La Twingo in panne di Calogero: un lettore siciliano ci scrive spazientito per i tempi lunghi della riparazione della citycar elettrica Renault. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati ainfo@vaielettrico.it .
La Twingo in panne: “Danno alla batteria”
“Perché quando si rompe un’auto elettrica tutto diventa più complicato? Possiedo una Twingo elettrica da marzo 2021 , acquistata con gli incentivi. Il 18 giugno si è fermata (una spia indicava “danno alla batteria di trazione”): l’assistenza Renault, contattata, ha disposto il ricovero in officina ufficiale in Palermo, dove risiedo. Il lunedì successivo, 20 giugno, l’auto viene presa in consegna e per un mese non si sa più nulla. Dietro mia insistenza, presso il numero verde dell’assistenza Renault vengo informato che finalmente il danno è stato individuato grazie ad un tecnico della Casa (solo dopo un mese!). E si è provveduto ad ordinare il ricambio. Dopo 10 giorni, non ci sono notizie e comincio a preoccuparmi che non riavrò l’auto, se non in autunno inoltrato o in inverno. Forse il ricambio dovrà arrivare dalla Cina o da qualche lontanissimo altro Paese (spero non dall’Ucraina). Per fortuna ho ancora la mia vecchia diesel. Voi che ne dite? Dovrò pagare rate per un bene non in uso e confidare nel diesel che il mio fidato meccanico mi ripara massimo in una settimana?“. Calogero Galante.
Le auto elettriche si rompono poco, ma se si rompono…
Risposta. L’esperienza di questi primi anni ci dice una cosa ormai chiara: le auto elettriche non si guastano quasi mai, ma se si guastano…Le normali reti di assistenza sono in gran parte impreparate per intervenire e spesso si rivolgono ai tecnici della sede centrale. Allungando i tempi di riparazione. Abbiamo raccolto testimonianze in tal senso da lettori che possiedono auto elettriche di diverse marche. E tutti, compreso il nostro Paolo Mariano, con la sua Volkswagen ID.3, raccontano di meccanici delle concessionarie locali che alzano le mani. Spesso non disponendo neppure gli strumenti di diagnosi necessari. C’è un grande lavoro di formazione da fare su questo fronte, per creare professionalità competenti in grado di lavorare in sicurezza su batterie e propulsori elettrici. Tutto questo le Case lo sanno e dovrebbero garantire almeno due cose. La prima: auto sostitutive gratuite. La seconda: trasparenza su problemi e tempi di riparazione.
Alla faccia degli ipocriti che continuano s pubblicizzare le auto elettriche, ossia una tecnologia NON ANCORA PRONTA, con una rete di RIFORNIMENTI INSUFFICIENTE, UN’AUTONOMIA SCARSA e con la FALSITÀ DEL VALORE ECOLOGICO, perché le centrali che forniscono l’energia per la ricarica vanno ancora a petrolio o carbone come 20 anni fa.
Se Le fa piacere pensarlo faccia pure, siamo contenti per Lei.
In oltre trent’anni sai quante termiche ho visto in panne e quante nuove finire in concessionaria mesi, quindi sono ancora acerbe pure le termiche con oltre 150 anni di produzione.
I problemi ci saranno sempre chi le fa è imperfetto
Posso chiederle quanto l’ha pagata? Grazie
Purtroppo il periodo non aiuta con i ricambi…ma la mia auto a Metano (Opel) del 2018 è state in officina dal 5 ottobre 2021 a fine Giugno perché i pezzi non erano disponibili. Per fortuna in garanzia e con auto sostitutiva.
Buongiorno posso chiedere una cosa al Sig. Calogero?
Spero legga i commenti. Ho una Zoe anche io dall’anno scorso e agli inizi di maggio ha incominciato a rifiutare la frenata rigenerativa presentando due messaggi in giallo “sist. elettrico da controllare” e “carica batteria impossibile”. Ovviamente quando presenti gli allarmi non si caricava. Ho notato però che se la lasciavo parcheggiata al caldo sotto il sole mi sparivano e riuscivo a caricarla. Portata in officina mi hanno riprogrammato il firmware del bms, sicurezza bms e inverter ma il giorno dopo tutto come prima. Il messaggio “danno alla batteria” non mi è mai visualizzato solo una mattina accendendo l’auto con un simpatico suono tipo videogioco anni 80 ho visto scendere l’autonomia fino a zero e l’auto immobile. Ora è in un centro assistenza Renault dal 18 luglio, è stata trasferita in un altro, mi hanno diagnosticato il guasto a una cella (ma ne dubito) si prevede dunque un fermo di un mese perché dovrà andare a Bologna. Il tutto SENZA auto sostitutiva!! Chiedo a Calogero dunque se per caso la Twingo abbia avuto comportamenti simili…saluti a tutti buona giornata.
L’ho già scritto l’altra volta: guardate che avete dei diritti amici miei, farli valere è facile…
amen. e una letterina dell’avvocato non guasta.
A me è successo con un diesel, si sa può capitare, lunedì devo chiamare per un piccolo problema, mi hanno già detto un fermo di due giorni, con auto sostitutiva, speriamo siano due giorni, perché il tecnico mi ha detto che si deve collegare con la casa madre 🤞🤞
Caro Calogero, la capisco perfettamente perché ho avuto un’esperienza simile alla sua, che può leggere sulle seguenti pagine di Vaielettrico:
https://www.vaielettrico.it/disavventure-con-una-kona-il-racconto-di-ivone/
https://www.vaielettrico.it/ivone-e-la-sua-kona-5-mesi-dopo-ecco-la-nuova-batteria-ma/
Nel mio caso ho avuto la fortuna che l’officina dove l’auto era in riparazione aveva tutte le competenze per fare la diagnostica (la fecero in due giorni) e cambiare la batteria (due giorni dall’arrivo del ricambio). Ma ho dovuto aspettare 5 mesi per ricevere la nuova batteria.
Ho avuto gratuitamente un’auto sostitutiva per tutto il periodo di fermo e, insistendo parecchio, sono riuscito ad ottenere un’auto sostitutiva elettrica.
Riguardo alle rate da pagare, non so come sia la legislazione in Italia, ma in Francia si continua a pagare anche se l’auto è immobilizzata. La giustificazione del concessinario e che, siccome forniscono gratuitamente un’auto sostitutiva, bisogna continuare a pagare le rate.
Le auguro di ricevere rapidamente la nuova batteria.
Dovete considerare che le auto elettriche sono praticamente tutti modelli nuovi!
Purtroppo chiunque abbia avuto necessità di pezzi di ricambio di auto appena uscite (modello nuovo) si è sempre scontrato con ritardo e lungaggini.
Le batterie da trazione delle auto elettriche hanno potenze tali da renderle estremamente pericolose.
A questo va sommato il metodo costruttivo e l’assemblaggio che per dare un risultato ottimale sia in sicurezza che efficienza non è proprio dei più banali.
Come conseguenza probabilmente un intervento di riparazione in una officina per quanto possa essere attrezzata non credo sia possile.
Ad oggi forse i costi di produzione e forse anche il necessario risultato estetico non permettono la modularità di tali batterie
Non concordo. È vero che le batterie sono pericolose per tensioni e correnti in gioco ma una batteria dovrebbe disporre di un connettore di potenza sfilabile ( ovviamente con uso di attrezzi, imbullonato per esempio) e di un sezionatore a bordo del pacco che permetta di staccare il collegamento elettrico prima di poter sfilare il connettore. Le prese industriali trifase interbloccate ( quelle rosse da cantiere) sono un esempio. Una volta rimosso il connettore il sezionatore non permette di ridare tensione: se ci pensiamo è il sistema che usa la nostra presa di ricarica, si manovra sempre a corrente staccata.
Per il resto lasciamo stare, ci sono officine che sarebbero da chiudere immediatamente per il pessimo servizio che danno si clienti ( paganti)