La scorciatoia dell’ibrido plug-in comincia a prendere piede. I costruttori si sono resi conto che, a ben vedere la norme europee sulle emissioni, anche le auto con doppio motore e la spina possono aiutare ad abbassare la media. Ed evitare quindi le pesanti multe per gli sforamenti (guarda anche questo articolo).
La scorciatoia dell’ibrido, per l’ansia da ricarica

Il valore medio da non superare è di 95 grammi di CO2/km. E le ibride plug-in sono tutte sotto ai 50 grammi, aiutando a compensare i valori registrati dalle auto con motori tradizionali. Ecco dunque che le Case tedesche, in particolare BMW e Mercedes, si starebbero attrezzando per puntare forte sulle ibride plug-in, vista anche la difficoltà di sfondare nel mercato delle elettriche. Ma non sono certamente le sole: la stessa Renault, che sembrava avere puntato solo sull’elettrico puro, ora ha cominciato a inserire in gamma le ibride plug-in, con Megane e-Tech e Captur e-Tech. La stessa Nissan dovrebbe offrire la versione ibrida plug-in del suo modello di punta, la Qashqai.
Prezzi da 38 mila euro, autonomia da 40 a 75 km
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Nella tabella sopra trovate l’autonomia in elettrico e i prezzi di una selezione di ibride plug-in, quelle dal prezzo più “umano”. Come si può vedere, i listini non sono molto più abbordabili rispetto alle elettriche, partendo dai 38 mila euro della Audi A3 Sportback 40 e-tron, delle Ford Kuga e della BMW Serie 2 Active Tourer. Ma evidentemente avere il doppio motore ancora conforta chi soffre di ansia da ricarica. E si sente rassicurato ogni volta che incontra un distributore di benzina.
Ti dà l’idea di poter avere l’uovo e la gallina

Fatto sta che, dopo un lungo periodo in cui nelle vendite le elettriche surclassavano le le ibride plug-in, in alcuni mercati europei il gap di restringe. E in alcuni casi c’è addirittura il sorpasso, grazie anche ad abili campagna pubblicitarie che ti fanno credere di poter avere l’uovo e la gallina. La macchina elettrica quando vuoi e la macchina tradizionale quando non la vuoi più. Anche perché molte città continuano ad aprire le porte delle zone a traffico limitato, considerando “elettriche” anche le plug-in. E la BMW ha addirittura messo a punto un software che consente all’auto di passare automaticamente in modalità elettrica nel momento in cui si incrocia il segnale di ingresso in una ZTL (qui l’articolo) .

Ma la scorciatoia dell’ibrido plug-in è pur sempre un compromesso, destinato a perdere significato man mano che nelle elettriche i prezzi calano e l’autonomia cresce. Tanto più che, sotto la spinta delle associazioni ambientaliste, molte città stanno chiudendo le porte dei centri alle ibride plug-in. Mentre molti Paesi riducono o cancellano gli incentivi, già concessi in misura minore rispetto all’elettrico.
— Leggi anche / Le ibride plug-in? Vanno quasi sempre a benzina
L’ibrido (anche plug in) è solo un modo per aggirare i blocchi e tutti gli ostacoli legati a benzina e gasolio, è solo un etichetta verde che permette di circolare e niente più.
I governi NON dovrebbero incentivarlo.
I chilometri che si fanno in elettrico effettivi sono tra i 20 ed i 30 (a patto di andare tranquilli).
E’ molto più ecologico il metano, la sua CO2 con le piante la puoi bilanciare, i veleni che fuoriescono da benzina e gasolio no, per quelli ci vogliono le medicine, anche la chemio (e parlo anche della maledettamente inquinante filiera produttiva.