La mia Euro 5 non inquina, perché costringermi a rottamarla? Aldo è convinto che le norme anti-inquinamento siano un’ingiustizia, ispirate solo da interessi. Vaielettrico risponde. Per scriverci l’indirizzo mail è info@vaielettrico.it
La mia Euro 5 ha appena fatto la revisione: è ok, perché privarmene se funziona bene?
“Io mi trovo in una condizione di dover cambiare auto per le scelte scellerate che si stanno facendo nei riguardi del trasporto. Sono in possesso di una Fiat Freemont e u. Euro 5 e, fatta la revisione, il revisore ha constatato che inquina meno di un euro 6. A questo punto mi domando per quale motivo da ottobre dovrei, secondo loro, rottamare un’auto che funziona bene. Più si va avanti e più sono convinto che è solo questione di interessi, ovvero il DIO DANARO. Vi auguro un buon lavoro“. Aldo Paulucci

Obbligo di rottamare? Macché, sono auto che si vendono benissimo…
Risposta. Aldo non specifica a quali limiti anti-inquinamento faccia riferimento. Ma immaginiamo che viva in una delle Regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte) che dal 1° ottobre vietano anche alle Euro 5 diesel di circolare nei giorni feriali in alcune fasce orarie. Si tratta di auto prodotte tra il 2011 e il 2015. Queste misure sono legate ovviamente all’emergenza ambientale che queste regioni vivono soprattutto in autunno e inverno. E sulla loro opportunità si può essere più o meno d’accordo. Raccontando però le cose come stanno, senza esagerare col vittimismo. Per esempio: non è possibile che una Euro 5 con alcuni annetti sulle spalle (la vendita della Freemont è cessata nel 2016) inquini meno di una Euro 6. E non è vero che chi non riesce più a circolare nelle fasce orarie citate debba rottamare l’auto. Le Euro 5 diesel si vendono benissimo. Anche su siti specializzati come Noicompriamoauto.it, che poi evidentemente le ricollocano in aree (anche all’estero) non interessate da provvedimenti restrittivi.
Uno come fa a dire che una auto euro 5 non inquina??? Va a Spirito Santo? poi che inquini meno di un euro 6 dipende…
Adesso abbiamo auto che pesano il doppio di 20 anni fa, e sono più grandi. La maggior parte dei viaggi in auto in italia viene fatta mediamente con 4 posti liberi in auto, ma nonostante questo la tipologia di auto con maggior crescita in italia è il SUV.
A mio parere dovrebbero vietare le auto non a fronte della classe di emissione EURO ma in base ai g/km di CO2 e particolato emessi. È insensato che si lasci circolare un Lamborghini Urus che produce fino a 320 g CO2/km e invece non lasci passare una Panda EURO 2 che ne produce 125…
La libertà di circolare con l’auto che si preferisce esiste fintanto che non va a ledere il diritto alla salute della società. Detto questo anche solo le microplastiche generate dai pneumatici sono un problema enorme, con auto più grandi e pesanti di quello che serve il numero di microplastiche aumenta. Nella maggior parte dei casi basterebbe muoversi in bicicletta o con i trasporti pubblici.
Sarà magari perché le Lamborghini urus circolanti sono meno delle panda? Boh
La CO2 non è un inquinante
Infatti è un gas climalterante. Hai presente cosa significa? Molto peggio
ma vedi che chi ha l’Urus (io preferisco il classe G brabus) paga molte più tasse allos stato qundi ha molti più diritti a circolare; il resto non conta.
Ci sono euro 5 diesel che emettono meno CO2 rispetto a certi euro 6 diesel, e per esempio la mia euro 5 diesel è una di queste; il “problema” è che gli euro 6 diesel abbattono in modo significativo gli NOx grazie al sistema Ad-Blue (urea).
Contrariamente a quello che molti pensano, non è un problema di particolato, perché le euro 5 ed euro 6 hanno lo stesso identico sistema di abbattimento del particolato che sono il FAP o DPF, e il sistema Ad-Blue non agisce su questi.
L’EU parla solo di emissioni di CO2, “quote green” basate solo sulla CO2, ma guarda il caso col discorso diesel euro 5, no…
Una Lamborghini URUS (ok che è benzina, ma…) e simili emettono TRE VOLTE e forse più CO2 rispetto la mia euro 5 diesel, ma guarda un po’ possono andare in giro a sgasare tranquillamente perché sono euro 6..
Peccato che non sia l’europa a nettere il blocco alle euro 5 diesel!!!!!
Come il 99% degli italiani, che si informano al bar, non sai che i divieti per le Euro 5 diesel in diverse regioni itwliahe con il CO2 nulla c’entrano! I blocchi sono per via della qualità dell’aria che ci ritroviamo a respirare in pianura padana che è dannosa per la salute umana…. ed il CO2 non è dannoso per la salure umana, è un grandissimo probkema in quanto climanterante quindi mette a rischio la sopravvivenza umano contribuendo al cambiamento climatico na rispetto alla qualità dell’aria che respiriamo nessun danno fa. Gli NOx invece sono altamente velenosi per la salute umana, come anche il particolato. Quindi dire che un diesel euro 5 inquina meno di un euro 6 è una clamorosa falsità perchè l’abbattimento degli NOx per la qualità dell’aria che respiriamo fa tantissima differenza mentre la quantità di CO2 non conta nulla.
Sono 2 aspetti diversi, entrambi dannosi ma su campi diversi che praticamente nulla c’entrano l’uno con l’altro!
Le regole Europee si occupano solo dell’aspetto climalterante (cioè il CO2) che è un aspetto globale, cioè che non conta se le emette a Roma, Milano o Parigi il danno è comunque uguale e si riperquote su tutti perchè il clima cambia per tutti.
Gli enti locali (regioni, province e comuni) invece si occupano dell’aspetto dei veleni che rendono l’aria tossica (NOx e particolato prncipalmente, ma del CO2 a loro non importa perchè a loro interessa la respirabilità dell’aria a livello locale e non il cambiamento climatico) perchè quello è un problema locale: l’ NOx o il particolato emesso a Roma non va a far peggiorare l’aria che si respira a Milano…
Perciò questo aspetto va trattato a livello locale perchè non ha senso mettere un divieto generale che andrembe ad impsttare anche in zone in cui non vi è bisogno…. dove l’aria è irrespirabile si limita l’uso delle cose che emettono più veleni, dove non c’è questo problema si può tollerare di più….
Mettetevi ben in testa che non esiste una regione, una provincia o un comune che blocca le diesel Euro 5 per il CO2 che emette… vengono bloccate per l’appunto per gli NOx ed il particolato!
L.euro 5 inquina, eccome se inquina. ma salvini ha detto che non inquina e improvvisamente compare la lettera di un utente, speriamo in buona fede, che ribadisce le verità del divino salvini. E si che invece di evitare il blocco sarebbe bastato fare un serio piano di rottamazione delle euro 5 a favore di auto elettriche e ibride..che noi italiani non produciamo proprio per la incapacità di questa classe politica e imprenditoriale di progettare il futuro .
Ma pensassero a togliere quei catorci euro -1 che circolano a naftalina solo perché macchine d’epoca. Si vedono in giro dei furgoni/auto/camioncine del 1700 girare e stargli dietro non basterebbe neanche la tuta nasali per respirare, e sono pro elettrico.
Ti svelo un segreto… tantissime delle nuovissime diesel Euro 6 o Euro 5 che vedi in giro inquinano cone le Euro 1 che tu accusi dato che è pratica comunussima quella di farsi baypassare o smontare tutti i dispositivi antinquibamento (FAP in primis) che sono l’unica differenza che IN TEORIA rende una Euro 6 meno inquinante di una Euro 1.
L’unico sistema per esseri certi cge un auto non inquina e che non abbia un tubo di scappamento, cioè che non abbia un motore termico!
Quello che esce dal tubo di scappamento del tuo diesel euro 5 ti uccide in pochi minuti se lo respiri, questo è il tuo concetto di non inquinare?
Il mio euro 5 non inquina… Anche negli anni 70 la 127 di mio padre non inquinava… Non c’è niente da dire, se non che questo non è un problema legato alla mobilità o all’inquinamento, queste considerazioni giungono da una mancanza di consapevolezza. Lentamente, molto lentamente, l’essere umano sta evolvendo, e sta gradualmente prendendo coscienza della propria posizione su questo pianeta. La scienza procede per piccoli passi e aiuta e guida in questo percorso, però ovviamente c’è chi rimane indietro o che rimane legato al passato o, peggio, che per interessi personali e di parte non vuole vedere la realtà.
Alternative alla rottamazione sono:
– Installare il GPS che traccia quanti km fai nelle zone a “basso inquinamento”.
Giusto per alimentare la teoria del controllo sulla popolazione e limitarne i monumenti.
– Installare kit EURO 6C con catalizzatore con adblue della Twintec Baumot.
– Installare kit Mild Hybrid prodotto da aziende come Newtron.
La verità è che il diesel è imbattibile su lunghe percorrenze e per il trasporto merci.
Chi aspira ai camion puramente a batteria o non sa di cosa sta parlando o vuole fregare chi ci mette i soldi dentro o sei una multinazionale che non gli importa di andare in perdita su qualche unità per un po’ di pubblicità.
difficoltà psicologiche ad accettare banali cambiamenti, peraltro migliorativi? capita con l’età, si vorrebbe congelare il mondo, ma il mondo sarà dei giovani
Magari uno non ha i soldi per cambiare macchina e deve andare a lavorare in zone con limitazioni.. Prima di scrivere prova a immaginare tutti gli scenari. In ogni caso con i livelli di poveri sottili che ci sono in Lombardia, l’aria che esce da un euro 5 è più pulita di quella che entra..
Basta con queste scuse, fanno il paio a quelli che l’EV no perché se hai il parente in punto di morte a 700km non ci arrivi.
Avere un’auto non è un diritto sancito dalla costituzione, la salvaguardia della salute sì.
Affermare poi, che in Lombardia da un motore e5 esca aria più pulita di quella che è entrata fa ridere per non piangere.
se fai meno di 10.000 c’è il gps Move-in
se ne fai di più, hai un lavoro che ti pernette di vendere il macchinone diesel a qualcuno del sud-italia (dove non sono vietati e vanno a ruba) e prendere qualcosa d’altro di usato a pari costo, e magari di taglia meno “status symbul”, e allora anche a benzina non spendi tanto
comunque mi riferifo all’affermazione sui camion elettrici.. difficoltà di accettare che i cambiamenti arrivano.. anche per banale convenienza economica sul lungo periodo nel caso dei camion
Emilio, ogni anno che passa sono immatricolati sempre più mezzi a batteria, anche nella categoria camion e persino TIR. Guardati le statistiche di Acea dei mezzi pesanti per nazione e vedrai quello che sta accadendo nel resto d’Europa.
Ti faccio solo notare che in Italia è stata installata la prima mega colonnina di ricarica per i mezzi pesanti. Con una di queste colonnine un TIR con 500kWh di batteria si ricarica in 30-45 min (giusto la pausa che devono fare gli autisti ogni 4 ore. Con 500 kWh un mezzo del genere percorre circa 400 km (i mezzi pesanti per il codice non possono superare i 100 km/h e quindi giusto giusto quel 400 km).
Sul fatto di risolvere il problema dell’inquinamento padano bloccando i diesel euro 5 ho sinceramente moltissimi dubbi, l’unica certezza che ho è che diversi partiti perderanno molti voti alle prossime amministrative e dubito che ne guadagneranno qualcuno, chissà se l’hanno già messo in conto?
Perderanno i voti di quelli che vogliono inquinare, ma guadagneranno i voti di quelli che vogliono respirare.
Si certo una maggioranza bulgara ….. come i verdi alle ultime europee …. io non dico che sia meglio o sia peggio mi chiedo solo …. voi in che film vivete ?
Se chi governa dovesse ascoltare quello che vogliono gli elettori ( il popolo) finiremmo come gli americani in questo momento, chi governa dovrebbe fare le cose migliori per il bene comune e con un minimo di lungimiranza, quello che ha fatto Monti finché è riuscito , ma siccome chi governa pensa solo alla sua rielezione… Eccoci qua con la tipica mentalità itagliana.
E cosa avrebbe fatto Monti? Salvato l’Italia col portafoglio dei soliti noti e poi?
Per fortuna siamo in democrazia e lui è tornato a casa e non fa altri danni….
Più che tornato a casa, si è sistemato come senatore a vita, sempre che ne avesse bisogno, e vota tutt oggi
Merito della costituzione più bella del mondo … perlomeno qualcuno così dice, che poi sia vero o no questo lo lascio alla vostra personale valutazione.
Per favore, ognuno ha le sue idee ma non diciamo cose non vere: un motore termico solo per il fatto di bruciare qualcosa inquina e consuma pure ossigeno e i risultati della combustione finiscono nell’aria che tutti respiriamo. È vero che ci sono tante altre fonti di inquinamento ma qui si parla di mobilità e di quello bisogna discutere. Io abito in una zona dive non ci sono restrizioni, molto ventilata perché al mare ma posso dire che facendomi i miei 20 km per andare al lavoro quando passo in centro a volte la puzza dei gas di scarico è insopportabile. Anche io continuo ad avere una ibrida euro 6d che non ho intenzione di cambiare in quanto dopo 7 anni è ancora nuova ed ha poco più di 50.000 km ma la uso pochissimo quindi non è tutto questo inquinamento. Invece per fare 40 km al giorno per il lavoro uso lo scooter elettrico, mia moglie usa la Twingo elettrica, in questo modo il nostro apporto agli smog è zero. Mica siamo eroi, possiamo fare qualcosa e lo facciamo, tutto qui
Il punto è che chi ha un diesel euro 5 ha una macchina troppo inquinante per circolare ma troppo nuova per rientrare negli incentivi ( o almeno questo è quanto successo finora). Inoltre, sono si inquinanti (inutile girarci intorno) ma molto molto meno dei riscaldamenti spesso obsoleti nella gran parte dei condomini.
La stessa regione Lombardia pochi anni fa (4/5) incentivava l’installazione di caldaie a pellet per i condomini (follia pura) ma ora blocca automobili relativamente recenti.
Sfatiamo un mito: la gente non è che non vuole cambiare auto perché non piace avere auto nuova… Ma spesso non se lo può permettere. Agli autori suggerirei di evitare commenti tipo “un euro 5 so vende facilmente tramite siti specializzati”. Io ho chiesto una valutazione della mia auto, una 308 con poco più di 120k km, viene valutata sui 3500 euro. Con che cosa la si sostituisce?
Va detto anche che se uno usa la auto per pochi km annuali può installare il move in per essere in regola e circolare lo stesso. Con questo balzello, si può continuare con diesel euro 5.
I concessionari per ritirare l’usato la valutano pochissimo. Società come Noicompriamoauto e altre simili hanno una valutazioni molto più alte. Il che non toglie che il problema economico per cambiare l’auto resti.
Anni fa la 600 di mia moglie me la valutavano sul sito 500 euro, una volta arrivati in azienda, 50 euro. L’abbiamo poi venduta ad un carrozziere per 350 euro.
Attenzione che le valutazioni Iniziali sono abbastanza più alte (fatte su autocertificazione del cliente proponente) ma viene poi abbassata in proporzione ai lavori ripristino necessari..che possono essere anche di migliaia di euro…
Man mano che si sale di normativa le differenze diminuiscono tra loro diminuiscono e la complessità dei sistemi antinquinamento aumenta e la loro affidabilità diminuisce.
Partendo con chi è del settore mi hanno detto che tra un Euro 5 ed Euro 6 il cambiamento più significativo è i quanti minuti i catalizzatori vanno in temperatura per funzionare al meglio.
È ovvio che sia obsolescenza programmata; inoltre un’auto di 10 anni fa è sicuramente meno complessa e probabilmente più affidabile di quelle in vendita oggigiorno.
Infatti le case (e certi politicanti populisti) vogliono venderci veicoli -inquinanti Euro6/7- adesso .. e tra poco saranno sempre ICE+ibrido Euro8 … Sempre inquinanti…un pochino meno (per quanto riescono a viaggiare in elettrico 🤣)..ma sempre per fare guadagnare le case produttrici.
Intanto i cinesi (a “casa nostra”, con fabbriche in Europa…) ci vendono ugualmente auto ibride -sempre e comunque un po’ inquinanti…ma costan meno- per altri decenni…
Finché qualcuno non si renderà conto che le auto elettriche Non inquinano Né quando viaggiano… né quando smettono di circolare.. perché vengono smantellate e recuperati tutti i materiali.
E noi continueremo a spendere soldi per “qualcuno” che ci vuole vendere auto inquinanti.. carburanti che inquinano ad estrarli.. raffinarli.. trasportarli e… bruciarli..
ok, e se parliamo di benzina, nelle emissioni reali su strada anch un euro 3 o 4 non è lontano da un’auto termica nuova
però farei il passo logico successivo come dice Damiano, essere contenti del passaggio all’elettrico, dove il miglioramento invece è ampio,
passaggio che avverrà ognuno con i suoi tempi, chi è squattrinato o scomodo o diffidente spremerà ancora un usato termico e lo il passaggio lo farà più avanti
E tutta una presa x i fondelli e noi a subire una cazzata dietro all’altra vogliono farti comperare elettrico che non inquina chissà dove le smaltiranno tutte le batterie e noi italiani a dover subire non circoli ma l’assicurazione la paghi il bollo lo paghi tra un po’ pagheremo pure l’aria inquinata ma no dai diesel ma dagli aerei che circolano facendo strisce e buttando giù chissà quale porcheria ma quello tranquilli non inquina ci fa bene ma fateci sto cavolo di piacere apriamo gli occhi che è meglio a dimenticavo se però mettiamo il dispositivo move in pagandolo possiamo girare dove non si può come mai non inquiniamo più?
Buongiorno Kendric,
il dispositivo Move-in permette chilometraggi annui bassi,
e non un uso intensivo o professionale del veicolo nelle aree con limitazioni
considerando che le emissioni sono proporzionali al kilometraggio annuo, è un buon sistema per chi “necessità” dell’auto per usi personali insostituibili, ma è relativamente squattrinato e faticherebbe a cambiare l’auto
Ok avanti così.
Per cambiare discorso, leggevo oggi su una rivista di qualche mese fa che paesi nordici come la Danimarca iniziano a produrre dei buoni vini.
Entro qualche anno pensano di entrare pienamente nel mercato mondiale… nel frattempo (non a brevissimo) l’Italia, la Francia, la Spagna non saranno più territori adeguati.
Dico io… forse eccelleremo nella produzione di banane e r espireremo ottima aria Euro 5 non inquinata.
Io vivo in veneto, e ho una volvo 1600 diesel euro5, un motore tranquillo parco nei consumi, diciamo che non è un obbligo rottamare, ma si è quasi costretti visto i limiti sempre più stringenti sulla circolazione… Per il discorso inquinamento? Una gran cavolata in quanto ricordo come se fosse ieri che durante la pandemenza il livello di polveri nell’aria era lo stesso altissimo, forse pure di più, e guarda caso le auto che circolavano erano pochissime… Sarà mai che ad inquinare sono altri fattori…. Forse i riscaldamenti…. Forse le porcherie che ci mollano giù dal cielo….
Questa è una bufalaIspra conferma: nel lock down inquinamento giù del 40-50%
Ok dai, almeno uno che dà la giusta importanza alle scie chimiche. 🙂
Poi, nell’ordine: le caldaie, le batterie, le polveri dei copertoni, le scorregge, ecc.
Meno male che abbiamo il motore termico che ci salva.
Purtroppo il nostro amico Francesco fa parte di quella schiera di ignoranza e analfabetismo funzionale che ci ha fatto arrivare allo stato in cui siamo.
Francesco, da studi ISPRA cioè l’Istituto Superiore di protezione e ricerca ambientale ha pubblicato il suo primo rapporto nazionale di sistema sulla qualità dell’aria.
Mediamente, nel bacino padano il progetto ha riscontrato una riduzione settimanale MASSIMA fino al 40% per gli ossidi di azoto e fino al 21% per il PM10. Anche in questo caso quindi, gli ossidi di azoto si sono ridotti maggiormente rispetto al particolato atmosferico. Chiaramente gli ossidi di azoto sono dipendenti in misura maggiore al trasporto e alla produzione di energia (la domanda durante il lock down era scesa) e meno i PM10 che forse dipendono molto più dal riscaldamento delle case che ovviamente in quel periodo non è diminuito.
https://ilbolive.unipd.it/it/news/scienza-ricerca/rapporto-ispra-come-cambiata-qualita-dellaria
Io vivo in Emilia Romagna. Già dall’anno scorso nelle giornate “rosse” l’euro 5 diesel non poteva circolare. Io ho un’ Ibiza 1,2 turbo diesel a 3 cilindri del 2012. Non posso circolare. La cosa “simpatica” è che per acquistarla, ho rottamato un’Ibiza 1,6 benzina euro 3 con impianto a GPL, che adesso potrebbe circolare liberamente. Un po’ il dubbio che siano solo mezzucci per fare cambiare le auto, viene…
L’altra possibilità è che abbia fatto una valutazione sbagliata perchè poco informata.
Capita nella vita.
Solo che, pare a me, vorrebbe che le sue scelte errate ricadessero su altri.
È stata una valutazione commerciale…sui costi d’uso.
Io avevo una Suzuki Ignis del 2002 benzina / metano. Forse avrei potuto circolare ancora, ma a quale prezzo? In un’auto di più di vent’anni ogni anno si spendono almeno 1000 euro di manutenzione: testata con valvole, assale posteriore, alternatore, motorino avviamento, batteria, ammortizzatori…. Ogni anno un salasso e in più ci sono i combustibili che aumentano improvvisamente: ho dovuto viaggiare mesi a benzina a causa dell’aumento esponenziale del metano … E tutto questo per continuare ad avere una macchina obsoleta che ogni giorno ti chiedi se andrà in moto… Ho speso 25mila (e ora non li ho più), ma è stato un investimento in serenità, in comodità, in risparmio quotidiano, e ora ho anche la consapevolezza di aver fatto qualcosa di positivo per l’ambiente. Per tanti anni non ho avuto la possibilità di cambiare auto, non avevo i soldi, ma appena li ho avuti ho fatto la scelta dell’auto elettrica. Guardo le targhe e vedo così tante auto più nuove della mia in giro…e hanno tutte il tubo di scarico, secondo me la maggior parte di queste persone non hanno fatto una scelta sensata
È sempre la stessa storia sono obbligato, sono obbligato, sono obbligato.
Non c’è nessuna legge che obbliga a cambiare veicolo c’è semplicemente il divieto di percorrere determinati percorsi con auto non idonee in alcune zone ritenute critiche per la concentrazione delle polveri sottili.
Per il resto si può andare dove si vuole, quindi se non si vuole cambiare auto ed è necessario recarsi in zone interdette si lascia l’auto in un parcheggio periferico e poi si arriva a destinazione con i mezzi pubblici che in quella specifica situazione non potranno mancare, perché generalmente le città sono ben servite.
Un po’ meno vittimismo e un po’ più di organizzazione non saranno poi così male.
In fondo i limiti alla circolazione hanno lo scopo guarda caso di limitare proprio la circolazione.
Poi non apriamo il capitolo controllo fumi nei centri di revisione perché mi chiedo come possano circolare mezzi anche relativamente recenti con il posteriore completamente annerito dalle fumate nere degli scarichi hanno sicuramente superato il controllo quindi il nero che esce dalle marmitte deve essere vapore acqueo un po’ colorato del tutto innocuo.
E comunque anche se passato idoneamente sappiamo benissimo che non rappresenta le reali emissioni di un veicolo nell’ uso quotidiano ma solo il rilevamento in una situazione ottimale che le case produttrici conosco perfettamente settando le centraline di conseguenza.
Vorrei sapere cosa rileverebbero le sonde durante la rigenerazione del filtro, quelle sarebbero prove veritiere.
Il “nero” che brunisce i retro degli autoveicoli dagli scarichi e dei dischi ruota dai freni è esattamente lo stesso che brunisce i polmoni.
“se non si vuole cambiare auto ed è necessario recarsi in zone interdette si lascia l’auto in un parcheggio periferico e poi si arriva a destinazione con i mezzi pubblici che in quella specifica situazione non potranno mancare, perché generalmente le città sono ben servite.”
Quindi chi vive nel centro città, porta l’auto in un parcheggio fuori città e poi prende i mezzi per andare a prenderla?
Se vuoi che Comune e Regione non siano costrette a prendere provvedimenti drastici per ridurre gli inquinanti (pena multe per infrazione limiti) aiuta Gli Altri (quelli che Potrebbero per condizioni economiche e logistiche -posto auto a casa etc+ a capire che sarebbe bene passassero Loro all’ elettrico ..che magari Chi non può..viene risparmiato ed usa quello che ha 😉
Chi vive in città perderà direttamente i mezzi pubblici.
Cosa che ho fatto per anni quando vivevo a Roma. Dove a differenza di Milano non c’è un trasporto pubblico così capillare e soprattutto si estende su un’area talmente grande che gli spostamenti fatti a Milano con i mezzi pubblici sono micro spostamenti.
Invece di imporre il blocco delle auto diesel euro 5, perché non imporre loro l’utilizzo di gasolio rinnovabile 100% di origine vegetale per continuare a circolare, ormai HVO, l’olio vegetale idrotrattato è da anni una realtà, l’utilizzo abbatte realmente le emissioni e anche di parecchio, usato nelle auto diesel euro 5 ed euro 6, si può realmente inquinare molto di meno, abbiamo i gasoli ecologici, che non derivano dal fossile, che possono essere utili in fase di transizione verso l’elettrico, usiamoli!
..non abbatte una cippa..
Dimostrami che l’HVO non abbatte le emissioni, dammi delle fonti certe che le emissioni restano invariate al pari del gasolio tradizionale fossile.
E come si potrebbe imporre? Solo vietando la commercializzazione del gasolio da idrocarburi, robetta da nulla.
Come se poi tutti i motori vecchi potessero usarlono .. e c’è ne fosse abbastanza 🤣
– è una filiera poco efficente e per questo impattante, che occupa una quantità enorme di terreni coltivabili, circa 100 (!) volte un campo agrivoltaico che produrrebbe la stesse energia usabile
biocarburanti forse avrebbero senso per gli aerei che per ora non sono elettrificabili
– il miglioramento finale sul conto della Co2 è molto variabile; arriva ad essere pessimo nei casi diffusi in cui l’olio viene coltivato all’estero su terreni appositamente disboscati; viceversa se invece erano terreni agricoli, c’è un problema etico, si va ad aumentare un poco il costo del cibo a livello globale
– anche emissioni polveri e altri gas allo scarico della marmitta sono solo lievemente diverse del diesel classico
il resto sono reclame patinate di ENI prive di riscontri certificati
Numerosi studi e ricerche scientifiche che confermano i benefici dell’HVO in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2. Questi studi provengono da diverse fonti, tra cui università, centri di ricerca, produttori di motori e istituzioni governative.
Ecco alcune delle aree in cui le ricerche hanno fornito prove concrete:
Valutazioni del Ciclo di Vita (LCA – Life Cycle Assessment): Molti studi si concentrano sull’analisi dell’intero ciclo di vita dell’HVO, dalla produzione delle materie prime alla combustione nel motore. Questi studi LCA dimostrano che l’HVO può ridurre le emissioni di CO2 fino al 90% rispetto al gasolio fossile, soprattutto se le materie prime provengono da scarti e residui (come oli vegetali esausti e grassi animali). Università e enti di ricerca spesso conducono queste analisi approfondite.
Ad esempio, tesi universitarie come quelle del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Padova (reperibili in repository come Webthesis e Iris) spesso approfondiscono l’analisi sperimentale della combustione e delle emissioni inquinanti in motori diesel alimentati con HVO.
Organizzazioni come Innovhub SSI in Italia pubblicano studi LCA che confrontano l’impatto ambientale di diversi combustibili, inclusi i biocarburanti come l’HVO.
Test su banco prova e su strada: Numerosi test pratici sono stati condotti su motori diesel (sia di veicoli leggeri che pesanti, macchine agricole, mezzi per il movimento terra, ecc.) per confrontare le emissioni di particolato (PM), ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e idrocarburi incombusti (HC) quando alimentati con HVO rispetto al gasolio tradizionale.
Questi test confermano le riduzioni significative di PM e CO.
Per quanto riguarda i NOx, i risultati possono essere più variabili e dipendono dalla specifica tecnologia del motore (ad esempio, la presenza di sistemi SCR e DPF) e dalle condizioni di guida. Tuttavia, in molti casi si osservano comunque delle riduzioni o, al minimo, emissioni paragonabili al gasolio.
Pubblicazioni scientifiche e riviste peer-reviewed: I risultati di queste ricerche vengono spesso pubblicati su riviste scientifiche internazionali specializzate nel campo dell’ingegneria dei motori, dell’energia e dell’ambiente (es. Fuel, Applied Energy, Energy & Fuels, ecc.). Queste pubblicazioni sono sottoposte a revisione paritaria da parte di altri esperti del settore, garantendo la validità e la robustezza dei risultati.
Rapporti di enti e associazioni del settore: Anche enti e associazioni industriali, come quelli che rappresentano i produttori di carburanti o i costruttori di veicoli, spesso commissionano o conducono studi che ne attestano i benefici. Ad esempio, aziende come Eni (con il suo “Green Diesel” a base HVO) pubblicano dati e studi sull’impatto ambientale dei loro prodotti.
In sintesi, la riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2 grazie all’utilizzo dell’HVO è un dato ampiamente supportato dalla comunità scientifica e da numerose prove sul campo.
L’Eni ha 5 raffinerie di cui 2 confertite a bio-raffinerie proprio per produrre HVO, e non è l’unica al mondo, le auto diesel euro 5 ed euro 6 ancora in circolazione possono veramente inquinare meno rispetto a quanto hanno fatto fin’ora.
Per inquinare di meno (almeno sul fronte articolato) i motori Diesel dovrebbero essere convertiti ed alimentati a gas, non a olio neppure se vegetale:il particolato si produce per combustione incompleta degli idrocarburi, e più le catene olefiniche sono lunghe maggiore è la produzione di particolato. Ricordo uno studio che aveva concluso esattamente l’opposto di quello che scrive Lei, e cioè che sul fronte particolato il gasolio inquinava meno . Sugli altri inquinanti non sono aggiornato.
Ti rispondo per logica. Se io brucio un litro di bio gasolio, bio benzina, sempre 2,7 kg e 2,4 kg di CO2 emetto.
Per produrre un bio combustibile mi serve terreno da coltivare (molto) con mezzi agricoli, raccoglitori meccanizzati, raffinerie dove lavorarli e autobotti e navi cisterne con cui trasportarli. Ad oggi tutti questi mezzi usano combustibili fossili.
Ma anche se fosse vera una riduzione del 90% di CO2 (semplicemente perché si considera che le piante per crescere la cattura), avremo comunque 0% di riduzione dei NOx ed altri inquinanti dovuti alla combustione. Ora, visto che il blocco non mira ad una riduzione della CO2 ma degli altri inquinanti tra cui i NOx, mi vien da dire che tutti i bio carburanti e gli stessi efuel non risolvono il problema per cui c’è il blocco. Quindi questi combustibili alternativi sono solo una presa in giro per continuare a fare business e girare i costi ai privati, per avere quella scala industriale che permetterebbe l’uso dei combustibili alternativi in tutti quei settori come il trasporto navale e aereo che altrimenti si dovrebbe sobbarcare del costo dovuto ad una produzione ridotta.
Ragazzi, svegliatevi!
Aggiungo anche che a mio avviso sarebbe più opportuno avere gruppi di accumulo elettrici nelle case, piuttosto che lasciare di mettere BES enormi negli impianti di produzione. Il motivo è semplice, se sull’impianto associo un BES sufficientemente capiente, posso dirottare tutta la sovraproduzione ed immettere in rete solo quanto richiesto (ovvero mantengo alto il costo dell’energia), poi nelle ore di picco e quando non c’è produzione immetto l’energia dei BES giusto quanto basta e mantengo alto il prezzo. Se invece limito la capacità dei BES associabili ad una percentuale della capacità di produzione, obbligo il produttore ad immettere in rete ad un prezzo più basso. Ora in queste condizioni i consumatori finali dotati di batteria d’accumulo avrebbero tutto l’interesse a caricare le loro batterie da usare nelle ore notturne e di picco, senza necessità di prelevare dalla rete.
Basterebbe cambiare le regole di mercato, prevedere un protocollo che comunica la disponibilità di sovrapproduzione con relativo prezzo e la possibilità della batteria d’accumulo/contatori di scegliere il produttore a minor prezzo ed avviare la ricarica/ ma anche il consumo. In poche parole cambiare fornitore anche più volte al giorno in base alla convenienza.
Questo meccanismo porterebbe a prezzi al ribasso e non al rialzo.
Semplice, perché non risolvi il problema dei NOx emessi che sono il vero obiettivo del blocco.
Buonasera, pur condividendo la transizione in elettrico non posso dar torto a chi, come me, possiede un auto euro 4 o 5 ancora efficiente che in un passato recente, erano veicoli promossi ai piu stringenti parametri ecologici e sostituivano il precedente parco auto. Ora queste imposizioni, alla luce anche di in potere di acquisto particolarmente limitato, appaiono come forti ingiustizie screditando lo scopo della transizione ecologica. Lorenzo da Savona
Si certo l’aria bella pianura padana non è delle migliori ma inneggiare sempre a una “emergenza” ambientale forse è un po eccessivo, dai rapporti ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) vediamo come i principali inquinanti derivanti dalle attività umane abbiano subito nel nostro paese un calo drastico nell’ultimo trentennio. Rispetto al 1990, nel 2019 abbiamo registrato un calo del 70% degli ossidi di azoto, del 94% degli ossidi di zolfo, del 55% dei composti organici volatili non metanici, del 24% dell’ammoniaca e del circa 40% delle polveri sottili (PM 2.5 e PM 10). Ciò non significa che l’aria oggi è ad un livello ottimale non più migliorabile, ma non significa nemmeno che l’aria è oggi tossica o sempre più inquinata. Inoltre puntare sempre il dito contro la mobilità privata non risolverà di certo il problema soprattutto con provvedimenti spot senza un vero piano a 360 sia per incoraggiare la mobilità alternativa e per .ignorare riscaldamenti, jndustrie, allevamenti agricoltura ecc, peccato che far questo è complicato e soprattutto costoso e se sia le persone che lo stato non possono permettersi certe spese allora facciamo qualcosa che finisca suj giornali per portarlo a Bruxelless, se poi l’inquinamento diminuirà di poco o nulla … vabbè no problem, ci penserà qualcun’altro in futuro
Si sta molto a sottigliare sulle pagliuzze dell’inquinamento delle auto e si lasciano passare le travi sul mascheramento obbrobrioso dei nostri cieli.
abbiamo i dati Ispra ed EEA,
esempio per l’Italia
– aerei e navi rotte nazionali circa 6 Mega-Tonn Co2 annue
– a spanne altrettanti (qualcosa di più) per le rotte internazionali
– trasporto su gomma circa 100 Mega-Tonn Co2 annue
(circa 70-75 sono autovetture, il resto camion e bus)
R.S. questi sono I dati della commissione europea Nel 2022 la fornitura di energia ha rappresentato il 27,4% delle emissioni europee di gas effetto serra, mentre i trasporti interni hanno fatto registrare il 23,8%. La restante quota di emissioni proviene per il 20,3% dal settore dell’industria, per l’11,9% dalle attività residenziali e commerciali e dal settore dell’agricoltura per il 10,1%. il 71,7% delle quali viene prodotto dal trasporto stradale, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente per cui il trasporto stradale rappresenta il 17% della CO2 immessa e più in generale
le autovetture generano il 60,7% del totale delle emissioni di CO2 per cui il 15.4%. Che non è poco ma neanche la principale fonte di inquinamento percui se vigliamo migliorare/risolvere il.problema della CO2 occorrerebbe avere un approccio a 360 gradi e non puntare su un solo parametro, peraltro raggiungibile con alti costi e dempi assai lunghi, ma anche e soprattutto alle altre fonti inquinanti la cuj soluzione potrebbe avere costi inferiori e un impatto sicuramente minore sulle decine di milioni di automobilisti europei.
Infatti la politica europea ha fissato obiettivi a 360º. Industria, residenziali con i vincoli di efficientamento degli edifici (dal 2030), ecc….
Pertanto, perché le regole non dovrebbero essere applicate ai trasporti?
Per logica è più facile partire dalle auto private e mezzi commerciali leggeri, poi si potrà passare ai mezzi pesanti ecc…
Si è mai chiesto perchè l’inquinamento è calato dal 1990 ad oggi? Non sarà per caso per merito delle normative che sono state introdotte guarda caso a partire dagli anni 90?
In parte ma anche per una certa deindustrializzazione…
In parte ma anche per un processo di delocalizzazione delle aziende in altri paesi, deindustrializzazione.
Luca, Certo perchè le caldaie sonk migliorare (ora abbiamo quelle a condensazione), le jndustrie inquinano molto meno, gli allevamenti sono migliorati e perchè ora abbiamo molte auto eurob6 e euro t … già proprio quelle che si vogliono vietare, voi credete che rottamando un diesel euro 5 a fronte magarj un benzina a euro 4 usato rispetteremo i limiti di inquinamento invernali??? Scusi ma credo siate veramente degli illusi, poi comunque vedremo il prossimo inverno i risultati ed allora occorrerà xer are un nuovo nemico o forse parlare d’altro … giusto?
evitiamo di scrivere numeri a caso?
nel 1990 il pm 2.5 non veniva misurato
Il PM 2.5 lo emettevano vecchi motori
La tragedia di quelli nuovi è che lo frantumano in PMx (frazioni minuscole) più complesse da rilevare
che diventano “proiettili” capaci di passare tra le cellule introducendo ulteriori inquinanti direttamente nel circolo sanguigno.
E comunque servono
centraline aggiornate e ben posizionate… sennò succede come a Livorno…ove non rilevano neppure i fumi delle navi in porto! (così da lasciare le attività “ad usual”)
R S giusto per tua jnfo
https://astrolabio.amicidellaterra.it/node/3062
Buongiorno, secondo me il testo è scritto male e se guardi i grafici che postano vedi che c’è il grafico solo del PM 10
inoltre i dati delle centraline andrebbero sempre refenziati bene (dove, media, quando) perchè è facile selezionare i dati preferiti
ricordo una recente dirigente ASL di nomina politica centrodestra che pastiicciando con i dati (una media mensile che mascherava le oscillazioni settimanali e giornaliere, e scelta in modo da includere le polveri portate dal vengtio del sahara) aveva mostrato grafici e dichiarato in tv che durante i blocchi parziali del traffico per la pandemia gli inquinanti in lombarida-piemonte non erano scesi, però smentita da una mezza dozzina di analisi autorevoli anche internazionali che avevano studiato il caso pianura padana
PS: personalmente sconsiglio quel portale che hai trovato, lui e la sua associazione, decenni fa erano ambientalisti, ma negli ultumi anni è tristemente noto per essere entrato nell’orbita finanziaria dei lobbisti per fare campagne contro le rinnovabili, mischiano articoli passabili come questo per attirare pubblico, con altri accattivanti nella scrittura ma ingannevoli pieni di dati falsi
Scusa ma se non vedo male (sto usando il cellulare per cui non si sa mai) io vedo grafici Ispra relativi a 1990 – 2019 abbi di azoto, ossidi di zolfo, composti organici volatili non metanici, ammoniaca polveri sottili (PM 2.5 e PM 10) mi spieghi quali grafici mancherebbero? Peraltro il sito riporta dati Ispra e le considerazioni andrebbero fatte su questi dati non sulla “tendenza” o presunta faziosità del sito stesso
Sorry mj riferivo a questo sito non a astrolabio https://ilbolive.unipd.it/it/news/scienza-ricerca/rapporto-ispra-come-cambiata-qualita-dellaria
No no, tranquilli! la Pianura Padana è da anni solo una delle zone più inquinate d’Europa e del mondo.
Tutto normale, soprattutto se vivi da un’altra parte.
Zi tj Sicuramente con qualche auto elettrica si risolverà tutto l’inquinamento in pianura padana, anzi pare che acquistando una tesla si venga risanati dagli uomini 40 anni di inquinamento … si sa che Musk (come Trump) fa miracoli.
Ciao Antonio
Ovviamente viaggiare e riscaldare e usare energia elettrica per produrre è un punto fondamentale per riuscire ad invertire la tendenza degli ultimi 100 anni, ma non l’ unico.
Va soprattutto fatto un cambio di mentalità.
Riciclare piuttosto che estrarre sempre nuove risorse.
Non inquinare l’ ambiente.. perché ci si ritorce contro sia con peggioramento climatico (e l’ Europa è un’ area trae più compromesse al mondo..la Pianura Padana per morfologia ulteriormente).
Il problema è che chi fa più soldi difficilmente è felice di impiegarne parte per diminuire gli impatti causati (ad ambiente e persone) e chi ne ha pochi non può facilmente provarci.. ci vogliono determinazione ed impegno nel trovare efficaci soluzioni.
(NB ho visto su Reuter 2 nuovi modi per produrre materiali edili -mattoni & cemento, tra i peggiori per CO² e spreco energetico- che abbattono >70% entrambi…riutilizzando materiale da smaltire!).
Damiano è alla fine quello che ho scritto io, la situazione non è buona pur essendo assai migliore di 30 – 40 anni fa, occorre migliorarla? Certo ma va fatto uno studio molto approfondito che tenga conto di tutte le variabili del caso, di tutti gli inquinanti e soprattutto della fattibilità delle soluzioni proposte, pensare che dei provvedimenti spot possano risolvere il problema è una pia illusione come pure accanirsi sulla elettrificazione del trasporto , quando ad oggi buona parte degli italiani non può attuarla, porta di conseguenza solo un rigetto della stessa.
Va fatto capire che questo è un tassello di un disegno molto più vasto, ma se le restanti pedine del puzzle mancano e soprattutto mancano le risorse e le strutture per permettere a TUTTI di poterlo fare resta un discorso per pochi “fortunati” che ne sfruttano i vantaggi con l’allontanamento degli altri che non hanno questa “fortuna”
Teniamo sempre presente l’ urgenza dell’ obiettivo da raggiungere…
I disastri climatici e l’ inquinamento non sono interessati alle nostre disquisizioni…deroghe…
Prima o poi il “conto” lo paghiamo tutti…
Per “mia fortuna” non sarò presente (salvo miracoli della scienza e medicina) a vedere come sarà il mondo del 2050 in poi…chi ha figli e nipoti dovrebbe essere abbastanza motivato però.
Antonio, non dare risposte furbette.
Qualche EV non serve ad un… tubo.
Infatti si chiede che vengano cambiate tutte, non qualche… solo che ci vorrà un po’ di tempo e, in Italia, ancora di più, almeno fino a quando persone come te pur in modo molto discorsivo e a volte pure condivisibile, porti avanti la tua campagna denigratoria.
Dopo le macchine ma sarebbe meglio contemporaneamente si dovrà mettere mano alle caldaie e a tutte le altre forme di inquinamento e riscaldamento.
Quindi perchè vorresti far passare l’idea che “qualche auto non cambierà nulla”?
Intanto rimane che la Pianura Padana è uno dei posti più inquinati al mondo.
ZI TI E come diceva (giustamente) Giorgetti …CHI PAGA???? chi paga le auto, le caldaie, Le case green, gli alimenti bio, gli allevamenti NON intensivi, le industrie “pulite” … e produttive? I trasporti pubblici in cambio a quelli privati ecc ecc ecc
Io non voglio far passare nulla, non ho il minimo interesse a inquinare e giuro che non ho mai preso un euro da nessuno … io mi sto facendo solo delle domande (domande che tu consideri “ostruttive” a una soluzione green ma io considero solo di buon senso) allora diciamo che quando darai una risposta valida a quanto chiesto da Giorgetti (che vorrei precisato non ho votato né tantomeno rispecchia le mie idee) allora potremo proseguire il discorso altrimenti stiamo parlando del sesso degli angeli.
Buon dì Antonio, sempre qui hai riportato un link di uno studio ISPRA che mostra come le emissioni dei NOx è strettamente legato ai trasporti.
Capisco la tua perplessità sui tempi, ma da qualche parte occorre iniziare. Quest’anno si iniziano a vedere in commercio le prime BEV di segmento A e B a prezzi più accessibili (in pratica le solite cinesi vendute al prezzo delle equivalenti termiche ibride occidentali/giapponesi/coreane). Ora capisco la perplessità sulla qualità, rivendibilità ecc…, ma finché le case europee non proporranno modelli analoghi per prezzo e allestimento, io non mi farei problemi a comprarle. Al massimo (avendone la possibilità) adotterei la formula di noleggio con possibilità di riscatto. Così, pur spendendo un po’ di più andrei a coprire il rischio rivendibilità. Questo in attesa di un salto tecnologico che sta lì per divenire realtà. Oppure attendere.
In ogni caso se non c’è un veloce passaggio ad una mobilità BEV o equivalete, l’unica alternativa per ridurre (non eliminare) gli inquinanti è adottare provvedimenti di limitazione del traffico come quello che dovrebbe scattare ad ottobre. In alternativa targhe alterne e nel caso di non rispetto, proporrei il sequestro immediato del mezzo con restituzione a fine blocco, più pagamento per le spese di custodia. Proposta forte, ma forse è l’unico modo per far rispettare un’ordinanza.
Esiste una soluzione assai meno dispendiosa senza bisogno di acquistarevuna BEV e dover poi, se non hai la possibilità di ricaricare a casa, di dover perder tempo (e soldi) alle DC
https://youtu.be/dXTJUAvTim4?si=aMApowTSJerpyoNS
Ma ovviamente quasj nessuno lo pubblicizza … poi si parla delle lobby del fossile ……
La differenza fra euro 6 e 5 spesso è solo questione di burocrazia. Noi europei siamo specializzati a “tafaziarci” da soli. Euro 6 non è l’angelo , euro5 non è il diavolo. Meditate gente….
Caro Sig. Aldo, ci son dei centri specializzati che le mettono una batteria (similmente come quella della Panda Hybrid immagino) e le sisteman le carte per fare il salto alla classe euro 6e. Si parlava di un investimento medio, sui duemilacinquecento euro. Ci sono video in merito, in rete.
La Freemont è ancora una bella vettura; magari per la sua, ne varrebbe ancora la pena.
Caro sig Aldo, fai come me , fregatene io circolo tranquillamente . Io giro con euro4 -5,euro 3 ragliandate, revisionate ed in regola ed adesso che ci sono belle giornate in moto con motore 2t a miscela e anche possedendo un veicolo elettrico ma il cui utilizzo si ferma all’entrare in ztl (con opportuna comunicazione), in zona Mestre Padova o Vicenza. Per il resto il mio comune di residenza e quelli limitrofi non mettono divieti .
Puoi inquinare liberamente…sempre e ovunque… Ma non in centro città.
Polmoni di serie A e polmoni di serie b.
Si può sostenere di infischiarsene dell’inquinamento e delle sue gravi conseguenze per la salute: è riprovevole, ma comprensibile. Tuttavia, affermare che un motore diesel non inquina è come dire che la Terra è piatta—siamo al di là del bene e del male.
Io penso che sia un insulto all’intelligenza,affermare che, una punto BENZINA EURO TRE di vent’anni INQUINI MENO,e la lasci CIRCOLARE LIBERAMENTE, mentre una DIESEL EURO 5 LA CON LA METÀ DEGLI ANNI LA BLOCCHI.È solo una porcata per far vendere auto nuove,se sarò obbligato, comprerò una punto vecchia come me,bloccate quelle e verrà LA RIVOLUZIONE.
Il problema Maurizio è il Tipo di inquinanti.
Motori a benzina, una volta tolto il piombo e altre sostanze (con catalizzatori) hanno principalmente 2 difetti residui:
1)Emissione CO² elevata (vennero “spinti” i Diesel perché ne emettevano molto meno..ma non è tossica..solo clima-alterante)
2) usano idrocarburi…la cui catena estrazione+raffinazione+trasporto è altamente inquinante e dannosa per la salute e la pubblica sicurezza (vedi Calenzano..o Viareggio).
I Diesel anche attuali emettono Meno sostanze nocive..ma ne emettono..e son pericolose.
Il gasolio per alimentarli (per ragioni politiche) viene comunque
estratto con sistemi dannosissimi (da fraking in USA ..sabbie bituminose in Canada ad esempio), brucia tonnellate di Cobalto (per desolforazzione) estratte in cave (le stesse di cui vengono accusati di essere impiegati nelle batterie BEV..in cui però sono totalmente riciclabili a fine vita).
In ultimo… Solo la raffinazione impiega oltre 15kWh per produrre 1 solo litro di gasolio…con cui una buona vettura fa 23~25km in media… Con gli stessi 15kWh la mia BEV percorre oltre 120km medi (o circa 80 in autostrada).
Il guaio è riuscire a portare questa tecnologia anche su vetture piccole ed economiche.
Fosse per me… sarebbero accettabili (per qualche anno) vetture di piccola cilindrata a benzina (ibride e non) con emissioni Max 99gr/km a prezzi accessibili.. e farlo in modo da eliminare tutto “il vecchio inquinante” che, per quanto passi revisioni ministeriali -deve rispettare le normative di omologazione – son dannosi per salute e ambiente.
Le auto storiche .. in garage.. si usano quando c’è una manifestazione pubblica per mostra…o con dispositivo di rilevamento km percorsi (ogni tanto van fatte girare.. sennò degradano😉).
Non inquina? Davvero??
Non ha la marmitta? Sarà un Euro 5-6 specialissima la sua.
Ci vuole coraggio a mettere un titolo come “La mia Euro 5 non inquina”.
Se ne è così convinto non avrà problemi a restare 10 minuti nel suo box chiuso con l’auto accesa.
In Lombardia hanno messo provvedimenti restrittivi per i diesel euro 5 per un valido motivo.
Il messaggio è: basta SUV diesel che rendono l’aria irrespirabile, almeno a Milano.
Che palloso con il solito commento del chiudersi nel box; a Milano piuttosto pensate all’emergenza criminalità che è dilagante invece che rompere le 🏀🥎🏐 a chi lavora onestamente. Bel sindaco avete eletto.
Questo è un forum sulla mobilità, cosa c’entra l’ordine pubblico?
Chissà se ne ammala e uccide di più la criminalità o l’inquinamento.
O forse, chi lo sa se gli uni e gli altri hanno un legame molto profondo.
A giudicare dalle statistiche ufficiali, sicuramente l’inquinamento, che peraltro (va detto) ha mille origini, non soltanto i mezzi di trasporto.
Si soprattutto quello si 30 o 40 anni fa, non a caso a morire (e a fare statistica) sono soprattutto persone piuttosto avanti negli anni spesso con patologie respiratorie, chissà se quello attuale con caldaie a condensazione, auto euro 5 e 6. Industrie meno inquinanti, nessuna centrale a carbone (perlomeno da noi) ecc riuscià a uccidere altrettanti? Potrebbe essere che la criminalità, soprattutto coi tempi che corrono, riesca a prendere il primato.
@Mauro
Deve essere per questo che gli italiani tollerano abbastanza bene la criminalità, a confronto gli effetti dell’inquinamento sembreranno poca cosa.
Vedo nero.
Preferisco un po’ di inquinamento e passeggiare anche a mezzanotte per il centro perché super controllato come quando abitavo in Cina che girare a piedi per Milano di giorno anche se ci fosse l’aria super pura . Almeno nel periodo in cui ero un sud america giravo armato ma da noi……
Anche a MILANO con una euro 3 a BENZINA di VENT’ANNI circoli LIBERAMENTE e con una DIESEL con MENO DI METÀ DEGLI ANNI EURO 5sarai bloccato.Il provvedimento si estende però anche a cittadine di PROVINCIA con 30.000 abitanti è questo che non concepisco.AL MASSIMO VENDERÒ LA EURO 5 DIESEL E COMPRERÒ UNA PUNTO BENZINA EURO 3 e mi terrò la differenza dei soldi per me non importa se l’auto non sia l’ultimo modello,mi interessa che mi porti in giro.
All’inquinamento atmosferico della nostra pianura padana non importa quanti abitanti ha un comune
Ma poi cosa c’entra rottamarla?
Primo si può rivendere.
Secondo se invece di entrare in città resto fuori in un parcheggio di assestamento e prendo i mezzi non credo ci siano problemi.
Terzo se non erro esiste un dispositivo “move in” una specie di scatola nera che ti concede tot migliaia di Km dentro le zone limitate.
Alla peggio si prende il “move in” e invece di arrivare nell’ufficio, arrivo al primo parcheggio di assestamento e poi prendo i mezzi, in modo da Ridurre i Km giornalieri percorsi.
Insomma il problema del particolato, dei NOx ecc esiste.
Inutile nasconderci dietro un dito, perchè:
– Il riscaldamento no perché noncielodicono.
– Il cappotto termico no perché non cielodocono, – Il diesel no perché noncielodicono.
Però l’inquinamento è misurabile. Anche se ci nascondiamo dietro ad un dito, le centraline di rilevamento degli inquinanti ci sgamano.