È in arrivo una nuova Zoe, la seconda generazione, quella della maturità. Secondo la testata specializzata francese L’Argus, forse verrà svelata già a fine settembre, al Salone di Francoforte, per poi essere commercializzata a fine 2019
Obiettivo: limare i prezzi di listino
La prima serie dell’elettrica Renault debuttò nel 2012 e da allora molta acqua è passata sotto i ponti della tecnologia dell’auto a batterie. Ma l’obiettivo primario della Renault in questa seconda fase non sembra migliorare ulteriormente autonomia e prestazioni, ritenute già sufficienti. Quanto piuttosto limare i costi e cominciare ad allinearli ai listini della auto a motore termico. Un risultato che potrebbe essere ottenuto anche grazie all’utilizzo della CMF-EV, la nuova piattaforma industriale per auto elettriche condivisa con Nissan e Mitsubishi. Il tutto nel quadro della Alliance che di fatto ha posto le due Case giapponesi sotto il controllo della Renault. Secondo L’Argus, la CMF-EV consente di ridurre del 40% i costi di sviluppo e del 30% i costi di produzione. Anche il costo del motore elettrico e del pacco-batterie sarà ridotto, con un’incidenza del 30% di la prima di una risparmio per ogni kWh. La batteria dovrebbe avere una capacità (confermata) di 41 kWh. Difficile ipotizzare oggi un prezzo finale, ma è ragionevole pensare che si possa scendere sotto i 30 mila euro. Mentre oggi la versione più economica equipaggiata con batterie da 41 kWh, la Life R90, a listino. parte da 33.800 euro.
Costerà 28 mila euro come la nuova Volkswagen?
La Zoe è tuttora l’auto elettrica più venduta in Europa, grazie soprattutto agli ottimi risultati messi a segno sul mercato francese. In patria, infatti, il modello della Renault copre il 60% delle vendite complessive di macchine elettriche, con quasi 2 mila consegne al mese. In Italia, invece, la Zoe è al terzo posto nelle vendite, alle spalle della Smart EQ e della ‘cugina’ Nissan Leaf (guarda). La nuova Zoe dovrà fronteggiare una concorrenza agguerrita: quando arriverà sul mercato, troverà una rivale come la Volkswagen I.D., annunciata dalla Casa tedesca a un prezzo allineato con la Golf turbodiesel. Parliamo quindi di circa 28 mila euro, un valore che potrebbe diventare un riferimento anche per la nuova Zoe.
Quello che è certo è che l’espressione “la situazione è in continua evoluzione” è ormai diventata insufficiente a cogliere quello che succede nel mercato dell’automotive.
Forse quella è la vera ragione anche delle ultime piroette marchionnee. Fare qualcosa, o almeno annunciare, mostrare di fare qualcosa. Chi si ferma è perduto! Soprattutto se ci si sveglia in nel bel mezzo di una colossale frana storica.
Se per decenni siamo stati abituati a pensare e a investire in termini quinquennali o a multipli di cinque, da un paio di anni, le metriche di riferimento sono scosse di trimestre in trimestre e gli annunci in campo industriale, in campo economico e in campo scientifico si susseguono a un ritmo tale che si rischia francamente di non capire più quello che veramente succede. Come guardando gli alberi piantati lungo la massicciata fuori dal finestrino del treno in corsa.
La cosa sorprendente, o perlomeno che ha sorpreso me, è quanto possa incidere positivamente la semplicità del sistema (ingegneristica), della soluzione (filosofica), rispetto a una pre-esistente soluzione bella e fatta da cento anni. Decine di start-up nel settore auto-moto che sfidano giganti continentali che dominano il pianeta da decenni: economicamente non confrontabili, ma chi mai di noi dell’epoca del petrolio ha solo immaginato di costruirsi un’auto, o una moto di sana pianta in cantina? Ora molti lo stanno facendo.
Direi che le parole dette a suo tempo dal numero 1 di General Motors, Mary Barra, rendono bene la situazione: “Se non saremo noi i protagonisti di questo cambiamento, rischiamo di fare la fine della Polaroid e della Kodak, giganti di un mondo che non esiste più come la fotografia”. Ed è vero che la rivoluzione in atto, ancor prima di riguardare la propulsione delle automobili, toccherà il modo in cui acquisiamo i mezzi con cui ci muoviamo. Car sharing, noleggio…Infine: è bello vedere che questa nuova era mette in gioco non solo nuovi piccoli contro vecchi grandi, ma anche produttori di Paesi che sembravano insignificanti in questo business, come la Croazia, la Polonia e la stessa Spagna.