Lo sviluppo della nautica elettrica sarà in città. Nei centri urbani attraversati dai fiumi e che si affacciano sui laghi. Questa l’analisi di Michael Rummel, amministratore delegato di Torqeedo, sulla base anche delle vendite dei motori elettrici: oltre 100 mila in quindici anni.
Se c’è tanto da lavorare sulla tecnologia per le lunghe traversate la tecnologia sembra già matura per le acque interne e le aree costiere. Lo confermano le normative in Germania e Austria che vietano i motori termici nei laghi e nei fiumi, oppure la grande presenza di imbarcazioni elettriche ad Amsterdam e in altre capitali europee.
Rummel AD di Torqeedo: “Il futuro della nautica elettrica è nelle città”

Spesso quando si parla di nautica elettrica si fa riferimento all’autonomia insufficiente per percorrere lunghe distanze. Ma, se si escludono le grandi navi impegnate nelle rotte commerciali, i diportisti di norma non coprono lunghe distanze. Vi è poi tutto un settore da sviluppare, che riguarda il trasporto pubblico locale su acqua. Su questo tema si esprime Rummel: “Credo che nei prossimi anni assisteremo a una rapida elettrificazione dei mercati dei trasporti interni e dei taxi acquei e dei traghetti. Le città stanno realizzando il potenziale della mobilità elettrica per ridurre la congestione, migliorare la qualità dell’aria urbana e proteggere il clima e la salute umana. Il momento è adesso“.
Amsterdam naviga in elettrico al 90%
Sulla nautica elettrica ci sono pochi studi. Abbiamo però a disposizione alcune buone pratiche a livello europeo. A iniziare da Amsterdam che oltre a voler elettrificare il 90% degli autobus entro il 2025 può vantare circa il 90% delle barche con motore elettrico nei suoi canali (leggi qui). Un’attenzione che ha permesso lo sviluppo di aziende come la Bellmarine, oggi acquisita dagli italiani di Transfluid.
Stoccolma: il traghetto da 100 posti per i pendolari

Nella capitale della Svezia fa servizio il battello Movitz da 75 piedi che ogni giorno trasporta fino a 100 persone sul tragitto casa-lavoro. In questo caso si tratta di un retrofit ovvero la conversione del motore diesel con due elettrici da 125 kW. E su questa linea si muove il piano Båtplan Stockholm che punta a convertire tutto il traffico dell’arcipelago di Stoccolma in mobilità a emissioni zero, con motori elettrici ma pure ad idrogeno. Il progetto intende attrarre i pendolari sui traghetti così da ridurre il numero di auto su strada. Oltre all’aria più pulita, meno congestione del traffico urbano.
Parigi vuole una Senna a emissioni zero
A Parigi il traffico è alimentato anche dai forti flussi turistici, almeno fino all’emergenza sanitaria attuale, e un buon esempio è quello dello chef pluristellato Alain Ducasse con il suo battello a zero emissioni. Seppure non elettrico ma ibrido, c’è anhce il progetto dei Batobus che entro il 2024 dovrebbero navigare in elettrico nelle rotte del centro città.

Il presidente della Communauté Portuaire de Paris Olivier Jamey ha poi annunciato la conversione della flotta sulla Senna (200 barche) per le Olimpiadi del 2024. Con il Covid però c’è da capire come cambierà il programma. Infine citiamo sia la sperimentazione di una barca elettrica con la second life delle batterie di un’auto sia il drive in al cinema con i natanti a batteria.
A Oslo dal 2026 sui fiordi solo in elettrico
Il parlamento norvegese ha deciso: le escursioni in traghetto all’interno dei fiordi saranno riservate solo ai traghetti elettrici. Una misura che vede la collaborazione dell’operatore fjord1 che sta investendo per la conversione della flotta. E chiaramente prende posizione: no ibrido, ma full electric (leggi qui). E chiudiamo con Rygerelektra: un traghetto da 42 metri per 297 passeggeri (leggi qui). Da non perdere il video qui sotto

In Germania: quattro traghetti a Berlino, uno al confine con il Lussemburgo

In Germania le nuove licenze per le barche destinate a navigare nelle acque interne sono riservate alla propulsione elettrica. E nelle città? Quattro battelli sono in servizio a Berlino con unità che trasportano 60 passeggeri ciascuna (leggi qui). Nella capitale tedesca si scopre anche Orca ten Broke che accoglie ben 200 passeggeri. Nel Comune di Oberbillig è in funzione un traghetto per 45 passeggeri e sei auto che fa la spola tra Germania e Lussemburgo.
In Cina 5 mila stazioni di ricarica per barche e chiatte merci elettriche
Zhongtiandianyun 001 la nave elettrica cinese durante il collaudo
Il Paese è fortemente inquinato, ma è in atto un notevole sforzo per migliorare aria e acqua. Un esempio: la provincia di Jiangsu ha realizzato 4.918 stazioni di ricarica in otto città lungo il fiume Yangtze. Qui si va oltre la dimostrazione: il livello è quello industriale. E si punta sul trasporto merci come conferma Zhongtiandianyun 001, la nave da carico elettrica da 1000 tonnellate. Anche qui siamo in ambito metropolitano, ma non mancano gli investimenti per il turismo elettrico (leggi qui) anche con dei paradossi come il traghetto elettrico che trasporta carbone ma è spinto dalle batterie.
A Venezia? Siamo indietro sulla nautica elettrica
Venezia è la città al mondo con più traffico acqueo tra residenti e turisti. Eppure c’è ancora poco o niente di elettrico. Vediamo: una barca ibrida che fa la spola tra città e aeroporto, poi alcune sperimentazioni con barche da lavoro e operatori turistici a emissioni zero. C’è uno sforzo sull’ibrido, ma poco elettrico nonostante aziende e artigiani che esportano in altri Paesi europei. Il sindaco prima delle elezioni ha promesso la conversione di 1000 barche elettriche in tre anni. Sono annunci, speriamo che si trasformino in realtà così da mettere la Serenissima al passo con le altre città europee. Il futuro come crede Rummel: “Ci si muova ora perché la tecnologia è pronta”. Per l’ambiente e per l’economia.
Viste le potenzialità si potrebbe fare di più
E si che Venezia ne avrebbe un gran bisogno!!!!
la città con più traffico acqueo, poi ci sono diversi cantieri che potrebbero diventare all’avanguardia nel mondo se si specializzano sulla propulsione elettrica