La Renault Twingo Z.E. avrà 180 km d’autonomia

La Renault Twingo Z.E. si svela, pubblicando la carta d’identità tecnica. Prestazioni e dotazioni di batterie, oltre che le dimensioni, ne fanno chiaramente un’auto per la città. Con 180 km di autonomia dichiarata.

La Renault Twingo Z.E.: velocità massima 135 km/h, da 0 a 100 in 12,6″

Finalmente arrivano le piccole elettriche, le uniche in grado di cambiare (in meglio) il volto e l’aria delle nostre città. La Renault mostrerà la Twingo Z.E. al Salone di Ginevra, dal 3 marzo. Come antipasto ha pubblicato la scheda tecnica, oltre a una breve presentazione.

La Renault Twingo Z.E.

Trattandosi di un’auto da città, non ci si possono attendere prestazioni e potenze strabilianti. La Renault Twingo Z.E. ha un motore da 60 kW (82 cv), che eroga una coppia massima di 160 Nm. L’accelerazione è comunque divertente, dato che si passa da 0 a 50 km/h in soli 4 secondi. La velocità di punta arriva a 135 km/h, sufficiente per le (rare, si pensa) puntate in autostrada.

La Renault Twingo Z.E.: in città autonomia di circa 200 km

Ma è chiaro che il dato che interessa più da vicino è quello dell’autonomia. La batteria da 22 kWh, agli ioni di litio, è sviluppata in partnership con LG Chem e assicura un’autonomia complessiva, secondo lo standard WLTP di 180 km. La Renault fa notare che questo range permette di viaggiare in città per una settimana senza bisogno di ricaricare.

La Renault Twingo Z.E.
La Twingo Z.E. ricarica nelle colonnine pubbliche fino a 22 kW di potenza

Un calcolo effettuato partendo dalla percorrenza media delle citycar in Europa, una ventina di km al giorno. Attivando la modalità di guida Eco-Mode, con il pulsante sulla consolle centrale, si può comunque raggiungere un’autonomia di circa 215 km. Il calcolo riguarda percorsi misti, grazie ai limiti di accelerazione e velocità sulle strade a grande scorrimento.

Si può scegliere il livello di frenata rigenerativa

la renault Twingo Z.E.
L’abitacolo della Twingo elettrica con la console con cui impostare la modalità di guida.

È chiaro che l’autonomia è strettamente legata anche allo stile di guida. La Twingo Z.E. dispone di una modalità “B-Mode” grazie alla quale si può scegliere tra tre livelli di frenata rigenerativa, che si innestano appena rilascia il pedale dell’acceleratore. Nell’impostazione più estrema, l’auto decelera in modo deciso, rigenerando così la batteria più velocemente. E limitando il ricorso al freno, semplificando la guida in città. Viceversa, la regolazione più soft lascia che l’auto continui ad andare senza perdere lo slancio, quasi come se procedesse per inerzia.

Ricarica a 22 kW, batterie protette da una crash-box

Quanto alla ricarica, la batteria di Twingo Z.E. si rifornisce solo nelle colonnine in corrente alternata (AC), fino a 22 kW di potenza. Il costruttore assicura che “è installata in modo da non modificarne l’abitabilità generale né il volume del bagagliaio“.La gestione termica delle celle è garantita da un sistema di raffreddamento ad acqua: una novità assoluta per la gamma Renault Z.E.

renault
L’abitabilità interna, assicura la Renault, non è stata toccata dal dover alloggiare le batterie nel sottoscocca.

Quanto alla sicurezza, a protezione delle batterie in caso di urto è stata aggiunta una crash box in alluminio, per proteggere dagli urti laterali. Il gruppo motopropulsore – motore, riduttore, caricatore – è ereditato dalla ZOE e prodotto a Cléon, in Normandia.  L’auto è poi assemblata nello stabilimento di Novo Mesto, in Slovenia, dalle cui linee di montaggio escono tutte le versioni di Twingo.

— Sul sito media del Gruppo Renault la scheda tecnica completa

In consegna nella seconda parte dell’anno

Volkswagen e-up
La Volkswagen e-Up, una delle rivali della Twingo XZ.E.

La Twingo sarà una rivale diretta della nuova Fiat 500, in consegna da settembre, anch’essa in anteprima al Salone di Ginevra. Oltre che dalla Smart a 4 posti, della Honda e e, naturalmente, della famiglia delle piccole elettriche Volkswagen-Skoda-Seat. E finalmente avvicin la gamma Renault a listini che partano da 20 mila euro, da cui detrarre gli incentivi di 4-6 mila euro. Sarà in consegna nella seconda parte dell’anno.

 

 

Visualizza commenti (6)
  1. Se il prezzo è competitivo rispetto alla UP (Mii e Citigo sono dei ripieghi in termini di tenuta dell’usato e “appeal” su strada), la gamma colori è decente e giovanile, potrebbe vendere bene. Quella ricarica in AC a 22 kW è tanta roba per il nostro mercato, soprattutto per chi non ha la possibilità di ricarica domestica e ci gira solo in città.
    La Smart 4 posti diverrebbe di colpo inutile ed invendibile (già lo era, ma ora è ancora peggio)

    1. Alberto Spriano

      Sono completamente d’accordo.

      Rilevo però un motivo tecnico importante in favore della Régie: la Twingo è una citycar con motore e trazione posteriore, con accumulatori disposti centralmente dietro l’asse anteriore, con altrettanto spazio libero dietro e uno sterzo completamente libero dalle interferenze di trazione con raggio di sterzata record.

      Questa caratteristica tecnica la ritroviamo su Smart EQ che è a due posti e nelle ben più costose e dimensionalmente impegnative Honda-e e Volkswagen ID.3.

      Per cui, Twingo, si colloca – in questa efficiente architettura tecnica per l’handling che offre – tra Smart EQ e Honda-e con un prezzo ancora da scoprire e uno spazio libero nella piattaforma, tra motore e batterie, che potrebbe essere destinato ad accogliere altri accumulatori per aumentare l’autonomia.

      Una critica alla Régie non da poco, in quanto avrebbe assicurato il successo della Twingo Z.E. per il design troppo vicino alla Twingo ICE di serie e troppo lontana dalla irresistibile Renault Twin’Z Concept del grande designer gallese Ross Lovegrove.

      Resta il confronto diretto con la consorella di pianale Smart EQ Forfour, allora quale delle due?

      Senza Renault Twin’Z Concept di Lovegrove, che tutti abbiamo subito amato nella sua veste lilla psichedelico in contrasto giallo acido, il dubbio è legittimo.

      Resta una mia personale convinzione, il Dott. De Meo avrebbe deliberato proprio lei: la Twin’Z Concept di Ross Lovegrove.

      https://www.youtube.com/watch?v=JUeHigEd4S4
      https://www.youtube.com/watch?v=vBHvsxDHwBE

      1. Anche noi ci aspettavamo almeno 200 km di autonomia nel ciclo completo WLTP, ma è anche vero che la Twingo Z.E. ha 14 kWh di batterie in meno rispetto alla e-Up. Ovviamente il tema fondamentale è quello del prezzo, che si saprà solo tra qualche mese: le tre citycar del Gruppo VW hanno listini molto aggressivi per un’elettrica, con gli incentivi si portano a casa a 15-16 mila euro, la Renault dev’essere ancora più buon mercato…Infine, De Meo: vediamo che strategia disegnerà per la Renault. In Seat aveva scelto un doppio binario, elettrico sì, ma soprattutto metano. Eredita un’azienda che sull’elettrico ha fatto da pioniere e di questo bisogna dare merito a Carlos Ghosn. Vediamo…

        1. Assolutamente d’accordo: l’importante è il prezzo.
          Per chi vuole più autonomia ci sono già, appunto, le “tre sorelle” del gruppo VW.
          E per chi vuole interni più raffinati, le Smart.

      2. Emanuele Aliberti

        Alberto, giusta osservazione, ma penso più prosaicamente che sia una precisa strategia tecnico-commerciale.

        Oggi batterie poche => auto con batterie piccole

        Poi come con la ZOE hanno “sfruttato l’onda” prolungando la vita del modello negli anni facendo incrementi del pacco batterie, così intendono risparmiare in progettazione, collaudo etc. pianificando fin d’ora di portare a 60-70 kWh la sorella maggiore tra 1-2 anni e contestualmente incrementare quello della Twingo nel 2023 per consentire autonomie attorno a 300 km.

        Anche un buon modo per garantirsi un quasi certo upgrade al nuovo modello di tutti quei clienti che, nel frattempo, si saranno trovati bene con i modelli ora sul mercato pur con autonomia in un certo modo limitata.

        Nonché, come ultima risorsa “bellica”, un buffer per reagire in caso di approccio al mercato elettrico troppo aggressivo dei competitor (l’anticipo della Twingo è un chiaro segno di reazione a VW, a parer mio).

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