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La YoYo, un po’ torinese un po’ cinese, stampata in 3D

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La YoYo
La YoYo è lunga poco più di due metri e mezzo. Velocità massima: 70 km/h.
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La YoYo, macchinetta elettrica a due posti un po’ torinese e un po’ cinese, lancia una campagna su Kickstarter per finanziarsi. La YoYoL’obbiettivo è di raccogliere 500 mila euro entro il 5 febbraio 2020. Al 9 gennaio erano stati sottoscritti 85 mila euro, da 50 finanziatori.

 

La YoYo costerà 7.995 euro

La caratteristica principale della YoYo è di nascere per essere stampata in 3D. Ce ne occupammo nel marzo 2018 (qui l’articolo), quando un primo, interessante prototipo fu presentato al Shanghai’s China 3D-printing. L’idea era di unire il know-how cinese nella tecnologia cinese nella stampa 3D con l’esperienza piemontese nel costruire auto. E infatti la sede dell’azienda che dà vita alla YoYo, la XEV, è stata impiantata ad Alpignano, nel torinese (qui il sito).

La scommessa della YoYo è di riuscire a ridurre da 2 mila a 57 le parti di plastica con cui è costruita un’auto. Tagliando di due terzi i tempi di ricerca e sviluppo. E infatti la XEV annuncia un prezzo di 7.995 euro, per una vettura che farebbe concorrenza alla Twizy di Renault e che si potrà guidare a 16 anni, con la patente delle moto. Eccetto telaio, sedili e vetri, tutte le parti visibili dell’auto sono stampate in 3D, con un risparmio del 70% rispetto alle tecniche tradizionali. <Sviluppare un nuovo modello richiede in genere da 3 a 5 anni. Con la tecnica usata da XEV si va da tre mesi a un anno>, ha spiegato Luo Xiaofan, fondatore della Polymaker di  Shanghai (guarda) responsabile per Ricerca&Sviluppo dei materiali per la YoYo.

Autonomia fino a 150 km, velocità max 70 km/h

Il posteriore della YoYo.
Il posteriore della YoYo: è lunga solo 2,50 metri, alta 1,57 e larga 1,50.

Non bisogna pensare a una macchinetta povera. La YoYo è stata creata per soddisfare le prescrizioni di sicurezza di mercati europei. Con telaio in acciaio, protezione per casi di ribaltamento, air-bag conducente, ABS, freni a disco davanti e dietro. I posti sono due, ma con la promessa di essere confortevoli per ogni taglia, “dalla più schizzinosa ballerina al più rude giocatore di rugby“.

Dati tecnici XEV
La scheda tecnica della YoYo, secondo le specifiche europee.

Il motore ha una potenza di 7,5 kW, che per 30 secondi può essere portato fino a un picco di 22 kW. La velocità massima è di 70 km/h, che chiaramente ne fa una vettura solo per città e dintorni. L’autonomia dichiarata è di 150 km, con una batteria litio-ferro-fosfato da 9,5 kWh di capacità. Cosa interessante, il pacco-batterie è facilmente estraibile, consentendo una sostituzione molto agevole.

Schizzo
Lo schizzo da cui è nata la YoYo

E altra caratteristica della YoYo è il fatto di nascere con una sorta di boutique on-line nella quale ordinare pezzi per riconfigurare la vettura a piacimento. Come fregi, portiere ecc. Ma ora la priorità è raccogliere con il crowdfunding il mezzo milione di euro che servirà soprattutto per l’omologazione. Col sogno di consegnare i primi veicoli tra un anno.

— Leggi anche:  Sono Motors, 50 milioni per far nascere la Sion.

 

 

 

 

 

 

 

 

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5 COMMENTI

  1. La tecnologia della stampa in 3D è affascinante e qualsiasi progetto, di conseguenza lo diventa.

    Questa citycar che gira per Torino non è da meno.

    L’annuncio del prezzo è una dichiarazione di principi, quanto al progetto, la dimensione è giusta, così la velocità e la tipologia di batterie, sufficienti a garantire l’autonomia cittadina a cui è destinata.

    Non entro nel merito delle infinite possibilità di personalizzazione che la assimilano allo Swatch delle vetture.

    La formula quindi è giusta, così l’apparenza. Comunque la si guardi appare come un’autovettura compiuta e non un quadriciclo come i seppur ottimi EV di Tazzari.

    A mio avviso era la citycar che avrebbe dovuto fare Tazzari in quanto rappresenta l’anello evolutivo mancate tra i suoi quadricicli e l’odierna Smart.

    Nessun problema, l’importante è che venga prodotta e non solo ingegnerizzata ad Alpignano o comunque in Italia.

    Come ho detto, difficile fare meglio della Nido di Pininfarina, per cui qui siamo ad un livello inferiore, anche se bisogna ammettere che il vero valore di questo progetto è far percepire che siamo di fronte ad una vettura, ad una citycar per tutti.

    Il problema sarà l’omologazione e i crash test da superare, perché una citycar dev’essere prima di tutto sicura, anche e ben oltre le velocità che può raggiungere.

    Sulla tecnologia della stampa additiva in 3D varrebbe la pena di dedicare un approfondimento alla tecnologia di Roboze, un’ex startup italiana, ora S.p.a. che realizza stampanti in 3D per applicazioni automotive in grado di realizzare pezzi con precisioni e tolleranze sconosciute alle attuali stampanti in 3D ed in grado di realizzare grandi formati con caratteristiche strutturali, grazie a tecnologiche innovative brevettate.

    In questo progetto la stampa in 3D è impiegata marginalmente, senza caratteristiche strutturali, infatti viene impiegata per realizzare parti della carrozzeria.

    https://whatdrivesyou.ilsole24ore.com/made-in-italy-una-storia-di-eccellenza-che-guarda-al-futuro/
    https://www.replicatore.it/roboze-stampa-3d-grandi-formati-argo-500/
    https://www.roboze.com/it/applicazioni-stampa-3d/

  2. Quando vedo queste proposte di city car ho un grande rammarico.

    Vado indietro negli anni fino al 2004 quando la magia di Pininfarina creò la Nido.

    La più irresistibile e sicura city car finora mai vista. Full EV naturalmente.

    “Premio L’Automobile più Bella del Mondo” per la categoria Prototipi e Concept Car, Compasso d’Oro nel 2008 e consacrazione definitiva nell’esposizione del MoMA di New York.

    L’innovazione non era solo estetica e funzionale, era anche nell’ambito della sicurezza con il doppio telaio ammortizzato antishock.

    Un’intuizione semplicemente geniale per una creazione di Pininfarina entrata nella leggenda senza esser stata prodotta.

    A distanza di 16 anni e dopo due generazioni di Smart, ancora mi chiedo:

    “Perché?”

    https://www.youtube.com/watch?v=1_GY4A39mSo
    https://pininfarina.it/it/work/nido-ev/
    https://www.carbodydesign.com/archive/2008/01/30-pininfarina-nido-concept/10/

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