La Nazionale dell’elettrico in 100 storie

La Nazionale dell’elettrico in 100 storie: la Fondazione Symbola ha raccolto il meglio del made in Italy con 100 profili di aziende. C’è anche Vaielettrico.

la nazionaleLa Nazionale dell’elettrico fotografata da Symbola

Il report è stato realizzato in collaborazione con l’Enel e non fa sconti sui ritardi che ancora affliggono l’Italia. Da una rete di ricarica da completare a un trasporto pubblico che ancora viaggia soprattutto su mezzi altamente inquinanti. Con presentazione a Roma, relatori tra gli altri il presidente di Symbola, Ermete Realacci, e il n.1 di Enel Group, Francesco Starace:Molto resta da fare“, si legge nel report. “A partire dall’infrastrutturazione del territorio. Al 30 settembre risultavano installati 32.776 punti di ricarica pubblici dislocati in 13.225 location accessibili al pubblico. Delle quali il 75% è collocato su suolo pubblico (per esempio su strada) mentre il restante 25% su suolo privato a uso pubblico, come supermercati o centri commerciali“. Ed è proprio su luoghi già molto frequentati che si stanno concentrando le nuove installazioni, anche ad alta potenza, per poter ricaricare mentre si fa shopping o altro.

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Il sindaco Beppe Sala: Milano investe nei bus elettrici.

Non solo auto: nautica, trasporti pubblici…

Ma nel report non si parla solo di auto: “Fondamentale anche il passaggio all’elettrico di altre forme di mobilità, come la nautica. La riconversione delle oltre 570.000 imbarcazioni da diporto oggi presenti in Italia contribuirebbe al raggiungimento del 40% degli obiettivi europei di azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2050“. Quanto al trasporto pubblico, il ritardo nell’elettrificazione è molto grave. Tra le e città italiane più attive c’è Milano: ATM punta ad elettrificare tutta la flotta di 1.200 autobus entro il 2030 per un investimento di 1,5 miliardi in veicoli e infrastrutture. E Torino con GTT già oggi gestisce il 33% dei km di servizio attraverso veicoli a trazione elettrica. “Incentivare la filiera italiana del trasporto pubblico costituisce un’occasione da cogliere. Dal momento che secondo l’Utip (Associazione internazionale del trasporto pubblico) nel 2030 gli autobus elettrici rappresenteranno la metà del mercato dei bus urbani in Europa”. 

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Marco Righi, fondatore dell’azienda emiliana Flash Battery.

La Nazionale dell’elettrico: da batterie, design, elettronica…

Ecco l’elenco della 100 aziende, università e centri di ricerca di cui si parla nel Report: BATTERIE: E-Lectra. ENEA. FAAM. Flash Battery. Green Energy Storage. IIT. Italmatch Chemicals. Manz Italia. Marposs. MIDAC Batteries. Podium Advanced Technologies. Politecnico di Torino. COMPONENTI: Benevelli. Bonfiglioli. Brembo. Eldor. EuroGroup Lamination. Loccioni. Metelli Group. Pirelli. Streparava. COMUNICAZIONE & STUDI: 1000 Miglia. Alma mater studiorum-Università di Bologna. ANFIA. ART-ER. Elettricità Futura. JRC – Joint Research Centre di Ispra. Kyoto Club. Legambiente. Motus-E. Politecnico di Bari. RSE. The European House-Ambrosetti. Università di Palermo. Università di Pisa. Vaielettrico. DESIGN: Italdesign. Logotel. Pininfarina. DIGITALE: Route220. Targa Telematics. Vaimoo. ELETTRONICA: BeonD. S&h. STMicroelectronics.  Università di Pavia.

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I soci fondatori di Alpitronic: l’azienda di Bolzano è un grande player nei caricatori modulari ad alta potenza (foto dal sito ufficiale).

… a meccanica, ricarica, motori e costruttori

MECCANICA: COMAU. IMA ATOP. Marsilli. MOTORI: Mavel EDT. Università dell’Aquila. RICARICA: Acea Innovation. Alpitronic. Atlante. Bitron. CNR.  DazeTechnology. Duferco Energia. Ewiva. Gewiss. Gruppo A2A. Gruppo Hera. Neogy.  RESSOLAR. Scame Parre. Terna SERVIZI: AngelantoniTestTechnologies. Be Charge.  Cobat. Corrente. DACA-I Powertrain Engineering. e-GO! Drivalia. Edison next. FreeTo X. Free2Move eSolutions. Generali. Iren. Privè. Sifà. VEICOLI: Alkè. Askoll EVA. Atala. Cecomp. Ducati. Energica Motor Company. Estrima. Ferrari. FIVE. Industria Italiana Autobus. Iveco. Linky Innovation. Maserati. NITO. Nuova Industria Torinese. Piaggio. Politecnico di Milano. Rampini Carlo. Stellantis. Tecnobus Industries. To Move. Università di Modena e Reggio Emilia.

Visualizza commenti (8)
  1. Condivido questo estratto del report al 100%, tutte proposte molto sensate. Manca l’acrimonia verso il privato che viaggia a benzina e giustamente ci si concentra sugli ostacoli che non facilitino il passaggio (le colonnine) e si butta lo sguardo ai mezzi più inquinanti (trasporto pubblico e imbarcazioni da diporto con queste ultime che da sole costituiscono il “40% degli obiettivi europei di azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2050”). E complimenti a VaiElettrico …

  2. nello roscini

    Ma porca pupazza ..
    io non capisco perchè , media,politica e produttori di energia
    non abbinano RICARICHE EV con il FOTOVOLTAICO in maniera indissolubile …
    non lo capisco !
    la politica tratta gli argomenti in maniera distinta
    i media idem
    perfino Enel tratta i due argomenti in maniera distinta

    eppure questo paese, negli ultimi 30 anni è stato MASSACRATO con la costruzione di centri commerciali , outlet e ipermercati a più non posso
    con PARCHEGGI IMMENSI , sotto utilizzati
    che SONO il POSTO IDEALE , dove mettere pensiline fotovoltaiche e punti di ricarica per EV
    insieme agli autogrill su autostrade e tangenziali

    un minimo di visione d’insieme perbacco !

    voglio la colonnina con il parcheggio fototovoltaico !
    INSIEME OBBLIGATORIAMENTE !
    se poi un ingegnere elettronico scopre che magari è meglio abbinarci ,già che ci siamo un accumulo da 3 MWh per ogni punto ricarica di almeno 10 colonnine DC
    abbiamo raggiunto un QI appena sopra la media

    e che ca..spiterina

    1. Sottoscrivo ogni singola parola del tuo post… Ed aggiungo possibile che non ci siamo impianti fotovoltaici su tutti i tetti delle stazioni ferroviarie e sulle pensiline delle stazioni? Abbiamo un potenziale energetico incredibile…. Che non sfruttiamo.
      Per ora il sole è gratis….. Usiamolo

    2. Perché non ha senso. Se vuoi i pannelli fotovoltaici non devi metterli sopra la colonnina ma in un “campo fotovoltaico” enorme. Ti sfuggono i giganteschi problemi di logistica. Se hai tanti pannellini diffusi per ognuno di questi la manutenzione, pulizia, controllo antifurto, riparazione/sostituzione è un incubo. E’ molto più efficace invece avere un campo enorme pieno di pannelli tutti uguali, stesse dimensioni, brand, modello, etc.

      1. Nello Roscini

        Enzo …
        prova a cercare FIERA DI ROMA su google maps

        poi clicca su visualizzazione satellitare e fai zoom
        e dai un’occhiata ai parcheggi li intorno (COMMERCITY)

        quella roba è stata fatta 20 anni fa quando non esistevano le auto elettriche ..

        infatti , non ci sono le collonnine ..
        ma i parcheggi SONO COPERTI DA FOTOVOLTAICO da 20 anni ..
        perchè non si puà fare oggi , con colonnina e powerpack abbinato ?

        visione limitata del problema ?
        interessi paricolari ?
        pandemia di stupidità ?

        1. nello roscini

          ps
          la pulizia dei pannelli è un optional inutile e a volte dannoso per molti pannelli
          sui miei è scritto di non lavarli , hanno un trattamento con nanotecnologie autopulente
          e se anche fossere coperti da un velo di sabbia ,test effettuato dal produttore ,
          perderebbero solo l’1% dell’efficenza
          in attesa della prossima pioggia , questa perdita di effiicenza , non giustifica i costi della pulizia , con il rischio di rvinare la protezione del costruttore con i prodotti sbagliati

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