La piccola Tesla, l’auto da 30 mila euro, arriva già quest’anno. Lo sostengono fonti cinesi, assicurando che il processo di omologazione è già stato avviato.
La piccola Tesla Model 2: prezzo previsto 30 mila euro
Da tempo lo stesso Elon Musk parla del progetto di costruire una world car, in grado di fare concorrenza a modelli compatti come la Volkswagen ID.3. E si sapeva che lo sviluppo e la costruzione del nuovo modello sarebbero stati basati nella Gigagactory Tesla di Shanghai. Ma nessuno immaginava tempi così brevi come quelli svelati dal sito cinese Sina.com, secondo il quale la valutazione dell’impatto ambientale sarebbe già in corso. Addirittura con inizio della commercializzazione già entro l’anno, secondo quanto risulta al magazine australiano The Driven.

La Tesla Model 2 è la prima ad essere progettata presso il China Design Center di Shanghai e sarà prodotta su una nuova linea di assemblaggio nella fabbrica cinese. La presentazione, sempre secondo queste voci, dovrebbe avvenire a novembre al Salone dell’Auto di Guangzhou. Si parla di un’autonomia non di molto superiore ai 300 km, proprio per contenere la capacità (e quindi l’incidenza sul costo finale) delle batterie. Lo stile seguirebbe il family-feeling del Model 3, ma a due volumi e con una lunghezza decisamente inferiore.
In Cina qualche guaio per il costruttore americano
Il lancio della Tesla Model 2 avverrà sicuramente in Cina, un mercato che sta vivendo un’incredibile fase di euforia per le auto con la spina. In gennaio tra elettriche pure e ibride plug-in ne sono state immatricolate 179.000 unità. L’aumento è del 238,5% sul gennaio 2020, mese in cui però il Paese asiatico stava già fronteggiando la pandemia. Di queste, 151 mila erano elettriche pure. Per Tesla il mercato cinese è stato fondamentale per arrivare al traguardo di 500 mila auto vendute lo scorso anno.

Ma non sono tutte rose e fiori. Secondo la Reuters, i funzionari del governo di Pechino hanno incontrato più volte i dirigenti di Tesla. Oggetto: le ripetute segnalazioni dei consumatori su incendi di batterie, accelerazioni impreviste e guasti negli aggiornamenti software over-the-air. In proposito un post è stato pubblicato anche sui social media locali. Negli incontri i funzionari ministeriali hanno esortato Tesla ad operare secondo le leggi cinesi e a proteggere con più efficacia i diritti dei clienti.
@nicola:qualsiasi produttore se lo paghi poco: ti consegnerà cose economiche, se paghi il giusto otterrai prodotti di qualità.
Personalmente, faccio veramente fatica ad immaginare che le Tesla prodotte in Cina sono più soggette “a incendi di batterie, accelerazioni impreviste e guasti negli aggiornamenti software over-the-air” rispetto a quelle prodotte in altre parti del modo. Difetti che sono già stati ampiamente analizzati dalla Nhtsa americana.
Infine, se la Model 2 verrà presentata (in forma definitiva) entro fine 2021 e nel 2022 inizierà la sua commercializzazione sarà un altra immane vittoria di Musk : riuscire a sviluppare, costruire e vendere un nuova auto in 2 anni; cosa che i costruttori di auto a pistoni non sono in grado di fare.
Ciao da Paolo
Ciao Paolo, era una piazzata per poi fare la battuta sul virus.
Comunque le cose fatte in Cina mi lasciano sempre un non so che di paura.
Attenzione…. Non è che “non sono in grado”, semplicemente non vogliono, il che è molto diverso. Qualsiasi casa blasonata o anche meno dalla progettazione alla messa in vendita segue una serie di processi atti a testare la macchina e la sua meccanica in maniera maniacale, affinché il prodotto non abbia difetti. Tesla, assieme alla stessa VW con ID3 invece per fare le cose di fretta tralascia questi passaggi intermedi e gli acquirenti si trovano in mano prodotti difettosi oppure immaturi (id3 ad oggi ha ancora problemi software, mentre le ultime Tesla consegnate nel 2020 hanno difetti di costruzione dovuti alla necessità di arrivare alle 500k unità vendute).
Nessun’altra macchina soffre così tanti difetti di gioventù, non perché non siano accettabili, d’altra parte il prodotto è completamente nuovo, ma perché si sono analizzati PRIMA della vendita, il che porta inevitabilmente ad allungare il tempo tra la presentazione e la commercializzazione.
A parte questo vogliamo ricordarci i ritardi della Model 3? O il cybertruck che ha una data di commercializzazione che si sposta di mese in mese? O la Roadster che doveva uscire l’anno scorso ma che forse magari probabilmente uscirà nel 2000mai? Insomma, Tesla fa alcune cose decisamente bene, ma la puntualità non è il suo punto forte.
Non è pensabile che con un prezzo d’attacco di 30.000 euro sia una Model 3 senza bagagliaio, in versione hot hatch.
Ovviamente offrirà di meno.
Ma siamo così certi che sarà così?
La riprogettata piattaforma con battery pack strutturale realizzata in celle 4680 con i due telai pressofusi in mega casting produrrà una riduzione dei costi e dei tempi di produzione.
Se così avverrà, assisteremo presto ad uno tsunami nel mondo automotive.
Senza cinesi a punzecchiare le sonnacchiose potenze occidentali dubito che avremmo assistito alla forte accelerazione nello sviluppo tecnologico che stiamo vivendo tuttora. Ben venga la concorrenza, non mi piace chi vuole restare ancorato alle sue piccole certezze e al suo triste orticello per paura di doversi impegnare, crescere e migliorare. Chi non capisce che competenza, scienza e tecnologia sono il mondo di oggi e soprattutto del domani subirà a breve un brusco risveglio.
Sono d’accordo, ma ricordiamoci che i cinesi non sono neppure capaci di fare bene un virus, l’avessero fatto i tedeschi o i giapponesi saremmo già tutti morti.
Quella cinese è un po’ una concorrenza sleale , è un regime , ha le sue regole , poi il costo del lavoro……(servi più che dipendenti)
Credo sarebbe ora di fare un passo avanti.La Repubblica Popolare Cinese produce un numero di brevetti pari a quello degli stati uniti e alcune centinaia di migliaia di ingegneri ogni anno.Nel campo scientifico tecnologico detiene già la leadership in numerosi settori e a causa delle dimensioni del mercato interno si è dotata di economie di scala impensabili per noi.La maggior parte dei lavoratori cinesi è semplicemente motivata ,crede nel futuro personale e collettivo ed ha un elevato grado di identificazione con i propri governanti.Usciamo da luoghi comuni.
Disma, e che prezzo paga il popolo cinese, per vivere in un tale EDEN?
Se fatta in Cina meglio lasciar perdere.
A dire la verità, le Tesla prodotte in Cina sono assemblate meglio di quelle prodotte negli Stati Uniti