La Volkswagen cambia anche logo. Al Salone di Francoforte di settembre svelerà un nuovo marchio concepito nel segno di una “New Volkswagen
“Simbolo di una VW elettrica e connessa”

Sarà la seconda grande presentazione, assieme al reveal della ID.3, il modello elettrico che per la marca di Wolfsburg segna l’inizio di un’epoca. Com’è stato in passato solo per il Maggiolino e la Golf. Finisce l’era della meccanica, inizia quella del digitale. Ed è un taglio netto col passato: va in pensione il cerchiolino col simbolo bianco su sfondo blu. Ne arriva un altro “più giovane, più digitale e quindi più moderno”. Simbolo di una Volkswagen “elettrica, totalmente connessa e a emissioni zero nell’intero ciclo di vita“.

Un’operazione di facciata? Può essere. Ma, conoscendo i tedeschi, passi come questi non si fanno mai a cuor leggero. Qui c’è l’idea di dare un taglio col passato, anche se questo ha significato grandi successi a livello mondiale. C’è la voglia di mettersi definitivamente alle spalle il Dieselgate e di dare un volto, anche simbolico a questo cambiamento. Non a caso la creazione del nuovo logo non è stata affidata ad agenzie esterne, ma a un team interno fatto da designer e uomini del marketing.
“Per la prima volta una voce femminile”
Ma come sarà questo nuovo logo? Sul sito media della Casa ci si limita a dire che sarà “più chiaro e semplice. Ben visibile nel design delle auto, nei contatti coi clienti e nell’intera presentazione della marca…Ridotto agli elementi essenziali e presentato con un nuovo design che è flat e bi-dimensionale. Più flessibile e riconoscibile nei digital media…che si applichi a nuove declinazioni del marchio come pittogrammi, simboli tipografici, colori e layouts. Per la prima volta il brand avrà un logo sonoro, che sostituirà il vecchio claim“.

E anche, udite udite, “in aggiunta il marchio Volkswagen in futuro avrà una voce femminile. Sarà più coraggioso e colorato, ma anche più digitally-oriented, dal logo stesso attraverso un mondo di immagini. Il linguaggio vivo del brand sarà ben diverso da quello progettato all’epoca per il marchio attuale“. Ed è interessante quel che aggiunge Jochen Sengpiehl, capo del marketing: “Come principio generale, l’idea per il futuro è di non presentare più nella pubblicità un mondo ideale…Vogliamo diventare più umani e più vissuti, per adottare le prospettiva dei clienti in modo più completo e raccontare storie autentiche“.
Un enorme lavoro di sostituzione-insegne

La Volkswagen cambia, ma dirlo è più facile che farlo. Per un’azienda di questo genere inserire un nuovo marchio non è un gioco da ragazzi. Dopo la presentazione a Francoforte, il 10 settembre, inizierà un lavoro di sostituzione partendo dal tetto del quartier generale di Wolfsburg. Si passerà poi a tutte le concessionarie in Europa, per poi provvedere alla Cina da ottobre. Le Americhe e il resto del mondo (la Volkswagen opera in 171 mercati) seguiranno dall’inizio del 2020. In tutto si parla di 10 mila strutture, tra dealer e service partner, con 70 mila marchi da sostituire. Una delle maggiori operazioni di questo tipo mai fatte al mondo. L’obiettivo è allineare anche le reti di vendita e di assistenza al cambiamento che la Volkswagen ha in atto. Da costruttore a fornitore di servizi di mobilità, che vanno oltre la macchina dei clienti. La Volkswagen cambia e ti seguirà ovunque grazie al fatto che le auto saranno sempre più connesse. Occhio al display sul cruscotto…
— Leggi anche: sofisticata semplicità, parole d’ordine per la ID.3
Egregio Sig. Frugoni la noleggi come ho fatto io (una model 3) per 3 giorni e se ne innamorerà.
Da tutti i punti di vista.
Sul web ho sempre letto di persone iper entusiaste e persone iper negative.
Ho voluto togliermi il dubbio e devo dire che ora faccio parte delle iper entusiaste, e…. spero di poterla comperare il prima possibile.
No ma sono stato come passeggero. Non Le nascondo che dal punto estetico non ha alcuna “forma” sembra un semplice parallelepipedo composto da lamiera e vetri. Sinceramente non mi piace per niente, ma non tutte le persone possono pensarla come me. Il sottoscritto per la scelta di un’auto prima privilegia la forma e poi la motorizzazione, a me sembra che in questo caso si voglia privilegiare il motore a scapito della linea. Comunque queste sono solo considerazioni personali.
Ci mancherebbe, l’auto è una scelta personale, almeno quella…
Dubbia operazione di marketing. Si vuole solamente inventare soluzioni avveniristiche. Io comunque ho avuto sino ad ora: Volvo, Mercedes, Audi. Jeep, Chevrolet e Bmw. Mai acquisterò Tesla o simili, si vuole togliere la capacità ed il piacere della guida, ma alla guida dobbiamo ridurci a degli incapaci ?
Ma Lei l’ha mai guidata una Tesla?