La prima traversata polare con un motore elettrico alimentato dall’energia solare, questo il traguardo che vuole tagliare la prossima estate artica Anne Quéméré, navigatrice oceanica che ama traversare gli oceani in solitario.
Percorrere 3500 chilometri, circa 2mila miglia nautiche, in una delle zone più fredde ed ostiche del pianeta a bordo di una piccola barca elettrica di soli 6 metri spinta unicamente dall‘energia solare. Questa l’ennesima sfida di Anne Quéméré, la navigatrice abbonata alle competizioni estreme che a giugno 2018 – il percorso è possibile solo nella breve estate artica- farà da testimonial alla navigazione sostenibile ed in autonomia totale. Per gli amanti della geografia Anne cercherà di superare il Passaggio di Nord -Ovest, rotta mitica che permette il collegamento tra gli oceani Pacifico ed Atlantico, e navigherà tra Tuktoyaktuk – centro abitato in territorio canadese situato a nord del Circolo Polare Artico e sulle rive dell’Oceano Artico – e l’Isola di Baffin. La sfida è stata battezzata Solare Artico.
Una vita di imprese estreme negli oceani
In passato la skipper si è messa in vetrina per traversate oceaniche estreme ed in solitario ed aver battuto alcuni record come nel 2002 quando ha navigato da sola e senza assistenza dalle Canarie alle Antille in 56 giorni. Nel 2004 è il turno della traversata dell’Atlantico del Nord: 6450 chilometri da Cape Cod alla Bretagna in 87 giorni e soprattutto con condizioni meteo incredibili. Passano gli anni ed Anne si cimenta in prove ancora più estreme come nel 2006 quando sceglie di navigare a bordo di un piccolo prototipo di kiteboat. Ancora record, ancora in solitario e senza assistenza. Dal 2010 scopre i Ghiacciai e nel 2011 tenta la traversata del Pacifico sempre in KiteBoat. Una donna sicuramente coraggiosa, dotata di competenze marinare e forte attenzione all’ambiente come si legge nei testi scritti durante queste navigazioni estreme dove si batte per la protezione degli oceani. Quale miglior testimonial per una navigazione ad emissioni zero e da fonti rinnovabili. Non a caso in Solare Artico la scelta elettrica è funzionale alle ricerche scientifiche perchè non si disturba la fauna marina.
Una Solerboat con motore Torqeedo
La Solerboat che trasporterà Anne è frutto del lavoro del cantiere navale Marée Haute de Trégunc, non c’è dubbio che i francesi sono molto avanti nella progettazione e realizzazione sia di barche oceaniche sia elettriche. In queste ultime settimane la barca ha raggiunto il lago di Neuchâtel, in Svizzera, per gli ultimi test insieme agli ingegneri del CSEM (Centre Suisse d’Electronique et Microtechnique) che da mesi lavorano alla creazione ed installazione nella barca di Anne di moduli solari di ultima generazione.
Prove necessarie per controllare l’affidabilità e le prestazioni dei pannelli e del sistema elettrico. Il motore è firmato da uno dei leader mondiali del settore: Torqeedo, un nome e una garanzia. Tra gli sponsor Green Axxe, operatore francese impegnato nel campo delle energie rinnovabili.
Anne in quest’ultima sfida estrema dovrà fare affidamento anche sulla validità del sistema di propulsione.
Lo sa bene e lo ha scritto nel suo sito: “Quello che mi interessa nel progetto Solare Artico è uscire dai sentieri battuti per confrontarmi con l’imprevedibile e lo sconosciuto sotto diverse forme. Ovvero sia con il percorso impegnativo scelto che regala sempre delle sorprese sia con il nuovo modello di propulsione, già testato in altre latitudini e su altre imbarcazioni ma pur sempre molto sperimentale. Ho ancora qualche mese per familiarizzare con questo piccolo laboratorio solare che sta già evidenziando dei segnali interessanti per quanto riguarda l’autonomia e le velocità media”. Buon Sole Anne.
My only genuine complaint is that there is NO SOUND.