La Panda elettrica si fa in Serbia? A Torino…

La Panda elettrica di fa in Serbia, come dicono le ultime indiscrezioni? Sfuma il sogno di fare a Torino il polo delle piccole EV? Per l’Italia sarebbe un autogol.

la panda elettrica
Un entusiasta Carlos Tavares festeggia col presidente serbo Aleksandar Vucic.

La Panda elettrica e le parole del n.1 Carlos Tavares

Partiamo dai fatti: Stellantis ha annunciato che il modello attualmente in produzione a Kragujevac, la 500 L, cessa la produzione. E, a partire dalla metà del 2024, verrà sostituita da un veicolo elettrico, a cui presumibilmente se ne affiancherà successivamente  un secondo. Di che modello si tratta? Questo Stellantis non lo dice. I media internazionali scommettono sulla nuova Panda, l’EV da 20 mila euro che dovrebbe costituire l’auto entry level della futura gamma solo elettrica di Fiat. Lo fanno interpretando le parole, in verità sibilline,  del n.1 di Stellantis, Carlos  Tavares: “Questa nuova piattaforma per veicoli elettrici si adatterà perfettamente ai prodotti dei segmenti A, B e C. E migliorerà le soluzioni efficienti e pulite per la mobilità urbana dei nostri marchi“. Amen. Già, ma che cosa si farà in Serbia? Parlare di una base tecnica dal segmento A (quello della 500 e della Panda, appunto) alla C (quello della Golf) è ancora molto vago.

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Ecco la prima Jeep solo elettrica: arriva tra un anno, con dimensioni compatte.

Nascerà sulla base tecnica della piccola Jeep EV

È praticamente certo che questa base tecnica sarà la cosiddetta Stla Small, destinata ad auto urbane e compatte fino a 4,20-4,25 metri di lunghezza. La stessa da cui nascerà il piccolo Suv a cui sta lavorando la Jeep, in arrivo già l’anno prossimo sul mercato. Quel che è certo è che il governo di Belgrado ha fatto di tutto per portare a casa la produzione di questo veicolo. In questa era di rimescolamento delle produzioni, tra produzioni che cessano (con motori termici) e altre che partono (elettriche), il ruolo della politica è cruciale. “La giornata di oggi segna l’inizio di una nuova era“, ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha siglato l’accordo con Stellantis ricevendo a palazzo Tavares. La Serbia possiede il 33% della fabbrica di Kragujevac e di suo metterà 48 milioni di euro dei 190 investiti nella riconversione delle linee. Sa che questo impianto rientra tra le prime 10 fabbriche esportatrici del Paese e si è mosso per non perderlo.

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Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

SECONDO NOI . Si può dire la stessa cosa dello Stato italiano? Tutto preso dal suo mantra della neutralità tecnologica, il nostro governo sembra distratto, a tratti assente. Gli investimenti sull’elettrico vanno ovunque, con la Volkswagen che lavora a un maxi-polo per produrre auto e batterie nella solita Spagna. Non solo: tedeschi e francesi lavorano per riportare in patria produzioni finite in Paesi con minor costo del lavoro. Non vorremmo svegliarci un giorno e scoprire che anche un’auto-simbolo come la Panda è volata via. Forse sarebbe il caso di chiede a Stellantis se le voci sulla Panda in Serbia, rilanciate dai media tedeschi e francesi, hanno fondamento.

Visualizza commenti (7)
  1. roberto gallerani guidetti

    Per la Panda non sarebbe comunque la prima volta: la seconda serie è stata prodotta in Polonia dal 2003 al 2011. A parte questo, purtroppo l’industria italiana dell’auto è stata pressochè liquidata nei primi anni del XXI secolo a seguito della gravissima crisi del gruppo Fiat, che covava già da anni, e non si è mai veramente riavuta: basta guardare ai numeri di produzione dal 1992 ad oggi, che segnalano un declino pressochè inarrestabile. Temo che risalire la china sia quasi impossibile, il nostro governo è bloccato da liti e contraddizioni in seno ad una maggioranza eterogena e confusionaria che pensa solo a scostamenti di bilancio (= più debito)

  2. Sicuramente se la nuova Panda venisse prodotta in Serbia non sarebbe altro che uno schiaffo per un prodotto iconico italiano, ma c’è da dire che ad oggi una VW ID3 o ID4 se fossero state prodotte in Italia sarebbero state un flop clamoroso con conseguenti licenziamenti e problemi per un investimento andato molto male. Siamo sicuri che con l’aumento evidente dei costi delle batterie di oltre il 60% in un anno, ed in prospettiva nessun calo, sia sensato buttare soldi in investimenti con ritorno davvero poco sicuro?

    1. Il costo delle batterie auto è sceso del 6% anche l’anno scorso: BloombergNEF ha pubblicato l’annuale report sul costo delle batterie nel 2021. L’analisi mette in luce una riduzione del 6% rispetto al 2020: se l’anno scorso le batterie costavano mediamente 140 dollari/kWh (124 euro/kWh), il costo medio di quest’anno è sceso a 132/kWh (116/kWh euro). Pensi quel che vuole, ma lasci perdere le fake

      1. Chiedo, giusto per togliermi la curiosità: il prezzo medio delle auto elettriche è calato un minimo in relazione al calo del costo delle batterie?

        Davvero non lo dico per far polemica, lungi da me

        1. No, al momento stanno piuttosto aumentando, a causa dei rincari nelle forniture delle varie componenti delle auto, anche non legate alla parte elettrica di powertrain e batterie.

        2. Non ho dati precisi, ma sul prezzo di un’auto elettrica le batterie pesano tanto, non tutto. E il -6% delle batterie può essere facilmente annullato dal resto (materie prime, costo del lavoro, logistica, crisi dei semiconduttori).

  3. Giuseppe Andrea Licata

    “il nostro governo sembra distratto, a tratti assente”, parlando del governo italiano, è una definizione fin troppo gentile e delicata.

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