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La Valpelline, il paradiso (apparente) delle ricariche

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La Valpelline è una vallata secondaria della Val D’Aosta. Pare il paradiso delle ricariche, con ben 18 stazioni. Ma è davvero così? Giuseppe, appassionato di montagna e convinto elettronauta (qui il suo precedente racconto), l’ha percorsa palmo a palmo a bordo della sua moto elettrica Zero SR/F e questo è il suo resoconto. Ricordiamo che potete inviare le vostre storie di viaggio elettrico scrivendo a info@vaielettrico.it.

Giuseppe e la sua Zero SR/F

                                

                                                di Giuseppe Marone

Di tanto in tanto, mi capita di sfogliare le mie app che indicano la posizione delle stazioni di ricarica pubblica per farmi un’idea della distribuzione geografica dei punti nella mia area, il Nord-Ovest d’Italia.

Da appassionato di montagna, vado a curiosare soprattutto fra le valli alpine, per vedere dove potrei fare gite e passeggiate senza dovermi preoccupare eccessivamente della ricarica.

Valli Alpine e ricarica, chi troppo e chi niente

La situazione e’ ancora a macchia di leopardo, con alcune valli che presentano gia’ una discreta copertura, come le Valli Olimpiche (Susa e Chisone), altre ancora praticamente scoperte, come le valli del Cuneese (Po, Maira, Varaita, Gesso, etc).

Recentemente, navigando su NextCharge e EVway il mio sguardo e’ caduto sulla Valpelline, in Val d’Aosta, che apparentemente si presenta particolarmente ricca di punti di ricarica. La Valpelline e’ una valle secondaria della Val d’Aosta che si diparte dalla Valle del Gran San Bernardo (che termina nel colle e traforo omonimi) e si biforca ulteriormente nel ramo di Ollomont. 

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La mappa dei punti di ricarica in Valpelline secondo  EVWay

L’insolitamente ricca distribuzione mi ha colpito perche’ la Valpelline, anche se nota agli amanti della montagna, e’ piu’ lontana dai flussi turistici che interessano le piu’ blasonate valli valdostane. E’ inoltre una valle “cieca”, che non termina in valichi o trafori e non e’ quindi interessata da traffico di passaggio.

Dal momento che si trova a due passi dalla mia casa di montagna in Val d’Aosta, ho quindi deciso di percorrerla tutta con la mia moto elettrica per verificare direttamente l’effettiva disponibilita’ e operativita’ dei punti di ricarica.  Sintetizzo in pochi numeri i risultati della mia ricerca: in tutta la valle (con parziale sconfinamento) in un tour di 108 km, per 2.760m di dislivello positivo, ho verificato la presenza di 18 stazioni di ricarica pubbliche per un totale di 40 punti di ricarica, con 2 stazioni equipaggiate di 2 colonnine.

A queste potrebbe aggiungersi un punto privato (non verificato), immagino all’interno di una struttura alberghiera, in frazione Glassier. Tutte le colonnine sono munite di 2 porte AC a 22 kW. Tranne un Fast Charger Enel-X, munito di una porta DC doppia (Chademo + CCS Combo) e una porta AC con cavo “tethered”. Curiosamente, questa stazione e’ ubicata in un piccolissimo borgo nei pressi di Roisan, lontano dalle aree piu’ turistiche.

La Valpelline
La Zero SR/F di Giuseppe al Fast Charger di Enel-X, nei pressi di Roisan

La Valpelline, 18 colonnine ma 6 fuori uso

Le stazioni con il cavo “tethered” sono le piu’ ricercate da noi e-bikers perche’ ci evitano di portare appresso  l’ingombrante cavo Type2 maschio/femmina. Per quanto riguarda gli operatori, 14 stazioni sono operate da Enel-X, 4 da BeCharge/Plenitude. 

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La mappa dei punti di ricarica in Valpelline secondo NextCharge

Non ho fatto verifiche dirette di disponibilità effettiva, ma sulla base dei display ho contato 6 stazioni non funzionanti (con display spento). In realta’, una di queste riportava l’indicazione “No communication”.

Ignoro se si tratti di stazioni guaste o ancora in attesa di diventare operative. Ho contato 3 auto in ricarica effettiva e 2 occupazioni abusive. Di queste pero’, una ha lasciato lo stallo mentre stavo arrivando e la seconda puo’ considerarsi peccato veniale: un piccolo camioncino di una ditta addetta ai lavori pubblici i cui occupanti, verosimilmente in pausa-pranzo,  si stavano godendo un aperitivo nel dehor del bar prospiciente.

Dal momento che gli spazi liberi per il parcheggio abbondavano, voglio benignamente pensare che, in caso di richiesta, avrebbero prontamente liberato lo stallo“.

E le pompe di benzina? Zero assoluto

Last but not least. Durante tutto il tour non ho trovato un solo distributore di carburanti “fossili”! In Valpelline la range-anxiety riguarda i possessori di auto endotermiche! 😉

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3 COMMENTI

  1. Certo che la cosa comincia a diventare non solo preoccupante, ma statisticamente preoccupante, quasi da pensare a un complotto ordito da qualche agente dell’SVR di Putin. 😉

    Oppure il know-how per fare prolunghe elettriche è improvvisamente andato perduto.

    O ancora, per aggiungere un display, un lettore di carte e un teleruttore devono aver chiamato gli ingegneri che hanno fatto schiantare la sonda spaziale su Marte nel 1999.

  2. A compendio… la colonnina Enel da 22 kW che si trova a Bionaz vicino al lago Lexert ha il display spento però ricarica comunque, certo è che devi sapere come funziona altrimenti non sai cosa fare. Ho segnalato il problema a Enel, vediamo se la “riaccendono”.

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