Home Auto La Milano diventa Junior, l’autogol di Urso

La Milano diventa Junior, l’autogol di Urso

52
Milano era già tappezzata con i cartelloni pubblicitari della nuova Alfa. Poi...(foto: Stellantis media).

La Milano diventa Junior: Stellantis ha impiegato poche ore per cambiare il nome al piccolo Suv appena presentato. Un autogol per il ministro Adolfo Urso?

la milano diventa Junior
2003: la Fiat presenta a Ginevra la nuova citycar, chiamata Gingo. Dopo le proteste della Renault, si tornò al nome Panda.

La Milano diventa Junior, con un precedente fortunato: Gingo che diventò Panda

Cambiare nome in extremis può portare fortuna e chissà che anche la prima Alfa del nuovo corso non se ne avvantaggi. C’è un precedente in proposito: quando la Fiat presentò la sostituta della vecchia panda al Salone di Ginevra 2003, il nome prescelto era Gingo. Davanti alle rimostranze della Renault, che riteneva inaccettabile l’assonanza con Twingo, i vertici di Torino fecero marcia indietro nel giro di una notte. Tornando al vecchio nome pieno di gloria. E mai scelta, benché obbligata, fu più felice. Adesso Stellantis cambia per non rendere ancora più tesi i rapporti con il governo Meloni che, per bocca del ministro, aveva parlato di scelta contro la legge. Secondo noi un autogol: tutto sommato Milano era un’ulteriore celebrazione (e una pubblicità gratuita) per una città che resta la locomotiva d’Italia. E l’impuntatura sovranista di Urso dimostra che siamo in presenza di un ministro che ignora la globalizzazione produttiva che impera nel mondo dell’auto.

la milano diventa Junior
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.

È così che si convince Stellantis a investire in Italia?

Il commento rilasciato da Stellantis in è improntato a un sostanziale “contenti voi, contenti tutti“. Della serie: pensavamo di fare una cosa gradita, ma se così non è correggiamo il tiro senza problemi: “Il nome Milano, tra i favoriti dal pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto era nato nel 1910“, ha spiegato il n.1 dell’Alfa Jean Philippe Imparato.Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, abbiamo deciso di cambiare il nome da Milano a Junior. Nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione“. Con un ulteriore inciso a giustificare la scelta: “In considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto“. Come dire: lasciamo a voi questi giochini sovranisti, noi abbiamo ben altro da fare. Nel da fare c’è anche tutto il materiale e le campagne di lancio già pronti con il vecchio nome. Al di là dell’apparente fair-play, un danno che non gioverà ai tavoli ministeriali aperti per convincere Stellantis a produrre più auto in Italia.

Apri commenti

52 COMMENTI

  1. Che poi il nome Milano , l’Alfa Romeo lo ha già impiegato in passato per ribattezzare le 75 importate negli USA.

    Si chiamavano Milano quadrifoglio oro e mi pare di ricordare che ci fosse anche la quadrifoglio verde. Non c’erano i 4 cilindri ma solo i V6 nel taglio 2.5 litri ed il 3 litri.

    • incompreso??? Un’infamia per l’Alfa Romeo, un vero disonore, da li guarda caso l’Alfa Romeo iniziò il suo declino. Una delle auto più brutte di tutti i tempi. Come hanno potuto proporre un’auto così sgradevole alla vista, dopo due anni di attesa del progetto insieme alla Nissan. Era molto meglio se l’abortivano. Follia pura, Un vero disonore per il marchio che si porta ancora dietro quella squallida macchia. Oltrettutto un’auto che di sportività aveva ben poco.

  2. E se la chiamavano Alfa 2008 ? Visto è la Peugeot 2008 con lo scudetto alfa davanti e ovviamente stesso 3 cilindri benzina che in autostrada le 3 volte che l’ho usata mi ha consumato un botto

    • È vero!
      Ho visto giusto ieri sera un noto youtuber che “pensa forte” comparare in un video la Mil… ehm, Junior, con la 2008e e le somiglianze stilistiche sono davvero tante.
      Per non parlare poi delle somiglianze tecniche: con la Junior, Stallantis (sì, avete letto bene…) è al 12ª (DODICESIMO!) modello basato piattaforma PSA CMP, inaugurata con la DS 3 Crossback nel 2018.
      Per fare un paragone con il mondo dei computer, altro campo in continua evoluzione, è come se Stallantis avesse appena rilasciato il 12° modello di computer in 6 anni basato sullo stesso processore del 2018…. 😱
      E, ciliegina sulla torta, praticamente tutti questi modelli, tutti di segmento B o C, ad un prezzo inchiodato a un’incollatura dal prezzo a cui nel frattempo sono scese le Tesla Model 3 e Model Y, auto di segmento D e tecnologicamente a una distanza siderale.
      Sarà interessante vedere i dati di vendita…

  3. Sono veramente felicissimo che la nuova “piccola” di casa Alfa Romeo si chiami Junior:

    prima di tutto perché … è la più piccola al momento .. (anche se avrei preferito si chiamasse “Brennero” per mantenere l’ “altimetria” dei nomi SUV A.R. )

    secondo, perché è un bellissimo nome storico, che mi ricorda quanto amavo la piccolo la bellissima Alfa Junior GT di un mio parente … sicuramente tra le cose che mi han fatto innamorare delle automobili… fino a lavorare in automotive per 30 anni …

    terzo… trovo una grande Opportunità lasciare il nome “Milano” ™ libero per una delle prossime vetture prodotte nell’italianissimo stabilimento di Cassino … così come la Ferrari “Roma” ™ è un meraviglioso omaggio alla Capitale … (ove però non viene costruita .. spero che D’Urso non faccia ulteriori rivendicazioni… altrimenti tutte le Jeep da Renegade dovranno diventare Melfi… etc etc).

    Se piace o no l’attuale “Junior” non so.. de gustibus … io aspetto di vederla dal vivo…
    Sicuramente è una scelta molto più abbordabile e gestibile in città della Tonale, cui può far concorrenza per utilizzo … anche se con minor “prestigio” … ma son gusti ….

  4. Anche chi non è anziano come me sa bene che molti anni fa la FIAT 500 fu ribattezzata da tutti col nome “Topolina”. E nessuno l’ha mai chiamata più 500.

    A mio avviso sarebbe molto bello che la Junior venisse ribattezzata dagli automobilisti con il nome: “Milano”. Io lo farò.

    Penso che in questo caso l’autogol per URSO sarebbe sicuro. E direi anche che se lo meriterebbe.

  5. quindi aspè secondo voi per l’Italia in generale è meglio che giri una macchina che si chiama Alfa Romeo Junior piuttosto che una che si chiama Alfa Romeo Milano? Ma siete seri? Ma che vi siete fumati?

    • Se uno se ne frega del marchio Alfa e di cosa rappresenta nella storia automobilistica italiana qualunque nome può andare bene, non fa differenza.
      Il problema è che Alfa è made in Italy e lo è stato fino ad ora, dove tutti gli ultimi modelli del marchio sono usciti da stabilimenti italiani nel bene e nel male.
      La ex “Milano” è su piattaforma francese disegnata da uno spagnolo e ciliegina sulla torta sarà assemblata in Polonia, onestamente non è un omaggio ma un presa per i fondelli chiamarla “Milano”. Sa molto di promozionale e poco di tradizionale.
      Ad ogni modo non è solo Urso a storcere il naso ma in tanti, gli appassionati di Alfa Romeo non l’hanno presa bene poi sarà a Stellantis dimostrare che risparmiando quei famosi 10K euro di cui si vantano non hanno fatto semplicemente un clone della 2008 ricarrozzata con il marchio Alfa Romeo oppure se in Polonia sono anche in grado di trapiantarci dentro la personalità di un’Alfa.

      • MI piacerebbe invece vedere con quale faccia tosta i signorotti di Bruxelles accettano di far vendere senza tasse aggiunte un’auto prodotta in Polonia, dove il mix energetico è peggiore, in termini di CO2 emessa, di quello cinese, quando invece vogliono mettere dazi ai produttori cinesi con la scusa del mix energetico di produzione.

        • La Polonia fa parte dell’Ue, lo sa? E come tale ne condivide traiettoria di decarbonizzazione e divieto di immatricolazione per auto termiche dal 2035.

          • Da una ventina d’anni ormai :-)))
            Ma l’alibi comunque è quello del dumping non per la CO2
            La faccia tosta, io direi pure di tolla, comunque rimane intatta. :-)))

      • x Remo, mi tocca deluderti, strano che alla Redazione sia sfuggito questo, ma anche l’Alfa Romeo nella sua storia ha prodotto diversi modelli all’estero, in Brasile, Sudafrica e Thailandia, quindi non solo made in Italy :-))) Gli ultimi modelli si!

    • E secondo te per l’Italia è meglio se nel mondo gira una Alfa Romeo polacca che si chiama Milano o che si chiama Junior? Ma secondo te il Ford Dakota è prodotto nel Wiskonsin o in Ecuador? Dove Ford brand americano, Dakota località americana (comune di Wiskonsin), io poco poco mi aspetto che è prodotto in Wiskonsin, non in Ecuador, non è che ci fa una bella figura nel mondo la Ford se chiama Dakota un pickup prodotto in Ecuador, no? E infatti …

      Diverso il caso di Kia Sorento, Ssangyong Tivoli o Ferrari California: quelli sono omaggi dove brand non originari di certi posti omaggiano belle città. Nessuno si aspetta che la Ssangyong sia prodotta a Tivoli, non c’è pericolo …

      Sai che penso? Che se dovesse arrivare Chery o qualche altro cinese a produrre in Italia e decidesse di usare il nome di una città italiana per il suo modello, l’Alfa Romeo avrebbe fatto una figura di m***a colossale, una shitstorm l’avrebbe sommersa per secoli. Te la immagini la Omoda Monza prodotta a Monza o la BYD Torino prodotta a Torino? Per l’Alfa Romeo sarebbe stato GAME OVER, i proprietari si sarebbero trovati i loro veicoli coperti di pomodori e bucce di banana … altro che hater Tesla …

      • ‘Sai che penso? Che se dovesse arrivare Chery o qualche altro cinese a produrre in Italia ‘

        ‘SE dovesse’ … se mi nonno aveva 3 palle era un flipper

        si rilassi, con questi geni al governo che prima escono dalla via della seta e ora corrono dietro ai cinesi le possibilità sono pochine, ed è notizia odierna che Chery apre in Spagna, qui non vedo una ressa di aziende vogliose di investire, questa ressa esiste solo nei deliri di urso

      • ciao Enzo … ti do un’altra brutta notizia …. anche se al momento mi pare che abbiamo accantonato l’idea …. potrebbe davvero tornare in produzione una autovettura di nome “Monza” ™ … ma non sarebbe di Omoda … bensi … di Opel / Stellantis che detiene la registrazione del nome dal 1977 … prima come prototipo, poi come auto in commercio .. fino al 1986 ..

        quindi, allaccia le cinture di sicurezza, e preparati alla nuova futura impresa del Min. D’Urso…

      • E meno male che ti sei scelto come simbolo quello della scuderia Ferrari!
        Giusto per seguire il tuo discorso:
        Ferrari California è una Coupé-Cabriolet, ha un senso evocativo per la Ferrari 250 GT California Spider, e la Ferrari 360 California.
        Il Dodge Dakota o Ram Dakota è stato costruito nel Michigan che mi risulta essere negli Stati Uniti non in Ecuador, poi che gli ultimi modelli siano stati anche assemblati altrove è altro discorso ma di base è nato li.
        Quindi lanciare una nuova auto Alfa Romeo chiamandola Milano assemblata in Polonia con meccanica francese non è ne un omaggio ne un’evocazione a nulla.
        Che Alfa Romeo abbia poi dato la sua impronta affinando la piattaforma probabilmente distinguerà questo modello dagli infiniti cloni di Stellantis, quello che invece mi convince meno sono le motorizzazioni e li non so se Alfa ci ha messo lo zampino.
        Sicuramente sull’elettrico partono già svantaggiati su ogni modello visto il prezzo, i canonici 40.000 Euro.
        Quindi a maggior ragione si, meglio che circoli un’alfa francese che si chiama Juniur piuttosto che una finta Milano italiana.
        A Stellantis l’unica cosa che interessa è venderla, Junior o Milano che sia, dell’italianità di Alfa al momento non gliene può fregare di meno quindi riciclare Junior va più che bene!

  6. La “Junior” è italiana tanto quanto il parmisan; è giusto non ingannare quegli acquirenti che, fuori dall’Italia, credono ancora nell’esistenza dell’Alfa Romeo.

    • Ma quindi la Torino si chiamava Torino perché l’italianissima Ford la produceva sotto la Mole?
      Ma quindi faremo la stessa manfrina contro Ford che sta per lanciare una “Capri” elettrica?

      • No, perché sono brand stranieri. L’uso di una città straniera per un brand straniero è prassi, un omaggio. Diversamente, anche se legale, è un po’ squallido. Non so quanti precedenti ci sono, forse la Cupra Tavascan che mi pare sarà prodotta in Cina … per il resto quando Seat usa i nomi delle città spagnole lo fa perché le produce in Spagna (non in quelle città, ok, ma sempre in Spagna)

  7. Adesso l’Associazione Ursidi chiederà a tutti gli Urso di cambiare urgentemente cognome, pena una denuncia per falso e appropriazione di denominazione tassonomica.

  8. Junior (1994)

    Sottili quelli di Stellantis: invece di festeggiare la città padana matrice del Biscione, festeggiano i trent’anni della parità genitoriale tanto invisa agli orsi, alle zucche e alle salviette.

  9. Bravo urso!!!
    Il comunicato di Stellantis pare uno sfogo di una ragazzina 15 enne fan di taylor swift su Twitter. Talmente imbarazzante e ridicolo che non ci si può credere…
    E io ho sempre difeso da Marchionne in poi la fiat ma ora basta.

  10. Non si capisce quale sia questo autogol. Il governo ha chiesto di cambiare nome, quelli hanno cambiato nome ed è un autogol del governo?

    Tra l’altro Alfa Romeo non ha fatto così per fare una carineria al governo ma, secondo me, per 2 ragioni sostanziali:

    1. la provocazione del governo (tale era) ha effettivamente creato un sentiment negativo sui social verso l’auto, basta leggere i commenti. Di fatto ha messo il dito nella piaga, ovvero ha rimarcato che di italiano nell’auto c’è poco, a partire da motore e pianale, entrambi francesi;

    2. mantenere il nome Milano avrebbe probabilmente creato una frattura con il governo che avrebbe potuto mettere il bastone tra le ruote a Stellantis su alcuni fronti e quindi Stellantis ha preferito abbozzare e rinunciare.

    Governo 1 – Alfa Romeo 0. Che poi Alfa Romeo ha trovato una soluzione di compromesso ci sta, che il nome Junior forse è anche più adatto di Milano ci sta, ma di certo il governo non aveva chiesto di cambiare il nome Milano in Polonia, è normale che cambiando nome si potesse trovare qualcosa di altrettanto valido o migliore senza incappare nel problema dell’italian sounding che poi ha a che fare anche con l’identità di un brand, con la sua storia, etc.

    Che il governo abbia vinto senza se e senza ma è fuori da ogni dubbio. E’ riuscito a mettere un paletto importante che ora crea un precedente. Come si declinerà, come gli altri brand si comporteranno, etc. sarà tutto da vedere ma intanto, volente o nolente, il precedente c’è e il concetto è passato: un brand italiano che usa un nome fortemente italiano per un prodotto costruito altrove non va bene. E se anche legalmente qualcuno lo farà, sarà sommerso da una shitstorm sui social per cui il gioco non vale la candela. Urso si vanterà di questa cosa finché avrà aria nei polmoni. Quindi, considerando che il risultato è una doppia vittoria perché crea un precedente pur in assenza di una legge, la partita si conclude con Governo 2 – Alfa Romeo 0.

    • Enzo, nella fantasia confusa di Adolf l’autarchico, fabbricare un’automobile nel 2024 deve avere la stessa complessità di fare la polenta a Treviso (con la farina ucraina).

      • Che c’entra la complessità? Quel nome era un insulto messo su un’auto che di italiano non ha più nulla.

        • perchè insulto?

          non è il mio genere di auto, beninteso,
          ma è e resta pur sempre un nome,
          e la primogenitura dell’uso del nome di una città
          per un prodotto
          non mi risulta proprio che sia specifico di chi in quella città o in quel Paese ci vive.

          quindi: perchè insulto?

    • @enzo
      l’autogol del governo sta nel fatto che Stellantis gli ha dato ragione:
      volete il cambio di nome? eccovi il cambio di nome.
      però…produzione rimane in Polonia.

      un ministro serio
      intanto conosceva la legge, che non obbliga al cambio di nome,
      e soprattutto chiedeva e favoriva e coinvolgeva e contrattava la produzione in Italia.
      invece … nome cambiato per l’italico orgoglio, e produzione in Polonia.
      gli operai mangeranno orgoglio.

      a casa mia una cosa del genere si chiama vittoria di Pirro.
      e l’autogol è immaginare Urso con il gagliardetto della vittoria inutile.

      • Vittoria di Pirro è la stessa cosa che avevo pensato io.
        Di certo non è facendo la voce grossa che si attirano i marchi a produrre in Italia, anzi tutto l’ opposto.

      • Però scusate mi pare che alcuni commenti siano un pochino sparati così tano per dire qualcosa.
        Io non ho la pretesa di saperla più lunga ma in una multinazionalem, che vende prodotti di gran lunga più banali da produrre di un auto (facciamo detersivi) ci lavoro le cose non stanno proprio così:
        -il prodotto è stato presentato ed è in consegna ad Agosto 2024
        -la produzione non la sposti ministro o non ministro, la fabbrica è già pronta e sta anzi già producendo, quindi l’opzione “il ministro doveva far portare la produzione in Italia” è pura utopia, ritarderebe il lancio e costerebbe una fortuna
        -in Stellantis c’è gente al reparto MKTG e comunicazione che sta pensando di suicidarsi, un cambio di nome prodotto a 3 mesi dalle consegne, vuol dire ripensare l’intera strategia comunicativa e tutti i materiali pubblicitaria che sono già stati sviluppati e non voglio nemmno pensare ai costi, il classico bagno di sangue
        -quindi anche il commento “eccovi il cambio nome” lascia il tempo che trova, per Stellantis vuol dire molti soldi e moltissime risorse
        -la norma sull’Italian sounding piaccia o non piaccia c’è e prevede esattamente questo non dico che sia giusta ma tant’è e questo Stellantis lo sa bene. A me è stata contestata in Dogana la parola “Italy” che però fa parte della ragione sociale della mia azienda ed era quindi scritta in quanto nome della’azienda….meglio cambiare nome adesso che perdere una causa e doverlo cambiare ad auto vendute…

        Poi chi ha vinto o perso non lo so e non mi interessa

        • sul resto posso essere d’accordo o meno,
          ma su questo “…la norma sull’Italian sounding piaccia o non piaccia c’è e prevede esattamente questo…”
          la smentisco: non è così, la legislazione è chiara al riguardo è NON riguarda questo caso.
          ne ho scritto in lungo e in largo in un commento, questo qui, citando le fonti:
          https://www.vaielettrico.it/puo-chiamarsi-milano-lalfa-made-in-polonia-si/#comments
          (commento del 12 Aprile 2024 at 19:08 )

          quindi no, magari ci sono altre leggi al riguardo, ma quella dell’Italian Sounding proprio no

          • Mario, interessante la tu disamina e forse hai ragione tu, io non sono un legale anche se mi occupo di regulatory, ma la parte interessante della norma che hai citato è “…l’uso di segni, figure, o quant’altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana…” qui dentro ci sta quasi qualunque cosa a seconda delle interpretazioni.
            Aggiungo anche che non si sta mica parlando solo del nome “Milano” è chiaro che tuttal la comunicazione, il lancio, la pubblicità sarebbe stata improntata in tal senso, rafforzando l’Italian sounding. Mi vedo lo spot dell’auto che sfreccia in Galleria V.E.
            Detto questo Stellantis ha certamente tanti avvocati, che frse hanno dato un parere non così netto come il tuo (non lo fanno mai) oppure hanno bisogno di un favore bello grosso dal governo delle due l’una o forse un mix di entrambe.
            IMHO

        • /// in Stellantis c’è gente al reparto MKTG e comunicazione che sta pensando di suicidarsi, un cambio di nome prodotto a 3 mesi dalle consegne, vuol dire ripensare l’intera strategia comunicativa e tutti i materiali pubblicitaria che sono già stati sviluppati e non voglio nemmno pensare ai costi, il classico bagno di sangue ///

          Un po’ esagerato, dai, non è che i fari avevano la forma del Duomo di Milano. Dovranno rifare il materiale marketing, ok, ci sarà qualche costo, ok, ma credo che saranno altri quelli che stanno pensando al suicidio, quelli che fanno auto e non vendono (pensa alla Fiat 600, la sorellina … o pensa a come sta messa Abarth … secondo me la sede Abarth ricorda un po’ Raccoon City in questi momenti …).

          • Enzo, scusa ma non è così dietro la parola “rifare il materiale MKTG” c’è un mondo e una montagna di soldi.
            Influencer magari da cambiare perchè non più il linea con il nuovo nome posizionamento
            Contratti di sponsorizzazione da rifare
            Quasi certamente esiste già un spot TV girato, presumo per le via di Milano, che ora è inutile e va rifatto
            tutte cose su cio stanno lavorando da almeno 12-18 mesi forse più….
            A tutto ciò aggiungi il danno d’immagine, che comunque c’è perchè alla fione hai dovuto abbozzare

            Guarda per assurdo era forse più facile rifare o modificare lo stampo dei fanali.

            Che poi come dicevo sopra abbiano avuto le loro buone ragioni per farlo ci sta, avranno messo tutto sulla bilancia, ma non gli è “costato” poco…

      • Mario ma Imparato già l’ha detto, la produzione in Italia gli sarebbe costata 10000 euro in più. Cifra totalmente sballata, ma se uno parte così che gli vuoi dire. Ce li vuoi mettere tu con la tua pensione i 10000 euro per ogni auto venduta purché sia prodotta in Italia? Chiaro che Imparato quei soldi vuole metterseli in tasca. BYD ha un margine di 1000 dollari su ogni auto venduta. 1000 dollari e basta. Sulla Junior non ho idea, ci saranno 25000 euro di margine, non lo so, non certo così pochi. Chiaro che questi che vogliono massimizzare i profitti e godersela e spassarsela finché possono e l’Europa glielo consente godono ad aumentare i prezzi e i margini. Come li convinci a produrre qui? Li metti intorno a un tavolo e poi come li impressioni, ti metti a ballare il tip-tap o a suonare il mandolino? Dai, siamo seri, questi stanno in Italia solo se gli conviene economicamente e un po’ alla volta delocalizzeranno … e non c’è nulla che si può fare per evitarlo perché a differenza dei francesi noi non siamo nell’azionariato di queste fabbriche … Questi sono prenditori e basta, solo che a differenza di quegli altri prenditori questi usano l’avvocato anziché la pistola …

        • @enzo
          ascolta, io non sto dicendo che la produzione deve stare in Italia:
          sto rispondendo sul discorso dell’autogol di un ministro che vuole una cosa e ottiene la medaglietta, e gli operai vanno in cassa integrazione.

          che la produzione debba stare in Italia,
          mi spiace, non lo penso:
          penso che debba andare dove rende di più all’azienda.
          E quindi tocca all’Italia rendere appetibile la permanenza o l’arrivo in Italia delle aziende
          senza per questo trasformare il Paese in una fabbrica tipo Prato senza orari nè diritti e stipendi da fame.
          E’ facile? direi di no.
          ci stanno provando? direi di no.

          ma la mia osservazione concerneva la vicenda in sè e gli autogol veri o presunti, non le delocalizzazioni

      • a stellantis non è mai passato per la mente di farla in Italia non a caso le dichiarazioni sono state che se la dovevano far da noi costava 10k euro in più a causa del costo del lavoro; per me sta bene che la facciano in Polonia, spero che BYD and Co. mettano su una fabbrica in Italia e Stellantis venda la junior ai polacchi , io sicuramente non sarò un cliente del gruppo stellantis

    • L’autogol consiste nel fatto che la frase “un’auto chiamata Milano si deve produrre in Italia” non farà produrre all’Italia nemmeno un’automobile in più, cosa per cui il ministro è pagato (da noi).

    • Concordo. Purtroppo la Redazione (o una parte molto consistente di essa) è sempre CONTRO…. senza sè e senza ma…. (Perchè il Governo non fa una cosa…perchè se la fa manca sempre qualcosa, perchè sono sovranisti, perchè sono…, perchè c’è sempre un complottismo….). Spesso ci si rifiuta di osservare la realtà: l’Italia è una nazione con la popolazione più vecchia del continente (quindi più riluttante al cambiamento), abbiamo una grande parte della struttura delle nostre città risalente al medioevo (maggiori difficoltà a fare opere, meno garages, meno parcheggi) …., hanno iniziato a vendere Bev di alto livello (andando un pò contro la natura del prodotto in relazione alle potenzialità che la tecnologia poteva permettere, più adatto ad un uso cittadino sia per autonomia che per lentezza di ricarica), la mia Regione (Marche, dello stesso colore politico del Governo e quindi, secondo questa redazione, antiBev eccetera eccetera…) ha fatto bando per erogare contributi per efficientamento energetico (ottobre 2023: io lo ho sfruttato per mettere il Fotovoltaico e, sicuramente, per passare all’elettrico) e, guarda caso, non sono riusciti a distribuire tutto il budget stanziato,…., Se guardiamo alle 2 ruote poi, nessuna delle case più grandi ha proposto alcunchè di significativo

      • abbi pazienza:
        ma ti pare che il Governo attuale stia stimolando l’innovazione?
        ti sei accorto anche tu, immagino, che le parole “start-up” e “innovazione” sono completamente sparite dalla narrazione,
        non se ne parla da nessuna parte
        e il Governo non sta facendo assolutamente nulla in quella direzione.
        il fatto che l’Italia sia un Paese fermo
        è certificato dagli studi statistici e sociologici, Censis per citarne uno:
        quindi?
        che facciamo? aspettiamo che si spenga del tutto, e intanto mettiamo in gioco politiche e modalità che sapevano di stantìo negli anni ’90?

        poi, per carità: c’è a chi piace la conservazione e la tradizione e il ricordo dei bei tempi andati, legittimo.
        diciamo che in questo momento è un gioco un bel po’ rischioso,
        guarda che fine hanno fatto le repubbliche marinare, che spadroneggiavano, e che decisero che l’impresa che proponeva Colombo era una cazzata: in 30 anni sono sparite e per l’Italia è finito il Rinascimento.

        qui facciamo esattamente la stessa fine.

Rispondi