  veramente “made in Europe”.

RATP Parigi ordina 451 bus elettrici (anche da Iveco)

la zettaO I traporti pubblici parigini proseguono nel progetto Bus2025. La società RATP e Ile-de-France Mobilités hanno formalizzato un accordo per l’acquisto di autobus elettrici standard (12 m.) da Bluebus / Bolloré, Irizar, Iveco, Man e Solaris. Distribuiti su cinque anni, questi contratti valgono 825 milioni di euro. Riguardano l’acquisizione di un massimo di 451 bus a batterie suddivisi tra Bluebus/Bolloré (158), Irizar (113) e Iveco (180). I contratti appena sottoscritti integrano quelli già aggiudicati lo scorso marzo per l’acquisizione di autobus alimentati a biogas. E completano inoltre un ordine ufficializzato nel 2019 per l’acquisizione di un primo lotto di 800 bus elettrici. Una transizione ecologica sostenuta dalla Commissione europea che, nel 2020 e nel 2021, ha concesso 50,7 milioni di finanziamenti al programma.
Il ministro Peter Altmeier

Elettrico di nicchia? Germania a quota un milione tra BEV e PHEV

Non si può più parlare di numeri marginali per l’auto con la spina nei grandi mercati europei. La Germania, per esempio, ha raggiunto un primo obiettivo di un milione di veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in immatricolati. Lo ha annunciato il governo in un comunicato stampa. Per la verità Berlino contava di raggiungere questa primo target entro il 2020, ma il Covid 19 ha fatto saltare tutti i piani. Del milione di auto con la spina vendute finora, il 54% è formato da elettriche pure, il restante 46% da ibride plug-in. ha . “I nostri trasporti saranno irreversibilmente convertiti alle energie rinnovabili“, commenta il ministro dell’Economia Peter Altmaier, definendo questo primo traguardo una “pietra miliare decisiva“. La Germania fatica a ridurre le emissioni nel  trasporti, rimaste sostanzialmente stabili per decenni. I guadagni derivanti dai motori più efficienti sono stati “divorati” dalla vendita di auto sempre più pesanti. Attualmente ci sono circa 48 milioni di auto sulle strade tedesche.
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2 COMMENTI

  1. Bisognerebbe capire anche che percentuale di fossile usa oggi la Germania per produrre energia elettrica. Poco più di un anno fa una studio tedesco descriveva che con le allora esistenti centrali a carbone l’auto elettrica non portava vantaggi.

  2. ” I guadagni derivanti dai motori più efficienti sono stati “divorati” dalla vendita di auto sempre più pesanti.”
    Questa è una realtà Innegabile, e non riesco a comprendere perché i produttori (ricerche di mercato e pubblicitari) hanno voluto “creare” il bisogno di auto sempre più grandi, potenti e pesanti, visto che la velocità viene sempre più limitata…

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