La Tesla del popolo, si fa per dire, in mostra al Valentino, in vista dell’imminente inizio delle consegne anche in Italia. È un Model 3 e costa di listino 48.500 euro, a cui sottrarre gli incentivi, 6 o 4 mila euro a seconda che ci sia o no rottamazione.
Con gli incentivi prezzo sotto i 45 mila
A questi prezzi, sotto i 45 mila euro reali, il Model 3 diventa pienamente competitivo con i principali competitor europei con motorizzazioni tradizionali. Tanto per dare qualche riferimento: la BMW Serie 3 parte da 42.450 euro (versione 320i, listino Quattroruote). Mentre l’Alfa Romeo Giulia non si trova a meno di 43.450. Aggiungiamo il fatto che la Tesla, in quanto elettrica, non paga il bollo per 5 anni, che la manutenzione costa meno, che l’energia è più conveniente della benzina…Insomma, il confronto comincia a diventare interessante. E non è che l’auto in mostra al Salone torinese (fino a domenica 23, stand 44) e prossima alle consegne in Italia sia una macchinetta primo-prezzo. Il Model 3 Standard Range Plus accelera da 0 a 100 in 5,2 secondi, con un velocitá massima di 225 km/h.
Autonomia dichiarata 415 km, se può bastare…
Dove la Tesla del popolo (è tutto relativo…) paga dazio rispetto alle altre due versioni dello stesso Model 3 e ai competitor a benzina citati sopra è nell’autonomia. Che nella Standard Range Plus si ferma a 415 km dichiarati, secondo lo standard WLTP. Mentre la Dual Motor Long Range e la Dual Motor Performance, hanno rispettivamente 560 e 530 km di autonomia (guarda il listino). L’equazione è semplice : meno batterie, meno costo ( e meno peso). In questo caso il pacco-batterie è da 62 kWh, contro i 75 kWh delle due versioni più costose. Non c’è dubbio, comunque, che questo allestimento più accessibile sia in grado di dare un’ulteriore spinta alle vendite del Model 3, che diventa sempre meno un oggetto da vorrei-ma-non-posso. Per chi dispone di un certo reddito, ovviamente. Nei tre mesi da marzo a maggio in Italia ne sono stati immatricolati 586, ma la potenzialitá di mercato è ben maggiore.