Lo scorpione, si sa, colpisce di cosa. E di coda ha colpito anche Hoversurf Scorpion 3, dopo una sbandata all’indietro che l’ha fatto precipitare da un’altezza di quasi 30 metri. Toccato il terreno violentemente con il posteriore, si è poi ribaltato addosso al pilota.
Il maxi drone elettrico prodotto a Mosca
Siamo a Dubai, il 9 giugno, durante i test della moto volante ralizzata dai russi e immediatamente comprata dalla Polizia di Dubai, un Paese sempre assetato di novità futuribili. Hoversurf Scorpion 3 è un maxi drone elettrico con quattro eliche azionate da motori elettrici. La particolarità è che non è teleguidato da terra, bensì condotto da un pilota a bordo. Lo produce un’aziena moscovita, la Hoversurf, che si definisce “The Urban Air mobility Technology Company.
Fu presentato in anteprima nel 2017 al GITEX , la più importante Fiera internazionale della tecnologia del Medio Oriente, e subito opzionato dal governo dell’Emirato in vista dell’ Expo 2020 (oggi rinviato al 2021, causa coronavirus). L’anno scorso i primi esemplari _ ciascuno al prezzo di 150 mila dollari _ sono arrivati in Medio Ortiente per avviare i test e l’addestramento dei piloti. Fino all’incidente della scorsa settimana.ù
Hoversurf Scorpion impazzisce a 30 metri dal suolo
Il test si svolgeva in un’area di prova isolata, una sorta di parcheggio asfaltato dove il pilota dello Scorpion decolla e sale rapidamente fino a un’altezza di circa 30 metri. Ma a quel punto il velivolo sembra impazzire. Oscilla avanti e indietro cade rovinosamente sul retrotreno ribaltandosi poi sul pilota a terra. Solo un miracolo ha impedito che l’incidente avesse conseguenza fatali. Violenza dell’urto a parte, infatti, le pale dei rotori come lame hanno continuato per qualche istante a fendere l’aria tutt’intorno al pilota, senza alcuna protezione. Sono pale di di oltre un metro di diametro che roteano a centinaia di giri al minuto. Hoversurf ha attribuito l’incidente a un guasto del barometro di bordo, uno degli strumenti che stabilizzano il velivolo. E’ evidente, comunque, che le dotazioni di sicurezza sono insufficienti, pur a dispetto della certificazione ottenuta dalla Federal Aviation Administration americana.
In un comunicato Hoversurf ha scritto: «Il barometro si è guastato e si è verificato un incidente – una caduta da un’altezza di 30 metri. Tutti i sistemi di sicurezza hanno funzionato bene e il pilota non è stato ferito. La sicurezza è la nostra principale preoccupazione. È grazie a tali incidenti che i nostri progetti stanno diventando più sicuri».
“Una macchina adatta ad aspiranti amputati”
Fatto sta che Hoversurf Scorpion aveva suscitato molte perplessità fra gli addetti ai lavori fin dal debutto. La rivista New Atlas, per esempio, l’aveva definito una “macchina adatta solo per espiranti amputati”.
Volare a 5 metri d’altezza, a 90 km all’ora
Il telaio in fibra di carbonio consente di contenere il peso in solo 114 kg, che è il limite legale posto dalla FAA per classificare un velivolo come “ultraleggero. La velocità massima è di 52 nodi (poco meno di 90 km/h) e ciò consente la guida a che senza patente di volo. I rotori sono alimentati da batterie litio-manganese-nichel che consentono un’autonomia di volo fra 10 e 25 minuti con tempi di ricarica di circa 3 ore. Ma sono progettate le la sostituzione rapida. E’ programmato per volare a un’altezza massima di 5 metri.un pilota fino a 70 km / h (43 mph) con un’altezza massima programmata di 5 metri. Può trasportare un carico utile massimo di 300 kg.
Nessuno può dire oggi se dopo l’incidente in Dubai Hoversurf Scorpion 3 avrà ancora un futuro. Al momento, comunque, può ancora essere prenotato e acquistato nel sito ufficiale di Hoversurf.