Home Auto La n.1 di Smart: “Roma, investi nella ricarica”

La n.1 di Smart: “Roma, investi nella ricarica”

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Annette Winkler, numero uno mondiale del marchio Smalt

La Smart a Roma ha bisogno di una rete di ricarica più capillare. Il messaggio, forte e chiaro, arriva da Annette Winkler, numero uno della marca di citycar del gruppo Daimler-Mercedes, presente a Torino al congresso di Automotive News.

“Nella capitale solo 24 punti di ricarica…”

Il ragionamento di Annette Winkler è semplice. Ovvero: <Noi abbiamo preso una decisone coraggiosa, stabilendo che dal 2020 la Smart sia venduta solo con motore elettrico. In una prima fase è probabile che pagheremo uno scotto, perdendo clienti. Ma siamo abbastanza sicuri che dopo avremo un successo ancora maggiore. Ovviamente a patto che anche le città facciano la loro parte nel promuovere l’auto elettrica> E qui la lingua batte dove il dente duole, ovvero il caso della capitale italiana: <La nostra è una bella sfida, se pensate che in una città come Roma, in cui vendiamo 10.500 Smart all’anno, penso che ci siano non più di 24 punti di ricarica>, ha detto la numero uno della marca tedesca>, <le città devono investire, il nostro team a Roma ora ha convinto circa 200 grandi parcheggi a mettere colonnine dedicate a partire dall’anno prossimo>. Il riferimento è all’accordo che Smart Roma  ha firmato pochi giorni fa con Enel X, che curerà tutta la parte infrastrutturale. Ma non basta e il messaggio alla sindaca Virginia Raggi sembra essere: “Roma, nun fa la stupida…”.

Lo smartista non fa più di 30-40 km giorno

La sindaca di Roma Virginia Raggi alla guida di una Nissan Leaf elettrica.

Il fatto è che Roma resta una città decisiva per il successo della Smart. Quando la macchinetta tedesca lanciata sul mercato, ormai più di vent’anni, solo il repentino successo riscosso nella capitale italiana convinse il gruppo Daimler-Mercedes a non sopprimere il progetto. Nel resto d’Europa, infatti, fu un flop clamoroso. Mentre i romani si fecero conquistare da quella microcar da due metri e mezzo che consentiva di trovare parcheggio in spazi impensabili per una vettura. Ora la decisione di convertire al solo-elettrico la produzione nasce dalla constatazione che i possessori di Smart non percorrono più di 30-40 km al giorno. Percorrenze più che alla portata di un’auto elettrica. Ma resta la preoccupazione per le reti di ricarica. I due principali mercati per la Smart, Italia e Germania, sono agli ultimi posti in Europa nella densità di colonnine, calcolata ogni mille abitanti. Resta il fatto che già oggi la Smart, con le versioni a due e quattro posti (ForTwo e FourFour) è l’auto elettrica più venduta in Italia   (guarda), anche se ora la nuova Nissan Leaf le sta insidiando il primato.

 

 

 

 

 

 

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