La rivoluzione energetica in Italia? Può partire solo dal basso, da cittadini e imprese, visto l’ostracismo della politica e dei poteri forti dell’economia. È l’analisi di Paolo, un lettore bresciano. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
La rivoluzione energetica? Frenata dalla politica e da troppi interessi

“E se tutto il male non venisse per nuocere? Siamo in Italia, paese conservatore, poco propenso al cambiamento. Dove è più facile dire NO a tutto che ragionare su un si motivato e giustificato e l’esempio delle rinnovabili in Sardegna credo sia significativo. Siamo anche un paese dove le grandi aziende energetiche parastatali non hanno mai lavorato per i cittadini, ma per un loro interesse privato (statali le spese, privati gli utili). Dove abbassare i costi energetici per le industrie, per i privati e per le ricariche-auto non è assolutamente una loro priorità.
La loro priorità è guadagnare il più possibile, disposti a spremere il pollo (noi) fino anche ad ammazzarlo. Vedi colonnine inutilizzate per i prezzi folli o aziende che scappano dall’Italia anche per i costi energetici. Nel frattempo un’azienda come ENI solo nel 2024 fa oltre 5 miliardi di utili, spinta da un governo che rema contro ogni iniziativa possa danneggiare lo status quo. Dal calcolo del costo energetico formulato in base a parametri obsoleti, che però permettono enormi guadagni fino al boicottaggio sistematico delle rinnovabili. Ha dovuto piegarsi, di malavoglia ad alcune imposizioni europee o ai vincoli necessari per usufruire dei soldi del PNNR, ma senza crederci e senza un traguardo futuro.
Lamentarsi non basta, aziende e privati si producano l’energia!

In Europa abbiamo esempi di tutt’altro ordine. In Spagna e Portogallo le grandi aziende energetiche e i governi hanno lavorato per abbassare i costi e sviluppare una politica energetica autonoma. Da noi non succederà probabilmente mai.
Ed allora in questa situazione, dove non possiamo contare sul governo e ancora meno sulle grandi aziende energetiche, non ci rimane che fare da soli. Aziende e privati possono fare qualcosa che nessuno potrà mai portarci via: produrci noi l’energia! Per le industrie, per la casa, per ricaricare le nostre auto! Il prezzo alto dell’energia e i costi sempre più bassi degli impianti (in particolare il fotovoltaico) rendono particolarmente favorevole l’investimento… E allora FORZA! Chi può si dia da fare che li freghiamo noi questi speculatori! Invece di lamentarci e soccombere, facciamo partire dal basso la rivoluzione energetica“. Paolo da Brescia
Piano piano, ma ci stiamo arrivando

Risposta. In realtà è quello che sta già succedendo, anche se non con l’impeto auspicato da Paolo. Ovunque spuntano Comunità energetiche e progetti tra aziende e privati per auto-prodursi l’energia che si consuma. Sulla nostra mail riceviamo continuamente messaggi in cui si racconta di esperienze virtuose, anche sul piano economico.
Citiamo tra le tante l’Ecovillaggio di Montale, a pochi km da Modena, con una robusta auto-produzione di energia, ricariche e un uso della vegetazione non solo come ornamento, ma come mitigazione dei cambiamenti climatici.
Oppure l’esperienza delle Comunità Solari promosse dal professor Leonardo Setti e dal suo Centro per le comunità solari. Partito da Medicina, in Provincia di Bologna, ora conta 40 realtà attive e 91 in costituzione in altrettanti comuni del nord e del centro Italia, con 2.806 cittadini per 432 famiglie aderenti.
Miracolo a Imola: sulla pista della Rossa girano 100 auto “verdi”
Purtroppo il quadro normativo è quello che è, ma la strada è tracciata, anche se la velocità con cui la stiamo percorrendo non è la stessa di Spagna e Portogallo.
– Leggi anche: le 7 pale eoliche al Mugello, il Consiglio di Stato boccia Italia Nostra e Cai




non mi va di rispondere al troll ,
posso solo dire che ho sppeso molto meno della metà di quello che dice il troll
potrebbe interessare a qualcuno
Tettoia in multistrato legno eco spedita da Crotone Calabria 1600 eur in kit (oggi non s)e costa meno o di più) 6 x 5 m
900 eur di tasse comunali per realizzare l’opera , per le tettoie vi serve
se fate una pergola e non siete in un centro storico o area paesaggistica è edilizia libera , chiedete in comune per conferma
2500 di pannelli
500 di batterie al piombo
mi sembra 700 eur di inverter
500 di ferramenta Wurth per fissare i pannelli
il resto è stato mio personale olio di gomito
posso dire che i pannelli fotovoltaici come prezzo sono più che dimezzati
ieri 4kW picco CIS giapponesi 2500 eur
oggi 3kW picco con resa simile perchè bifacciali meno di 1000 euro binari e ferramente per montarli inclusi
batteria al litio 15kWh , in kit di montaggio 1700 eur , montata da un elettricista 2000 eur
chi sa .. fa ..
gli altri pappagalleggiano
@Massimo Degli Esposti
Lei è quanto meno scorretto e mi fermo qua.
Estrapola frasi dai miei post (che tra l’altro non pubblica), li decontestualizza dal discorso e ci ricama sopra.
Detto questo, lei di me non sa niente, altro che “ricostruire” il personaggio in base alla sua fantasia.
E comunque, se li cita, abbia la coerenza di pubblicarli, i miei post.
Tutti pubblicati, caro. Si azzardi a negarlo e le dò giorno e ora di ognuno. Ma lei non se ne accorge: è qui solo per disturbare. E lasciamo perdere i patetici tentativi di nascondersi dietro altri nick (Enrico e Tommy72).
“Facciamo partire dal basso la rivoluzione energetica“.
Sul “piccolo” dettaglio relativo ai soldi necessari per farla, come la mettiamo?
Per intenderci, il qui presente Roscini (che poi si descrive quasi come parte di quel sottoproletariato suburbano romano di pasoliniana memoria) è un signore che, tra pannelli fotovoltaici e batterie per l’accumulo, avrà speso ben più di 20.000€.
A cui bisogna aggiungere i soldi per acquistare la plug-in hybrid (prima).
La BEV (dopo).
La wallbox per ricaricarla (ancora dopo).
E il valore del garage dove installare la wallbox.
Per cui, a questo punto chiederei al nostro amico Paolo chi sarebbero quelli che dovrebbero fare la rivoluzione dal basso.
Forse quelli che, scendendo in piazza, riescono ad indossare solo il maglioncino di cachemire?
Vediamo di ricostruire il personaggio Silver Surfer. Volontario da ragazzo per aitare i senzatetto e fervente ambientalista contro lo scempio delle 7 pale eoliche al Mugello. Oggi troppo impegnato in una frenetica attività lavorativa che non gli permette di “perdere tempo” nel volontariato e tanto meno per ricaricare un’auto elettrica. Tutto ciò, comunque, non gli ha portato quel minimo di agiatezza che gli consentirebbe di indossare un maglioncino di cachemire (molto invidiato, evidentemente) o investire alcune migliaia di euro nell’efficientamento della sua abitazione. E nonostante tutto questo, si permette di apostrofare altri lettori con frasi tipo: “guardi il cielo dal fondo di un pozzo, ben misera vita la tua”.
Il più grande problema di Silver_Surfer è che invece di informarci di Cosa Fa lui in concerto per migliorare ambiente e vita sua e degli altri
passa il tempo a fare caciara sui blog.
Se ritiene che certe innovazioni siano fuori dalla sua portata economica non deve però tentare di spargere dubbi in chi invece la ooss6ce l’ ha e non l’ha ancora sfruttata… Altrimenti fa solo sciocchi danni alla società..ed a se stesso..
Chiunque può contribuire (con un nuovo impianto FV… un accumulo domestico o aziendale…un veicolo BEV piccolo o grande… porta vantaggi per tutti.
Speriamo che anche lui prenda un po’ coscienza… e contribuisca in positivo…
Ottima ricostruzione direi.
Se posso vorrei risponderle, non che Roscini non sia capace di farlo. Io sono uno di quelli che fa la rivoluzione dal basso se così vogliamo dire. Nella vita bisogna fare delle scelte : mi sono sempre fatto da fare lavorando, anzi direi ci siamo sempre dati da fare in due. Abbiamo cresciuto due figli che ora sono entrambi laureati ed hanno la loro vita. Abbiamo deciso di comprare un rustico con un pezzo di terreno da riadattare, non c’era praticamente nulla. E quindi abbiamo acceso il mutuo. Tanti anni senza fare una vacanza perché non si poteva, tante auto comprate usate ( la uno, la Clio prima serie) perché soldi ce ne erano pochi. Però un po’ alla volta il mutuo è terminato, le spese per studenti universitari fuori sede pure, un pezzetto alla volta abbiamo aggiunto valore alla casa, facendo scelte oculate: per esempio l’anno scorso ho installato il mio FV con accumulo e per farlo ho speso circa 7000 € non una cosa impossibile. La mia auto elettrica, la Twingo, la ho comprata nuova ma con la rottamazione la ho pagata circa 13.000, non di certo una cifra folle. Non ho la wallbox, uso da 5 anni il carichino con shuco. Non mi compro il maglione di cachemire in boutique e neppure le scarpe firmate da 300 €, non vado ogni sera a fare aperitivo ne ogni mattina a fare colazione al bar. La colazione me la faccio a casa, adesso che è estate sul terrazzo in mezzo agli alberi, lo stesso se voglio fare aperitivo, una bottiglia di bianco fresco e siamo a posto. Ma come ho detto la vita è questione di scelte, c’è chi pensa, decide e poi fa e ci invece critica gli altri magari con un pizzico di invidia. Ognuno deve fare il possibile, quello che può. Se non vuole farlo non può però incolpare gli altri
Grande Ilario mi ci ritrvo molto nella tua “storia”.!!
Silver_surfer la smetta di fare l’avvocato delle cause perse.
Riguardo al “piccolo dettaglio dei costi da sostenere” che lei cita, oggi un impianto FV da 6kw con accumulo viene 10000€ circa ed il 50% si recupera in detrazione.
Un impianto FV serve a tutta l’abitazione mica solo ad una EV.
Lei non vuole essere etichettato, ma non si pone problemi a criticare gli altri senza averne le conoscenze; che ne sa lei dei costi che il sig. Roscini ha sostenuto per l’impianto FV?
Spara cifre a caso senza sapere.
Lei che critica i “gilet bleu” francesi, ma non ha tempo per aiutare gli altri, però ne ha parecchio per postare castronerie su questo sito.
Quelli come lei vengono etichettati come troll, un tempo erano i leoni da tastiera.
“chiederei al nostro amico Paolo chi sarebbero quelli che dovrebbero fare la rivoluzione dal basso.”
Le rispondo subito: evidentemente non lei, lei fa già parte di quelli del “NO” che cercano ogni occasione per affossare e non fare nulla, quelli che vomitano scuse e a volte anche bugie poi magari hanno il SUV parcheggiato nel vialetto della villetta… fermo restando che ho scritto chiaramente “chi può” e sono tanti per fortuna.
Condivido. Io dal 1995 ho deciso di abbandonare il condominio in città ed andare ad abitare in campagna sulla collina a 5 km dal centro. Ci sono svantaggi, certo: non arriva la fibra, ci arrangiamo con Eolo. Non ci sono mezzi pubblici quindi bisogna usare i propri. Fino a 5 anni fa non c’era il metano quindi si usava il bombolone di GPL. Usare la bici è impossibile, troppa salita e troppo strette le strade, sarebbe pericoloso. Però ho i miei 800 mq di terreno che circondano la casa: tranne una piccola parte adibita ad orto ho piantato alberi dappertutto, che fanno ombra ,abbelliscono, danno ossigeno e ci ricavo anche 40 litri di olio di oliva ogni anno. Ho potuto installare il mio fotovoltaico da 5,6 kW con 10,4 kWh di accumulo senza spendere una follia e ce lo stiamo godendo tutto. Bollette elettriche ridotte, carico l’auto e lo scooter gratis, adesso posso tenere i condizionatori accesi gratis, durante l’estate ho messo un boiler elettrico per tenere spenta la caldaia gas. Senza contare il fatto di avere il posto per parcheggiare tranquillamente le nostre auto e vivere in relax. Io in città non ci tornerò mai
Tutte ottime scelte 👍😁 che in famiglia condividiamo ed apprezziamo…
con la speranza che sempre più persone agiscano così…per quanto è loro possibile
Complimenti Ilario per le sue scelte. Anch’io produco un po’ di olio d’oliva. Quando va bene 25 litri/anno. Quest’anno, grazie al caldo torrido la mosca non si è ancora vista, speriamo sia di buon auspicio.
Saluti dall’Alta Provenza.
Saluto Paolo
e condidivido il suo pensiero , in Italia non si pianifica più nulla da decenni oramai
io vivo in una borgata romana da quasi 50 anni oramai , prima ero a “rimorchio” di mio padre emigrante che ha creduto di “investire” in questo paese ;
in effetti per 15 anni ha avuto ragione
la borgata dove vivo ha avuto nell’ordine :
luce elettrica
telefono (doppino)
strade asfaltate
acqua potabile e fogne
gas metano
poi il nulla cosmico
diciamo da 30 anni almeno
ho un treno metropolitano che passa a 200 metri da casa ,
niente stazioni
strade di quartiere in mano a consorzi privati con le loro “mafiette” , costringono i cittadini a usare l’auto per andare a fare la spesa , in quanto la rete viaria è un dedalo di strade senza uscita ..
il piccolo commercio di prossimità è morto, anche perchè tranne nei centri storici o in strade ad alto passaggio ,oramai non ha più senso
la fibra è arrivata , con 20 anni di ritardo rispetto alla Romania !!
resta , la speranza che la famosa “arte di arrangiarsi” degli italiani non sia completamente morta
e che gli italiani riescano ad andare avanti “malgrado la politica” degli ultimi 40 anni
Politica che sta diventando sempre di più un peso ,
che una risorsa per rilanciare il paese e le città
se è vero uno studio UIL di una decina d’anni fa che dice che
in Italia vivono direttamente o indirettamente di politica più di un milone di persone (studio mai smentito dalla politica), vedete voi che su 60 milioni di abitanti , compresi anziani ,malati ,pochi bambini , carcerati e politici ..
vedete voi chirimane a lavorare per produrre ricchezza e garantire i servizi essenziali in questo paese ?
“legalizzare la mafia sarà la regola del duemila” ,
diceva una canzone di De Gregori , del 1989
pare che ci sono riusciti non trovate ?
P.S.
io da 5 anni con 4kW di pannelli male esposti a Sud Ovest
ho caricato per 3/4 d’estate e la metà d’Inverno energia rinnovabile per una plug-in e ora una EV
da 1 mese aggiungendo 3kW di pannelli sono arrivato 100% d’Estate e credo anche di inverno ,dato che sto per installare una batteria da 15kWh LFP
W l’arte di arrangiarsi e come ho detto in altre occasioni , orse è il caso fi ivertire l’immigrazione verso la città
ritorno alla campagna , con più convinzione
Fronte di liberazione della tettoia fotovoltaica
Hasta l’elettrone Siempre
👏👏👏
Concordo, uno dei problemi atavici di questo paese è (oltre al fatto che la giustizia latita e il merito non viene premiato) proprio questo la mancanza di una vera e propria pianificazione…si pensa solo all’uovo oggi e questi sono i risultati. Una curiosita in che zona stai?
Ciao sono concorde con la tua analisi, ma storicamente non è sempre stato così. Nel dopo guerra politica e industrie di stato eni e iri, quest’ultimo non esiste più hanno insieme reso l’Italia una potenza industriale, seconda solamente alla Germania in Europa.