La mia ibrida plug-in? Restituita, torno al diesel

La mia ibrida plug-in? L’ho restituita dopo un anno mezzo, torno felicemente  al diesel. Questo ci scrive Gianni, un lettore, della sua Lynk & Co. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

la mia ibrida plug-inLa mia ibrida plug-in l’ho restituita: costi di ricarica troppo alti

“Ho restituito la macchina elettrica. Ho tenuto per un anno e mezzo una Lynk & Co. elettrica ibrida plug in noleggio, ho fatto 15.000 km, di cui 13.000 in elettrico….Macchina bellissima, ma esperienza negativa primo per il tempo di ricarica e poi per i costi in elettrico diventati troppo alti. Sono tornato al Diesel: che bello…non ho più problemi. Saluti a tuttiGianni Guerrieri

La mia ibrida plug-inMa certi conti andrebbero fatti prima, non dopo…

Risposta. Ognuno è libero di fare quel che vuole, però sarebbe bene informarsi prima di acquistare (o in questo caso noleggiare) un’auto. Gianni ci scrive che dei 15 mila km fatti in 18 mesi con la Lynk & Co. ne ha fatti ben 13 mila in elettrico (??). Qualcuno avrebbe dovuto spiegargli che questa macchina (cinese) accetta una potenza di ricarica massima di 3.7 kW (16A 230V monofase). E che quindi riportare al 100% una batteria scarica da 17.6 kWh richiede tempi decisamente lunghi, almeno 5 ore. Quanto al costo delle ricariche, anche qui bastava chiedere un po’ in giro per sapere che soprattutto per un’ibrida plug-in i costi sono competitivi solo se hai possibilità di rifornire a casa. Nelle colonnine pubbliche in AC (in genere da 22 kW) paghi per potenze che non puoi utilizzare, dato che il caricatore di bordo non le accetta. Nelle Enel X, la rete più diffusa in Italia, siamo a 0,69 kWh, ma a casa molti di noi pagano un terzo di questa cifra.

Visualizza commenti (96)
  1. Salve, sono un appassionato per eccellenza di bici, scooter e auto elettrica. dal 2012 al 2023 ho avuto una seicento elettrica che mi ha fatto risparmiare tanto in tempo di crisi per me, ma purtroppo visto il costo dell’ energia elettrica non conviene più e sono passato al diesel, mi sembra di essere rinato, ormai mi ero abituato alle tante architetture mentali e problematiche per avere la macchina carica e non rimanete a piedi. Oggi visto i costi dell’ energia l’ elettrico non ha senso, non ha senso avere limitazioni senza un notevole risparmio. Forse le uniche elettriche che hanno un senso sono le topolino e fac simili, che le considero migliori dei cinquantini diesel che fanno ridere. Una buona giornata.

  2. Ho lo stesso veicolo (che comunque la MY 2023 accetta fino a 7 kW). Venivo da un diesel e prediligevo le strade a scorrimento veloce (anche se mi costringeva a fare più km) per gravare di meno su consumi carburante e usura parti meccaniche. Ora in elettrico passo dentro la città, risparmiando diversi km nel tragitto casa-lavoro e ricaricando a casa sono passato da una media di 250-260 €/mese per il diesel a una media 45€ €/mese di elettricità (i 45 € sono riferiti a consumi senza fotovoltaico che ho installato 40 giorni fa). Penso che ogni veicolo (termico, elettrico, ibrido) vada bene in funzione delle proprie necessità di spostamento. Infatti io sto pensando di passare all’elettrico puro, visto che non riesco appieno a rispettare il limite dei 15.000 km/anno di Lynk&Co

    1. CASATI FABRIZIO

      io mai potrò passare all’auto elettrica non potendo ricaricare a casa. Ho ilo giardino ma per arrivare a casa mia ho una scalinata di 100 scalini quindi impossibilitato nella ricarica a casa

    2. Il problema è proprio quello: si abolisce il motore endodermico, si sostiene una svolta green basata sull’elettrico quando è chiaro, lo dichiarate voi lettori di questo sito e persino la direzione, che non è un mezzo adatto a tutti. Questa imposizione, che messa così diventa ideologica, ha portato molti a odiare l’elettrico a prescindere.
      La UE ha sbagliato e non di poco.
      Si doveva incentivare l’elettrico, disincentivare il diesel e il reso lo faceva il cittadino e il mercato.
      Mai imporre, soprattutto se la maggioranza democratica non concorda con la scelta politica.
      Adesso il rischio è che la data di fine vendita delle auto tradizionali venga spostata a chissà quale data.

      1. Che oggi la BEV sia un mezzo non adatto a tutti è fuor di dubbio vero. Ma adatto a molti è già oggi altrettanto vero.
        Non per tutti oggi! Alla tecnologia attuale e con la scarsa voglia dei governi a favorire le infrastrutture necessarie nel paese.
        E, comunque, prima che spariscono le auto termiche, di anni ce ne vorranno parecchi.

        Ed oggi abbiamo solo qualche pallida idea di cosa ci riserva la tecnologia in futuro.
        Facciamo fantascienza? Pensi a cariche ad induzione mentre viaggia, con il necessario “affogato” nell’asfalto. Fa strada e carica nel frattempo. Fantascienza, ma la stanno già sperimentando.
        Non parliamo poi dell’evoluzione di motori e batterie e sistemi di ricarica. Anche qui sperimentazioni in piena corsa.
        Cose da 1.000 Km di autonomia ricaricabili all’80% in 10 minuti nei punti ad alta potenza. Anche se, l’ideale, è avere ad ogni lampione sottocasa un punto di ricarica lenta usabile nella notte.
        Insomma, non per tutti oggi. Domani… chissà? Magari l’AI scopre un batteria atomica di un chilo che dura 20.000 anni. Per cui tutti questi discorsi vanno a farsi benedire, surclassati dall’evoluzione tecnologica.
        Ad oggi, le BEV, pur con i loro limiti attuali (più dell’infrastruttura che dell’auto), sono l’unica risposta sensata a due problemi. Il primo non più procrastinabile e cioè le emissioni climalteranti, il secondo… prima si smette di buttare nell’aria particolato, ossidi ed idrocarburi, prima ci si risparmia malattie e morti. Aridamente, pensando solo al tornaconto e non alle persone, situazione in continuo aumento con un costo socioeconomico enorme.

        Il problema è sempre lo stesso. Anzi, i due problemi.
        Il primo: consideriamo vero che, come asserisce tutta la scienza, siamo quasi ad un punto di non ritorno per i cambiamenti climatici, e che le morti e le malattie per inquinanti stanno aumentando?
        Il secondo: i diritti individuali, sacrosanti, dove terminano nei confronti dei diritti di tutti?
        Perché a me di passeggiare in città sentendomi soffocare non è che mi piaccia granché. Ed immagino quanto possa piacere a chi ha bambini piccoli.
        O anziani già deboli.

        La “prevaricazione” della legge più simile al “divieto” di produzione dei motori termici è il divieto di fumare negli uffici e nei luoghi pubblici di decine di anni fa.

        Mai ho amato una legge di divieto come in quel caso.
        Solo chi, come me, negli anni 70 ed 80, era obbligato a fare riunioni quotidiane in stanze con 10 persone che fumavano può capire.

        La libertà individuale è importante, fondamentale, ma deve avere un limite quando infrange la libertà degli altri.

        E di divieti indispensabili ed antipatici ce ne sono a chili. Pensi se pagare le tasse fosse determinabile tramite referendum popolare (vabbè, in Italia…).

        Capisco tutto, ma ci sono cose prioritarie. Ad oggi, le BEV sono una parte della soluzione di due enormi problemi.

        Certo, se lei ritiene che siano tutte balle, ha poco senso parlarne.

        Buona domenica.

  3. CASATI FABRIZIO

    Ho il mio vicino di casa che aveva una ID3 , l’ha tenuta 6 mesi e poi venduta ed ora ha una smart usata benzina. Ho chiesto come mai l’ha venduta la ID3 e si era rotto le scatole di doverla ricaricare lontano casa dato che non abbiamo la possibilità di ricaricare presso l’abitazione

  4. Ovviamente Gianni ha commesso un errore nell’acquistare una vettura PHEV non avendo una ricarica privata. Molti italiani purtroppo lo fanno e poi scoprono l’acqua calda dopo 15.000km.
    Ricordando: Una vettura PHEV va acquistata solo se potete ricaricare privatamente altrimenti tempi di ricarica e costi elevati rispetto alla ricarica privata.

    Non è colpa dell’auto, è colpa proprio del lettore che non si ha informato prima di acquistare.

  5. CASATI FABRIZIO

    Per risolvere il problema CO2 basterebbe piantare alberi e alberi e alberi punto. Invece l’uomo che fa? toglie gli alberi e costruisce pale eoliche o tappezza interi terreni di pannelli fotovoltaici

          1. CASATI FABRIZIO

            io li pianto gli alberi dove abito avendo un grosso pezzo di terra quindi stia tranquillo e sereno

        1. Caro Fabrizio non serve una laurea per capire che visto che la terra era in equilibrio (non aveva una carenza di CO2) quando l’uomo non aveva inkziato a cementare (perciò la terra era piena di alberi) e, soprattutto, ad estrarre MILIONI di barili al giorno di petrolio/metano per poi bruciarli consumando ossigeno e producendo CO2 (oltre ad altre decine di schifezze) non è che basta puantare quattro alberi ler riportarla in equilibrio…
          Piantare alberi serve e va bene, nessuno sostiene il contrario, ma se non smetti di bruciare qualsiasi cosa ne puoi piantare quanti ne vuoi ma il problema non lo risorlvi per nulla…
          Perchè con il semplice piantare lberi al massimo (ed è già utopia) puoi compensare lo sbilanciamento creato per la cementificazione ma non tocchi di una vorgola quello per l’uso dei combustibili fossili che in natura se ne starebbero tranquilli nelle profondità della terra e non verrebbero da soli in superficie a bruciare producendo tutto ciò che producono…

          1. CASATI FABRIZIO

            non ne sono molto convinto, intanto lo facessero ma non lo fanno quindi

  6. É il solito problema di scenario.
    Con quella stessa macchina e la presa nel garage, 13000 km in elettrico su 15000 totali sarebbe stato il meglio dei due mondi – guidare in elettrico per la maggior parte e non doversi fermare quando la carica finisce. Ma evidentemente era la macchina giusta nello scenario sbagliato…

  7. Claudio supercolor Gagginelli

    Secondo me l’ibrido plug-in è una delle peggiori cose che poteva capitare sul mercato.

    Somma i difetti delle elettriche ai difetti delle termiche (anzi, i difetti sulla parte elettrica si moltiplicano) portando chi le compra a rinforzare tutti quei luoghi comuni su quanto faccia schifo l’auto elettrica, senza averla davvero mai provata (perché la ibrida plug-in non è un’auto elettrica).

    Di contro, la full hybrid invece, per me, è un prodotto che fa venire voglia di passare alla Bev.

    1. Se fatto bene, somma i vantaggi delle 2 tecnologie, come avviene con le plugin più recenti del gruppo Toyota. Efficienze elevatissime, discreta autonomia in full electric. Auto ottime per chi si deve spostare in città con qualche punta fuori città di tanto in tanto: non ci si porta dietro una batteria super inquinante e la benzina è usata davvero pochissimo. E se la colonnina è occupata abusivamente o rotta? Quando capita, nessuna ansia, c’è il backup della benzina …

      La plugin va bene anche per chi ricarica a casa e fa mediamente meno di 50 km al giorno: può viaggiare in full electric e ricorrere alla benzina solo per le emergenze.

    2. Se lei conosce una Full Hybrid in grado di percorrere con un pieno 18.550 Km dal 15 febbraio 2022 ad oggi, con ancora circa 8 litri restanti nel serbatoio e consumi combinati equivalenti totali (con entrambi i motori) realizzati durante questo periodo, di 65 Km/litro, in grado di percorrere in elettrico il 99% dei Km e per il restante con emissioni medie di 4,1 g/Km di CO2 e 0,09 g/Km di altri inquinanti, allora devo proprio darle ragione: meglio una Full.

      Quanto ai difetti della parte elettrica, bisogna sapersi accontentare: con i miei 10 kWh netti di batteria in questo inizio del 2024 ho una media di autonomia elettrica di 84 Km per carica (al 100%, cioè l’80% del lordo). Il massimo a 96 Km con una carica. A me basta! Quest’anno, faccio circa 1.000 Km al mese. Al 99,7% in elettrico da gennaio oggi. Mi accontento, appunto!

      1. Mi risulta che la benzina se non addittivata von degli stabilizzanti ha una durata di alcuni mesi. Di conseguenza io sarei un po’ preoccupato ad usare una benzina vecchia di oltre 2 anni, anche se solo per pochi chilometri. Forse ti converrebbe farla fuori e fare un pieno nuovo, oppure informarti su come conservarla in modo adeguato (se già non lo hai fatto).

        1. Buongiorno Pribolo.
          Grazie delle indicazioni. I nuovi carburanti sono più stabili di quelli di qualche anno fa, ma certamente decadono nel tempo e creano scorie. Ed è un problema segnalatomi più volte, qui ed in altri siti, di cui ho parlato con l’assistenza. Mentre non ci sono problemi per la meccanica (per come “lavora” il sistema della mia), per la benzina occorre effettivamente più attenzione.

          Naturalmente dipende dall’utilizzo, nel senso che io faccio “il pieno” unicamente prima di ogni lungo viaggio. Come ovvio, al termine di un lungo viaggio la benzina che resta nel serbatoio non sono più i 39 litri iniziali, ma assai di meno.
          Dipende dal viaggio, naturalmente, ma di solito resto con benzina tra i 10 ed i 20 litri (consuma poco anche nei viaggi lunghi, visto che su 600 Km di viaggio ho consumi tra 23 e 25 Km litro grazie all’elettrico).

          Poi ci sono alcuni viaggi appena oltre il limite di autonomia elettrica e le accensioni del sistema per salvaguardare la meccanica che consumano un po’ del rimanente post viaggio lungo.

          Rimango, insomma, solitamente con meno di 10 litri nel serbatoio (attualmente 8), e non rifornisco con un pieno fino al sorgere di una nuova necessità di viaggio lungo.

          Ciò sostanzialmente per due motivi, il primo sensato, il secondo illogico, come illogico sono io.

          Il primo, sensato, è che non ha senso andare in giro a serbatoio pieno portandosi appresso una trentina di Kg per nulla, visto che per il mio utilizzo faccio il 99,7% dei Km in elettrico. Prediligo lo “stare leggero” (lo facessi pure a tavola…).

          Il secondo, assurdo, è che mi sballerebbe le statistiche. Lo so, sono scemo!
          Il fatto è che, e non da ora, io non ho mai rifornito senza che si accendesse la spia della riserva. Visto che il Computer di bordo è condizionato dagli ultimi consumi, se non arrivi quasi a serbatoio vuoto non puoi in realtà sapere quanta autonomia reale hai (e nemmeno quanto “tenga” realmente il serbatoio: talvolta ci sono vari litri di differenza tra dichiarato e reale).

          La stessa logica la adotto, ora, per la batteria. Io faccio una media di 30 Km al giorno: potrei tranquillamente ricaricare ogni sera con grande comodità nel mio garage, tanto più che l’attacco sempre ad ogni ingresso in garage per eventuali pre-climatizzazioni o per ricaricare per fatti imprevisti. Invece no, non carico ogni volta perché non saprei mai quanto ho di autonomia elettrica reale.

          Ad esempio, ieri ho dovuto usarla per 60 Km. L’ultimo tratto, per commissioni, ho avuto un consumo peggiore, per cui il Computer di bordo mi segnalava che dispongo ancora di 22 Km in elettrico.
          Negli ultimi viaggi non ho mai fatto meno di 88 Km, quindi anche questa carica sarà più o meno su quella autonomia o più. Ma se io prendessi il dato ora e ricaricassi, il dato sarebbe di 82 Km di autonomia, e non è vero!

          Quindi che fare?
          Io aggiungo ogni tanto (sei mesi) un paio di litri (ad oggi ho aggiunto 4,2 litri), mantenendo circa il livello su 8 litri. In tal modo c’è benzina fresca che stempera quella anzianotta (mi segno quanto fatto e quanto pagato, per poi aggiungerlo ai miei dati: statistiche!).

          Spero, così facendo, di non avere problemi: secondo la concessionaria dovrebbe andare bene così (ma magari lo dicono perché poi ci guadagnano, chissà!?). Certo, per me è molto importante non inquinare, se posso.

          Grazie ancora e saluti.

          1. Leonardo (R)

            È sempre interessante leggerti.
            Stavo pensando che quei due litri li farai al self service quando il gestore non ti vede perché in caso contrario gli provocheresti un eccesso di bile.
            Più seriamente, sembrerebbe proprio che un mondo di plug-in sarebbe complicato da mantenere anche dal punto di vista dell’infrastruttura di rifornimento perché la presenza attuale non sarebbe sostenibile, forse potrebbe sopravvivere giusto quella autostradale e/o come i supercharger di Tesla.

          2. insomma Ivano, tieni la phev perché ormai l’hai presa, ma per te la bev era meglio.
            Io faccio più km col termico, un 20% e già mi pare un miracolo essendo l’auto per viaggi e gite fuoriporta, inoltre ho una monovolume compatta, segmento inesistente tra le BEV, soprattutto pensando ai 400l di bagagliaio nei 4,42m.

            Sulla tua la manutenzione è legata ai km percorsi col termico o ai complessivi? No perché Mercedes mi ha fatto fare le candele a 30000km… con 6000km sul termico XD Mi sono abbastanza schifato della cosa, per fortuna è l’ultimo tagliando in garanzia, poi decido io.

          3. @ Leonardo
            Beh, sì, lo so: è sempre interessante leggermi, soprattutto se di mestiere fai lo psichiatra. Sono un caso clinico interessantissimo!

            Quando stavo ancora decidendo quale auto acquistare, e cercavo una BEV stufo di inquinare con i diesel, visto che una BEV SW allora non esisteva e che, comunque, le BEV avevano dei prezzi folli delle dimensioni che mi servono (tutt’ora), con le mie statistiche delle due diesel precedenti sono andato in un paio di concessionarie Skoda qui attorno, nel Veneto, perché mi aiutassero a capire se la nuovissima Octavia Combi iV PHEV poteva fare al caso mio, visto il mio utilizzo “normale” delle auto.

            Al di là del fatto che non sapevano un emerito ciuffolo della macchina (non sapevano neppure che avesse le multilink come sospensioni, ed è un fatto meccanico, non “elettrico”: il venditore ha voluto sdraiarsi a terra per verificare che fosse vero ciò che gli dicevo, perché non ci credeva), dopo che ho iniziato a sciorinare dati, medie, percorsi, l’ho visto iniziare a guardarmi fissamente e, dopo un po’ mi ha detto: “comincio a preoccuparmi!”.
            Ho smesso, dicendogli che sono sì matto, ma che, fortunatamente, non sono pericoloso. Mi ha fatto fare un giro di prova di 4 minuti con una Octavia 2.0 diesel con cambio a doppia frizione (mai usato prima) ed è finita lì.
            Per fortuna non ho fatto nulla qui attorno, perché contattando la mia solita concessionaria di Torino (loro sanno che sono un pazzo innocuo) ho scoperto che, essendo loro cliente da 25 anni, e sempre per lo stesso modello, mi attendevano un bel po’ di sconti aggiuntivi. Scomodo (400 Km come primo viaggio di ritorno), ma la macchina l’ho pagata quasi la metà del listino. Full optional (offerta lancio).

            Quanto ai “pieni”, io vado al self del centro commerciale qui vicino, dove i prezzi sono i più bassi della provincia. Quasi mi sono dimenticato che devo fare! Troppo comodo arrivare in garage, attaccare, alla sera far partire la carica da APP. Altro che benzinaio!
            Comunque, è vero che se le PHEV prendessero piede, se avessero un pelo più di autonomia (per evitare i guai prodotti da quelli che non si interessano a come vada usata), se la gente avesse dove ricaricarle a casa e, soprattutto, se le acquistasse a ragion veduta e se, per legge, non potessero essere acquistate da flotte e noleggi (troppi se, eh!?), beh, benzina ne fai davvero poca e le infrastrutture dovrebbero tenerne conto. Certo, in autostrada avrebbero ancora un senso. Diventerebbe una cosa speculare ad oggi per le BEV.
            Ma è per tutti questi “se” che una BEV è meglio. Auto per molti, anche se non per tutti (ancora). Certo, io dopo tre anni e mezzo ho emesso tra produzione ed uso (compreso il primo anno di errori) 15,8 tonnellate di schifezze totali, ed ora viaggio a 2 o 3 Kg l’anno di emissioni di ogni tipo. Una BEV (prodotta lo stesso anno della mia) come minimo ha già emesso prima di usarla 20 tonnellate. Per il clima è una bella differenza! Ed in città la mia è come una BEV!
            Purtroppo, la PHEV ha in sé il “peccato originale”. Come gli esseri umani, può essere molto buona o molto cattiva.
            Come dico sempre: dipende!

            @ Sim Bi
            Come avrai letto sopra, io cercavo una BEV, ma BEV SW, a parte il prezzo di allora inavvicinabile per me, non ce n’erano.
            Per l’inquinamento del pianeta è stato meglio così, ma allora non ne avevo idea: io volevo una BEV.
            Poi è uscita l’Octavia Combi iV, e le mie statistiche d’utilizzo delle diesel precedenti confrontate con i dati dell’auto mi dicevano che avrebbe potuto lo stesso permettermi di non inquinare pur non essendo una BEV. Ed era la Station Wagon che volevo, per di più sempre Skoda e sempre Octavia, come negli ultimi 25 anni: aria di casa appena salito a bordo!
            Allora non immaginavo quanto più ecologica di una BEV sia col mio uso!

            Detto ciò, sarei un utente ideale anche per una BEV.
            Solo in tre situazioni ho considerato una fortuna avere una PHEV, per il resto dei viaggi con una BEV sarei stato anche più “libero” nell’utilizzo quotidiano.
            Inoltre, una termica ed una BEV sono auto banali rispetto ad una PHEV. Io sono matto ed anche non particolarmente intelligente, ma ci ho messo un anno di analisi e test per arrivare ad usarla come la uso oggi.
            Non si può pretendere che un utente “normale” faccia ciò che ho fatto io.
            Certo, l’auto mi ha aiutato: l’hanno fatta davvero bene! Forse inconsapevolmente: infatti, da due anni non la producono più! Credo che l’abbiamo comperata in tre (la mia la seconda per un giorno ad arrivare in Italia).

            Quanto alla manutenzione… diciamo che non è particolarmente orientata a favore del cliente. Cambio olio ogni anno, e lo tirano fuori limpido come nuovo! Ecc…

          4. Sempre per cercare di far capire perché mi “sforzo” di “consumare” il più possibile serbatoio e batteria (a parte la pazzia).

            Per la batteria (ma vale la stessa logica anche per il serbatoio) torno sull’esempio del viaggio di ieri di 60 Km, con un residuo indicato a fine viaggio dal Computer di bordo di 22 Km. Quindi un’autonomia elettrica totale di 82 Km. Avessi fatto una nuova carica, questa sarebbe stata l’autonomia elettrica della carica attuale: 82 Km.

            Ho detto che per me, però, era una dato di autonomia non realistico a causa di una parte finale del primo viaggio con un consumo (molto) peggiore rispetto al resto del viaggio e che mi attendevo di meglio visti i risultati di autonomia delle precedenti cariche (comunque, il consumo finale del viaggio da 60 Km era stato di 8,9 Km/kWh, ma prima degli ultimi Km per commissioni, con un traffico intasato causa lavori, era oltre i 10 Km/kWh, quindi un peggioramento che ha condizionato l’autonomia residua indicata alla fine del viaggio dal Computer di bordo).

            Infatti, questa mattina ho fatto 11 Km per spese, e questo pomeriggio 4 Km per accompagnare ad un esame in ospedale mio suocero e poi riportarlo a casa.
            Consumi cittadini accettabili in entrambi i viaggetti (8,8 e 8,4 Km/kWh), con un residuo di autonomia elettrica, indicato alla fine del secondo viaggetto dal Computer di bordo, di 16 Km.

            Quindi 60 + 11 + 4 = 75 Km percorsi, più 16 Km indicati come rimanenti. Siamo a 91 Km di autonomia: 9 Km in più rispetto a ieri.
            Comunque, i 16 Km indicati come residui sono ancora tantini per essere sicuri del risultato effettivo di autonomia. Potrei fare peggio, ma anche meglio!
            Ma la “sostanza” è che non ci si può fidare dell’autonomia residua indicata dal Computer di bordo, troppo legata agli ultimi consumi.

            Se considero il consumo totale di kWh, posso calcolare che, con quei Km percorsi e quei consumi realizzati, ho usato nei tre viaggi 8,46 kWh della mia batteria da 10,4 netti. 75 Km percorsi diviso 8,46 kWh consumati, mi indica un consumo medio dei tre viaggi di 8,87 Km/kWh. Per cui il risultato di autonomia atteso è di 92,25 Km in elettrico (8,87 Km/kWh di consumo medio per 10,4 kWh di batteria).
            Probabilmente, dopo tre anni e mezzo, la batteria non è più da 10,4 kWh, per cui forse farò di meno di 92 Km. Ma non di molto, a meno di un ultimo utilizzo con consumi disastrosi (penso domani di andare a camminare un po’ in un boschetto qui vicino: 8 Km. 16 Km tra andata e ritorno. Vedremo! Ma posso fare queste cose “fino al lumicino della batteria” (ma non è scarica totalmente) perché ho un “piano B”, che però non credo che sarà necessario utilizzare: di solito in questo percorso faccio più di 9,5 Km/kWh di consumo).

            Ecco il perché dei miei comportamenti (a parte la pazzia).

          5. Visto che avete seguito in diretta, obtorto collo, l’evolversi di questa 586esima carica dopo 3 anni e mezzo, la concludo inserendo il viaggio di oggi e mostrando il risultato finale. Stanotte, prima di andare a dormire, avvio della ricarica dall’APP. Pronta, carica, alle 7:30 domattina (a 1,4 kWh).
            Se mi sveglierò, come al solito, alle 7, come d’abitudine la interromperò per terminarla poco prima di usare l’auto (così facendo avrò la batteria in temperatura corretta fin dalla partenza e batteria totalmente al 100%. Particolari, ma fondamentali).

            Riepilogo dei quattro viaggi di maggio di questa carica:
            17: 60 Km, cons 8,9 Km/kWh, 22 Km resid, auton 82 Km;
            18: 11 Km, cons 8,8 Km/kWh,
            18: 4 Km, cons 8,4 Km/kWh, 16 Km resid, auton 91 Km;
            19: 17 Km, cons 10,5 Km/kWh, 1 Km resid, auton 93 Km.

            Quindi 92 Km effettivamente percorsi, più 1 Km indicato come residuo, ovvero 93 Km tot. di autonomia elettrica.
            Quindi 11 Km in più rispetto al dato deducibile dopo il primo viaggio. Ecco perché voglio ogni volta arrivare ad avere la batteria quasi scarica: è l’unico modo per conoscere l’autonomia effettiva!

            Facendo i calcoli sul potenziale percorribile, ho:
            Km effettivamente percorsi: 92;
            kWh consumati in totale: 10,09;
            Consumo medio dei 4 viaggi: 9,12 Km/kWh;
            Autonomia potenz. con 10,4 kWh batteria: 94,84 Km.

            Quindi avrei potuto fare quasi 95 Km se la batteria fosse ancora di 10,4 kWh. Ne ho fatti invece 93. Qualcosa ho perso!

            Ma più della batteria disponibile, certamente importante, come si vede contano i consumi. Ricordo che il dato di omologazione per la mia è di 65 Km medi di autonomia elettrica.
            Fondamentale saperla usare per le sue potenzialità, e fondamentale guidarla sfruttando le enormi possibilità della parte elettrica.

            Come qualcuno ha detto, le Plug-in saranno pure una boiata, però…

    3. Michele Mariotti

      Ma non è affatto vero. Mia moglie ha una Compass PHEV, una macchina che ha tutti i difetti del mondo: consuma un botto sia in elettrico che a benzina, fuori è enorme e dentro è piccola, la parte informatica fa pietà, ha una batteria minuscola e ricarica al max a 7 kW AC.
      Tuttavia, nonostante tutti i difetti, anche noi riusciamo a fare un buon 90% in elettrico, ricaricando a casa principalmente.
      Quindi pochissime emissioni e costi praticamente azzerati da marzo a ottobre grazie al fotovoltaico.
      Sarebbe stato meglio prendere un’elettrica pura? Per me sicuramente, ma per lei decisamente la PHEV è il compromesso giusto, almeno finché la rete di ricarica non è sufficientemente diffusa

      1. Ci sono phev fatte bene e fatte male, all’apoca guardando tra vetture compatte avevo visto la compass, ma per fortuna con gli sconti mi è costata meno la classe B, altri consumi decisamente.

  8. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

    L inquinamento lo combatti abbattendo l impatto di chi consuma di più , Camion Bus Furgoni Taxi , Auto con più di 30 Milà km anno
    A questi soggetti darei bonus per passare a elettrico.
    Fra i 5 Mila km anno e 20 Mila darei un bonus per kit GPL
    Sotto i 5 Mila km , visto il basso impatto lascerei circolare.
    Questi chilometraggio verranno verificati ogni due anni come da revisione o mediante scatola nera .
    Cercasi promotori di questo approccio

    1. Il kit GPL non risolve il problema delle emissioni della co2 che resta pressoché costante (al pari anche degli altri inquinanti, anche lì la riduzione è poca). Per abbattere la co2 servono o auto superefficienti, capaci di fare davvero almeno 33 km con un litro di carburante (magari anche con l’aiuto dell’ibridazione) o auto elettriche.

      1. Il Kit Gpl sul gasolio elimina il particolato !! Ci sarebbe un mercato se aggiornassero il livello Euro classification

      2. IlKit GPL , sul diesel abbatte il particolato e seppure non soluzione finale sarebbe comunque interessante e relativamente a basso costo come bonus

  9. CASATI FABRIZIO

    Una persona che ragiona. Non si deve essere costretti a cambiare auto e prenderla elettrica perché molti lo fanno o perché c’è inquinamento. Se l’acquisto dell’auto elettrica mi mette in difficoltà non ha proprio senso

    1. Io che un’auto completamente elettrica la guido ormai da un po’, dopo aver guidato per 33 anni auto con motore termico, affermo serenamente che difficoltà di gestione non ce sono, anzi, è puro godimento. E ritengo molto importante la questione dell’inquinamento e del cambiamento climatico, che porta logicamente alla scelta migliore di acquistare un’auto completamente elettrica.

      1. CASATI FABRIZIO

        se tu eri me vediamo se avresti comprato l’auto elettrica. Ho casa di mio con giardino ma non posso ricaricare a casa perché per arrivare a casa mia ho una scalinata di 100 scalini e non posso portare l’auto in casa. Parcheggio in strada vicino casa ma non ho garage. Le colonnine più vicine casa mia sono a 4 km ed erogano 22 kw e 7 kw. In queste condizioni avresti comprato lo stesso l’auto elettrica?

        1. Anch’io purtroppo, come più volte detto in passato su questo forum, non ho possibilità di ricarica domestica ma ho diverse colonnine pubbliche disponibili non lontane da dove abito, quindi mi sono adeguato e riorganizzato senza particolari difficoltà. Ti invito a valutare soluzioni alternative (ricariche ultra fast sul percorso casa-lavoro, ricarica a lavoro, ricarica ai centri commerciali) e a godere della guida in elettrico. La ricarica normalmente la si può fare ogni 7/10 giorni, senza stress

          1. CASATI FABRIZIO

            dove faccio la spesa non ci sono colonnine, al lavoro ci vado a piedi dato che il ristorante è in una strada chiusa al traffico ed è a 3 km da casa mia. Non faccio più di 10000 km all’anno quindi che senso ha che cambi auto?

          2. Io in 7/10 giorni faccio 1200 km. Ci sono auto elettriche con tale autonomia (a velocità autostradale)?

          3. @ bazziweb, io in 10 giorni faccio circa 400, per ma va benissimo, basta e avanza. Andrebbe benissimo anche per te, con qualche ricarica in più, magari serale o notturna. Problemi zero. Spero che anche tu un giorno ti possa godere la guida di un’auto elettrica, ho detto godere perché guidare elettrico è puro godimento, non come quelle robe che ho dovuto guidare per oltre 33 anni, dannose per l’ambiente, nocive per la salute, climalteranti, fastidiose per l’orrendo rumore, poco efficienti. Tutti meritano prima o poi di godersi la guida in elettrico.

          4. “Gentilissimo” Massimo degli Esposti, prima di fare il simpaticone prenditi un attimo per rileggere e capire le risposte: a me 1200 km di autonomia non servono, ovviamente.

            Ma diglielo a Volpesalva che sostiene che “la ricarica si può fare ogni 7/10 giorni senza stress”!
            Io faccio solo notare che non per tutti è così (perché in 10 gg io faccio 1200 km di cui più del 60% in autostrada ed, ecco, dovrei ricaricare molto più frequentemente di una volta ogni 10 gg, ne converrai spero…)

        1. Beh! Dipende. Nel mio caso no, sia come praticità d’uso, sia come inquinamento globale.
          Ma io ho il difetto di analizzare cosa mi serve prima di un acquisto e di confrontare le mie necessità con le caratteristiche note dell’acquisto. E di ritirare l’acquisto che so usarlo e lo conosco meglio del venditore (non che ci voglia molto, soprattutto con una PHEV, ma anche con una Reflex digitale, ad esempio).

          È tutto lì il segreto, soprattutto con una Plug-in.

    2. “Non si deve essere costretti a cambiare auto e prenderla elettrica perché molti lo fanno o perché c’è inquinamento.”

      Pensa, combattere l’inquinamento è esattamente il motivo per cui dovrebbero passare tutti all’auto elettrica.

      Poi lei ha tutto il diritto di chiedere una migliore infrastruttura per ricaricare soprattutto in città, negli uffici, nei supermercati.

      Ma anche allo stato attuale, si può tranquillamente comprare un’auto elettrica anche non potendo ricaricare da casa.

      1. CASATI FABRIZIO

        no perché se devo complicarmi la vita a ricaricare a 15 km da casa non lo trovo decisamente comodo e poi come detto se uno fa 10000 km anno non ha senso spendere migliaia di euro su una macchina quando quella che si ha funziona bene. Sono soldi buttati

  10. Le case automobilistiche sono impazzite cercando di svilupparle…sembrava essere la panacea a tutti i mali… Invece…. alloggia la batteria di pochi Kwh in una scocca non pensata per questo… sistema l’hardware di ricarica, un motore elettrico, prepara le omologazioni…. etc etc…
    mesi e mesi di lavoro,poi industrializza queste varianti…. sono passati quindi almeno 2 anni dall’inizio delle pensate…
    quando sono partite lo hanno fatto magari anche pensando che sarebbero servite a poco…solo per non pagare dazi sulle emissioni… ma mentre lo facevano i prezzi sono lievitati, i pesi pure, e la CO2 risparmiata era ben poca e solo a certi range di utilizzo quasi irrealizzabili (quasi)
    nel frattempo, Tesla che era già sul mercato, ha preso piede in modo incredibile, un po’ grazie alla model 3, un po’ grazie alla sensibilizzazione degli early adopter… nel frattempo le vecchie case automobilistiche, riempono di plug in i loro portafogli, ma anche questa scelta sembra essere solo parzialmente efficace…
    In poco tempo le prime Nissan e tutti i veicoli con chademo sono diventati obsoleti…
    CCS2 in europa ha preso piede… e da un paio d’anni come se mai fossero esistite arrivano case automobilitiche Cinesi, che distruggono i prodotti del vecchio continente…
    Chi prova un elettrico, vede in che mondo si può entrare…. ma per ora, ad un costo iniziale un po’ sfavorevole… insomma si stanno fermando le bocce per partire in massa… la legislazione dovrà aiutare le installazioni di punti di ricarica a bassa potenza nei condomini, aiutando i potenziali clienti. ci siamo quasi.
    Personalmente, non vorrei una plug in perchè pensadno ad un utilizzo di 10 anni e non di sostituzione ogni 3 che è insostenibile, ho come criticità due sistemi diversi di propulsione, problemi al sistema di alimentazione benzina/diesel che viene usato pochissimo, un sistema neurale per gestire i due propulsori nelle varie fasi di utilizzo…
    Mi si abbassa il potenziale rendimento del veicolo perchè mi porto dietro il peso di motore/cambio/serbatoio/scarico che potrei mettere in una batteria e avere autonomia maggiore, con un sistema molto più semplice.

    1. Fede tutte le case però stanno virando pesantemente sul plugin, l’ultima in ordine di tempo è Mercedes e prima di lei la stessa VW e Ford. E ti parlo solo delle notizie degli ultimi 7 giorni. La stessa BYD fa i numeri che fa grazie alle plugin che rappresentano una quota importante del venduto.

    2. Eh… anche qui, dipende.
      Scelta oculatamente ed usata come si deve, è certamente la panacea di tutti i mali.
      Libertà assoluta le poche volte che serve fare lunghi viaggi, inquinamento molto inferiore ad una BEV per il resto della vita dell’auto.
      Ma c’è quel “dipende”. Che purtroppo pare raro nella maggior parte degli utilizzatori. Ed è ciò che fa preferire una BEV.
      Ma non è “colpa” dell’auto se la acquisti e non puoi caricarla a casa la notte.

  11. Io penso che il motore elettrico, il motore e non le auto elettriche come concepite oggi, sia il futuro. Ma vivo nel presente e mi tengo le mie 3 auto diesel, una comprata nel 2007 e che ora ha 360.000 km, una del 2004 e una comprata nel 2015 con cui nella guida da elettrico e con lo start & stop rigorosamente disattivato, faccio 23-24 km con un litro di gasolio.

    1. Per quanto mi riguarda, da PRO elettrico, fai bene. Il maggior inquinamento è nella produzione dell’auto, sostituirla sopratutto se non sei convinto è molto peggio.
      Do per scontato che non vivi in una città, altrimenti le politiche di ZTL ti avrebbero bloccato la circolazione, quindi se hai spazio ed opportunità io consiglio di investire i soldi di un cambio auto in un impianto fotovoltaico che è un investimento eccezionale nonché il primo passo verso la mobilità elettrica.

      1. Quella del blocco della circolazione è un mito duro a morire. L’auto diesel del 2015 è una Euro 6D, può circolare pure a Milano dove il blocco alla circolazione è stato posticipato a causa della scarsa vendita di bev …

          1. Alessandro D.

            Qualcosa è stato posticipato in realtà.

            Diesel Euro 6 a-b-c: stop per tutti da 30 settembre 2028 (prima tra il 1° ottobre 2024 e il 1° ottobre 2027)

            Moto Euro zero 4 tempi: stop da 1 ottobre 2025 al posto di 1 ottobre 2024.

            Se per caso conosci qualcuno che ha la moto euro zero ed ha appena comprato la moto euro 5 in previsione del blocco, sei libero di spernacchiarlo un pochettino. 😉

  12. Antonio Gobbo

    I conti andrebbero fatti prima …. certo e soprattutto andrebbe acquistato un optional che spesso non viene pubblicizzato: la sfera di cristallo… così uno riesce a calcolare che costo avrà la ricarica elettrica alle stesse tra qui e 2 5 o magari 10 anni,
    Vabbè dai come conclusione diciamo pure che, in assenza dell’optional di cui sopra 🙂 l’auto elettrica va acquistata solo se la ricarica a casa è fattibile o in alternativa, avendo a disposizione abbastanza tempo libero inoccupato per ricaricare alle colonnine AC a un costo “umano”, acquistare auto con una autonomia “dichiarata” di almeno 5 – 600 km oppure si resti al diesel o al GPL che con 2 minuti di pieno si va tranquilli per 400 – 450 km reali.

      1. Antonio Gobbo

        certo che no come lei di sicuro non ha quella per l’energia elettrica come pure non può oggi sapere per quanto tempo avrà il bollo gratis, per quanto tempo potrà entrare nelle ZTL senza pagare o quando e se saranno messe le accise sulla corrente elettrico … o mi sbaglio? per cui commentare che i conti vanno fatti prima come scritto sopra è una “cavolata” sia nel caso dell’elettrico che nel caso dell’endotermico …

  13. Questo fa 13000km in elettroco con una piccola batteria, significa che fa pochi km al giorno… e carica alle colonnine? Boh… cose senza senso fatte a caso

  14. Simone B250e

    Sempre la solita inesattezza sulle phev, la batteria utilizzabile, quindi ricaricabile (a meno di essersi bevuti la parte riservata alla modalitàibrida), della Linc&Co 01 è di 14kwh.

      1. Simone B250e

        no non cambia, ma è un’inesattezza nell’articolo.
        E’ un errore che fanno tutti e da possessore di una phev con 15,6kwh lordi e 10,9 netti, mi da noia sta cosa.

  15. Capisco perfettamente il lettore: un’auto (le plug-in) che andasse ricaricata ogni santo giorno mi manderebbe sui nervi anche a me. Dopodiché la redazione verifica la veridicità dei contributi, ma mi domando uno che scrive che è stata un’esperienza negativa “per i tempi di ricarica”….. cioè ci stai dicendo che hai comprato un’auto da ricaricare tutti i giorni e tutti i giorni stavi in attesa che terminasse la ricarica? O cercavi una via per la sanità oppure……..

  16. Tutti commenti fuori luogo, tutti a fare la pipì fuori dal vaso. Gianni torna al diesel e non passa all’elettrico puro: significa che il problema più importante, per lui, è il costo di ricarica. Ma nessuno se ne è accorto e, come prassi, se la prendono col “nemico” sbagliato: le auto plugin. Che tristezza infinita …

    1. Unico commento sensato, complimenti. Tutti a criticare senza fare 2 conti… Se ha appreso la macchina un anno e mezzo fa con costi di ricarica risibili rispetto ad ora non è colpa sua… Lui dice solamente che le ricariche oggi sono troppo care, possiamo dargli torto? Magari i suoi conti all’epoca se li era pure fatti ma a oggi la situazione è radicalmente cambiata. Riflettiamo prima di commentare senza senso. Poi avrebbe potuto scegliere una auto elettrica? Non penso, probabilmente non ha la possibilità di ricaricare a casa e quindi torniamo ai costi andati fuori controllo e al tempo di ricarica.

      1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

        Io ribadisco che non si sceglie una Plug in se si prenda di ricaricare alle colonnine

      2. Veramente dice che la restituisce e torna al diesel, PRIMO per i tempi di ricariche e per SECONDO per i costi alle colonnine.
        Leggere meglio la prossima volta, please.

        1. Veramente non serve un genio per capire che nessuna persona sana di mente compra (o noleggia) una plug-in se non ha accesso alla ricarica casalinga perchè ricaricare alla colonnina ogni santo giorno (anche se richiedesse solo 30 minuti e costasse 10 cent per “il pieno” è una scomodità che nessuno affronterebbe….
          Già non è comoda al 100% una elettrica pura che magari ti basta ricaricarla 1 volta a settimana figurarsi una plug-in!!!!

          Questo è il punto di partenza il resto è secondario….

          Assodato questo ci vuole poco a capire che qualcosa non quadra e sento puzza di troll lontano un miglio….

          Perchè a mio modo di vedere le possibilità sono 2: o questo signore si è inventato tutto ed una plug-in non l’ha mai avuta o se davvero l’aveva al 100% aveva la ricarica domestica e questo fa cadere entrambe le critiche in quanto se poi ricaricare nel tuo garage i tempi di ricarica, anche se si parla di 5 ore al giorno, non sono una scomodità a meno che uno dorma meno di 5 ore al giorno… e per quabto riguarda i costi di ricarica, sempre nel caso di ricarica domestica, 1 anno e mezzo fa con tutta probabilità 1 kWh lo pagava più di oggi… ed in ogni caso ad oggi 100 km ricaricati dal contatore domestico costano molto di meno di percorsi con un diesel!!!!

          Escludo la terza possibilità, cioè che qualcuno possa essere così cretino da noleggiare una plug-in senza avere la possibilità di ricarica domestica o comunque privata e certa (per esempio al lavoro), perchè la reputo inverosimile….

          1. Su Repubblica pubblicarono un articolo di una giornalista e la sua esperienza (negativa) con una macchina ibrida plug-in.
            Ebbene sì, non aveva possibilità di ricaricare a casa, eppure si fece convincere a scegliere un’ibrida plug-in anziché una totalmente elettrica. E la sua esperienza è stata ovviamente negativa per via della situazione colonnine, con le quali riusciva a ricaricare l’auto una volta a settimana.
            E ovviamente l’articolo era stato scritto per screditare le auto elettriche.

            Quindi sì, c’è gente che abbocca e compra le ibride plug-in senza possibilità di ricarica domestica, e i giornali non aiutano di certo se pubblicano articoli del genere.

            Per esperienza posso comunque dire che niente confondono le idee più delle auto ibride. Ho discusso con certe persone, anche intelligenti e che di auto se ne intendono molto più di me, che da come parlano di certe ibride sembra che siano convinte che funzionino per pura volontà divina.

          2. Leonardo (R)

            C’è un’altra possibilità: l’auto è aziendale quindi non ricarica a casa perché altrimenti non potrebbe avere il rimborso dall’azienda di quanto ricaricato.
            Allora meglio il diesel, perché alla fine la considerazione finale è che pecunia non olet.

      3. La ibrida plug-in si deve prendere logicamente solo ed esclusivamente se si dispone di ricarica domestica, per la limitata capacità della batteria e i tempi lunghi di ricarica potendola ricaricare ogni notte, a casa il costo della ricarica è molto basso, più conveniente e più ecologico del gasolio. È stato solo un evidente e imbarazzante errore di valutazione dell’autore della lettera, non ha alcun fondamento in questo caso affermare che le diesel sono meglio di BEV o ibride plug-in

  17. Uno che non ha capito una mazza di cosa andava a comprare (in questo caso a noleggiare). Bravo torna al gosolio che è buono.

  18. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

    Io avevo ordinato una Niro Plug In poi ,grazie ai lunghi tempi di consegna , la larga disponibilità di informazione dei vari youtubers e considerato il mio uso personale sono migrato su Niro 64 kWh .
    Mai scelta fu più azzeccata .
    Per me una Plug in può avere senso solo per casa ufficio ,sapendo di poter caricare in questi luoghi .
    NON HA NESSUN SENSO CARICARE PLUG IN ALLE COLONNINE

  19. Siamo alle solite… ennesimo caso di persona che si è informata poco e male prima di scegliere..e peggio assistita da chi ha fornito la vettura “sbagliata” per le effettive necessità ed abitudini del cliente.

    Mi dispiace per il sig. Gianni (che si è trovato male) ma magari non ne avrei fatto un “vanto” di tornare al gasolio.. felicemente per giunta! Immagino la motivazione fosse solo il risparmio di costi al momento della scelta..senza ulteriori motivazioni più profonde, legate a convinzioni personali.

    Mi dispiace pure per il suo ex fornitore della Link & Co… che ha perso un cliente e l’ occasione per mostrare più professionalità, seguendo il solito modo di accontentare il cliente senza badare alle reali esigenze..ma solo al proprio premio vendita immediato.
    Non è così che ci si propone quando si deve vendere o noleggiare un prodotto nuovo con caratteristiche di uso molto diverse… Va saputo spiegare…e se non è il caso… meglio lasciar perdere…
    Un cliente contento…lo dice a due o tre persone.. un cliente scontento..lo dice a tutti..e magari lo scrive pure sul giornale…

      1. Grazie, ottimo. Tra l’altro la Digos adesso non potrà più tracciare i miei commenti sovversivi di estimatore dell’auto elettrica.

  20. Esempio lampante di acquisto non consapevole.

    La plug-in ha bisogno della benzina, altrimenti sarebbe stata solo elettrica.
    Anche perché non accendere mai il motore termico rischia di creare danni allo stesso.

    La plug-in consuma molto meno in certe occasioni rispetto ad un diesel/benzina, in altre consuma un po’ di meno. E’ evidente che l’autore non ha compreso lo scopo.

    Ma sì che ce frega, in fondo si mettono i soliti 20 euro al benzinaio e via.
    Facile, veloce e conveniente… se poi serve, via altri 20 euro. Così sì che si risparmia!

    Intanto in 100 anni ci siamo abituati al torpore mentale attraverso la comodità dei motori termici, dove alla fine è tutto più semplice, no?

    Intanto, oltre a pagare la benzina con i soldi, i costi nascosti di salute, ambiente e morti per le guerre/speculazioni sul petrolio non ce li elenca nessuno.

    1. Il rischio che la meccanica si danneggi per lo scarso utilizzo volontario, se la PHEV è ben ingegnerizzata, non esiste.
      Io devo solo pensare ad usare il termico il meno possibile. Sta poi al sistema avviare il termico se e quando lo ritiene necessario per il motore, per il cambio e per la batteria di servizio.
      Nella mia, appunto, ci pensa il sistema. Solitamente in modo quieto e quasi inavvertibilmente, l’ultima volta molto platealmente: era il cambio che necessitava di una “svegliata”, per cui il sistema ha eseguito varie cambiate a vari numeri di giri, portando anche il cambio in temperatura, non solo il motore.
      L’unica cosa che invece è demandata al guidatore è fare, ogni tanto, un piccolo rabbocco di benzina, soprattutto se passano 2 o 3 anni dal pieno come succede a me. Alla meccanica pensa il sistema, alla benzina che invecchia devi pensare tu.
      Sulla mia, almeno…

  21. caprone manicheo

    Le plug in sono una boiata, in parte lo capisco.

    Se puo si prenda a noleggio una model 3 o model y per qualche giorno e poi decida.

    1. Sono una boiata se sono scelte male ed usate peggio.
      Scelte oculatamente ed usate per le loro possibilità, sono certamente meglio di qualunque altro tipo di auto. BEV comprese, ad oggi almeno.
      Le BEV sono da preferire solo perché, purtroppo, nessuno sa spiegarti se quella PHEV è un’auto adatta alle tue caratteristiche, nessuno sa dirti come usare bene una Plug-in e l’utente medio non ha voglia di capirlo. Ma, di nuovo, non è colpa dell’auto.
      Certamente, nel mio caso, nessuna auto sarebbe più pratica e meno inquinante.

  22. A parte il fatto che questa persona non si è fatta prima due casi d’utilizzo e i relativi conti, ma 15000km in un anno e mezzo e si prende un diesel? Genio proprio.

    1. vaielettrico

      Io l’ho perso per farne da 8500 a 10000 anno e ne sono contentissimo. Motore molto più piacevole del benzina, meno manutenzione (niente candele che “si sporcano”), consumo limitato, carburante leggermente più economico. Sono scelte personali. L’errore l’ha fatto comprando una plug-in: se proprio vuoi un’ibrido, compra una full-hybrid!

      1. Il Full Hybrid è da preferire ad una Plug-in Hybrid in un solo caso: necessità settimanali di almeno un viaggio di 900 Km.
        Nella media italiana di utilizzo (30/35 Km al giorno) in nessun caso una Full può essere meglio di una Plug-in. In nessun ambito: praticità, consumo, ecologia.
        Al massimo, oggi è il prezzo delle PHEV ad essere senza senso. Ma per il resto non c’è confronto. Scelta oculatamente ed usata come si deve, ovviamente.
        Il perché lo può leggere quasi all’inizio di questi post, in risposta ad un’altra affermazione del tenore della sua.

  23. Mettiamola così, uno compra un’elettrificata plugins pensando che sia come avere una BEV. Purtroppo, ad oggi, non è così. Forse più in là ci proporranno plugins con ricariche a 11/22 kWh in AC e 80/100 kWh in DC, ad oggi vanno da 3 a circa 7 kWh.
    In ogni caso immagino che il lettore sia passato ad un diesel che con ogni probabilità sarà un MHEV (elettrificato leggero)

    1. Simone Biacca

      In realtà già da anni ne esistono con potenze superiori, la mia B250e carica a 7kw standard e 20kw DC optional, e per 10,9kwh netti direi che basta.
      Il fatto è che raramente li sfrutto dato che carico in garage di notte.
      Ecco come conviene la phev in italia, se puoi caricare in garage o a lavoro, fine.
      24000km in ev su 30k.

  24. Ok bene così. Ma è evidente che non ha capito nulla. Come ha detto la redazione,il problema è a monte. Buon ritorno al diesel. Cordiali saluti

  25. Edwin Abbott

    Gli 80mila morti l’anno per l’inquinamento ringraziano sentitamente dall’oltretomba il caro Gianni Guerrieri.

    1. franco zappa

      si va bene , fino a ieri eravamo tutti al volante di termiche . e responsabili lo siamo ancora tutti per gli 80.000 morti l’anno causa inquinamento . l’umanita’ si sta organizzando per risolvere o tentare di risolvere il problema . diamoci un lasso di tempo ragionevole e anche il sig Guerrieri dovra’ adeguarsi ma nel frattempo non stigmatiziamo nessuno . ciao

    2. CASATI FABRIZIO

      Non è perché allora c’è l’inquinamento io devo incasinarmi la vita comprando un’auto elettrica e farmi dei debiti per questo

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