La soluzione non è convertirci tutti all’auto elettrica. È usarla meno l’auto, qualunque essa sia, sostiene Andrea, con una proposta. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che pareri e quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it
La soluzione? Cambiare la mentalità, non la macchina: si vedono certe scene…
“Mesi fa vi scrissi della mia scelta di acquistare ancora una vettura
diesel per necessità o più che altro per poca fiducia nell’efficienza e capillarità della rete di ricarica. E infatti sono d’accordo nell’affermare che il problema non è tanto la distanza che si può percorrere con una full electric. Quanto la possibilità di una ricarica ragionevolmente veloce nel momento del bisogno. Oggi invece vorrei riflettere sulla comodità di dare tutta la colpa a quanto inquini un’auto a motore termico (nessun dubbio al riguardo), invece di pensare a come si potrebbe utilizzare meno l’auto stessa. Che sia elettrica o a combustione interna, riducendo l’inquinamento con pochi “sacrifici” da parte di tutti ed a costo zero. Vivo in un paese con tutto a portata di mano, le distanze per lo più sono inferiori al km. E proprio questa mattina sono stato ispirato a scrivervi perchè ho visto il mio vicino prendere la sua Audi per accompagnare il bambino ad una distanza di 600-700 metri“.

Quanto inquinamento evitato se tutti la usassimo il 10% in meno
“Così come pochi giorni fa, toccando il discorso del prezzo della benzina con la mia vicina di negozio, ha ammesso che spesso viene in auto da casa (siamo sempre sotto il km). Perché fa caldo o freddo. O semplicemente non ha voglia, per poi pensare di pagare l’abbonamento mensile in palestra per fare un pò di sport. Così come non ho visto alcuna diminuzione di traffico durante il week-end, nonostante i costi della benzina esorbitanti. Ecco perchè sottolineo che fa più comodo dare la colpa all’inquinamento dei motori termici (fuori discussione, ovviamente) che non a se stessi. E al menefreghismo culturale contro l’inquinamento. Chi è appassionato di matematica provi a fare un calcolo di quanto inquinamento all’anno butteremmo in meno nell’atmosfera se ognuno di noi usasse anche solo il 10% in meno l’auto. Buona riflessione e calcolo a tutti“. Andrea Cuatto
Sì, le Ev non sono da sole la soluzione
Risposta. In linea di principio condividiamo molte cose che Lei ha scritto. L’auto elettrica può essere parte della soluzione, ma NON è da sola la soluzione. Il nostro piccolo, personale, bilancio di sostenibilità migliora non solo scegliendo la macchina giusta, ma anche adottando comportamenti più virtuosi. Come ad esempio usare l’auto quando è indispensabile (o piacevole, siamo essere umani…), optando per mezzi pubblici e bici. È anche vero, però, che dobbiamo fare i conti con la realtà: gran parte degli automobilisti è fatta da persone che si comportano come nei due esempi che Lei ha citato. Tutto questo breve cabotaggio già oggi dovrebbe essere fatto con mezzi elettrici, senza inquinamento né rumore. Impegnandoci tutti per far sì che l’energia consumata venga in quote sempre maggiori da rinnovabili e che anche i processi produttivi siano sempre più puliti. Comunque, è vero: non basta dire: “Ho comprato un’elettrica“. È più complicato e impegnativo.
Sono d’accordo. Infatti io farei pagare la benzina 5 euro a litro, limite di velocità a 110kmh in autostrada e autovelox/tutor ogni 5km su extraurbane e autostrada… vedrai come crollano le emissioni…
Sei un privato e usi la macchina privata? 5 euro a litro.
Sei un’azienda di trasporto/taxi etc.? allora la paghi il suo prezzo.
Non si può pretendere l’efficienza dopo che hai abituato tutti quanti a fregarsene.
Quando vorrai imporla l’efficienza, la vedranno come una limitazione delle proprie libertà.
Produci auto che fanno 100kmh più del limite consentito, affidandoti al buonsenso delle persone nel rispettare i limiti. E’ diventato praticamente impossibile viaggiare ai limiti di legge, vanno tutti almeno 30kmh sopra e superare a 90 su un’extraurbana significa rischiare di essere tamponati dal solito che arriva a 130 (che poi comincia a sfaracchiare e suonare perché vai piano).
Se vuoi imporre qualcosa, colpisci le persone al portafogli, punto. Se l’inefficienza causa un danno alla comunità, è giusto che chi lo causa paghi.
E’ inutile parlare di efficienza quando le regole, che sono la base, non vengono rispettate.
Se si trova il modo di farle rispettare le regole, vedremo un miglioramento.
/// produci auto che fanno 100kmh più del limite consentito, affidandoti al buonsenso delle persone nel rispettare i limiti. E’ diventato praticamente impossibile viaggiare ai limiti di legge \\\ Speriamo che la graduale adozione dell’ISA (Intelligent Speed Assistance) sulle auto nuove faciliti il rispetto dei limiti e che indirettamente renda piú “appetibili” i modelli elettrici.
Brava Redazione, sposo al 100% la vostra risposta. E bravo anche Andrea, una rarità nel mondo automobilistico
La soluzione è il livello 4 e il ride sharing.
La scarsità di materie prime, l’incremento dei costi di produzione, di vendita e di gestione sconsigliano ai più l’acquisto di vetture nuove.
Lo scarso utilizzo giornaliero e l’innecessita’ per le nuove generazioni dello status simbol auto induce al ride sharing con robotaxi sempre in servizio.
Zoox che ha presentato il suo robotaxi per passeggeri a dicembre 2020 scegliendo di costruire il veicolo da zero, piuttosto che adattare un veicolo esistente come hanno fatto altri, al momento sembra disporre della tecnologia più avanzata insieme alla sua visione per il futuro della mobilità urbana.
I passeggeri utilizzeranno un’app per chiamare il veicolo, proprio come fanno oggi con Uber e Lyft, ma senza conducente umano che guida il veicolo.
A fine giugno Zoox ha soddisfatto i requisiti di sicurezza nei test necessari ad operare in un ambiente non strutturato a livelli di sicurezza superiori a quelli umani e sono pronti per farlo sulle strade pubbliche.
Napoli sarebbe il test definitivo.
https://zoox.com/wp-content/uploads/zoox-vehicle-brochure.pdf
https://zoox.com/wp-content/uploads/zoox_safety_report_volume2_2021_v2.pdf
http://www.electricmotornews.com/wp-content/uploads/2013/12/La-Boz-elettrica-e-bidirezionale-lautomobile-del-4-livello-di-zoox-press-release.pdf
https://www.youtube.com/watch?v=7wd95YYEQ0E
Cos’è stato primo, l’uovo o la gallina? La macchina elettrica doveva arrivare per ultima! Prima di tutto si doveva produrre tutta l’elettricità green, poi si doveva cambiare tutti gli impianti di riscaldamento a gas con quelli elettrici,poi tutto il trasporto pubblico elettrico. Tutte ste cose sono senza batterie,quindi senza creare altro inquinamento. Dopo qualche anno l’elettricità costerà molto meno di sicuro. Dopo si può parlare anche di auto elettriche. MA se come la macchina elettrica co paghiamo noi,si va avanti così
Se facciamo tutto insieme, la transizione sarà completata fra 25 anni. Avremo energia green, consumi domestici green e trasporti green. Altrimenti: 25+25+25 uguale 75 anni. E la Terra sarà già arrostita. Perchè, caro Andrea, non è che le cose senza batteria non inquinano. Bruciano carburanti fossili, quindi emettono tonnellate di CO2, più un altro bel campionario di gas tossici.
La soluzione è cambiare meno frequente l auto, io la tengo minimo 15 anni quanta CO2 avrò evitato rispetto a chi la cambia ogni 4 -5 anni ?
Siete schiavi del consumismo! Vergognatevi, volete solo apparire a bordo delle vostre scatolette
Toni poco appropriati, Franco. Detto ciò, un’auto sostituita dopo 4-5 anni non sarà rottamata, ma riutilizzata da chi non può permettesi di comprarla nuova. E continuerà a circolare per 15 anni, esattamente come la sua.
Dipende. se il numero di cambi d’auto supera il numero di persone disposte a comprare un usato il suo ragionamento non può funzionare. Inoltre la convenienza nell’acquisto di un’auto usata è molto relativo, dato che a minor valore corrisponde minor chilometraggio. D’altronde continuo a non comprendere la necessità di cambiare l’auto ogni 4-5 anni dato che per non “disinvestire”(?) in manutenzione si disinveste in un veicolo nuovo che perde velocemente valore.
Non ho mai sentito di auto rottamate con 4-5 anni di anzianità. Vorrà dire che qualcuno le compra?
Gattomom, hai dimenticato di dire che la terra non è rotonda ma piatta: o non sei un negazionista totale?
Magari lo fosse, sarebbe più semplice liquidarlo e ignorarlo.
Appartiene invece alla categoria peggiore: chi potrebbe capire ma sceglie di ignorare, ha eloquenza, sa argomentare, è istruito. Non la butterò in politica ma se fosse negli USA sapremmo per chi voterebbe.
-Non la butterò in politica-
Ma l’hai appena fatto. ☝️😂😂😂😂😂😂😉😉😉😉🤭🤭🤭🤭
Ti invidio Alessandro, tu ancora riesci a ridere di queste risposte intrise di superiorità.
Provaci anche tu. Funziona. 😉😉😉
Produrre beni si inquina, e nessuno vuole rinunciare al proprio benessere. Il problema climatico è complesso, es.fotovoltaico e batterie non sono di x se’ a impatto zero perché a parte che la produzione necessita di molte risorse, la loro durata è di circa 20 anni, e il loro riciclo assai difficoltoso. Il risparmio collettivo si invece è una cosa da considerare, penso ai trasporti pubblici e su rotaia, ma anche all’auto elettrica poiché più efficiente. Se la fusione a confinamento arriverà presto saremo molto avvantaggiati… piantare alberi riforestare, riciclare di più, centrali solari a specchi, eolico, sono i governi europei che devono fare qualcosa di concreto per il clima.
Nella mia ditta hanno iniziato a fare delle navette per portare 7-8 dipendenti. Un piccolo ma bel gesto sia per l’ambiente sia per il risparmio sul carburante. Io passo da 40 km al giorno (per andare in ditta) a 14 km per andare alla navetta. Sembra magari poca differenza ma moltiplicata 5 gg a settimana..
Tutti ad incolpare le mamme che accompagnano i figli a scuola in centro città con i suv…luogo comune dall’uscita dei suv… perché tutti hanno la scuola ad 1 km da casa.. ma dove vivete! Molti paesi di provincia non hanno la scuola superiore nel medesimo paese e bisogna spostarsi anche di km , anche più di 10..poi che facciamo ? Nienete viaggi per le cene, la vacanze, il tempo libero..il lockdown ha dato nuovi spunti per il mondo del futuro
Beh… Io avevo le elementari a due km e andavo da solo a piedi. Le medie erano a 8km e andavo in bicicletta. Il liceo era a 10km e continuavo ad andare in bicicletta. L’università ero fuori sede e da dove avevo affittato alla facoltà erano 6km e andavo in bicicletta. Primo lavoro era a 4km e andavo e tornavo in bici anche nella pausa pranzo. Ora lavoro a 15km e uso la bicicletta.
Secondo me è molto questione di abitudine. Sto per andare a trovatene mia madre in rsa e sono 6km… uso la bicicletta.
Ho la patente da 30 anni e siccome l’auto la uso poco sono alla mia seconda auto… concordo con chi dice che se vogliamo inquinare meno dobbiamo cambiato le abitudini.
Con la bici elettrica sono riuscito a far cambiare abitudini anche a mia moglie che ora percorre più strada in bici che in auto.
Ne guadagna l’ambiente, il portafoglio e la salute. Bingo.
Evidentemente hai 4 ore al giorno da dedicare agli spostamenti per lavoro. Anche il 22 di Gennaio quando piove.
In realtà 15 km li percorro in 25- 30 minuti. Uso una bici da corsa. Quindi dedico un’ora circa al giorno che è un’ottima cosa anche per la mia salute fisica e mentale.
Certamente se piove vado più piano. In inverno non c’è nessun problema.
In quattro ore supererei i 100km… non sono un fenomeno ho 47 anni ma uso la bici praticamente quotidianamente da quando ero ragazzino.
Per chi non è abituato a pedalare consiglio la bicicletta elettrica. Mia moglie la prima volta che ha usato quella che le ho regalato è riuscita a fare insieme a me una gita lungo la pista ciclabile del Mincio percorrendo senza problemi circa 90km.
Abito in un paesino e per andare a scuola, fuori paese, c’era una cosa comodissima chiamata “scuolabus”.
Ma effettivamente è più comodo usare l’auto, non devi essere pronto entro una certa ora…
Pienamente d’accordo, ha poi omesso di dire che ci sono mediamente 5 auto a nucleo familiare,magari prese individualmente per andare nello stesso posto !
Con questi prezzi, vien da se usarla di meno.
Grazie Andrea, sono perfettamente d’accordo con lei, anche se (come sottolineato da altri) questa non è la soluzione, ma un contributo utile da mettere nel calderone (scusate il termine) dell’abbattimento di emissioni.
Quello che sottolinea però non è solo una questione di CO2, ma di mentalità, abituarsi a pensare e comportarsi in maniera più sana per sé e per l’ambiente.
Vivo anch’io in un paese piccolo con tutto “a portata di km” e vedo scene di gente che prende la macchina per fare poche centinaia di metri.
Faccio 2 esempi su tutti (simili ai suoi).
1. Mamma che porta le figlie a scuola (una all’asilo e una alle elementari) situate nello stessso plesso circondato da una strada a senso unico… l’ingresso delle elementari e prima rispetto all’asilo, ma l’entrata della scuola è dopo rispetto al senso unico: la vedo parcheggiare, portare la grande, riprendere la macchina, fare tutto il giro e portare la piccola. Distanza tra i 2 ingressi 280m (nemmeno l’idea di parcheggiare a metà tra i 2 ingressi l’ha sfiorata)
2. Fino ad un paio di anni fa giocavamo a calcetto tra amici del paese, centro sportivo in paese. Da casa mia 10/15min a piedi (camminando mooooolto piano), ma io arrivavo in leggera corsetta (tanto dovevo fare riscaldamente) 6 min.: eravamo in 2 a venire a piedi, altri che abitano anche più vicini di me arrivavano in macchina.
Dobbiamo ripensare il modo in cui “abitiamo” il pianeta terra sotto tutti gli aspetti.
Vero. I piani della politica (grazie anche a una classe politica composta, per buona parte, di incapaci e per l’altra metà da persone in malafede) non ci aiutano. Nel 2019 ho deciso di mettere i pannelli fotovoltaici. L’investimento probabilmente non lo ammortizzero’ mai, ma credo che se ognuno facesse un pezzettino…
Quest’anno ho venduto il mio Suzuki sixteen 150 e ho acquistato un Silence S01 plus. Questo sicuramente non lo ammortizzero’ mai. L’auto ( a benzina, ha 12 anni) e la uso solo nel periodo più freddo). Mia moglie va a lavorare in bici (quando non gliela rubano…).
Noi siamo dei privilegiati perché lavoriamo vicino a casa, ma non tutti possono permettersi, senza incentivi “robusti” di fare investimenti in elettrico: dopo la crisi della Crimea ci eravamo dati una scossa sulle energie alternative. Dopo 2 anni tutto in vacca. E adesso paghiamo
Se non ammortizza il fv qualcuno ha fatto i conti a pene di segugio. Mediamente senza incentivi in 10 anni un impianto tagliato giusto lo si ammortizza. Dal 2019 a oggi poi i tempi sono ridotti causa pun alle stelle
la soluzione non è essere vegani.. è non mangiare…
Certo perché usare un veicolo a motore é un bisogno primario….
Warfox che ne sa’ delle necessita’ altrui?
Forse conosce le mie necessita’ o quelle di tutti i suoi paesani?
Dobbiamo rendere conto a lei per usare la macchina? O dobbiamo sentirci in colpa perche’ usiamo l’auto per scopi superflui?
Continui pure a sentirsi moralmente superiore perche’ non usa la macchina per accompagnare i bambini a scuola
Con il dovuto rispetto,. Non ho ma letto sinora un commento così stupido.
Quale è la soluzione, quindi? Sprecare e abbandonarci alla pigrizia?
Non si può ragionare così!
Ma di cosa stai parlando?.. Sei lo spam di turno?.. Prima di commentare bisogna leggere… Capire.. Ragionare… Essere sobri.. E poi forse commentare.. Altrimenti ne escono come il suo, commenti a vanvera
È vero, metà dei genitori che accompagnano i figli a scuola qui da me potrebbero benissimo andare a piedi invece prendono l’automobile per fare mezzo km o meno. Ho visto una mamma uscire in auto fare 400m fino alla scuola, non trovare parcheggio e parcheggiare a 2/300m da scuola. Camminare fino alla scuola poi ritornare a prendere la macchina per parcheggiare a casa. Siamo al ridicolo. Poi magari vanno a correre per dimagrire
Ridotto al minimo l’uso dell’auto è aumentato quello della bici . Oltre a consumare di meno si allunga ( e di tanto ) la data di acquisto di un auto nuova che ora hanno prezzi proibitivi ..
Io nello scegliere se cambiare la seconda auto oppure no ho optato per l’acquisto di una ebike. 50km reali di autonomia con mezzo kWh. In 3 mesi di possesso abbiamo già fatto 1200km risparmiando gasolio della seconda auto oppure dando la possibilità all’auto elettrica di restare collegata in carica di giorno durante la produzione del fotovoltaico
Con la stessa filosofia si potrebbe dire che la soluzione è fare.meno figli, siamo già in tanti (troppi) su questo pianeta…
Non sarebbe una cattiva idea 💡
Una cosa non esclude l’altra: passare all’elettrico e anche usarla con criterio quando serve 🙂
Ogni volta che leggo frasi come “La soluzione non e’… ma…” so gia’ che quella non e’ la soluzione.
Magari come in questo caso, propone comportamenti ragionevoli e virtuosi da seguire, ma si focalizza su un singolo aspetto, che non ha alcuna possibilita’ di risolvere il problema nel suo insieme, oppure considera il “suo” problema come se fosse “il” problema.
Il problema che si deve affrontare e’ l’abbattimento fino all’azzeramento delle emissioni climalteranti.
Se vogliamo limitarci ai trasporti, visto che siamo su Vaielettrico, e’ di minimizzare le emissioni necessarie per permettere alla popolazione di effettuare i propri spostamenti.
E quindi, prendendo in considerazione mezzi individuali privati e pubblici, bus, tram, metropolitane, treni, aerei, battelli, ma anche l’uso (trasporto persone o merci), trovare la combinazione che ottimizza l’uso delle risorse (naturali e monetarie), possibilmente senza ripercussioni pesanti sull’occupazione.
Non e’ “solo” questo o quello, non e’ semplice, e’ complicato, e serve un impegno molto importante.
E’ complicato soprattutto perche’ abbiamo governi che se va bene guardano a risultati entro 4-5 anni, per motivi elettorali, mentre la prospettiva di queste misure e’ di 40-50 anni.
Piani di cosi’ lungo periodo sono difficili e dovranno periodicamente essere rivisti in base alle nuove tecnologie e ai nuovi problemi, pero’ e’ importante, per la popolazione e per l’industria sapere almeno quali sono i principi, e una “mappa” per sapere in che direzione muoversi.
L’Europa la road map se l’è data: si chiama Green Deal e ha prodotto il pacchetto di misure “Fit fo 55%”. La speranza è che sia d’esempio per gli altri grandi inquinatori come Stati Uniti, Cina, India, Russia. La cosa incredibile è che i cittadini europei non la conoscano, non l’apprezzino o addirittura l’osteggino.
Si’ si’, lo so benissimo. Ed e’ li’ liberamente consultabile da chiunque, sul sito dell’Unione Europea, pure tradotto in italiano.
Il problema e’ che non e’ affatto pubblicizzato o noto al pubblico, al massimo escono notizie soporadiche quando ne viene ratificato un pezzo (come quello per il bando dei lle auto che hanno emissioni di CO2, o quello sulle classi energetiche degli edifici).
E quando le testate giornalistiche ne parlano, quasi sempre hanno toni apocalittici…. tipo
“Guarda questi cattivoni dell’UE, ci vogliono costringere a misure di risparmio energetiche”… oppure “Ci vogliono far chiudere l’industria dei motori termici, sacrilegio!”
Come se poi, per l’industria dei motori termici, non si sapesse da dieci anni che questo sarebbe successo.
Buonasera, ho appena finito di leggere le misure di “Fit for 55%”, ma probabilmente non devo aver capito bene, perchè vedo un incongruenza palese…mi spiego meglio:
Quando spiega “What is the fit for 55% package” il primo punto tra gli obiettivi recita così “ensures a just and socially fair transition”, cioè garantire una transizione socialmente equa. Poi parla di aumento dell’efficienza energetica, riduzione di emissioni connesse all’uso del suolo ecc. oltre alla transizione all’elettrico riguardante i veicoli. Come può essere possibile creare questo tipo di transizione in modo che sia “socialmente equa”? Chi paga tutto questo, e soprattutto, chi non potrà pagare? Mi spiego meglio: se una azienda investe denaro per inquinare meno, oppure per non essere sanzionata, ovviamente aumenterà il prezzo del prodotto finito. Ergo, aumento di prezzo indiscriminato di cibo, energia, ammodernamento di immobili, trasporti pubblici (eh si, stanno facendo le pulci alle emissioni anche degli aerei)…e chi non potrà permettersi questi aumenti? Ok, se non posso permettermi di acquistare un auto elettrica posso andare a piedi o in bici, ma se non posso riscaldare la casa, oppure se non ho accesso a frutta e verdura fresca europea perché troppo cara?
Siamo sicuri che alla fine il tutto sarà veramente socialmente equo? Che ne pensa lei?
Ha visto quanto stanzia l’Europa per finanziare il pacchetto Fit for 55? Sono 550 miliardi solo per i prossimi 5 anni. Per la transizione equa mi pare che lo stanziamento sia di 75 miliardi di euro. Quindi penso che l’Europa stia facendo tutto il possibile perchè l’onere della rivoluzione energetica sia socialmente sostenibile e distribuito con la massima equità. Non sarà a costo zero, ma il costo del non far nulla è infinitamente superiore.
Sarei d’accordo se:
1- Lo stanziamento di quell’importo fosse solo per l’Italia (il costo di impianti di produzione di energie pulite variano da 2 ai 4.5 mila euro di spesa al Kwh) Ad oggi in Italia mancano 193 milioni di kwh di energia verde (fonte Terna)
2- Il piano fosse adottato da tutto il pianeta e non solo dagli stati europei
Mi sembra invece che la strategia dell’Europa sia favorire l’impoverimento del ceto medio basso in modo da poterlo sfruttare, visto che ad oggi in molti settori si fatica a trovare manodopera, così come è stato fatto storicamente con le popolazioni di aree svantaggiate del mondo.
Non entro nel merito dei suoi dati, nei quali non riesco a raccapezzarmi (l’installato si misura in kW, il consumo in TWh). Ma se ha questa visione dell’emergenza climatica e questa opinione dell’Unione europea credo sia inutile discutere.
Buongiorno,
È mia personale opinione che sia il sistema economico non compatibile con l’ambiente.
Ci basiamo su una crescita infinita impossibile in un insieme finito: iniziando dalla crescita incontrollata degli uomini. Tutto il resto viene a cascata. L’uso di veicoli inquinanti e’ solo uno dei vari problemi che insieme portano ai cambiamenti climatici fino a poco tempo fa ridicolizzati da noti giornalisti (vieni avanti Gretina).
Ora temo sia tardi. Sarebbe interessante calcolare l’impatto della guerra, in tutti i suoi aspetti, sull’aumento delle emissioni nocive.
Tutte le nostre argomentazioni per quanto interessanti sono purtroppo inutili.
Stiamo spendendo miliardi di euro per combattere un problema che non c’e’. Le politiche verdi che i burocrati euopei stanno imponendo agli stati stanno azzoppando le economie. Se continuiamo su questa strada fallimentare ne pagheremo tutti le conseguenze.
A costo di farmi bannare a vita da questo sito…..
“Stiamo spendendo miliardi di euro per combattere un problema che non c’e’.”
Direi che non serva aggiungere altro.
Giusto per chi legge: “dalla parte opposta ci sono altrettanti studi che affermano le attivita’ umane non stanno alterando il clima” la percentuale di scienziati che afferma che il cambiamento climatico è antropico è il 97%, di 197 nazioni differenti. La percentuale di scienziati che afferma che non sia SOLO antropico è il 3%. Se avesse ragione il 3% miglioreremo il mondo “per niente”, se avesse ragione il 97% miglioreremo il mondo “salvandoci la vita”, l’effetto sarà di “migliorare il mondo” comunque, voi cosa fareste?
Eccola accontentata. Addio
La osteggino? E perchè mai? Ci darà un vantaggio copetitivo straordinario sul resto del mondo, giusto? Perchè osteggiarla??????
Esattamente: ci darà uno strardinario vantaggio competitivo sul resto del mondo.
Ogni volta che leggo frasi come “non e’ semplice, e’ complicato” capisco che quella persona sta cercando la giustificazione a non fare nulla, tradotto: “con quel comportamento no risolvo tuuo il problema..quindi lasciamo tutto come è “.
Invece dovremmo tutti fare ogni sforzo possibile, soprattutto questi che sono gratis sono alla portata di tutti.
INIZIAMO SUBITO.
Lo sforzo individuale e’ individuale, e senza una politica e’ una goccia nell’oceano. Perche’ per ogni persona che cerca di essere responsabile, ce n’e’ un’altra che se ne frega.
E le “piccole cose” sono comunque piccole cose:
Dire che “La soluzione non e’ l’elettrica, e’ usare meno l’auto” e’ come dire “La soluzione non e’ acquistare elettrodomestici piu’ efficienti, e’ staccare l’alimentatore del cellulare dalla spina quando hai finito di caricarlo”.
Detta cosi’ non sembra una sciocchezza?
Se proprio non stacco mai il caricatore, posso sprecare un paio di kilowatt in un anno.
Se tengo, diciamo un frigo in classe D invece di cambiarlo con uno di classe A+ butto via due ordini di grandezza piu’ energia.
Certo gli sprechi non sono una bella cosa, e ci fa sentire virtuosi staccare questo aggeggino ogni volta.
Ma anche qui, ha fatto molto di piu’ una direttiva comunitaria (sui consumi massimi accettabili sugli elettrodomestici in standby) di quanto possa fare la buona volonta’ dei singoli.
Se vogliamo la sostenibilita’ energetica, la cosa migliore che possiamo fare e’ eleggere qualcuno che possa mettere in campo politiche energetiche sostenibili.
Certo, il panorama politico italiano e’ piuttosto desolante, si va da posizioni negazioniste a posizioni parecchio confuse…