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La neutralità tecnologica di Giorgia Meloni (e dell’ENI)

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La neutralità tecnologica, concetto caro a Giorgia Meloni e al suo governo. Ma che cos’è esattamente? E chi la ispira? Ecco il commento pubblicato su LinkedIn da Ernesto Ciorra, esperto di innovazione, ex Chief Innovability Officer di Enel. 
                      di Ernesto Ciorra
“La nostra Presidente del Consiglio ha detto alla Cop29 che l’Italia deve perseguire la strada della neutralità tecnologica. Cosa è la neutralità tecnologica? Lo spiega bene una rivista molto autorevole sul tema: ‘Technological neutrality means that legislation should define the objectives to be achieved. And should neither impose, nor discriminate in favor of, the use of a particular type of technology to achieve those objectives’ (Lex Electronica, vol. 14 n°2, 2009).  
la neutralità tecnologica
(foto dal sito della presidenza del Consiglio dei Ministri).

La neutralità tecnologica? Dovrebbe ispirarsi al principio “chi inquina paga”

Allora, se non dobbiamo discriminare le singole tecnologie, né favorirne alcune in particolare, perché nel 2022 abbiamo speso, come Paese, 94,8 miliardi in incentivi alle fonti fossili? Contro i 79 miliardi spesi in istruzione ed i 6,4 miliardi spesi per incentivare le fonti rinnovabili?  Se cancellassimo tutti i sussidi a tutte le tecnologie di generazione di energia, saremmo veramente neutrali. E gli investitori finanzierebbero solo le rinnovabili, perché sono le meno costose! Questo vorrebbe dire essere veramente neutrali! Visto l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e di Co2, su cui il governo concorda, per essere neutrali si dovrebbero riformare le accise e le tasse sulle diverse forme di generazione e di uso di energia (anche nei trasporti). In modo che il costo finale medio annuale sia proporzionale alle emissioni di gas serra (CO2 equivalente) e di gas inquinanti generate nella loro combustione, secondo il principio ‘chi inquina paga. Questo vorrebbe dire essere neutrali nelle tecnologie!!!“.

Trovate le differenze tra quel che dice la premier e…

A me pare invece che il discorso del nostro Presidente del Consiglio ( che vi invito ad ascoltare qui) sia stato molto più ‘ispirato’ dal concetto di neutralità tecnologica veicolato da Eni. Grande e rispettabilissima azienda, che persegue ovviamente e legittimamente gli interessi economici dei suoi azionisti. Trovate qui il concetto proposto da Eni. Provate a cercare le differenze rispetto allo speech di ieri della Presidente Meloni e, se le trovate o meno, condividete i vostri commenti, se vi va! Grazie.  P.S. Evito di commentare l’enfasi posta sulla fusione nucleare e sul suo ‘rilancio’, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Rilancio de che, visto che non esiste oggi la fusione nucleare?! Italia in prima linea de che?! Non mi pare ci sia un’azienda che in Italia oggi stia lavorando attivamente sul tema! E lavorare non vuol dire mettere soldi in un’azienda che dall’altra parte del mondo ci sta provando… Quello è investire...o gestire il proprio budget di comunicazione“.

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29 COMMENTI

  1. Egregio Sig. Massimo. La sua risposta è un pugno alle leggi della termodinamica. Ma come fa a negare l’evidenza? Mi sta rispondendo che devo dimostrare l’esistenza del primo principio della termodinamica. A casa sua, l’inverter dell’impianto FV non ha dissipatori di calore o ventole o aperture di ventilazione o superfici radianti? La Sua EV non ha il raffreddamento del motore, dell’elettronica e dell’inverter? Ha mai visto cabine elettriche senza aperture di ventilazione o trasformatori elettrici senza radiatori? Sarebbe la prima persona al mondo. Non servono numeri per suffragare ciò che ho scritto : è notorio. Lei mi stupisce, perché la Sua risposta è un vero autogol. Come quella del Colonnello Buttiglione: non si arrende mai nemmeno di fronte alla evidenza. A spada tratta!
    Complimenti.

    • Ci porti i numeri delle dispersioni degli accumuli, degli inverter, dei motori elettrici e di tutto il resto. Quando li avrà, li confronti con le dispersioni di energia della filiera petrolifera. Poi ne riparliamo

      • Ma cosa c’entra il confronto con le dispersioni di energia della filiera petrolifera? Chi ne ha mai parlato? Nessuno in questo frangente ha mai tirato in ballo finora. La mia contestazione era riferita ad un lettore, che affermava che negli accumuli non c’è dispersione di energia
        Vabbè, lasciamo perdere, non ne vale la pena proseguire, terreno troppo arido. Non sapete proprio che dire, quando siete punti sul vivo.

  2. Comunque: quando la relatà supera la fantasia.

    Guardate in cosa mi sono imbattuto:

    Gilbert U-238 Atomic Energy Laboratory, il gioco radioattivo ritirato nel 1951: la vera storia

    continua su: https://www.geopop.it/gilbert-u-238-atomic-energy-laboratory-il-gioco-radioattivo-ritirato-nel-1951-la-vera-storia/?utm_source=firefox-newtab-it-it
    https://www.geopop.it/

    Come si chiama il gioco? E come si chiama il nostro ministro cui tanto garba il nucleare?
    Perchè non dovrei ridere tantissimo di questa coincidenza? 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀

  3. Fra gli azionisti dell’ENI c’è anche il dell’Economia e delle Finanze quindi il governo è in palese conflitto d’interessi.
    Detto questo se con la neutralità tecnologica immetteremo nell’aria poca CO2 ma gli inquinanti derivati dalla combustione rimarranno allora ce ne facciamo poco, non aumenteremo il calore della terra ma tutte le altre schifezze, e magari anche qualcuno nuova, rimarranno.

    • Ci lamentiamo, perché, con scimmie al governo, potremmo ancora tirare avanti, ma con dei mostri siamo sempre a guardarci le spalle.

  4. Premesso che sono totalmente d’accordo con il tono dell’articolo, come vengono calcolati i “94,8 miliardi in incentivi alle fonti fossili”? Il rapporto di Legambiente, fonte probabile, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Stop-Sussidi-Ambientalmente-Dannosi_2024.pdf parla di 78.7 miliardi (di euro, immagino). Anche convertendo in USD la cifra è diversa, sebbene enorme.

    E con tutta la buona volontà non sono riuscito a capire come vengono calcolati. Ci sono mille categorie (sussidi impliciti, espliciti, diretti, indiretti, eliminabilki, rimodulabili, etc…). Come vengono definite? Alcune sembrano più esenzioni o riduzioni di accise (quindi da tasse, comunque) ed estrapolazioni più che veri sussidi.

    Ripeto: sono perfettamente d’accordo ma forse un po’ di chiarezza e uniformità nelle cifre dichiarate aiuterebbe a convincere e a difendersi da critiche. Purtroppo non sono il tipo di persona che accetta le cifre se sono allineate con ciò in cui credo.

    • Buongiorno Giovanni,
      — 94,8 miliardi in Italia nel 2022
      — 78,7 miliardi in Italia nel 2023

      leggendo nel report per il 2023:
      — 46 miliardi sarebbero “strutturali”
      — 33 miliardi sarebbero “emergenziali” (legati alla crisi del caro energia 2022-2023, es. bonus sociali energia, sussidi a Comuni, Imprese, Trasporti, e anche detassazioni estreme)

      dei 46 strutturali, ma non sono sicuro:
      — 6 miliardi sono espliciti (bonus caldaie da riscaldamento, capacity-market, automobili termiche, etc )
      — 40 sono sussidi impliciti (esenzione tassazioni o accise, non riscossione canoni, non riscossione prestiti, etc)

      PS: sussidi impliciti penso sia giusto conteggiare anche loro, o almeno citarli; cioè quando non vengono tassati, anche se inquinano e usano molte infrastrutture , si favorisce la filiera fossile rispetto a quella elettrica (tassata)

      • Ti ringrazio per la spiegazione, anche se continuo a non capire a cosa corrispondano esattamente le varie categorie. Devo probabilmente studiare di più 🙁

        La buona notizia è che tra il 2022 ed il 2023 c’è stato un notevole calo delle sovvenzioni ai fossili. Mi chiedo come mai, visto il governo che ci ritroviamo. Comunque si tratta di una cifra assurda. Possiamo vederlo come oltre 1000 euro a persona, all’anno, neonati inclusi, mandati letteralmente “in fumo”. O anche, considerato che – almeno questo dice internet – un pannello solare da 300Wp in Italia costa intorno ai 250 €, una cifra che basterebbe a comprare 400 milioni di pannelli fotovoltaici e produrre 100 GW di potenza elettrica di picco.

        Abbastanza da eguagliare, almeno sulla carta, qualche decina di centrali nucleari di media potenza.

        Ogni anno.

        • il prezzo che hai trovato mi torna per l’impianto solare completo, e anzi si può distinguere in base al tipo di impianto:

          – 600-700 euro x KW-picco grande installazione a terra
          – 900-1200 euro x KW-picco tetti capannoni
          – 1300-1500 euro x KW-picco tetti abitazioni

          il costo dei soli pannelli solari, cioè solo una parte dell’installazione, con iva e spedizione, è sceso sui 180euro x 1000 Watt, ordinandoli in un unico palletz, anzi 130euro x 1000 Watt per i professionisti

          idem gli accumuli di grossa taglia (BESS) stanno calando di prezzo a velocità da vertigine, nel 2025 dovrebbero moltiplicarsi le installazioni
          https://www.irena.org/Publications/2024/Sep/Renewable-Power-Generation-Costs-in-2023

          == per il conto dei sussidi

          se nei sussidi separi la quota “emergenziale”,
          cioè i sussidi “temporanei” che tamponavano il caro energia del 2022-2023 sovvenzionando il costo energia, questa era più alta nel 2022 rispetto al 2023

          mentre la quota “strutturale”,
          mi pare che in Italia non è andata a scendere, in linea come dicevi con l’ideologia e interessi del governo-Eni attuale:
          – pre-covid i sussidi strutturali oscillavano sui (?) 30-40 miliardi
          – nel 2023 sono stati 46 miliardi

  5. Ordine di priorità:
    1)Prima, eventualmente e forse di parlare di nucleare si deve parlare dello smaltimento delle scorie, di quelle che ci sono, definire la gestione e ubicazione e realizzare la struttura e renderla operativa, bonificare realmente i siti provvisori.
    2)Dopo aver risolto questo enorme problema si potrà accennare se vale la pena di affrontare il nucleare.
    3) Intanto se lasciano che si investa nelle rinnovabili ora che 1) e 2) saranno risolti del nucleare non ne avremo più bisogno.

    • Si parla di Fusione nucleare, quindi priva di scorie radioattive.
      Enea guida la ricerca italiana, parte di consorzio europeo specifico. Siamo a “buon punto” sembra, ma prima di 20/30 anni dicono non ci sia molta trippa per gatti. Per cui nel breve e medio periodo, ci sono solo le rinnovabili ..
      La fissione nucleare ormai è risaputo che costa più (molto) di eolico/fotovoltaico/idroelettrico , la stanno sismettendo quasi tutti, può essere una toppa in attesa di .. ma non certo per l’Italia ma per chi le ha già in pancia e le vuole spremere fino alla fine …

      • Ciao, fusione magari tra 30 anni ci sarà qualcosa di dimostrativo (durata breve e bilancio energetico ancora negativo contando l’intero macchinario),
        mentre per fare produzione di energia in quantità e tempi non simbolichi, qualche fisico ipotizza 50-80 anni, e forse mai, nel senso che anche se ci riescono, potrebbe non essere praticamente ed economicamente conveniente, cioè, se per es. costasse 60 cents a kwh, ok bella la tecnica, ma anche no 🙂

        per me, “buona la prima” con le rinnovabili (e accumuli), che inoltre non hanno calore di scarto, e migliorano ancora, ogni hanno rosicchiano più efficenza e calano di costo; le vedo come la versione semplice ed economica della fusione, visto che usano l’energia della fusione nel Sole

        • Gli accumuli, non hanno calore di scarto? Ma hai mai visto un impianto BESS dal vivo, o un semplice inverter da casa per il FV?
          Sono strapieni di ventole di smaltimento (spreco) del calore generato, essendo il rendimento mai pari a 1. Ma si documenti prima di scrivere. Sono queste affermazioni che fanno perdere autorevolezza e serietà a questo sito. Peccato

          • Mai un numero, mai una fonte. Caro Fabrizio, è la sua credibilità a vacillare

  6. Come mai tutto tutto questo astio da parte di Ciorra verso il Governo, ENI, ecc.?
    Forse perché il dottore è “EX” Chief Innovability Officer di Enel? E come mai certe domande non se le è poste quando ricopriva il predetto incarico? Si è svegliato adesso dal sonno della ragione?

    • Mio caro amico, il diavolo sta nei dettagli.

      Il signor Massimo, o chi per lui, si è abilmente servito di un neologismo per spiegare nel migliore dei modi il punto di vista della redazione.
      Concatto infatti altri non è che una crasi fra concetto e mentecatto.
      E quindi tutto tranne che un refuso 🤭😇

  7. Purtroppo non è mai chi inquina che paga ma chi è costretto a fruire di tecnologie che inquinano, perchè è certo che le multinazionali scaricano ogni costo sul consumatore finale.

  8. Ma per mia e nostra cultura generale “94,8 miliardi in incentivi alle fonti fossili” è la cosa più orribile di cui abbia mai sentito parlare… ma… di preciso… di cosa si tratta.? Sono sempre perplesso di fronte a queste cifre mostruose. Grazie per le eventuali risposte. Precise.

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