La prima Lexus elettrica arriva in Europa a fine anno. E per riaffermare il suo know-how nello sviluppo delle batterie, il Gruppo Toyota alza l’asticella della garanzia: 10 anni o un milione di km.
La prima Lexus elettrica con 300 km di autonomia, meno dell 500e…
Il modello si chiama UX 300. Secondo la nota messa in rete da Lexus, fruisce dell’esperienza accumulata dalla marca negli 1,7 milioni di “electrified hybrids” venduti dal 2005. In particolare nel battery management systems, nel power control units e nel motore elettrico. Si omette di ricordare che il Gruppo Toyota ha a lungo avversato l’elettrico, anche con campagne che ridicolizzavano l’esigenza degli stop per ricaricare. Quanto alla batteria, la scelta per l’UX 300 è stata di non ricorrere a un pacco molto capace (e quindi più pesante e costoso). Siamo a 54.3 kW (288 celle), con 300 km di autonomia calcolati con lo standard WLTP, circa 260 reali. Onestamente un po’ poco per un crossover di un costruttore come Toyota-Lexus (la nuova 500e con lo stesso standard può dichiararne 320…).
Motore da 150 kW, trazione anteriore
l pacco-batterie è raffreddato ad aria, un sistema che la Lexus reputa più sicuro ed efficiente, anche per le prestazioni, dei raffreddamenti ad acqua. Una scelta tecnica controversa, condivisa con un altro grande costruttore giapponese come Nissan. Per dare prova di quanto è sicura del fatto suo, Lexus offre sulle batterie una garanzia superiore a quella dei concorrenti (in genere 8 anni o 150-160 mila km). Qui siamo a 10 anni e un milione di km, assicurando una capacità residua di almeno il 70%.
Il motore elettrico sviluppa una potenza di 150 kW (204 Cv) con trazione sulle ruote anteriori. Velocità massima di 160 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 7,5 secondi. Costruita a Kyushu, in Giappone, la prima Lexus elettrica sarà venduta in Europa da fine anno, all’inizio solo in “selected markets“. Difficilmente quindi in Italia, dove dovrebbe arrivare a inizio 2021. Prezzi ancora da definire.
E’ chiaro che facendo scelte conservative sul pacco batteria si può raggiungere in scioltezza il milione di chilometri: ritengo molto probabile che gli ingegneri giapponesi abbiano lasciato un bel buffer di capacità non utilizzata per evitare cariche e scariche eccessive delle batterie come già viene fatto sulle ibride. L’autonomia non sarebbe neanche un grosso problema per la maggior parte dei clienti, se non fosse che la scelta di un pacco batteria piccolo e il raffreddamento ad aria hanno sicuramente contribuito alla capacità di carica che sembrerebbe arrivare soltanto fino a 50 kW e che, tradotto in soldoni, significherebbe una capacità teorica dal 20% al 80% in 39 minuti, equivalenti a +180 km WLTP o circa +156 km reali. Tesla ma anche VW fanno già molto molto meglio (se. ID.3, 100 kW), non stupisce che questo dato non faccia parte della brochure pubblicitaria. In definitiva mi aspetto che sia un prodotto di ottima qualità, come sempre da Lexus, ma non impressionante per le scelte tecniche molto conservative. Ovviamente c’è spazio per future versioni man mano che i prezzi delle batterie scenderanno e la capacità produttiva aumenterà. Insomma, un buon inizio, non certo impressionante, ma che getta le basi per evoluzioni future.
Commento sarcastico: ottimo SUV compatto per la città che farà felici le mamme, così potranno accompagnare i propri figli a scuola senza far arrabbiare Greta.
Nota per la redazione: il pacco è da 54.3 kWh, non kW. Lo so, lo so, questa storia dei kW e kWh è veramente fastidiosa, ma purtroppo è l’equivalente di misurare la capacità del serbatoio in CV invece che in litri 🙂
Caro Leonardo, vedendo i risultati di Nissan Leaf, con batterie raffreddate ad aria, non sono affatto convinto che il prodotto Toyota sia tecnologicamente avanzato. Nonostante sia arrivato buon ultimo. Certo, avranno preso le loro buone contromisure, ma.………….
I Giap avrebbero dovuto essere i primi sul mercato dell’elettrico 100%. Iniziarono oltre 20 anni orsono. Ma, per logiche a me incomprensibili, sono arrivati dopo la puzza.
Pertanto, non vorrei che questo milione di km garantiti prima del degrado al 70% di carica residua, sia l’equivalente della loro attuale pubblicità sulle ibride Toyota……..
Conoscendo Toyota, a meno che non si siano bevuti totalmente il cervello, la batteria sarà certamente testata in modo esteso. Teniamo conto che una potenza di ricarica di 50 kW per un pacco batteria di 54 kWh non è molto impegnativa. Certamente però l’esperienza utente non sarà il massimo, anche perché ci saranno auto più piccole e di fascia più bassa che potranno fare molto meglio, come ad esempio la ID.3 che arriva a 100 kW. La mia personale opinione è che in Toyota abbiano investito molto nell’idrogeno e per loro sia veramente dura dover ammettere di aver sbagliato strada. Forse hanno pensato troppo dentro la scatola e/o hanno creduto impossibile una mobilità che non utilizzi combustibili: forse un retaggio del modo di pensare dello scorso secolo che ha visto enormi progressi proprio grazie ai combustibili (fossili, purtroppo) e con la realtà ma anche il tabù della difficoltà di immagazzinamento dell’energia elettrica.
Sulla qualità di Toyota-Lexus non si discute, noi abbiamo molto criticato l’ostracismo sprezzante nei confronti dell’elettrico della marca giapponese, ma non abbiamo dubbi sul fatto che la macchina sia affidabile e che la scelta su batterie-autonomia sia prudenziale. Resta il fatto che dovranno cercare di vendere una tecnologia che hanno denigrato per molti anni e siamo curiosi di vedere come faranno.
Credo che batteranno il ferro dell’ibrido finché è caldo e poi, quando saranno pronti a produrre in volumi le elettriche, diranno che finalmente sono disponibili le batterie con le performance e la durata richieste.