In Francia, attraverso la piattaforma Indigo Recharge, gli utenti EV trovano, attivano e pagano la ricarica in 270 parcheggi pubblici in un’unica interfaccia, eliminando la giungla di app e tessere oggi necessarie per accedere alle colonnine.
Il nuovo servizio lanciato dal gruppo INDIGO, già operativo in oltre 270 parcheggi localizzati nei principali centri urbani della Francia e con più di 7.000 punti di ricarica, potrebbe rappresentare un modello interessante anche per il mercato italiano, dove grandi catene di parcheggi sarebbero in grado di adottare soluzioni simili per favorire la diffusione dell’elettrico.

Ricarica “tutto in uno”
Con INDIGO Recharge, il gruppo francese non si limita più alla gestione dei parcheggi ma diventa un vero e proprio operatore di ricarica integrato, controllando l’intera filiera: dall’installazione delle colonnine alla gestione in tempo reale delle sessioni di ricarica.
Tutto avviene direttamente tramite l’app INDIGO Neo, che consente di trovare un posto libero, avviare la ricarica e monitorarla in tempo reale, pagando poi in modo semplice dal proprio smartphone. Un sistema che punta a ridurre la complessità percepita dagli automobilisti elettrici urbani, spesso sprovvisti di posti auto privati in cui ricaricare e scoraggiati da procedure frammentate e da tariffe poco trasparenti.
Prezzi competitivi e piani su misura
Il servizio punta anche sulla convenienza economica. La formula a consumo propone un prezzo di 0,45 €/kWh, inferiore alla media delle colonnine pubbliche francesi (circa 0,55 €/kWh). Per chi ricarica spesso, INDIGO offre pacchetti mensili da 100, 200 o 300 kWh, rispettivamente a 29,99 €, 59,99 € e 89,99 €, che equivalgono a un costo medio di soli 0,29 €/kWh.
Si tratta di tariffe tra le più competitive sul mercato, pensate per fidelizzare gli utenti abituali e rendere la ricarica urbana finalmente prevedibile nei costi.

Uno spunto per l’Italia?
In Italia, dove la densità di punti di ricarica in città è ancora inferiore a quella francese, diversi operatori potrebbero trarre ispirazione da questo modello. L’integrazione della ricarica nei parcheggi cittadini offrirebbe un doppio vantaggio: maggiore comodità per gli automobilisti elettrici e nuove fonti di reddito per i gestori.
Un approccio “tutto in uno” come quello di Indigo potrebbe semplificare l’esperienza d’uso e contribuire a ridurre una delle principali barriere all’adozione dei veicoli elettrici in ambito urbano: la difficoltà di ricaricare in modo semplice e accessibile.
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Un operatore capillare lo abbiamo già, si chiama nextcharge, non hanno inventato nulla.
Per curiosità ho controllato: Percheggio Esselunga di Piacenza, operatore Ewiva, convenzionato con Nextcharge al costo di 0,85 €/Kwh.
Praticamente 47 centesimi in più.
E non si venga a dire che loro hanno il nucleare, visto che l’energia ha un costo di materia prima di 12 centesimi.
Se da loro anche fosse a gratis, cosa che non è altrimenti nessuno la produrrebbe, dovrebbe costare 85-12= 73 centesimi.
Invece costa 29, quindi Nextcharge non può essere considerato un concorrente.