La start-up Uniti comincia a pensare in grande: l’obiettivo è di arrivare in 5 anni al 4% del mercato europeo dell’auto elettrica. E intanto, come una formichina, continua a raccogliere finanziamenti dal basso grazie al crowdfunding.
La piccoletta cresce col crowdfunding
Altri 1.900 investitori medio-piccoli hanno dato fiducia alla start-up svedese, ormai di base in Inghilterra, versando un milione e 300 mila euro sulla piattaforma CrowdCube. In vendita c’era poco più dell’1% di Uniti, con un valore stimato dell’azienda quindi già superiore ai 100 milioni di euro. È il terzo round di finanziamento lanciato con successo da Uniti, che dice di avere già ordini per circa 90 milioni, nonostante che la produzione ancora non sia iniziata. La prima versione ad arrivare sul mercato avrà due posti, allineati uno davanti e uno dietro, come nella Renault Twizy. Ma in questo caso si tratta di una vera citycar, con batterie da 24 kWh di capacità. Visto il peso ridotto, la Uniti assicurerebbe un’autonomia di oltre 295 km, una velocità massima di 130 km/h.
—- Il video qui sotto è stato realizzato per lanciare le campagne di crowdfunding
Una fabbrica in ogni mercato: anche in Italia?
Lewis Horne, il 34enne fondatore, in un’intervista a Forbes (guarda), ha spiegato che il suo obiettivo “è convincere un pubblico che oggi indossa inutili scarpe da clown a indossare delle sneakers“. Con un chiaro riferimento alle automobili di oggi, inutilmente grandi e ingombranti. Ma anche il modello produttivo della Uniti è del tutto rivoluzionario.

A ottobre è stato annunciato che il primo impianto produttivo si farà non in Svezia, ma a Silverstone, in (qui il nostro articolo). In un’area in cui, secondo Horne, ci sono competenze ingegneristiche tra le migliori al mondo. Ma la fabbrica inglese non avrà grandi dimensioni: l’idea di Uniti è di mettere a punto uno standard produttivo facilmente replicabile ovunque. In pratica in ogni mercato (anche l’Italia?) potrebbe sorgere una fabbrica Uniti in grado di produrre10-11 auto al giorno. Con due tipi di clientela: i privati, con vendite dirette online. E le flotte aziendali, soprattutto per il car sharing cittadino.
.