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La ricarica “democratica” di SMY Umbria

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Una rete di ricarica democratica, disegnata dagli utenti secondo le loro necessità e finanziata dagli utenti secondo le loro possibilità.

E’ la filosofia di SMY (Sustainable Mobility) una start up nata grazie all’acceleratore d’impresa trentino Infinityhub Spa fondato dall’imprenditore Massimiliano Braghin con l’obiettivo di promuovere nuove iniziative nell’ambito delle green economy. L’idea è di mantenere un forte legame con i territori. Perciò la divisione SMY si svilupperà attraverso società di scopo costituite su base regionale. Ma solo dopo il successo di quello che è il primo passo, SMY Umbria. Ora la start up sta raccogliendo i finanziamenti attraverso un’operazione di equity crowfunding sulla piattaforma autorizzata WeAreStarting.

In poco più di un mese ha già raccolto 95.600 euro da aziende e da privati e pare già a portata di mano l’obiettivo dei 120 mila euro alla chiusura della campagna, fissata per il 29 dicembre. Se il target sarà centrato, il piano che prevede l’installazione di 10 colonnine in altrettante città dell’Umbria (Perugia, Terni, Marsciano, Spoleto, Gubbio, Città di Castello, Lago Trasimeno, Assisi, Foligno, Orvieto) potrà essere realizzato senza ricorso al credito bancario. Ogni sottoscrittore _ quota minima 200 euro _ diventerà socio di SMY Umbria (in caso di sottoscrizione per tutti i 120 mila euro programmati la quota di equity sarà pari al 29,5%), affiancando i fondatori che sono la stessa Infinityhub, la società umbra specializzata in impianti energetici green Techné di Luciano Zepparelli, l’imprenditore emiliano Mauro Gori, il giovane folignate Leonardo Galardini. Questi ultimi, entrambi appassionati di energie rinnovabili e sostenibilità, si erano conosciuti partecipando alla campagna di crowfunding che solo 10 mesi fa allargò la compagine degli azionisti di Infinityhub stessa.

«L’idea di creare una rete di ricarica aperta, interoperabile e mappata in diverso motori di ricerca, condivisa e disegnata su misura di chi deve utilizzarla _ spiega il ventiseienne Galardini _ è maturata fra noi quattro dopo aver verificato che i grandi operatori nazionali spesso trascurano i loro stessi impianti lasciandoli guasti o in manutenzione per lunghi periodi. Noi vogliamo costituire una rete di società locali a proprietà diffusa perché questo non accada». Le colonnine di SMY Umbria saranno quick charge (22kw+22kW in erogazione, da 1 a 2 ore circa per la ricarica completa) a due prese e interoperabili per qualsiasi utente. Saranno collocate in aree pubbliche, a ridosso dei centri storici, in prossimità di luoghi di interesse, attrazioni e impianti turistici, centri commerciali, con l’accortezza di approfittare di collegamenti elettrici ad alta capacità già esistenti, contenendo così i costi di installazione.

Si attiveranno attraverso una app collegata ai principali circuiti di pagamento internazionali ed erogheranno l’elettricità a 0,39 euro a kWh, generando un piccolo margine che consentirà a SMY di distribuire agli azionisti un dividendo stimato pari almeno al 10% del capitale investito. Questi, almeno, sono i conti del business plan consultabile sulla piattaforma WeAreStarting.

«Siamo partiti dall’Umbria _ spiega Galardini _ per due motivi: primo perché è riconosciuta in tutto il mondo come il cuore verde d’Italia; secondo perché miracolosamente vi sono stati incontri e segnali che non abbiamo potuto non cogliere della volontà della nostra regione di essere apripista di un mercato in sicura espansione a livello mondiale come quello della mobilità sostenibile. Si facciano avanti utenti e investitori di altre parti d’Italia e noi saremo pronti ad affiancarli per replicare la nostra iniziativa». In Umbria sono attualmente presenti 62 colonnine pubbliche e 15 colonnine private, più 31 in programmazione, per un totale di 108 punti di ricarica.

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