La Volkswagen e-up, come la e-Golf, taglia i prezzi. L’annuncio riguarda per ora i listini tedeschi, ma inevitabilmente si estenderà agli altri mercati europei. Ora il prezzo in Germania parte da 21,975 euro.
Con gli incentivi si rende a 17.595
La (buona) notizia è stata resa nota dalla Volkswagen sulla sua Newsroom (qui i dettagli) alla vigilia del Salone di Francoforte. Precisando che, tra sussidi statali (2 mila euro) e incentivo concesso dalla Casa (oltre 2.300 euro), il prezzo reale scende a 17.595 euro. Che non è male per una citycar la cui autonomia dichiarata, grazie a un pacco-batterie maggiorato, è stata aumentata a 260 km. È il secondo ribasso nel giro di pochi mesi: come ricorda il sito tedesco specializzato Electrive.com (qui) i prezzi erano già stati tagliati a fine anno da 26.900 a 22.975 euro.
Perché tanta generosità? La Casa di Wolfsburg spiega di avere finalmente raggiunto le economie di scala sufficienti a ridurre i costi di produzione. Ma è probabile che si tratti anche di un riallineamento generale dei listini delle elettriche in vista dell’arrivo della nuova ID.3. Che, come noto, avrà un primo prezzo “consigliato” al di sotto dei 30 mila euro. Non basta: in Germania dal 18 settembre al 31 ottobre la e-Up può essere noleggiata a 159 euro al mese senza anticipi.
La Volkswagen e-up ricarica fino a 40 kW
Come si diceva, il pacco-batterie della e-up è stata recentemente aumentato a una capacità netta di 32,3 kWh (prima era di 18.7 kWh). Con garanzia sulle celle per 8 anni o 160 mila km. La ricarica può avvenire anche in corrente continua, con le colonnine super-fast, fino a 40 kW, il che consente di rifornire le batterie all’80 per cento in un’ora. Con la app per controllare lo stato della ricarica a distanza (e anche attivare il condizionamento).
Ma citycar come queste si ricaricano quasi sempre a casa. E, sempre secondo Electrive.com, ora la e-Up fornirà un connettore da 7.2 kW, in sostituzione di quello attuale da 3.6 kW, per chi dispone di potenze più elevate. Quanto al motore elettrico, sviluppa una più che dignitosa potenza di 61 kW (83 cavalli), con velocità massima di 130 km/h. La Volkswagen è convinta che, con questi prezzi e con il can can che si sta facendo sull’elettrico, la e-Up possa fare numeri di vendite importanti. Anche in Italia è partita la campagna tivù che accompagna l’imminente lancio della ID.3. Insomma, secondo Volkswagen, il momento è ora. Ma da noi la e-up era sparita dai radar, non essendoci più vetture disponibili (leggi qui). Vediamo se ricomparirà con i prezzi ribassati.
Tralasciando egoisticamente il tema più importante, quello delle emissioni ed esaminando il prezzo d’acquisto, i consumi, i costi di gestione e le prestazioni, la e-Up ha come prima concorrente la consorella Up eco alimentata a metano.
Le bombole della Up eco si svuotano dopo aver percorso 350-380 km. con una spesa di 12 euro per 12 kg. di metano. Con meno di 3 euro si percorrono 100 km. Ma non finisce qui, per 14.250 euro si acquista una funzionale macchinina che dispone di un moderno tre cilindri ciclo Otto da 50kW e che raggiunge i 165 km/h.
Certo, l’elettrica e-Up è più rilassante da guidare in città, avrà certamente una maggior accelerazione ma è più pesante ed in autostrada procede al massimo a 130 km/h creando apprensione se bisogna fare un sorpasso. L’autonomia poi, sconsiglia l’uso pendolare autostradale per relegarla al ruolo di cittadina modello.
Logico chiedersi: “Meglio declinare un modello esistente rendendolo anche elettrico o realizzare una nuova vettura esclusivamente elettrica?”
Personalmente ritengo sia necessario proporre una vettura esclusivamente elettrica e non adattare un modello esistente e di successo, elettrificandolo, come nel caso della e-Up.
La risposta definitiva la darà il mercato nel confronto-scontro tra la e-Golf e la più esclusiva, ma non necessariamente più innovativa ID.3.
Certo se guardiamo solo al dover far metano “conviene” quasi più la versione a gas ma se poi ci mettiamo la manutenzione (cambio olio ogni 15000 km), la durata del motore, tutte quelle componenti che si usurano e che ad un certo kilometraggio andranno sostituite e non ultimo il costo del carburante (se ho un impianto fotovoltaico non spendo nulla a caricarla) propenderei sicuramente per la versione elettrica.
Ha perfettamente ragione.
Considerando due segmenti B:
1 – Nissan Leaf efficienza media di 13,1 kWh/100 km (7,6 km/kWh) e una spesa di 9,81 euro per l’elettricità che costa 0,208 euro/kWh (0,50 euro/kWh nelle colonnine veloci).
2 – Volkswagen Polo 1.0 TGI consumo medio 2,9 kg/100 km (34,4 km/kg) con una spesa di 9,59 euro.
In generale se si brucia il metano in una centrale turbogas per generare energia elettrica, si ottiene un rendimento del 63% contro il 15% del motore endotermico a metano. Considerate le perdite nel trasporto dell’energia elettrica un vantaggio di efficienza non inferiore al 40%.
Ma sono aspetti psicologici che incidono maggiormente nella libertà di utilizzo:
– l’ansia di autonomia
– i tempi di ricarica
– il maggior costo d’acquisto
– la mancanza delle sensazioni emozionali nella guida
– l’efficienza degli accumulatori nel tempo e quando si rinuncia ad usare la vettura per mesi
– il maggior peso del mezzo che riduce la durata degli pneumatici, degli ammortizzatori e la tenuta di strada in curva
In sintesi, oggi in questa fase di transizione, non saprei sei acquistare una Golf Tgi a metano con endotermico 1.5 litri da 130 CV e 200 Nm di coppia motrice o una più intrigante ID.3 motore e trazione posteriore, 58 kWh – Autonomia di 420 km (carica 100 kW).
Conviene decisamente aspettare che si riducano i costi e il peso degli accumulatori per acquistare l’elettrica ID.3 valutando anche l’affidabilita’ della vettura e della componentistica.