La wallbox in garage è uno spreco. Cosa ne pensate?

wallbox garage

Alberto ripropone un quesito “sempreverde”: l’installazione di una wallbox in garage è davvero necessaria o è un spreco? Potete inviare le vostre domande alla rubrica “Vaielettrico risponde” utilizzando la mail info@vaielettrico.it 

wallbox garage

Un immobiliarista dice che la wallbox è inutile

Buongiorno,

sono un Vostro affezionato letto e recentemente ho partecipato ad un convegno sulle energie rinnovabili e il superbonus tenuto presso Confartigianato Udine.

Al temine del convegno è stata data la possibilità al pubblico di intervenire. Ha preso la parola un noto impresario edile che ha affermato che l’agevolazione superbonus 110 relativa alla wallbox è stata, secondo lui, uno spreco in quanto si può tranquillamente e quotidianamente ricaricare l’auto elettrica in casa propria senza disporre della wallbox.

Chiedo a Voi cosa ne pensate Alberto Giacomuzzi

Ma in molti casi è un obbligo di legge

RISPOSTA-  Vaielettrico ha già diffusamente affrontato questo stesso argomento (leggi qui).

Riassumendo: l’utilizzo di una wallbox per la ricarica domestica dell’auto non è obbligatorio se l’edificio, per caratteristiche proprie, non rientra tra quelli sottoposti a Prevenzione incendi rilasciata dai Vigili del Fuoco. Quindi nei garages delle villette unifamiliari e nei box e posti auto dei piccoli condomini con garages fuori terra o seminterrati di superficie complessiva inferiore a 300 mq l’auto elettrica può essere caricata attraverso il caricatore mobile in dotazione collegato a una presa shucko.

nuovi incentivi

Nei grandi condomini con garages sotterranei multipiano con oltre 10 posti auto, invece, la normativa antincendio prescive che la ricarica avvenga attraverso impianti di ricarica dedicati e permanenti. Cioè wallbox vere e proprie o prese industriali (blu) appositamente installate da personale qualificato che asseveri la corretta realizzazione dell’impianto, sia nella parte di pertinenza del garage, sia in quella condominiale eventualmente coinvolta dai lavori.

Al lettore consigliamo in ogni caso di non sottovalutare i rischi di connessione di un oggetto energivoro come un’auto elettrica, che può assorbire energia a potenze di 2-3 kW per molte ore consecutive. Cavi e prese devono essere comunque dimensionati per sopportare stress importanti.

Sicurezza, comodità & altri vantaggi

Una wallbox dà la massima garanzia essendo sempre dotata di dispositivi di sicurezza, sia verso l’auto sia verso la rete. Questo permette di caricare tranquillamente alla massima potenza accettata dall’auto in corrente alternata (da 3,5 fino a 22 kW in trifase). Non dimenticando mai che più veloce è la ricaria, minore è l’energia pagata al fornitore ma dissipata in calore durante il rifornimento.

Wallbox più sofisticate, ma sempre a costi vicini o poco superioriai 1.000 euro, offrono inoltre funzioni aggiuntive. Tra queste la possibilità di aderire alla sperimentazione ARERA per l’innalzamento automatico e gratuito delle potenza disponibile nelle ore notturne fino a 6 kW (leggi). Altre funzioni abilitate dalle wallbox intelligenti sono il bilanciamento dei carichi per evitare distacchi dovuti al superamento delle potenze contrattuali, la programmazione delle ricariche, il monitoraggio da remoto, l’ottimizzazione dei consumi in presenza di energia autoprodotta  da pannelli fotovoltaici o accumuli statici, il conteggio e la certificazione dei prelievo se effettuati da un Pod condominiale.

E presto sarà un valore aggunto dell’immobile

Un’ultima considerazione: a breve saranno normate e autorizzate funzioni di dialogo bidirezionale fra auto elettriche e rete. Si va dall’integrazione con la rete domestica (V2H), a servizi di flessibilità retribuiti (V1H), fino allla possibile cessione di energia alla rete (V2G) (leggi). Per accedere a tutte queste funzioni sarà indispensabile disporre di wallbox.

Ecco perchè ci sentiamo di criticare le affermazioni del suo “imprenditore edile”, molto poco lungimiranti anche dal punto di vista imprenditoriale. Fra 10 0 15 anni, infatti, quando milioni di automobilisti saranno passati a un veicilo elettrico, disporre di una wallbox nei garage sarà uno dei requisiti chiave per la valorizzazione di qualisasi immobile, al pari della classe energetica.

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Visualizza commenti (44)
  1. Tutte utopie , la rete elettrica nelle dorsali cittadine non reggerà il carico futuro, e non sarà semplice adeguarla .

  2. Veramente l’impresario ha detto che l’AGEVOLAZIONE DEL 110% per la wallbox è stata uno spreco, non la wallbox stessa.
    Non è che semplicemente secondo lui non andava messa tra gli interventi trainati? Opinione legittima secondo me.

  3. Innanzitutto non capisco con che titolo un impresario fa una dichiarazione del genere, è impresario faccia bene il suo lavoro, al limite poteva intervenire un azienda che installa impianti fotovoltaici o azienda che fa impianti elettrici civili e/o industriali.
    Comunque vedo che oggi tutti devono esser tecnici per i lavori degli altri 🤦

  4. Pezzini greta

    La mia esperienza è stata: tre mesi ricarica con schuko e contatore a 3kw …fornello induzione..si c’è la fai ma devi calcolare cosa accendere in casa…a lungo andare è un po’ una scocciatura…poi istallando FV ho aumentato contratto a 6kw per bilanciare impianto e montato Wall box con funzione solare(che un anno e mezzo fa’ erano poche)…ora quando sono in funzione “standard” posso pescare da batteria più rete fino a 7.5kw in sicurezza e modulabile in base ai carichi di casa… è una comodità che non ha prezzo,attacchi e non pensi a nulla ..sono consapevole sia una istallazione abbondante ma ho già pensato alla seconda auto…poi aumenta il valore immobile? Può darsi..tanto non venderò casa finché nostro signore non mi chiamerà 😂🤞

  5. Fares Brandoli

    Questo weekend ho fatto su e giù dall’Appennino tra Modena e Reggio Emilia per un ritiro dei ragazzi del catechismo e l’impianto domestico con wallbox me lo sono goduto appieno.
    Per me serve eccome, sia per comodità sia per sicurezza.
    Tra ieri e oggi ho effettuato tre ricariche per un totale di circa 65 kWh che non sarebbero state possibili con la schucko.

  6. Mah, gli imprenditori che forniscono consigli di un certo tipo senza entrare in pro e contro specifici spesso pensano che fare due lavori (2 interventi) è meglio di uno.
    Insomma si conservano il lavoro.

  7. Simone (Mercedes B250e)

    Innanzi tutto non avevo idea della limitazione della normativa antincendio, nonostante abbia una plug-in da quasi 1 anno.
    Il mio condominio è ok, ma se cambiassi casa dovrei stare attento.
    La norma è un’idiozia perché è come dire che non posso collegare un dispositivo certificato ad un impianto certificato? Dovrebbe essere il costruttore a predisporre struttura e impianti, l’utente finale non è né tecnico ne giurista.

    L’intervento dell’imprenditore è per coprire gravi deficit:
    – uno è quanto suddetto, ovvero sche scaricano le responsabilità sui residenti, predisporre ogni garage per una rete da 6kw o più sarebbe un costo che non vogliono sostenere.
    – un altro è sui nuovi condomini “a bolletta zero”, perché tali sono finché buona parte dei condomini preferisce il gas per cucinare a le auto termiche per la mobilità, ma come pensano di alimentare 30 famiglie in condomini che hanno pannelli il cui orientamento dipende da quello della palazzina e magari estesi per metà della superficie sfruttabile, se non meno?

    1. Soprattutto considerando il fatto che il 90% delle palazzine di nuova costruzione, i pannelli solari sono solo per le parti comuni (e quindi solitamente anche per riscaldamento/raffrescamento) ma del tutto inutili per i consumi di una casa senza gas full elettrico, men che meno per supportare una ricarica nel Box privato

      1. Parli a ragion veduta, ovvero per aver provato conano, oppure sono chiacchere da bar, lette o sentire su altri siti/testate?

      2. Peccato che tutte le nuove costruzioni comprese le palazzine devono prevedere impianto fotovoltaico per appartamento con un minimo di 6kw e almeno un posto auto, non è obbligatoria la walbox al momento ma è altamente consigliata per aumentarne il suo valore, per le parti comuni non è obbligatorio un impianto, quindi le nuove costruzioni dovranno esser eseguite con criteri ben definiti, tutto il resto sarà già obsoleto.

  8. Giusto ieri parlavo con un impresario edile, possessore di EV e in fase di realizzazione di unità immobiliari in classe A4, del fatto che non si capisce perché qui in Italia la classe energetica di un edificio non contribuisca in maniera significativa al suo valore commerciale. In linea di massima si guardano solo metri quadri e posizione. A parità di prezzo una casa di 150mq in classe G si vende molto più facilmente di una da 100mq in classe B.
    Nel mio caso specifico ho pagato una villetta unifamiliare di 140mq in classe G nel 2019 110 mila euro (vivo in comune montano lontano dalla città). Nonostante grazie anche al 110 l’abbia completamente ristrutturata (classe B) per un valore complessivo delle opere superiore ai 110 mila euro, il suo valore attuale stimato non va oltre i 140 mila euro, proprio a causa della sua posizione decentrata.
    Eppure ha costi di gestione molto bassi grazie ai 6Kw di impianto fotovoltaico con accumulo da 13kWh, posto auto privato con wallbox intelligente, cappotto termico, isolamento del tetto e serramenti in triplo vetro.

    1. In linea di massima è la posizione della casa a stabilire il valore dell’immobile.. Con un restauro puoi ottenere una miglioramento della classe energetica.. Ma se hai un immobile in classe A ma in un posto non interessante non puoi farci nulla..

    2. Insomma una casa in a4 ti costa parecchio di più al mq rispetto a una già solo in classe b, ovviamente parlando a parità di zona (nelle grandi città) o stesso comune etc, per un appartamento di 100 mq ci passa che in a4 spendi un buon 50% in più in certi casi anche quasi il doppio, ma in classe B spesso han più mq se hai bisogno di una casa un po’ grande perché hai tot figli o si è in tanti magari un 140mq ti può far piacere, in classe B lo trovi magari sui 240 un a3/4 lo trovi a 450k, conta anche il fatto che in classe a4 son più nuovi generalmente, ma cercando casa un paio di anni fa vedevo case appena ultimate (chissà iniziate quando a sto punto) in classe B, i prezzi totalmente diversi dalle a3/4 li attorno

    3. Guido Baccarini

      E’ sempre un problema di “ignoranza”.
      Comprare una casa che mi costa 2000€ in riscaldamento e 1000€ in energia elettrica (senza avere una BEV, diversamente devo probabilmente aggiungere 3000kWh, cioè una discreta cifra) oppure una che ne consuma 500€ tra tutte e due… è abbastanza evidente che in 10 anni ho risparmiato 25.000€.
      A scuola ti insegnano tutto sulle guerre puniche e il nome di tutti i Papi che si sono succeduti (non mi si fraintenda: la storia è importante, ma decine di migliaia di informazioni sciorinate senza emozione finiranno inevitabilmente nello scarico della memoria, piuttosto che averne qualche centinaio raccontato per bene… non a tutti è chiaro chi abbia vinto la II Guerra Mondiale, tanto per dirne una, compreso se l’Italia appartenga ai vinti o ai vincitori) ma non ti insegnano la LOGICA e la MATEMATICA di base. A che serve sapere fare gli integrali o le disequazioni quando non sei in grado di risolvere problemi di logica elementare e di calcolarti se ti costa meno una casa in classe G da 100.000€ o una in classe A4 da 130.000, dove l’aumento di mutuo necessario ad acquistare la seconda è più che compensato dal risparmio energetico della seconda?

    4. Fares Brandoli

      Infatti io ho lo stesso problema a far capire ai potenziali acquirenti di un appartamento che ho in vendita (non prima casa) che avere un garage con wallbox e fotovoltaico privato (4,5 kWp) più uno condominiale (7,2 kWp) è merce rara ed un valore aggiunto oggi e, sono fermamente convinto, ancora di più in futuro.
      Più l’ampia metratura e soprattutto un’ottima zona.
      Ma i vige il best price ed i tempi non sono maturi

    5. Purtroppo quella che descrivi è l’amara e triste realtà in Italia. La maggior parte della gente è disposta a pagare di più per la mattonella bella piuttosto che per un impianto efficiente e moderno…

  9. Guarda Alberto che avere già da oggi garage/posto auto con annessa wallbox con impianto nuovo con cavo/differenziali a norma è un valore aggiunto ( eccome ) , nelle grandi città avere la possibilità di ricaricare a casa ( comodità assoluta ) un’auto elettrica o plug-in è importante perchè capita che hai bisogno di ricaricare un certo giorno e proprio in quel momento le colonnine pubbliche sono occupate da macchine in ricarica o abusate da termiche e ti tocca girare e rigirare x trovarne libere perdendo tempo . Ho diversi amici che la metterebbero subito ma sono bloccati dai prezzi , non tanto dalla wallbox ma dall’installazione se il garage/posto auto dista diverse decine di metri dal tuo contattore , ma se hai la possibilità di usufruire del bonus 110% pagheresti 1500€ in meno ( wallbox+installazione ) allora si che è una buona cosa pensarci perchè con 2000/2500€ si fa un ottimo impianto e con una cifra sborsata da te di 500€ o poco più avresti il punto di ricarica a norma a casa e in caso di rivendita ( fidati ) il tuo garage/posto auto lo vendi a 5000/6000€ in più del valore perchè come ti ho detto conosco molte persone ( lungimiranti ) che in caso dovessero cambiare casa quella è una cosa a cui guarderebbero subito ( ho un amico che ha comprato casa a giugno e ha fatto fare subito impianto di ricarica in garage dal costruttore nonostante non abbia macchina elettrica/plug-in ma sa che quello è il futuro ).
    Ciao

  10. L’avere una wallbox installata non è un problema oggi, ma lo potrebbe diventare nel futuro prossimo.
    Mi spiego. Siamo all’inizio dell’elettrificazione, ma sicuramente per i prossimi 15 anni non ci saranno rivoluzioni sul come alimentare le auto elettriche. In poche parole dovremo usare delle batterie, che sicuramente miglioreranno le loro prestazioni, ma non credo nei miracoli.
    Pertanto all’aumentare delle BEV circolanti, avremo bisogno di più punti di ricarica, e non credo che le tempistiche di ricarica diminuiranno così velocemente. In più le ricariche veloci, se non si hanno abbonamenti, costano di più e pertanto la maggior parte degli utilizzatori che non hanno fretta useranno colonnine lente. Questo potrebbe creare difficoltà nella ricarica preso punti pubblici (lunghe attese). Ne segue che una wallbox (che forse in futuro permetterà ricariche a potenza più alte della potenza impegnata, vedasi sperimentazione Arera) con contratti energetici per casa ad ok, potrebbe essere molto più invogliante per l’automobile elettrico.
    Con questa premessa, il non predisporre i nuovi edifici per l’installazione di almeno una wallbox per ogni unità immobiliare, per me è una cattiva idea in una prospettiva futura (i costi di predisposizione sono inferiori in fase di costruzione). Tant’è che ad un mio amico che sta cercando casa gli ho suggerito fortemente di chiedere ai vari costruttori a cui si è rivolto se il posto auto/garage sarebbe stato predisposto ad accogliere una wallbox, anche se lui non ha una BEV.

  11. Quanto costa una wallbox? Ecco, il massimo della valorizzazione che potrà dare ad un edificio sarà il suo costo più l’installazione.

    1. Ragionamento impeccabile. Qual è la valorizzazione di un edificio in classe G rispetto ad uno in classe A? Risposta: il costo di tutti gli interventi strutturali (isolamento termico, sostituzione degli impianti ecc) necessari al passaggio di classe energetica, più autorizzazione dei lavori, tempi di attesa, varie ed eventuali. Spiccioli, insomma.

      1. Diciamo che non è proprio così.. Il valore di un immobile è dato essenzialmente dalla sua posizione.. Se centrale.. vicino al mare.. in un posto turistico.. Se si aggiunge una alta classificazione energetica il suo valore si alza in maniera più alta rispetto ai costi affrontati.. Mentre per un immobile che è in una posizione non desiderata il suo valore non si discosta di molto se è di bassa o alta classificazione energetica..

    2. Alessandro D.

      Eddai… 😉

      Quanto vale il tuo tempo? Se viene lì uno e ti chiede una prestazione d’opera quanto gli fattureresti? Minimo minomo… ma minimo… direi almeno 40 euro + iva l’ora. Ma ad essere generoso.

      Ora trasportiamo la cosa nello “sbattimento” di cercarsi una colonnina pubblica diciamo almeno un giorno ogni tre.

      Hai già capito dove voglio arrivare. 😉

      E questo è solo uno degli aspetti che si potrebbero prendere in considerazione.

    3. Guido Baccarini

      In attesa delle WallBox wireless direi che il costo di acquisto della sola WB (con 500€ si prende quella Tesla) è trascurabile rispetto ad un eventuale necessità di cavidotti o rifacimento impianto perché progettato per 1kW, ed è questo che costa, anche in tempo, che è preziosissimo e costosissimo, dato che aspettare 20 minuti di una ricarica fast risulta per tanti inaccettabile.
      Quanto costa dipingere un appartamento da 100mq?
      Poco. Quando è vuoto, appena costruito. Fallo quando ci vivi dentro.

    4. ernesto grottaferrata

      guido e alessandro: l’astuto parla di chissà quale aumento del valore dell’immobile a fronte di un investimento minimo com’è quello della wallbox.
      se mi dite che ne incremento il pregio di 40/50000 euro, ne metto su 2 anch’io.. 😁

      PS: guido, se vendi deve essere a norma. niente 1kw

      1. Probabilmente se avessi un appartamento in piazza San Babila a Milano, ti aumenta anche di 100k il valore, un garage se esiste costa quanto una villa di due piani in periferia 😂

      2. Alessandro D.

        Ovviamente è tutto molto aleatorio.
        Dipenderà tutto dall’evolversi delle cose.

        Mi sono fatto un conto rapido, pronto a sbagliarmi.
        Estremizzo: fra qualche anno, in uno scenario “avverso” ma non improbabile, ovverosia stante una discreta diffusione di bev e plugin e relativamente scarsa disponibilità di colonnine pubbliche, la presenza di un punto di ricarica domestico può valere lui da solo per almeno un 5% sul valore dell’immobile con punte del 10%.
        Cioè: la casa varrebbe 100k? Se si può ricaricare ne vale almeno 105.
        L’un per l’altro.
        Chiaro che se ci fossero colonnine ovunque il discorso verrebbe un po’ meno (ma non tantissimo: caricare a casa resterebbe comunque un plus non da poco).

        Per lo meno: sono i conti che mi faccio avendo da “far ballare” a vario titolo diversi immobili a resa.

          1. Caro Alessandro, secondo me dipenderà dalla difficoltà di installazione: ma considerato che si dice che il governo interverrà per rendere sempre più automatica e rapida l’installazione di detti dispositivi, ne dubito fortemente.

          2. Alessandro D.

            Non sono molto fiducioso nelle decisioni del governo e nella “snellezza” della burocrazia. Qualsiasi sia il “colore” del governo, la burocrazia invece è sempre quella in saecula saeculorum.
            Penso che la cosa per lungo tempo sarà lasciata sostanzaialmente alla buona volontà dei privati, i quali quasi sempre si accorgono che una cosa è necessaria solo quando davvero non possono farne a meno. E quando, a quel punto, procurarsela gli costerà il doppio non foss’altro perchè in quel moment la vorranno tutti.

            Io sono partito con largo anticipo, e anche grazie alle informazioni che ho trovato su questo sito penso di aver elaborato degli schemi di “massima resa-minima spesa” che stanno trovando buon riscontro anche presso i condomini magari meno “entusiasti” o desiderosi di considerare l’elettrico, ma non per questo sporvveduti devo dire.
            A questi ho per l’appunto fatto balenare la realistica possibilità che con un intervento di poche migliaia di euro (suddivise in millesimi ca va sans dire…) si può preparare una adeguata predisposizione (passaggi, scatolette e canaline) affinchè ognuno, a sue spese e al momento della sua necessità, possa provvedere in libertà e autonomia ad equipaggiare il proprio posto auto.
            Il tutto però in un quadro di “ordine” e di “programmazione” tale da rendere la cosa assolutamente non impattante sui vari edifici o creare problematiche via via che ognuno decidesse che è arrivato il momento.
            La sola presenza di una predisposizione per sua stessa natura “aumenta” il valore del palazzo e dei rispettivi appartamenti (specie se non più nuovissimi), poichè il vero costo e il vero “problema” non è dato tanto dall’infilare tre fili in una canalina quanto dall’avere il passaggio già bell’e fatto e soprattutto un “accordo quadro” tra condomini atto ad evitare ogni singola volta attese, obiezioni, veti, votazioni e delibere.
            Su cinque condomini dove ho portato avanti questo discorso, quattro sono assolutamente interessati a procedere e si è già deciso di farlo pur con tutta la calma di questo mondo.
            Il quinto conta già operative tre prese industriali blu collegate coi sari crismi ad altrettanti contatori e una quarta linea già decisa, ma al momento non realizzata perchè non necessaria (macchina diesel comprata qualche anno fa e nessuna previsione di sostituirla nell’immediato).

            Che io sappia “attorno a noi”, per ora, il deserto o quasi. Sia per quanto riguarda la ricarica domestica sia per quanto riguarda le colonnine pubbliche.

            Questa la mia esperienza. 😉

          3. ernesto grottaferrata

            alessandro, sono d’accordissimo su quello che dici riguardo fare i lavori (specialmente in condominii), ma non si può leggere un mde che paragona il valore aggiunto da una wallbox “installata” con il totale rifacimento di una casa.. 🤦‍♂️

            il discorso può essere valido da adesso ai prossimi 10 anni, ma se (come sembra) le bev diventeranno la normalità, sarà normale avere una wallbox a cui attaccarsi a casa: quindi non più un valore aggiunto. oltretutto, chi cerca casa la metterà tra le priorità? non so.

            come dice enry, dipende..

          4. Alessandro D.

            -il discorso può essere valido da adesso ai prossimi 10 anni-

            Eeeeehhh… 🙂

            Intanto arriviamoci fra 10 anni và… 😉

            In seguito, come diceva mio nonno, “se sèmm ancamò chi, alùra vedarèmm”. 😉

            E’ per questo che ragiono in termini di “minima spesa-massima resa”.

        1. Guido Baccarini

          No, il commento era nel merito. Se installo una Wallbox da 1.000€ + 1.000€ di installazione, il valore dell’immobile non cresce di 2.000€, perchè il nuovo proprietario si trova qualcosa di già fatto che magari ha richiesto 3 mesi di permessi e “sbattimenti”. Il tempo ha valore eccome. Lo dimostra il fatto che è considerato inaccettabile fermarsi ogni 2 ore in autostrada se hai una elettrica.

      3. Guido Baccarini

        “PS: guido, se vendi deve essere a norma. niente 1kw” mi riferivo al garage e ho arrotondato. Vendere un garage con 1,5kW è perfettamente a norma.

        1. ernesto grottaferrata

          hai ragione, ma quando si parla di immobili io considero sempre case/appartamenti con annessi e connessi, a meno che non sia specificato diversamente.

          1. Guido Baccarini

            Se è un garage annesso alla casa (come il mio, che condivide l’impianto, fotovoltaico compreso) non c’è problema di permessi o tempi, solo di soldi ed è quindi vero che non cambia quasi nulla che ci sia o meno. È quando si parla di garage staccato o condominio… A questo ci si stava riferendo, io almeno.

  12. Posto che la wallbox è più sicura a prescindere;
    Potrebbe essere uno spreco (imho) nel caso l’utilizzatore facesse meno di 100km al giorno… E a ricadere in questa statistica saremo si e no l’ottanta per cento degli automobilisti. Io compreso, infatti non la comprerei per me. Sarebbero soldi sprecati, o semplicemente una spesa rimandabile…

    Spesso chi vaneggia su presunte difficoltà della rete e di relativo collasso nel caso di un parco auto 100% elettrico, lo fa pensando a torto che l’auto debba essere ricaricata ogni giorno, mentre basterebbe una volta ogni settimana per la gran parte delle persone.

    Per chi fa più km è invece se non vitale, straconsigliabile averla. Se mai riuscirò a convincere mia moglie (è lei la globetrotter, 600 a settimana circa) a prendersela elettrica, farò installare la wb.

    1. Non è proprio così.
      Con una Wallbox si può mantenere il contatore a 3 kW e caricare di notte a 6 senza extracosti. Con una Wallbox si può rendere dinamica la ricarica per sfruttare al massimo il proprio contratto di fornitura. Con una Wallbox si possono ricaricare due auto con un solo collegamento elettrico.
      A ben guardare i vantaggi ci sono, bisogna solo comprenderli e valutare se il gioco vale la candela.

      1. Questa mi è nuova… Se ho un impianto da 3 kwh non posso utilizzarne 6. Se chiedo ad ARERA di passare a 6 kwh, solo festivi e orari notturni, non ho spese per il passaggio e per l’aumento di potenza, ma ovviamente pago ciò che consumo. Ovviamente una wb è assolutamente consigliabile se è in grado di monitorare gli altri assorbimenti della casa, così può aumentare o diminuire la potenza di ricarica dell’auto senza far saltare il contatore.

        1. Wallbox che però, va detto, costano più della normalità perché 1 devono essere certificate dal gse (o chi per esso) 2 devono essere dotate di tutta la componentistica per inviare le letture al gse. E l’aumento di potenza spalmato sui 12 mesi come costo fisso è abbastanza una cavolata, avendo i consumi di ricarica aggiunti alla casa va a diluirsi sul costo al kwh tanto da non farci nemmeno caso, parliamo di meno di un centinaio di euro l’anno scarsi.
          La gestione della carica per orari e potenza, molte auto la fanno internamente per cui la cosa può essere semplicemente ridondante ed inutile ad alcuni.
          È sicuramente comoda la gestione dei carichi soprattutto in case full elettriche (che già han un 6kw), avere più potenza di carica sarà sicuramente più utile quando si avranno due auto in casa, dove magari uno ha bisogno di un rabbocco rapido durante la cena per uscire di nuovo etc ti toglie un pochino di stress, soprattutto se ci fosse una batteria da 3 o 4 kwh interna dedicata a queste “emergenze” e te li spara dentro in pochissimi minuti continuando con quella dal contatore una volta esaurita, poca roba ma per un emergenza un 30 km di autonomia mi sembra più che onesto.

          Non sono né contro né pro, semplicemente la vedo un po’ come quelli che usano caricatori aftermarket più esosi con tante porte a potenze diverse etc, sono si utili ma non è detto che lo siano per forza in qualunque caso, per molti sarebbero cose comprate e mai usate per il bisogno che son nate per soddisfare, sicuramente son d’accordo che alza il valore dell’immobile, magari di pochissimo, ma sicuramente aiuta a far pendere la bilancia della scelta rispetto ad altre il saper di non dover fare lavori assemblee etc per gestire la cosa, e di conseguenza se a sceglierla sono più persone.. Vince chi offre di più no?

          1. Soprattutto, se dovessi mettere una Wall smart, verificherei che ci sia modo di portarci la connessione, finché è sul tuo contatore una powerline dovrebbe andare bene, ma se è sul condominiale puoi mettere tutte le Wall smart che vuoi ma non userai mai la parte smart, se poi il garage è a tot decine di metri da casa ciaone proprio (magari un paio di tubi di pringles e due extender cela fai finché il vento non telo sposta 😂)

      2. Appunto… Bisogna valutare. Insomma la risposta giusta è come quasi sempre, “dipende”.
        Dipende dall’utilizzo, dai costi/benefici ecc.

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