La produzione del Microlino trasloca da Torino in Cina? L’indiscrezione dai media svizzeri, che parlano di progressiva insofferenza dei proprietari del marchio per la situazione in Europa.
La produzione del Microlino? Troppo costosa qui, senza aiuti UE
Attualmente il Microlino è prodotto da un’azienda piemontese, la Cecomps. E l’insoddisfazione della famiglia svizzera che ha generato e gestisce il progetto, gli Ouboter, non è nei confronti di questo partner industriale. È un problema più generale di scarsa attenzione dell’Europa nei confronti delle macchinette, del tutto trascurate rispetto alle auto vere e proprie. Finora, la proprietà ha investito circa 75 milioni di euro nel progetto e da Torino sono usciti quasi 4.800 Microlino.
Ma senza uno straccio di aiuto dalla UE, mentre i costruttori di auto continuano a godere di consistenti agevolazioni. Un problema anche normativo: i veicoli di questa categoria, la L7e compatta, non beneficiano di sussidi, crediti di CO2 o agevolazioni fiscali in Europa. E mancano gli incentivi di cui godono le auto elettriche (in Italia fino a 11 mila euro nell’ultima tornata di bonus). E così la famiglia Ouboter fa sapere che la produzione in Cina, considerando tutto, costerebbe circa la metà che in Europa.

Intanto l’Europa pensa a una nuova categoria di auto elettriche, una via di mezzo tra macchinette e citycar
Parlando con i media svizzeri, Wim Ouboter non ha usato giri di parole: “Se l’Europa non agisce, la produzione non avrà più luogo qui in futuro”. Facendo presente che la Cina offre sussidi governativi e condizioni di produzione ben più economiche. Tali da rendere attraente il trasferimento della produzione. In alternativa c’è anche l’opzione indiana, al momento considerata meno conveniente.
Difficile capire se quella degli Ouboter è una minaccia reale o solo un tentativo di indurre le autorità ai vari livelli a intervenire. Di certo tutto questo avviene mentre la UE sta per varare (entro il 10/12) una proposta normativa per creare una nuova categoria di veicoli elettrici a basso costo. Un segmento intermedio tra i quadricicli leggeri (che hanno requisiti meno stringenti) e le vetture tradizionali. Con un duplice fine: potenziare le vendite di mezzi elettrici con modelli da 15 mila euro e fronteggiare l’aggressività delle Case cinesi. Con lunghezza massima 4,2 metri: non poco, considerato che la 500e è lunga 3,63.
- C’è già chi spende il voucher-incentivo: VIDEO-intervista a un grande concessionario



E io che sto meditando di acquistare una Ligier JS50 elettrica che full optional viene quasi 24.000 € IVA inclusa (di listino)…
Regalata!
..deve essere per forza un quadriciclo, o basta che sia vettura molto piccola? perchè ad es. con una DR01 EV già spendi un bel po’ meno 🙂
Fantastico.
Un oggetto che nessuno ha chiesto, che ben pochi vogliono e che costa uno sproposito. E si pretendono piccati sovvenzioni ed incentivi. Mitici.
Quoto, al di là di questione estetiche e machismi da “io guido solo macchine vere” una macchinetta del genere che parte da 18000 di costo è improponibile. Andate pure in Cina, io ci sono stato, bel posto da visitare.
sono svizzeri.. mi sa hanno dei parametri spostati parecchio in alto su quando dovrebbe costare di listino