La prima Royal Enfield elettrica? potrebbe essere la mitica Flying Flea

royal enfield

Una moto elettrica indiana che riporti in auge la mitica Flying Flea usata dall’esercito britannico durante la seconda guerra mondiale. Sarebbe questo, stando ai rumors, il progetto portato avanti da Royal Enfield. Una semplice entry level, che ad oggi sembra solo per il mercato interno, ma domani chissà, con un pedigree mitico.  

Moto elettrica Royal Enfield “Flying Flea”

Se ne parla già da novembre 2022, quando su Autocar India era apparsa una fotografia che mostrava la sezione anteriore di una concept bike elettrica con il logo Royal Enfield e il nome “electriK01”. Si è subito parlato di una presentazione ufficiale imminente, cosa mai avvenuto come potrete immaginare. Poi qualche giorno fa un altro indizio con un design brevettato e depositato a mostrare quella che sembra una versione di produzione della stessa moto elettrica.

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Nel 2022 la notizia in esclusiva di Autocar mostrava un concept parziale ma abbastanza chiaro

Gli elementi chiave che si potevano vedere nella foto trapelata nel 2022 sembrano includere un telaio in stile esoscheletro. Questo, apparentemente realizzato in alluminio pressofuso, racchiude il serbatoio del carburante a vista. Il tutto si imbullona allo stelo dello sterzo nella parte anteriore e poi si curva di nuovo verso il basso sotto una sezione in plastica nera che sembra essere la custodia della batteria. Nella parte anteriore, una coppia di forcelle sempre in alluminio pressofuso, appaiono supportate tramite una coppia di collegamenti tozzi in stile forcella e due piccoli montanti a molla, con un faro circolare retrò nella parte superiore.

Due anni dopo qualcosa è cambiato

Molte di queste caratteristiche sono state trasferite nel nuovo brevetto della moto elettrica Flying Flea. Seppure tocchi rifarsi a un’illustrazione a bassa risoluzione appena pubblicata tramite la rivista di brevetti e design del governo indiano. Poi le differenze: laddove l’electriK01 era un concept, il nuovo design potrebbe essere un modello di produzione pianificato. Partendo dalla parte anteriore, il cerchio in lega sottile ha un design leggermente diverso da quello visto nella foto trapelata della moto elettrica del 2022. A partire dai raggi inclinati ad angolo anziché distribuiti radialmente dal mozzo. La forcella a trave rimane, insieme alle doppie unità molla/ammortizzatore. E anche il caratteristico telaio esterno curvo è ben visibile. Tuttavia, i fori dei bulloni in cui quei longheroni del telaio si collegano allo stelo dello sterzo sono leggermente riposizionati. Inoltre sembra che i bracci inferiori del telaio siano parti separate, dove il design originale era monoblocco.

abbiamo solo un disegno, ma piuttosto dettagliato

La parte posteriore della moto non era visibile nella foto del 2022. Ma nel nuovo design include una sella monoposto e un design con un solo ammortizzatore posteriore che imita la forma di un telaio hardtail, più un lungo parafango nascosto vicino alla ruota posteriore, dove sono fissate le luci e il supporto della targa. La presenza di specchietti, indicatori di direzione anteriori e posteriori e persino quella che sembra essere una “protezione sari” per evitare che i vestiti lunghi si aggroviglino con la ruota posteriore indicano tutti una moto destinata alla produzione piuttosto che semplicemente un modello da esposizione. Tali protezioni sono un requisito legale sulle moto indiane, ma solo se sono in grado di trasportare passeggeri, cosa che questo design non sembra essere in grado di fare. 

I piani passati e futuri di questa moto elettrica

C’è una netta somiglianza nello stile e nella posizione con le moto elettriche neo-retrò britanniche Maeving RM1 e RM1S. Ci sono persino prove nei marchi di proprietà della società madre di Royal Enfield, Eicher Motors, che suggeriscono che una moto come questa sta arrivando negli showroom. Dal 2020, l’azienda ha depositato più di 20 domande di marchi in tutto il mondo su varianti del nome “Flying Flea”. Con documenti relativi a quel titolo che sono apparsi solo quest’anno in luoghi lontani come Cambogia, Messico, Nuova Zelanda e Svizzera.

la somiglianza con il passato è innegabile

Il nome è stato registrato negli Stati Uniti a marzo 2021. Da cosa deriva il nome Flying Flea? Era il soprannome dato alla Royal Enfield WD/RE a due tempi da 125 cc che è stata utilizzata durante la seconda guerra mondiale. Una moto militare leggera e adatta al paracadute. Se diamo uno sguardo alla Flying Flea originale, con il suo telaio hardtail, le forcelle a trave, i parafanghi lunghi e la sella singola, si evince facilmente una chiara influenza sul design della nuova moto elettrica.

Visualizza commenti (3)
  1. Un progetto veramente interessante…
    Coniuga il fascino retrò del prodotto con la più moderna tecnologia motoristica elettrica, sicuramente con soluzioni semplici, economiche ma efficaci…capaci di imporsi in grandi mercati…dal nativo indiano all’ Asia e pure Africa .. dove la mobilità privata è ancora molto legata alle sole due ruote (ricorda tanto l’ Italia del dopoguerra..con le nostre mitiche Vespa 🛵 e Lambretta), oltre alla grande facilità di caricare piccole batterie pure in sperduti villaggi purché dotati di un piccolo impianto fotovoltaico
    (per chi non lo sapesse… in Africa sono estremamente diffuse le “cucine solari”, a parabola di concentrazione…spesso vendute in sostituzione di quelle a carbonella o gas che a volte fanno scoppiare devastanti incendi nelle baraccopoli attorno ai grandi agglomerati urbani…o causa di pericolose intossicazioni…come sempre quando si tratta di combustione).

    Mi auguro di vedere questa simpatica moto anche in Italia… sarebbe perfetta per il commuting urbano, adatta a lavoratori e studenti, e farebbe pure scoprire che l’ Italia è una delle più avanzate culle delle moto BEV, visto che siamo i fornitori unici (con i nostri produttori, ora Ducati! ) del campionato di MotoE che fa da corollario a quello MotoGP (quasi un monomarca Ducati nelle ultime due o tre edizioni..tanto per ribadire che .. termico o elettrico.. possiamo sempre essere i “numero Uno” al mondo.. alla faccia delle 4 grandissime “sorelle” giapponesi 😉)

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