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La storia infinita delle Chevrolet Bolt in fiamme

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Pericolo d'incendio: la GM raccomanda di non ricaricare la Bolt oltre il 90%.

La storia infinita delle Chevrolet Bolt in fiamme riserva sempre nuovi capitoli. Anche i modelli più recenti, prodotti dal 2020, presentano lo stesso problema.

la storia infinitaLa storia infinita: coinvolti anche i modelli più recenti

È una vera via crucis per la General Motors (GM), il colosso di Detroit che possiede la Chevrolet assieme a tanti altri marchi. Si pensava che i problemi di incendio fossero limitati alle Bolt prodotte tra il 2017 e il 2019 e che tutto fosse stato risolto con un richiamo. Parliamo del mercato americano, perché da noi la Bolt non è in vendita. Doveva arrivare il Italia con il nome di Opel Ampera, ma la vendita della marca tedesca a PSA (ora Stellantis) cancellò il progetto. Ora, però, la Chevrolet ha ammesso che anche i veicoli più recenti, prodotti dal 2020, rischiano di andare in fiamme. Il problema, per la precisione, si è presentato per la prima volta lo scorso anno. Cinque Bolt presero fuoco e la GM, dopo avere studiato il caso, rivelò che il problema si poteva verificare quando le auto venivano ricaricate al 100%. Fu quindi chiesto ai proprietari, in via precauzionale, di non superare mai il 90% di carica, in attesa di un intervento correttivo in officina.

Il nuovo alert di pericolo d’incendio diffuso sul sito della GM.

La storia infinita: i primi 5 incendi l’anno scorso

Fu quindi effettuato un aggiornamento software che, nelle intenzioni della GM, doveva risolvere il problema. Anche con un monitoraggio delle celle-batterie (prodotte da LG Chem) per segnalare tempestivamente eventuali problemi al guidatore. Nulla di tutto questo. Altri incendi si sono verificati e alla GM non restava che sostituire i pacchi-batterie, rimedio radicale. Almeno si pensava che le ultime Bolt costruite a partire dallo scorso anno fossero indenni del problema e che i nuovi clienti potessero stare tranquilli. Ma la storia infinita vede arrivare ora un nuovo capitolo in cui la GM ammette che c’è dell’altro. “Gli esperti di GM e LG hanno identificato la presenza simultanea di due rari difetti di fabbricazione nella stessa cella della batteria come la causa principale degli incendi della batteria in alcune Bolt“, si legge in un comunicato . “Di conseguenza, GM condurrà un richiamo di Bolt EVs (2017-2022) e Bolt EUV (2022) per affrontare il rischio di incendio della batteria in questi veicoli”.

“Non ricaricare troppo o troppo poco e…”

la storia infinita
Ecco com’è fatta la Chevrolet Bolt: sul pianale il pacco-batterie, prodotto dalla LG Chem.

Pare proprio che l’intenzione sia di sostituire anche questi ultimi pacchi-batterie. In attesa di svolgere l’intervento, la Casa di Detroit ha diramato una serie di istruzioni cautelative, accompagnandole con un video esplicativo. Eccole:

1. Imposta il veicolo su una limitazione della carica al 90%. Utilizzando la modalità Hilltop Reserve (per gli anni del modello 2017-2018) o la modalità Target Charge Level (modello 2019-2022)…  Se non sei in grado di apportare queste modifiche con successo, o non ti senti a tuo agio nell’effettuarle, GM ti chiede di visitare il tuo concessionario.

2. Ricarica il veicolo più frequentemente ed evita di scaricare la batteria al di sotto di circa 70 miglia (113 km) di autonomia residua, ove possibile.

3. Parcheggia il veicolo all’esterno subito dopo la ricarica e non lasciarlo in carica all’interno durante la notte.

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5 COMMENTI

  1. Un bel buco nell’acqua di Chevrolet per 1,8 miliardi di dollari. Pare che il difetto arrivi direttamente dalla fabbrica di LG, però che smacco per GM.

    • Direi più uno smacco per LG Chem, che ha sulle spalle anche il caso Hiunday Kona, finito esattamente nello stesso modo, anche se mitigato dal governo coreano, in quel caso.

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