La nuova Golf, l’ottava della serie, è stata svelata dalla Volkswagen in in tutte le sue infinite motorizzazioni. Benzina, diesel e ibride anche plug-in. Ed è questa che interessa a noi, per un primo confronto con la nuova elettrica pura, la ID.3, delle dimensioni della Golf.
La nuova Golf eHybrid, per elettricisti timorosi
La nuova Golf con il doppio motore elettrico-benzina si chiama eHybrid. La Volkswagen spiega che “si suddivide in una versione con autonomia ottimizzata da 204 CV e una versione GTE progettata per prestazioni elevate da 245 CV... Il propulsore ibrido plug-in è composto…da un motore 1.4 TSI, da un modulo ibrido con motore elettrico, da un cambio DSG a 6 marce e da una batteria agli ioni di litio. La nuova batteria registra una capacità maggiore del 50%, per un totale di 13 kWh, e quindi una migliore autonomia elettrica. In questo modo“, conclude la Volkswagen, “è possibile percorrere a emissioni zero quasi tutti i tragitti urbani giornalieri“.
Prima (nostra) considerazione: chi vuole davvero viaggiare in elettrico deve scordarsi la versione più potente (e pesante). E concentrarsi su quella che la Casa definisce “ad autonomia ottimizzata“. Quanta autonomia, per ora la Volkswagen non lo dice. L’Audi A3 e-tron, tanto per restare in famiglia, dichiara fino a 50 km di autonomia elettrica con una batteria da 8,9 kWh. Mentre la Volkswagen Passat GTE, che ora ha 31 kWh di batterie, dichiara 70 km, ma rilevati nel ciclo NEDC, molto ottimistico. Diciamo che per la nuova Golf è lecito aspettarsi quasi una cinquantina di km reali in elettrico. Che non sono poi pochi.
La ID.3 per elettricisti puri e coraggiosi
E qui viene naturale il confronto con la ID.3: val la pena di osare con un’elettrica pura? O è meglio tenersi un motore a benzina accanto all’elettrico per non soffrire di ansia da ricarica? Qui entrano in gioco argomenti razionali a altri molto più personali, come sempre nella scelta dell’auto. Tra i primi ovviamente c’è il prezzo, che per la Golf eHybrid ancora non si conosce. E che comunque andrà soppesato tenendo conto dei costi di gestione (sicuramente favorevoli alla ID.3) e al fatto che l’elettrica pura gode di una serie di vantaggi. Tipo: incentivi all’acquisto statali e regionali decisamente più alti. Più: esenzione dal bollo (in molte zone per cinque anni) e accesso a ZTL e parcheggi gratuiti in molte città.
Quanto alle considerazioni più personali, passiamo al nostro punto di vista. La ID.3 è una macchina infinitamente più moderna e più bella della solita Golf. Che, pur con tutte le innovazioni inserite fuori e dentro (c’è persino Alexa) resta fedele a se stessa. È chiaro che comprare un’elettrica come la ID.3 (o le altre) richiede alcune cose. Tipo: la possibilità di ricaricare facilmente, a casa o fuori e un minimo di capacità di programmare i propri spostamenti. Ma, pur non avendo provata nessuna di queste due macchine, siamo pronti a scommettere che il piacere di guida della ID.3 sarà infinitamente superiore. Appena possibile, provare per credere.
Addio alla Golf elettrica
Come previsto, tra le tante motorizzazioni disponibili sull’ottava serie della Golf non figura più l’elettrica pura. Che ora resterà a listino per qualche tempo con il robusto taglio dei prezzi che la Volkswagen ha deciso di praticare, assieme alla e-Up (qui l’articolo).
— Leggi anche: L’accusa di T&E: le elettriche plug-in? Vanno sempre a benzina. E qui: con l’elettrico la Golf conviene più che a metano.
La nuova Golf GTE costerà quanto la ID3. Probabilmente sarà meglio curata (con la ID3 in VW fanno veramente la figura dei poveracci in quanto a dotazioni…), meno fuori-dagli-schemi e manterrà lo schema a trazione anteriore.
Sinceramente , come già scritto nell’articolo delle plug-in, pensare di prelevare dalla rete 14-15 kWh per caricarne 13 e fare 50 km mi pare davvero insensato. Fossi in VW avrei spinto su di un modello plug-in con motore più piccolo (tipo il mille turbo tre cilindri da 90cv) per una potenza complessiva nell’ordine dei 140/150 cv, per avere un mezzo più leggero, con maggiore autonomia e meno costoso. Avrebbe potuto far concorrenza alle ibride non ricaricabili di Toyota & co.
Se pensano di continuare a pensare di vendere Golf da 40.000 euro, beh, buon per loro.