La Tesla della polizia californiana fermata dalle batterie scariche durante un inseguimento? Una bufala. Ci ha pensato Paolo Attivissimo, noto come il Disinformatico, a smascherare una notizia che aveva fatto il giro del mondo. Facendo sghignazzare compiaciuti i tanti che vedono l’auto elettrica come il fumo negli occhi.
“L’inseguimento sospeso? Altri motivi”
Attivissimo, oltre ad essere un seguitissimo divulgatore scientifico, è anche un cacciatore di bufale. Sente lontano un miglio l’odore delle notizie che, pur essendo cliccatissime, hanno una dubbia attendibilità. E ne va a verificare la fonte, spesso scoprendo che si tratta di news costruite a tavolino per compiacere chi vuole crogiolarsi nei suoi pregiudizi.

Ecco che cosa ha scritto sul suo blog a proposito del presunto mancato inseguimento:
“Tantissimi giornali in tutto il mondo hanno pubblicato la “notizia” dell’auto elettrica (una Tesla) usata dalla polizia di Fremont che si sarebbe trovata con la batteria scarica durante un inseguimento. Il Sole 24 Ore ha definito la vicenda “Una nuova brutta figura per Tesla” (copia su Archive.is). Ma il dipartimento di polizia di Fremont ha spiegato che in realtà l’inseguimento è stato sospeso da parte di tutte e tre le unità coinvolte (non solo dalla Tesla) perché stava diventando un pericolo per la sicurezza pubblica. L’auto elettrica è poi andata a una vicina stazione di ricarica per caricarsi. Tutto qui. “In nessun momento la batteria della Tesla è stata un fattore nella nostra capacità di inseguire il sospettato o di svolgere i nostri doveri. Questa situazione, benché imbarazzante, non è diversa dai casi in cui un’auto di pattuglia rimane a corto (o a secco) di carburante”, ha dichiarato il dipartimento di polizia.
Ma quante bufale sull’elettrico
Aggiungiamo noi che ad aggiungere pepe alla (presunta) notizia c’era il fatto che Fremont sta alla Tesla come Maranello alla Ferrari. È la città che ospita il quartier generale della Casa di Elon Musk. Ma la Tesla della Polizia “a secco” non è la prima e non sarà l’ultima bufala che riguarda l’auto elettrica. Noi stessi ne abbiamo pubblicate diverse. Si va dalla falsa notizia dell’alto pericolo di incendi a cui andrebbero incontro i veicoli a batterie. Alla superbufala del diesel che inquinerebbe meno dell’elettrico (qui l’articolo).

Persino le grandi case automobilistiche, come la Volkswagen, si sono sentite in dovere di pubblicare un piccolo manuale anti-bufale. Sempre per smontare le più ricorrenti leggende metropolitane. Che dire in conclusione? Beh, sposiamo in pieno quel che scrive lo stesso Paolo Attivissimo: “Vedremo delle correzioni da parte dei giornali? Ne dubito. Dare addosso alle auto elettriche sembra essere diventato un passatempo molto popolare fra i giornalisti più interessati a ottenere clic che a fornire ai lettori i fatti per i quali, in teoria, sono pagati“.
Ok ragazzi, va bene, ma buttatela come merita, un po’ in ridere.
È da quando Tesla ha sfilato dal nulla un’enorme fetta di mercato alle case tradizionali che girano false notizie tese a danneggiarla, come per Roma da quando non è più amministrata dai partiti tradizionali, oppure ogni volta che un soggetto nuovo si affaccia sul mercato contrastando i “tradizionali” detentori del potere e dei soldi….
Tesla sarebbe già dovuta fallire almeno cento volte a sentire gli analisti, con macchine che bruciano appena le sfiori o con l’Autopliot che si attiva uccidendo tutti, recensioni sulle auto e sulle finiture che nemmeno le Lada ai tempi dell’URSS, oppure titoloni se un prototipo in prova si ferma su una pista (dopo aver abbassato di 20 secondi un record precedente)….
È solo resistenza al cambiamento, il vecchio che non accetta di lasciare spazio al nuovo….
Ora stanno uscendo un sacco di notizie che la macchina elettrica ha una batteria che per questioni di chimica dura 10 anni dopodiché diventa inaffidabile (si spegne se acceleri).
Sai se sono affidabili o non esistono fonti?
Sono articoli tra l’altro non critici verso le EV (ma potrebbe essere una strategia per dare addosso con più convinzione), ma non ho trovato fonti tecniche al fatto che la chimica della batteria dopo i 10 anni collassarebbe rendendola inidonea all’automobile, ma non all’accumulo…per chi tiene auto 15-20 anni questo potrebbe essere un problema fosse vero…
Purtroppo anche non fosse vero difficile smentire dato che le batterie in uso nelle czero ci sono ad esempio solo dal 2011…
Non dipende tanto dagli di anni di vita ma bensì da cicli di ricariche espresso in ore. Dopo di che, la batteria perderà le sue prestazioni del 20/25 %, ma l’auto continuerà a funzionerà. Le batteria della Tesla Model S perde in media meno del 15% della sua capacità originaria nel corso del ciclo di vita medio del veicolo (250mila km).
Quindi dipenderà tutto dall’utilizzatore.
Possedendo un auto elettrica leggendo la bufala mi veniva da ridere per i seguenti motivi:
1- avendo un auto elettrica comunque avrai una Wall box in casa, ma in questo caso alla stazione di polizia. Quindi quando non utilizzata o la sera starebbe in carica.
2- ha oltre 500km di autonomia
3- pur volendo credere che non fosse stata messa in carica passerebbe dalla modalità sport a standard almeno 50km prima di esaurire le batterie. E comunque con la coppia che ha non sarebbe un problema.
Finendo i 50km ci sarebbero altri 15km in recovery.
Quindi rimanere a piedi con un elettrica è tra difficile ed impossibile. Bisognerebbe veramente impegnarsi.
Purtroppo attualmente la pubblicità è cercare di ritardare l’avvento dell’elettrico, come la bufala delle colonnine inesistenti o quando si guasta la batteria che costa cara sostituirla.
Anche qui le batterie durano almeno 10 anni e si sostituiscono eventualmente le celle guaste.
Costa sicuramente molto meno dei tagliandi di 30000 km
La cosa più grottesca è che, le bufale sono per lo più montate da persone che non sono per nulla del settore automobilistico, ma semplici detrattori delle auto elettriche, comuni cittadini che ancora vogliono sentire il rombo del motore a scoppio. È assurdo ma è così…