La “monoposto Tesla” da 603 cavalli, realizzata in Australia. Ecco la nostra notizia della settimana. Non per la bizzarra operazione in sé (solo il motore è Tesla). Ma perché è l’ennesima testimonianza che in tutto il mondo si sta diffondendo la Tesla-mania.
La “monoposto Tesla” dopo la Model 3 ibrida plug-in e…
Tutti vogliono misurarsi con le Tesla, come un tempo ci si misurava con macchine iconiche come la Ford Mustang, la Mini, il Maggiolino, la 500...Trasformandole e dipingendole in ogni modo. Ora è la volta del marchio californiano a colpire l’immaginario collettivo. E questo essere di tendenza dovrebbe preoccupare la concorrenza quanto e forse più della stessa consistenza dei prodotti Tesla. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la notizia dell’ingegnere austriaco che ha trasformato un Model 3 in un’ibrida plug-in. Oppure della spedizione a Capo Nord di una coppia di italiani, sempre con il Model 3, per saggiarne autonomia e prestazioni a -30° (clicca qui). Il risultato di queste e di mille altre iniziative è che il nome Tesla riecheggia ovunque, senza che Elon Musk debba investire un centesimo in pubblicità. La “monoposto Tesla” australiana è solo una di queste operazioni. L’ha realizzata Damian Butcher della Driftech Electric Racing, costruendo un bolide equipaggiato da una Tesla Large Drive Unit da 603 cavalli (450 kw).
Tre settimane per la trasformazione
Sul bizzarro bolide circola un video realizzato da un ingegnere di chiara origine italiana, Bruno Bari Buccianti, che come YouTuber si firma BrunoPoweeer. Le batterie sono posizionate sul lato sinistro e bilanciano il peso del pilota, seduto sulla parte destra. La monoposto motorizzata Tesla contiene una batteria LiPo a 400 V, con una EV-control unit e un cruscotto con schermo touch.
Butcher spiega che non gli ci sono volute più di tre settimane per costruire il bolide, con un investimento di un centinaio di migliaia di dollari. L’idea è di utilizzarlo nelle corse in salita, ancora molto in voga in Australia, grazie allo spinto eccezionale assicurato dal motore elettrico. Prima di gareggiare, dice Butcher, occorrerà togliere ancora un po’ di peso. E avanti il prossimo con altre idee per “pasticciare” con le Tesla.
Incredibile il dato relativo al peso dichiarato e conseguentemente il rapporto peso potenza di questa Butcher Driftech Electric Racing.
Inconsueta la distribuzione e il bilanciamento del peso lungo l’asse longitudinale: i powerpacks delle batterie, all’interno degli assi, sono concentrati su un lato, mentre il peso del pilota è sull’altro, ma sono sviluppati in altezza.
La sospensione posteriore push rod a puntone, fa rabbrividire, a causa dell’ingombro del motore elettrico e del differenziale ravvicinato, non c’è lo spazio per le triangolazioni sovrapposte per cui hanno posizionato un solo triangolo superiore invertito con i due attacchi del triangolo al portamozzo e un tirante inferiore su cui è infulcrato il puntone. Non hanno ancora installato i semiassi che agiranno da tirante.
Sia i push rod anteriore che posteriore hanno un unico ammortizzatore orizzontale.
Per un confronto tecnico basta vedere la razionalità e il funzionamento cinematico delle push rod a tirante delle Formula E.
https://www.youtube.com/watch?v=IdvJtOjCnW4
La trazione è limitata all’asse posteriore. Limitata perché è stato dimostrato il vantaggio di avere la trazione integrale e addirittura quattro motori elettrici sincronizzati istantaneamente alle condizioni di aderenza.
Lo ha dimostrato per prima Mitsubishi con la MiEV Evolution III del 2014 quando vinse la scalata verso cielo, la Pikes Peak International Hill Climb.
Mitsubishi dimostrò in quell’anno di aver realizzato un’auto da corsa elettrica con tecnologie di controllo della trazione integrale avanzate, sviluppando un sistema di controllo integrato dell’intera dinamica del veicolo chiamato S-AWC (Super All-Wheel Control) e “e-EVOLUTION”, praticamente la fusione tra la coppia motrice istantanea dei motori elettrici al sistema S-AWC.
La sibilante Evo EV viaggiava incredibilmente stabile, come su due binari senza alcuna perdita di aderenza o sbavatura, nonostante i quattro motori elettrici di 603 CV alimentati da una batteria da 50 kWh. S-AWC controllava integralmente la dinamica della Evo EV III distribuendo istantaneamente la variazione della coppia motrice a motori, differenziali, assi di trazione e singole ruote. In pratica gestiva le forze motrici e le forze deceleranti delle quattro ruote per ottenere un comportamento del veicolo fedele al funzionamento da parte del conducente in tutte le condizioni di guida della corsa, quasi a consentire a chiunque di guidare comodamente in tutta tranquillità. Questo era lo scopo del progetto. Scopo ovviamente raggiunto.
https://www.mitsubishi-motors.com/en/innovation/motorsports/ppihc/2014/
In sintesi la Butcher della Driftech Electric Racing non è un esempio tecnico da seguire, mentre la Mitsubishi MiEV Evolution III ha una tecnologia da applicare immediatamente a tutte le vetture elettriche.
Lo ha capito Nissan, seguendo la lezione di Mitsubishi con l’MiEV Evolution III, presentando l’innovativa Nissan Leaf e-4orce bimotore a trazione integrale, una meraviglia elettrica: tenuta in curva sul bagnato da WRC.