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La tentazione dell’auto elettrica c’è, ma poi l’usato?

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Guido sta pensando di passare all'elettrico, forse a una Tesla Model Y.
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  1. La tentazione dell’auto elettrica c’è, ma poi l’usato? Guido ha la ricarica davanti a casa e ci sta pensando. Ma poi riuscirà a rivenderla bene? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
la tentazione
Vicino a casa Guido ha una colonnina Be Charge da 22 kW.

La tentazione c’è, anche se il costo delle ricariche è aumentato…

“Sono agente di commercio e percorro una media di 130km al giorno su strade extraurbane e urbane. Uso poco l’autostrada. Vivo in una bifamiliare con box privato, che però normalmente non uso per la mia auto, ma per quella di mia moglie. Circa un anno fa, di fronte a casa mia, hanno installato 2 colonnine Eni Plenitude da 22kW. A quel punto ho iniziato ad informarmi sulla questione elettrico e avevo calcolato che con un costo in abbonamento (qualche mese fa) di circa 0,35€ al kWh, avrei avuto dei forti risparmi. Oggi la situazione è un po’ cambiata. Considerando un costo di 0,65€ al kWh e il gasolio che oggi pago 1,65€ (pompa bianca di un supermercato locale), il risparmio lo avrei ugualmente. Considerando sopratutto i minori costi dei tagliandi della mia Peugeot 308sw diesel e del bollo.

la tentazioneMa poi quando dovrò rivenderla chi me la comprerà? Il mercato è solo tra privati?

Il dubbio che però mi blocca ancora è la rivendibilità di una elettrica usata. Mi pare di capire che oggi il mercato dell’usato è prevalentemente tra privati e che i concessionari ‘faticano’ a ritirare le elettriche. Non so come funziona in Tesla. La soluzione potrebbe essere un noleggio a lungo termine, ma in questo caso ho visto che i costi per una Tesla Model Y sono in proporzione molto maggiori rispetto a una termica. Magari mi sfugge qualcosa. Mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione. Guido Zaglia

la tentazioneLa tentazione sarebbe ancora più forte se…

Risposta. L’analisi è corretta, così come lo è il fatto di interrogarsi sul valore residuo (futuro) di un’auto prima di acquistarla e non solo quando si è in procinto di rivenderla. Come abbiamo scritto più volte, l’elettrico conviene sicuramente a chi ha la possibilità di ricaricare a casa. Mentre per chi è costretto a usare le colonnine pubbliche (in Italia le più care d’Europa) i costi si avvicinano a quelli delle termiche. Tesla ha una sua rete di ricarica, i Supercharger, decisamente più convenenti della concorrenza, ma non tutti ne hanno uno vicino a casa da utilizzare. Quanto al valore dell’usato, al momento ci troviamo davanti a una grande incognita. Il mercato dell’elettrico, dopo una fase iniziale di quotazioni piuttosto alte, negli ultimi tempi aveva visto prezzi medi in calo, nonostante la fine degli incentivi per il nuovo. Tesla è il marchio che mantiene le quotazioni più alte, con una domanda decisamente sostenuta, in ragione anche di un’autonomia residua più che soddisfacente. Certo che se Guido potesse ricaricare nel box privato, la convenienza sarebbe tale da affrontare con meno preoccupazioni il tema della rivendita…

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47 COMMENTI

  1. …chiedo per un amico: ma la famosa ricarica casalinga che sarebbe conveniente….cosa comporta da un punto di vista pratico? Direi almeno 6 kW di contatore, il che significa investire 10h in una notte per ricaricare (60 kW di batteria) a piena potenza senza altri assorbimenti casalinghi. Dico bene?

    Oppure, avendo un impianto fotovoltaico (di almeno una dozzina di kW come pannelli solari, almeno al Nord), ricaricare di giorno…..o avere almeno 60 kW di batterie per ricaricare la notte….
    Impiantino economico economico….che necessita pure delle trifase in casa.

    Chiedo per un amico a voi illuminati.
    Grazie.

    • Certo, se fai 400 km tutti i santi giorni forse ti servono 60 kWh tutte le notti. La gente normale ne fa 50/100, sono 8/15 kWh a notte, infatti ci sono molti utenti che riescono a caricare a casa mantenendo il contratto da 3 kW (ma serve una wallbox che gestisca i consumi).

      • Leonardo, grazie per la risposta garbata ed esaustiva. In che senso serve la wallbox per gestire i consumi? Intendo dire: che funzione ha?

        • La wallbox ha un sensore che misura l’assorbimento di casa e eroga in ricarica solo quando c’è disponibilità di potenza. In questo modo se hai solo 3 kW non rischi il distacco se ad esempio accendi un phon o qualche altro elettrodomestico energivoro mentre hai l’auto in ricarica.

      • x Leonardo (R): Assolutamente no. é vero che si può caricare da casa con i 3kW (fatto io per 2 anni) ma non è assulatamente vero che è necessario installare la wallbox. Quella se la si vuole installare è un piacevole di più, ma non è assolutamente necessaria.
        x Nazareno: hai presentato 3 scenari tutti e 3 sbagliati…(ai quali almeno in parte ha risposto bene Leonardo) ed hai fatto esattamente tutte le considerazioni di tutti quelli che non hanno ancora capito niente riguardo la gestione di una macchina elettrica…dalla non necessità di ricararicare 60kWh ogni notte a meno di essere uomo da 400km giornalieri tutti i giorni, per finire allo scenario di installare 60kWh di batterie per caricare la notte con l’accumulo casalingo (per caricare il quale ti vorrebbe un impianto da almeno 80kW di potenza di picco in inverno -ASSURDO) e circa 40000€ di batterie (facendo i conti con le powerwall di tesla)….Insomma la finiamo di dire ancora queste cose? Ormai si trovano scritte e spiegate ovunque….

        • @Simone ti serve eccome, specialmente se non vuoi aumentare la potenza del contatore e restare a soli 3 kW, per evitare distacchi del contatore

      • Sono quasi 4 anni che carico senza nessuna Wall box e con il contatore da 3 kW. Si può mettere a caricare l’auto alla sera e avere al mattino carica sufficiente per poi di una giornata, dipende quanti km si devono fare. Io percorro circa 30 km al giorno ed utilizzando una carica a 2 kW dalla sera alle 9 fino al mattino alle 7 posso immettere in batteria circa 20 kWh che sono sufficienti per più giorni. Usando solo il carichino con la shuco

    • Proprio perché mi sembri scettico sull’argomento ti consiglio di chiedere ad un elettricista professionista. In ogni caso non c’è alcun motivo per dover ricaricare 60 kWh ogni notte, cioè un pieno ovvero 400 km almeno, basta solo ricaricare quanto ti serve quotidianamente ad una potenza bassa anche di soli di 2 kW, per cui non ci sarebbe bisogno nemmeno di fare alcun cambiamento al contratto o modifica all’impianto. Quindi con una semplicità disarmante si riesce a risparmiare parecchio denaro, con l’auto elettrica.

    • Al tuo amico di che la ricarica casalinga da un punto vista prettamente pratico è di una comodità unica: arrivi, attacchi e la riprendi la mattina carica a quanto vuoi tu. Io, con la Model Y RWD (con batteria da 60 kWh lordi) ho da poco aumentato la potenza del contatore a 6kW, ma raramente impiego più di 8ore per ricaricare, semplicemente perché non arrivo mai a casa allo 0% e la ricarico al 100% una volta ogni 10/15 giorni. Ho una media di ricarica di 2-3 volte a settimana pur percorrendo circa 25k km annui.
      Potevo lasciare il contatore a 3kW ma usando molto il condizionatore d’estate (vivo a Roma) ho preferito stare più sicuro.
      Non credo che nessuno che guidi auto elettriche abbia mai solo pensato di passare alla trifase solo per caricare l’auto…non avrebbe alcun tipo di senso sotto ogni aspetto.
      Se tutti quelli che ricaricano a casa parlano della comodità e del risparmio, o sono tutti bugiardi, o (forse) un fondo di verità ci sarà…

      • Certo Luca… certo che un fondo di verità ci sarà. E apprezzo la pacatezza nel rispondere. Convengo con lei che alle condizioni da lei e da altri descritte (simili alle sue), il discorso “sta in piedi”. Però desidero segnalare una cosa: come si fa ad asserire che l’elettrico si può usare come una vettura a gasolio o a benzina e che questo sia “sposabile” in ogni condizione con una ricarica casalinga? Finchè uno fa 50-80 km al giorno, il discorso quadra. Quando uno ne deve fare 400 (o più), non più.

        Tra l’altro, mi permetto anche di segnalare un’altra cosa: il fotovoltaico va benissimo in estate. Ma in inverno al nord, ci sono intere settimane nella pioggia, nella nebbia o con la neve. Anchein questo caso, si fa fatica a dire che il fotovoltaico sia salvifico per l’uso dell’auto elettrica. Senza dimenticare il fatto che un impianto fotovoltaico non viene regalato.
        Mi sbaglio in queste assunzioni?

        Ditemi voi, perchè nonostante io sia “aperto” a capire le vostre ragioni, mi pare che sottintendano tante semplificazioni e anche diverse “forzature”, non appena uno “esce” dalla condizione ideale di <100 km/die e ricarica casalinga.

        Senza contare tutto il resto: costo d'acquisto iniziale, costo di riparazione in seguito ad incidente, maggior rischio d'incendio peraltro pressochè indomabile, valore residuo dell'usato, costo di ripristino batteria qualora uno volesse tenere il veicolo.

        • Abbia pazienza Nazareno, decida la domanda perché non è comprensibile. Davvero lei fa 400 km tutti i giorni? E perché poi dice 100 km? Lei fa più di 100 km o 400 km? Le cose cambiano non poco…
          Per il fotovoltaico le propongo un’altra domanda: non le sembra vantaggiosa un’auto il cui combustibile le costa 3,5 centesimi al chilometro nel periodo invernale e meno della metà in quello estivo? È come se nel periodo estivo pagasse il gasolio 90 centesimi anziché 1,8 euro, mi pare un buon affare, non le pare?

          • Caro Leonardo!

            Capisco la sua osservazione.
            Ebbene, vede… dentro la sua osservazione, la chiara spiegazione del perché una elettrica non è utilizzabile come un Diesel o un benzina o un ibrido.
            Ed è ESATTAMENTE questo ciò che io (e credo molti altri lettori), NON APPREZIAMO rispetto a tanti anni di “propaganda” dell’elettrico (fatta dalla maggior parte dei canali divulgativi). Dove l’elettrico era dipinto come la panacea di ogni male, sotto tutti i punti di vista.

            Ora, per entrare nel caso pratico: io faccio 40 km al giorno per andare al lavoro, ma oggi ne farò 80, poichè dopo lavoro devo fare delle commissioni. Venerdì, dopo i canonici 40 km, ne fatò altri 210. Martedì prossimo, 40 per andare a lavoro ed altri 480.
            Ora, vede… mi si dirà che non sono un utente tipico.
            Ma torniamo al discorso di prima, quello che puntualizzavo io…ossia che l’elettrico puro non è “duttile” come un termico.

            Ancora… ovviamente era una sottile provocazione la mia osservazione dei 60 kW di ricarica ogni notte… certo che non è così. Ma il giorno che ti serve, che fai? Tenti la sorte alle colonnine (poche e spesso occupate o rotte)?

            Vivo al Nord… parliamo di fotovoltaico: ma la settimana che piove o c’è la nebbia… di nuovo quanto sopra: o la roulette delle colonnine oppure “grazie ENEL” (e onestamente, conti alla mano, io non vedo la convenienza della ricarica elettrica casalinga, rispetto ad un efficiente Diesel (o un “buon” full hybrid). Men che meno la ricarica alla colonnina).

            Da ultimo, cari utenti: uso una Plug in e la ricarico a casa. Con fotovoltaico. So bene di cosa parliamo. Nel tragitto casa lavoro ci vado in elettrico, quando devo fare un viaggio, non ho il patema delle ricariche.
            Ho a volte ricaricato su colonnine. Molto raramente per i problemi di cui sopra.
            Mai e poi mai, acquisterei un elettrico puro, perché nel mio caso non sarebbe adatto. Nè per costi, né per duttilità d’utilizzo, né per eventuali riparazioni a seguito incidenti, né per valore residuo.

            Ancora: le mie osservazioni sono per farvi ragionare.
            Per aiutare a farvi capire che la soluzione perfetta per tutti e univoca (troppo spesso per i “fan”, il solo elettrico), non può andare bene a tutti.

            E sarebbe bene che la divulgazione fosse obiettiva in questo.
            Diversamente è normale scatenare le ire delle persone.

            Saluti!

        • Certo, chi fa 400km al giorno forse avrà delle difficoltà. Ma, realmente parlando, quanti fanno davvero 400km giornalieri? Per quanto riguarda il fotovoltaico vero che non costa poco, ma non è nemmeno indispensabile..io ad esempio ancora non ce l’ho, ma penso che lo installerò cmq a breve.
          Per quanto riguarda il rischio incendio, è stato ampiamente dimostrato che è più probabile che bruci spontaneamente un’auto termica che una elettrica, il ripristino di una batteria sarà negli anni sempre meno esoso…insomma chi ha comprato una BEV ha calcolato queste cose, non è certo uno stupido/sprovveduto

          • Secondo me chi fa 400 km al giorno ha ben altre difficolta’ e mi dispiace per lui….

        • Sono moderatore e cofondatore del sito. Insomma, quello che le dà ospitalità. Si comporti di conseguenza. In altre parole, eviti di riproporre come grandi pensate dubbi, domande e contestazioni su argomenti trattati dai nostri articoli fino alla nausea, con obiettività e competenza. Li legga e vedrà che le sue critiche sono ingiustificate

          • Caro Massimo, che piacere scrivere con un fondatore. In tutta serenità le dico due cose:
            – non le viene il vago sospetto che se ancora c’è della gente come me che chiede delle cose, forse avete fatto (anche voi) un lavoro informativo lacunoso e (forse) a volte un pò troppo di parte?
            – come diceva un utente più sopra: “se molti parlano bene delle auto elettriche, evidentemente un fondo di verità ci sarà”… ebbene, credo sia vero. Ora la domanda che però le rivolgo è: come mai il 90% (e più) e più degli automobilisti continua ad andare a gasolio, benzina o ibrido? Ed aggiungo…con “un ritorno” al termico molto sostanziale, specie negli ultimi mesi e non sono a livello nazionale? Forse sono tutti sciocchi?

            SPERO VIVAMENTE che il mio scrivere, venga preso in maniera costruttiva… perché so perfettamente che state molto poco a bannare come maleducato chiunque non perori la causa…del resto si è visto negli anni. RIPETO: le mie sono osservazioni assai serene e credo poco opinabili: forse dovreste prenderle per costruttive e cercare di migliorarvi… non crede?

  2. Il problema del valore residuo è in questo momento effettivamente un tema, ma tocca soprattutto a chi piace cambiare l’auto ogni 2-4 anni più per sfizio che per necessità. Immagino che come agente di commercio lei rivendeva l’auto dopo tot mila km perché il rischio di avere rotture in strada e gli interventi per la manutenzione aumentano. Con l’auto elettrica il problema si sposta molto più in là (fintanto che la carrozzeria regge e la batteria ha sufficiente capacità) ma a quel punto l’auto avrà già una decina d’anni.
    Inoltre, i prezzi bassi dell’usato può sfruttarla a suo vantaggio: oggi comprerei la Model 3 usata, rispetto a 3 anni fa la situazione è molto cambiata. Per la model Y (almeno in Svizzera) la situazione non è ancora così ideale, almeno per il modello RWD, ma sicuramente fra un anno i prezzi caleranno anche per la MY RWD (soprattutto se uscirà la Junier).

  3. Mi viene da suggerire: auto nel box + fotovoltaico + accumulo + wallbox = risparmio massimo e poi zero emissioni reali!

  4. Comunque… visto che sembra che siano tendenzialmente affidabili…
    Perchè non provare una Tesla Usata dal sito ufficiale? si guadagna anche il FSD al massimo potenziale… che in un futuro prossimo potrebbe regalare sorprese interessanti.
    mi unisco a tutti gli altri però, se c’è la possibilità di caricare a casa, a queel punto è “sciocco” non avvicinarsi al mondo BEV.
    P.S. per veirficare si potrebbe provare un noleggio di un mese, ci sono diversi canali che lo offrono. uno ha uindi il tempo di farsi un idea più che realistica di cosa significa fare il passo.

  5. Una domanda: perché dici che puoi caricare al massimo a 1,5 kW? Forse potresti aumentare la potenza del contatore. Risolveresti il problema e risparmieresti un sacco rispetto a caricare alla colonnina a 0,65 ( che mi sembra comunque alto come costo).

    Se poi sei agente di commercio potresti optare per il noleggio scaricando totalmente i costi (mi sembra che se invece la compri puoi scaricare solo una percentuale ma non ne sono sicuro). In questo caso non avresti il pensiero del valore residuo…

  6. Già con la Model Y RWD standard range, quella con minor autonomia per intenderci, se la ricarichi durante la sera e la notte dalla normale presa del box (con una prolunga e il “carichino” l’auto può anche stare fuori dal box) fai rifornimento per il fabbisogno quotidiano ad un prezzo stracciato, fortuna che io non ho; altrimenti carichi alla colonnina vicino casa ogni 3 giorni, ad un prezzo di oltre il doppio (consiglio comunque i fornitori northe o repower). Per la ripresa, è facilmente immaginabile che fra qualche anno faranno a gara per ritirarla senza troppi problemi, o in Tesla o un privato. Ma potrai anche tenertela stretta, io lo farò.

  7. Io, avendo dubbi simili legati al valore dell’usato nel futuro, ho optato per il leasing a privato, con tesla. Fra 5 anni deciderò se versare la ma i rata finale oppure no. Al 99% so già che non la verserò

  8. Concordo con la conclusione di Vai elettrico….caricare a casa.
    Se lei ha un box, non può installare un caricatore e fare il “pieno” per alcune ore occupando il box per un certo tempo piuttosto che l’auto della moglie? Sarebbe l’ideale. Poi vedrà che la prossima mossa sarà di sostituire la seconda vettura come l’abbiamo fatto noi. Tutto elettrico adesso ormai.
    Aggiungo….Tesla ha diversi vantaggi. Uno è la rete di Supercharger che rimangono competitivi; il secondo punto è il quasi ZERO costo di manutenzione. Ho appena cambiato il mio modello 3 del 2019 per il rinnovato modello 3. Quello precedente, dopo 5 anni mi ha costato €100…. Si, cento euro in 5 anni. Ho cambiato di persona le spazzole e i filtri aria della cabina. Basta.
    Tesla non mena per richiamare le vetture a fare manutenzione per niente. Gli altri richiamano per “nutrire” i loro concessionari. Tesla non ne ha. Se non vuole prendersi una Tesla nuova, si prenda con tutta tranquillità un usato. Chi la vende è soltanto per ricomprare un altra Tesla.
    La fedeltà presso Tesla è molto alta.

  9. Quando ho immatricolato la kona 64 in maggio 2020 avevo messo nel conto la possibilità di un forte deprezzamento viste le incognite e i probabili miglioramenti tecnologici e pensavo come penso ora di tenerla fino alla fine… comunque in questo fine settimana ho fatto la prima ricarica ( sempre a casa) totale dell’anno e ho una previsione ancora di 640 km. Consiglio di prenderla con l’intento di portarla fino alla fine ( essere consapevole di un possibile/probabile forte deprezzamento) poi se il mercato sarà favorevole si faranno le scelte opportune. La mia quest’anno l’assicurazione( x il furto/incendio )me l’ha valutata 22500€.

  10. ancora con questo problema della rivendibilità di una BEV come Tesla poi?? io invece ho trovato da sempre un problema piuttosto GRAVE sulla rivendibilità di un auto a carbonella con il toccare dei 100mila km perché l’auto è vecchia!! ooohh cavolo ha 100mila km il motore ha camminato e quindi perde molto valore!! poi vedo Tesla con 150mila km vendute a ottimo prezzo con batterie con il solo 8% di degrado quindi alla fine molto meglio di una qualsiasi auto a carbonella che a 150mila km di arriva a un degrado motore altro che 8% (sempre se guidata e mantenuta bene) senza considerareche a 150mila km distribuzione cinte e amamzzi!!

    • bha i dati sull’usato in USA dicono altro … un usato elettrico è normalmente meno quotato soprattutto se con garanzia della batteria finita o prossima alla scadenza, sinceramente io un auto con 150000 km non la prendere mai ne che sia termica ne che sia elettrica … max 70.000 e 3 anni di vita.

      • io sono aquirente affezionato di auto usate mediamente con 5 anni di immatricolazione per il forte deprezzamente dell’usato che avviene sui segmenti D ed E ed F; chilometri ne ho presa una con 75 mila miglia che adesso ne ha quasi 200 va che è un piacere. Una vettura di cinque anni la paghi la metà del prezzo di acquisto , se ha qualche anno in più vai anche ad un terzo. con 50-60K ho portato a casa un’auto che veniva venduta a quasi 170k nuova

  11. Con 130 km giorno cono 2 ore di ricarica a 11 kW o una mezza nottata con il carichino.
    Ma dovrai assolutamente caricare usando la tua elettricita , sicuramente più conveniente della esosa colonnina ,anche se vicina

  12. Il problema del valore residuo è reale soprattutto per chi cambia regolarmente l’auto. Non credo tuttavia che la situazione attuale sia la norma. Siamo passati da valori folli pur con incentivi di 3 o 5 mila euro, a valori pessimi attuali nonostante la fine degli incentivi. Magari tra due anni il passaparola tra i nuovi proprietari farà aumentare l’appeal nei confronti delle auto elettriche e il valore dell’usato tornerà a salire.
    Personalmente io sono tra coloro che ha deciso di tenerla fino a fine vita. Ho la maxi rata in scadenza di soli 13k euro, l’auto va benissimo e il risparmio che mi da rispetto al diesel di prima mi permetterà di ripagarmi l’intero importo dell’auto entro 12 anni.
    Potrei addirittura avere convenienza tra 15 anni a cambiare il pacco batteria qualora dovesse perdere troppa autonomia e scendessero i prezzi delle batterie

  13. Sei un agente di commercio, l’auto è bene strumentale e hai tutte le capacità per fare l’analisi.
    Di sicuro il mercato dell’elettrico è un rebus (sia nuovo che usato).
    Le quotazioni che si leggono sono le richieste… altro quanto si ottiene.
    Parlo per esperienza diretta di acquisto M3 LR.
    Dovrebbero essere auto affidabili quindi perché cambiare?
    Buona guida a tutti.

  14. Confermo. Tesla a parte , il resto delle ev ha un valore del usato terribile. Io ho una megane ev e non riesco a rientrarla perché il valore di permuta è ridicolo.

  15. È semplice. Si installa una colonnina, detraibile all’80%, e si ricarica in casa al costo di circa 25cent/kWh. Avendo box privato posso garantire che arrivare a casa e attaccare l’auto alla colonnina e non pensarci più è un game changer davvero rilevante. Molto più che avere una colonnina comunque comoda sotto casa. Per il valore residuo io mi domando: ma siamo sicuri che debba per forza essere rivenduta dopo poco? Perché, per esempio, io ho tutta l’intenzione di portare la mia model 3 a fine vita, possibilmente tenendola anche 20 anni (o 600000km). In questo caso, i risparmi sarebbero mostruosi. Ma ognuno si faccia i propri conti ci mancherebbe.

  16. la mia piccola elettrica la usero’ fino a quando fornira’ abbastanza corrente per circolare , dopodich’e la usero’ come accumulo per fotovoltaico ( le batterie ) ,cosi non avro’ il problema dell’usato che a fine vita verra’ demolito .

  17. Io ho una presa industriale da 32A in garage (con cui ricarico la macchina abitualmente di notte) e una wallbox in cortile davanti al garage (con cui ricarico la macchina abitualmente di giorno usando il fotovoltaico) e che servirà per ricaricare la prossima auto elettrica di famiglia: non è si debba per forza metterla in garage… Questo in risposta anche a chi dice di averlo troppo piccolo (problema reale e parecchio diffuso, nei vecchi box non ci sta nessuna macchina attuale, nemmeno di segmento A): basta averla DAVANTI, dove potrò sempre parcheggiare, dato che è mio!
    Per il valore usato: in questa fase è relativamente vero per Tesla.
    Una Model 3/Y nuove costano meno di 40k, dopo 4 anni (guardando le quotazioni attuali delle auto del 2020) costeranno circa la metà (su Autoscout24 nessuna RWD ha un prezzo in vendita inferiore a 20k e ce ne sono 57).
    Quanto si deprezza un’Audi A4 di 4 anni Diesel dopo 4 anni?
    Chiaro che se da domani Tesla abbassa i prezzi di 5.000 euro, anche l’usato subirà la stessa sorte, cosa che in nessun altro marchio succede dato che i prezzi …. non scendono!
    Non facendo autostrada, significa probabilmente doverla caricare, anche coi 130 km giornalieri, ogni tre o quattro giorni (questo per la RWD) avendo un bel margine.

    • Puoi parcheggiare l’auto davanti al box se hai una casa indipendente, non puoi parcheggiare l’auto davanti al box nell’area di manovra di un condominio.

      • Beh, certo… io però ho sempre letto l’obiezione “non posso caricare in garage” e nessuno ha mai aggiunto “e non posso lasciarla davanti”, ovvio che se lasciandola davanti intralci qualcuno non si può fare. Il lettore dichiara di abitare in una bifamiliare con box privato, rientra quasi sicuramente nella casistica del poterlo fare.

      • Ovvio: se si parla di “area di manovra”, è evidente che non vi si possa piazzare un’auto per nessun motivo.
        Ma in un condominio è perfettamente possibile parcheggiare la propria auto davanti al proprio garage, con due sole avvertenze:
        • che il garage non dia su un’area di manovra (come già detto)
        • che l’auto parcheggiata non impedisca il passaggio delle altre auto.

    • Concordo con Guido. Sono attualmente in vacanza in Islanda. Quasi tutte le case hanno wall box all’esterno con auto in carica davanti al box fronte strada o in cortile. Ora, io non posso esserne certo, ma immagino che facciano così anche in inverno.. E inverno islandese non é certo come il nostro. Oppure hanno due wallbox, una fuori e una dentro, allora sarebbero Cmq molto avanti rispetto a noi.

      • In Islanda sfruttano tantissimo idroelettrico e geotermia, che a loro costa davvero pochissimo, considerata anche l’esiguità della popolazione (poco meno di 380.000 abitanti). Se anche noi sfruttassimo a dovere la nostra geotermia, avremmo alleviato non pochi dei nostri problemi.

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