La Polestar 2 sbarca in Europa, con le consegne ai primi clienti tedeschi e norvegesi. In Italia l’elettrica un po’ cinese e un po’ svedese arriva nel 2021.
La Polestar 2 sbarca in Europa: in Italia nel 2021
La scelta di questi due Paesi, come assaggio, era scontata: la Germania è di gran lungo il primo mercato europeo dell’auto, mentre la Norvegia è il paradiso dell’elettrico. Polestar è una marca figlia della globalizzazione. Fa parte del gruppo cinese Geely, ma gran parte della progettazione si svolge in casa Volvo, un brand che a sua volta è stato rilevato da Geely. La produzione si svolge tutta in Cina, ma la rete Volvo è fondamentale per la distribuzione.
Entro l’anno verranno allestiti 50 Polestar Space in tutto il mondo e i partner saranno i rivenditori locali della marca svedese, con un portafoglio clienti già consolidato. In Germania, per esempio, i Polestar Space saranno sette: Düsseldorf (appena inaugurato), Amburgo, Berlino, Colonia, Francoforte, Stoccarda e Monaco. Serviranno come riferimento per i clienti, ma il processo d’acquisto deve avvenire interamente in digitale, senza il venditore.
Una concorrente agguerrita della Tesla Model 3
La foto diffuse dalla Polestar ritraggono i primi clienti mentre prendono confidenza con l’auto in fase di consegna. Nelle prime foto, diffuse nel febbraio 2019, al primo colpo d’occhio il design ci aveva convinto di più. Ma è sempre così, c’è differenza tra immagini scattate in studio (e magari un po’ ritoccate) e foto dell’auto di serie su strada. Resta il fatto che al momento questa auto un po’ cinese sembra il concorrente più accreditato della Tesla Model 3. È una cinque-posti con due motori elettrici e un pacco-batterie da 78 kWh (il Model 3 si ferma a 74 kWh), composto da 27 moduli.
Dichiara un’autonomia finoa 500 km (standard WLTP) e si basa su una nuova piattaforma tecnica di Volvo Car Group, la Compact Modular Architecture platform (CMA). Le prestazioni dichiarate sono impressionanti: 300 kW (408 cavalli) di potenza massima e 660 Nm di coppia massima. Accelerazione: 0-100 km/h in meno di 5 secondi. Per l’Italia si è parlato di un prezzo di circa 60 mila euro, allineato alla versione AWD Long Range del Model 3. Insomma, la Polestar 2 sbarca in Europa e le intenzioni sono bellicose.
In Italia abbiamo i quadricicli elettrici della Tazzari che a causa dei piccoli numeri sono piuttosto costosi .
Si potrebbe riciclare una fabbrica decotta che produce lavatrici in una fabbrica che produce quadricli elettrici da città .
I costruttori di automobili normali hanno capito che l introduzione dell’ auto elettrica farà male ,molto male anche su occupazione .
Il cercare di ritardare li metterà come Nokia o Kodak .
Nel mentre non avendo una vision fanno gli assemblatori di batterie ,motori ecc con risultati non proprio eccitanti.
Vedi Jaguar Mercedes,BMW , Porsche e ultima VW
Dopo Tesla solo Hiunday Kia e Renault hanno proposte interessanti
Il mercato italiano snobberà questa auto cinese da 60k euro…
Intanto in italia si acquistano i primi autobus elettrico. Guarda a caso made in cina
La Polestar, ha una propria rete di Superchargers a 250 KW?
Bene. Quando ce l’avrà, potrà quotarsi in borsa e vendere a profusione.
Cordialità.
7 anni fa i primi “matti” scendevano 80.000 euro per una sconosxiuta auto con pochissimi caricatori .
Ora l’azienda è piena di debiti , ma vende .
Non so quando andranno in pareggio , ma prima o poi
A parità di costo non c’è storia: tesla tutta la vifa!
Inoltre resta una spesa ben lontana dalla massa
Una valida concorrente di Tesla model 3 meno costosa e con più autonomia, ma ci vorrà un confronto su strada……..
Immagino già i clienti di questa auto cinese fermarsi a fare ricarica nei supercharger Polestar e… Ooops non esistono. E neppure la rete servizi. E neppure il sistema di diagnostica OTA, o sfrutta la rete 5G di Huawei fuori legge in metà Europa? Guarda un po’. E fra un po’ vorrebbero proporre pure le NIO e le Xpeng, stessa roba, stessi problemi. Non ti improvvisi leader come Tesla, non riesce a vendere un ID3 la VW che è il maggior (FALSO) produttore di auto nel mondo, finché non realizzi che in realtà VW vende metà dei suoi veicoli in Cina e li fa produrre da altri in fabbriche cacciavite, ed allora capisci i FLOP di Audi E-tron ed il resto dei fiaschi inanellati
“paolo 28 Agosto 2020 at 14:14
Una valida concorrente di Tesla model 3 meno costosa e con più autonomia, ma ci vorrà un confronto su strada……..” ma stiamo leggendo testo diverso? consultando il sito Tesla, la Model3 LR AWD ha caratteristichem prestazioni e costi migliori. E non entriamo sul tema software o supercharger gratis….
Bella auto, sembra decisamente più comoda e interessante della Model 3, ma rimane un’auto per pochi…
Ad oggi le cose da conoscere prima di valutare auto elettrica sono :
Ricarica con Plug Chademo o Ccs combo 2 ?
A quanti kW carica in Ac ?
A quanti kW carica in DC
Che tipo di Adas sono offerti
Come viene gestito impianto climatizzazio riscdamento ?
Quanti kW servono per fare 100 km ?
Poi si valuta il testo
Aggiungerei anche l’impianto di climatizzazione batteria
CONCORDO. per di più col difetto di essere cinese
Anche il telefono con cui scrivi è cinese.
In loro difesa loro hanno una valanga di soldi per la ricerca , in italia nessun veicolo elettrico made in italy
Il mio telefono non è cinese, ma di sicuro lo è il tuo, caro Xi Antani. In Italia si producono favolosi autobus elettrici, vedi la Tecnobus di Frosinone, che li esporta ovunque, tipo gli appalti conti nella capitale di Québec, dove gli Ecolobus trasportano i cittadini all’ombra del meraviglioso Chateau Frontenac.
PS i cinesi hanno una valanga di DEBITI. 280 % del rapporto debito PIL prima del tracollo dell’economia cinese a causa del Covid-19. Fatti due conti ed informati meglio. Se la Cina non esporta perché la boicottiamo tutti, collassa in un mese, e la cosa non deve stupire, in fondo oltre il 60% del sistema produttivo funzione col vecchio sistema comunista sovietico di enormi ed inefficaci fabbriche di stato che producono in deficit costante.. la storia si ripete. Comprati un ottimo cellulare fatto in:
Taiwan
Giappone
Corea
India
Esistono e sono migliori dei cinesi.
Auguri
Forse il tuo telefono non e progettato in Cina ma è prodotto in Cina , oggi la Cina è l opificio del mondo anche per colpa nostra cha abbiamo portato la tecnologia .
Trovami dei telefoni prodotti in Taiwan / Giappone /Corea/ India io non ne conosco
alcuni esempi, e basta cercarli su Google
Giappone: Sony Xperia
India: Motorola MotoG
e dopo i dazi e le sanzioni di del Premier Modi anche Apple Iphone X
Taiwan: ASUS Zenphone
Corea: LG e Samsung (alcuni modelli sono anche prodotti in Cina per il mercato cinese perchè – GUARDA CASO _ VI SONO DAZI E TARIFFE ALTISSIME SE VUOI ESPORTARE IN CINA )
io ho orgogliosamente scelto un Asus Zenphone…e non è fatto in Cina.. basta accendere il cervello perchè se lo spegni fai come gli operai della Nokia…. scompari.
tu hai intenzione di scomparire sostituito da un bel troll cinese?
IO NO
dire che in Italia non sarebbe possibile produrli è falso, in Italia c’è la possibilità e la volontà tecnologica di produrli ma non c’è la volontà politica. Come lo so? È da ormai un decennio che la STM di Agrate e di Catania producono i giroscopi per tutti i cellulari del mondo e NESSUNO, neanche le fabbriche di stato cinesi che producono in deficit ed esportano in dumping, riescono a batterci…
vedi che non è possibile fare schermetti al LED o circuitini da nulla? tanto le schede madre ed altre cose sofisticate comunque vengono fatte o negli USA o in Giappone o in Corea o in Taiwan o in Germania nelle global foundries … e i vari cristalli vengono più o meno tutti dai laboratori di NY della Corning come le memorie son quasi tutte coreane.. come vedi la Cina è solo un opificio non essenziale che serve solo come accesso obbligatorio al mercato cinese e a gonfiare i profitti dei pigrissimi CEOs della Silicon Valley…
quindi anche no.
Il discorso è , quanto siamo disposti a pagare di piu per un cellulare prodotto in Italia o in Europa ? ST Ci mette le IP ma la diffusione dell Silicio assemblaggio e test dei componenti è in Asia .
A me basterebbe che al posto di fabbriche di lavatrici obsolete producessimo dei bei quadricicli elettrici
Per la discussione su industria del bianco e del bruno vorrei precisare che l Italia non c’è più .
Tutti i costruttori lavatrici sono in mano a turchi e cinesi che hanno acquisito i marchi Aeg Grundig Candy Indesit ecc .per cui le aziende stanno chiudendo anche le ultime vedi Whirlpool Napoli .
Di lì la proposta di riciclare le fabbriche per produrre quadricicli .
Per il Bruno l ultimo costruttore era Mivar che con la avvento degli schermi LCD comprava e rivendeva .
Purtroppo il mondo bianco e bruno e morto .
60K euro per una Volvo made in China?
Andiamo avanti a pensare strano, intanto, gli altri investono e producono modelli nuovi. Noi siamo ancora alle ruote di pietra.
Auto costosa e per il momento inutile
Assolutamente d’accordo