Usain Bolt è l’uomo più veloce del mondo. Ma dismessi i panni del centometrista non sempre riesce a correre come vorrebbe. Ha tentato col calcio professionistico ed è stato un mezzo fiasco. Ora si è buttato sulla mobilita elettrica, inciampando subito in una disputa legale.
Ma a Parigi lo bloccano i giudici
E’ successo a Parigi dove la sua Bolt Mobility aveva appena lanciato il suo e-scooter sharing ma stata subito stoppata da un magistrato francese che l’ha accusato di essere arrivata per seconda. Bolt Mobility, infatti, è un marchio già registrato in Europa, precisamente in Olanda, dalla start up che produce l’App Scooter. Di conseguenza i super monopattini marchiati Bolt che l’8 volte campione olimpico dei cento e duecento piani voleva piazzare in sharing a Parigi sono stati appiedati.
Bolt (Usain) però non demorde e l’altro giorno ha presentato una city car con il suo nome impresso sulle fiancate a caratteri cubitali. Alla fine è riuscito comunque a far notizia. Bolt Mobility, in realtà, è nata già l’anno scorso piazzando i suoi e-scooter leggeri, in realtà dei super monopattini, in alcune città americane.
Il campione è cofondatore e uomo immagine della società. La promuove sostenendo di aver corso in tutte le città del mondo, trovandole tutte inquinate e devastate dal traffico. Di qui l’idea di proporre una rivoluzione dolce, sostenibile e sicura. I suoi e-scooter sono particolarmente curati, sicuri e comodi.
Un monopattino ultra lusso
Hanno pedane allargate per consentire un miglior equilibrio; un robusto telaio in alluminio con supporti e portaoggetti per bevande, cellulari, portafogli; batterie estraibili di grande capacità. Bolt Mobility assicura anche un’assistenza 24 ore su sette giorni per tutti i clienti e pretende che ogni conducente prenda familiarità con la guida e la frenata prima di affrontare il traffico. Bolt è stato anche uno dei dieci operatori che hanno sottoscritto con la municipalità di Parigi un protocollo di buone pratiche per l’avvio di un servizio di mobilità leggera condivisa nell’area metropolitana della città. Il giorno stesso dell’avvio del servizio, però, l’esposto della Bolt Mobility olandese lo ha bloccato. Tutto questo è accaduto la scorsa settimana.
Nano, city car per lo sharing
Ora però Usain Bolt è tornato in campo, questa volta su quattro ruote. Ma pur essendo l’uomo più veloce del mondo, non ha puntato su una supercar elettrica, bensì su un piccolo quadriciclo, tanto compatto da essere stato battezzato Bolt Nano. E’ stato svelato alla Viva Technology Conference di Parigi. E’ un due posti tipo Renault Twizy (uno davanti, uno dietro) quindi pensato per sgusciare nel traffico congestionato delle metropoli su un percorso massimo di una trentina di chilometri.
Batterie intercambiabili
Le batterie sono estremamente leggere e, una volta esaurite, possono essere estratte e sostituite con altre già cariche messe a disposizione in alcuni punti strategici della città. Una soluzione che a Taiwan adottano già alcuni produttori di scooter, in primis Kymco con il progetto Ionex.
Pur indicando un prezzo di 9.999 dollari, Nano non è pensato per essere venduto ai privati, ma soltanto per essere condiviso e noleggiato tramite le stessa app di gestione degli e-scooter. La Bolt Mobility ha sede a Miami Beach. Con Usain Bolt l’hanno fondata Sarah Haynes e Kamyar Kaviani supportati da alcuni fondi di venture capital californiani. L’obiettivo non è costruire veicoli elettrici, ma lanciare un nuovo sistema di mobilità urbana, più sostenibile e smart.