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La mia Euro 5 a Milano non va, vi sembra giusto?

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La mia Euro 5 a Milano è bloccata, a casa delle norme anti-inquinamento del Comune. Ma non è l’auto la colpevole, lamenta Giuseppe. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it .

la mia euro 5La mia Euro 5 non va, scaldabagni e caldaie sono liberi di inquinare: perché?

“Ho letto l’articolo dal titolo ‘Interessa solo il business, non l’aria che respiriamo‘, del quale condivido tutto, senza esitazione! Desidero, comunque, precisare che l’autotrazione incide non più del 10%, altre fonti tra cui riscaldamento domestico, industrie e allevamento intensivo, fanno la parte più corposa! Ho la sfortuna di vivere in provincia di Milano, città che non posso più raggiungere con la mia Euro 5, per assurde norme mangia soldi del famelico e incompetente comune di Milano! Città nella quale centinaia di migliaia di caldaiette e scaldabagni devastano l’aria dei milanesi, ma per queste ultime, non si fa nulla!!! Se si vuole incidere in modo significativo sulla qualità dell’ aria, bisogna partire dalle fonti più inquinanti, le autovetture, sono già avviate sulla strada delle zero emissioni! Quanto sopra, con poche difficoltà, visto che viviamo in un paese di corrotti e filorussi per interesse. Leggo con sdegno miriade di articoli che inneggiano alla fine della mobilità elettrica, una cosa demenziale!!!. Ing Giuseppe Sala

la mia euro 5

Mica facile fermare “caldaiette e scaldabagni” fuori regola…

Risposta. Dalle varie rilevazioni in zone come la Val Padana (e il milanese in particolare) risulta che l’apporto dei mezzi di trasporto all’emissione di inquinanti come le polveri sottili è ben superiore al 10%. Il che non toglie che occorrerebbe intervenire con la stessa efficacia usata per le auto sulle altre fonti di avvelenamento dell’aria. Come le industrie e lecaldaiette e scaldabagni’ citate dal lettore. Ma intervenire su questi aspetti è molto più difficile, con tutti gli interessi economici e politici che ci sono in gioco. E invece bisogna lavorare su tutti i fronti, facendo sì che ci avviciniamo sempre di più alle emissioni zero in ogni aspetto della nostra vita. Sviluppando tecnologie che ci consentano di farlo al prezzo più contenuto possibile. 

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55 COMMENTI

  1. Strano il nome con cui si firma lo scrittore della lettera.
    Ing Giuseppe Sala.
    Guardacaso esattamente come il sindaco di Milano (che e’ laureato anch’egli).
    Omonimia quasi incredibile o banalmente la lettera di un troll in attesa che qualcuno si accorga della coincidenza?

  2. I miei vivono a Milano (dove ho vissuto anch’io in passato) e non è vero che per le caldaiette e scaldabagni non si è fatto nulla, sono stati cambiati, via le vecchie caldaie a gpl e largo alle nuove a condensazione, termovalvole, modifiche degli scaldabagni… forse non sarà tanto, ma nemmeno nulla.

  3. Boh io non abito in Lombardia ma è venuto il momento di cambiare il nostro buon Qubo
    1.3Mjt Euro 5 con una “nuova” auto usata Euro 6.. ebbene non ci possiamo permettere altro. Purtroppo l’auto serve altrimenti ne faremmo a meno. Credo che tutti ragioniamo in questi termini… E bisogna avere rispetto delle esigenze altrui prima di esprimere giudizi. Comunque anch’io non sono d’accordo con gli incentivi, non servono e ingrassano solamente le ricchi produttori.

  4. A forza di tartassare le automobili hanno ottenuto lo scopo di farne raddoppiare i prezzi. Me la da il comune di Milano la differenza di prezzo rispetto a pochi anni fa per cambiare la mia euro 5 con una euro 6? No ovviamente. Evito altri commenti.

    • buona l’imitazione di Giole Dix
      ma se leggi i commenti precedenti: sono norme Regionali (non del Comune di Milano), e con la scatolina Movi-in si può circolare anche con auto datate

  5. Più che particelle sottili dalle marmitte delle auto termiche escono sostanze cancerogene. Dal diesel esce il cosiddetto particolato che è il residuo incombusto del gasolio. Si era cercato di rimediare col fap ma le sostanze che escono sono talmente sottili che passano negli alveoli polmonari degli esseri viventi. In quanto alla benzina era stato sostituito, come antidetonante, il piombo tetraetile perché cancerogeno col benzene pure lui cancerogeno. Si fa affidamento al catalizzatore della marmitta per renderlo innocuo. Mi ricordo però che ai tempi dell’introduzione della cosiddetta benzina verde, che verde lo è solo di colore, si diceva che per mettere fuori uso il catalizzatore basta poco: Una botta o uno schock termico. La marmitta come anti rumore continua a fare il suo lavoro ma il benzene che dovrebbe essere inattivato dal catalizzatore fuoriesce nell’aria.

  6. Buon giorno. Dire che il traffico su ruota incide ben oltre il 10% lo trovo alquanto approssimativo; se si è conoscenza della percentuale Vi pregherei di quantificarla, a meno che non sia il frutto di studi alla “mio cuggino”

    • Il traffico su strada incide per il 25% sul totale delle emissioni. Il 77% di questo è attribuito al trasporto leggero privato e commerciale.

    • un conto è la media nazionale,
      un conto è se sei in pianura padana,
      un altro conto ancora e se misuri in una città, in estate, o in inverno con anche i riscaldamenti,
      e magari in aggiunta se misuri in una città che è anche in pianura padana

      il contributo delle auto può arrivare a 70%, c’era un servizio delle iene in cui provavano le misure dal vivo con uno strumento in tanti punti di Milano

      ricordo anche grafici di Arpa che all’incirca per le città parlavano di:
      – 1/3 auto
      – 1/3 riscaldamenti
      – 1/3 polveri varie e inquinanti trasportati (agricoltura, fabbriche, sabbia, asfalto)

  7. Sento da sempre l’argomentazione un po’ buffa che le auto incidono per il 10% e anche meno dell’inquinamento.
    Anni fa si faceva il blocco del traffico domenicale e guarda caso i livelli di inquinamento per l’ora di sera crollavano…
    Inoltre l’inquinamento del traffico è a 1-2 metri dal marciapiede dove camminiamo e poco di più dalla finestra aperta “per cambiare aria”: ce lo prendiamo tutto quasi diretto nei polmoni.
    Certo dà fastidio avere un mezzo euro 5 magari usato poco e in ottime condizioni che non va più bene ma far finta di niente è sicuramente peggio.

  8. Quando semto questi discorsi personalmente ho sempre lo stesso disgusto nel notare che in Italia siamo sempre pronti a trovare ogni scusa possibile per dire che il problema lo devono risolvere gli altri e noi pretendiamo il diritto di non far nulla…
    Perché questo é il ragionamento di fondo che guida chi fa quesre lamentele….
    A prescindere dalla caldaie a combustione (che non mi sembra che si dica che vanno bene… tanto è vero che ci sono già leggi che dicono che fra pochissimi anni, nem prima del ban dei motori termici, non si potranno più utilizzare) che inquinano o no pa domanda a cui rispondere è molto semplice: il motore termico diesel euro 5 emette schifezze dallo scarico oppure no?
    La risposta è si, si ed ancora si!!!!
    Perciò è giusto che non circoli dove la qualità dell’aria è già fortemente compromessa.
    Pretendere il diritto di circolare liberamente adossando la colpa agli altri è, per l’appunto, pretendere che il problema sia solo a carico degli altri e per se arrogarsi il diritto di fare ciò che si vuole (tipico atteggiamento Italiano dove qualsiasi problema esistasta spetta sempre e solo agli altri risolverlo).

    Un popolo civile invece dovrebbe seguire il concetto per cui se un problema esiste come prima cosa IO faccio tutto quello che è in mio potere per risolverlo/ridurlo e POI chiedo/pretendo che facciano lo stesso gli altri.
    In Italia invece la logica dominante è l’eaatto opposto e questo semplicemente è la cartina tornasole del grado di civiltà del nlstro popolo.

  9. Il cambiamento non può avvenire con ritmi così serrati e in un contesto socioeconomico destabilizzato. l’Italia, in particolare, arranca rispetto ad altri Paesi nell’aumento dei salari e questo preclude a molti la scelta, se non proprio la possibilità di cambiare l’auto. Che piaccia o meno la storia ci insegna che non è mai una buona scelta opprimere le libertà popolari. Trovo il commento in risposta alla lettera intransigente, si cerca beceramente di camuffare un ideologia estremista. È un sofismo affermare che non sia facile imporre dei limiti agli impianti di riscaldamento ed è proprio in virtù del fatto che una verità non ne esclude un’altra che non si può negare che mentre per i veicoli endotermici si fatto tutto il possibile, al contrario nulla si è fatto per gli impianti di riscaldamento. Per esempio le scuole di Milano che si alimentano a gasolio sono l’apoteosi dell’ipocrisia. Non ho una macchina e non credo che ne comprerò una elettrica fin quando il rapporto tra chilometri percorsi e tempi di ricarica non si sarà quanto meno dimezzato. Fino a quel momento è solo un pessimo impatto ambientale far produrre un mezzo di trasporto ben confezionato quanto ridicolo. Un balocco altamente inquinante.

    • Il fatto che i redditi e i salari arranchino è anche frutto di una certa lentezza nella nostra ormai cronica capacità di adattamento: in sostanza il mondo va avanti ma l’Italia cerca di rimanere indietro. La cosa traspare molto bene dal suo commento “non può avvenire con ritmi così serrati” che al contrario sono frutto di una reazione al cambiamento che ci sta portando ad essere più lenti degli altri. E, come in una corsa, se sei ultimo per raggiungere gli altri devi correre più veloce degli altri, questo in sostanza il dramma che stiamo vivendo.
      Incomprensibile la parte in cui sostiene di non avere un’auto (ottimo per l’ambiente) per cui dovrebbe sapere molto bene cosa significa muoversi con altri mezzi, in particolare con i mezzi pubblici e relativi tempi di percorrenza, chiudendo con l’ipotesi di comprarne una elettrica (perché, se non le serve l’auto?) a meno che i tempi di ricarica siano dimezzati, sebbene l’auto elettrica con gli attuali tempi di ricarica costituisce una grandissima comodità rispetto ad altri mezzi di trasporto. 🤔

      • Ma trasporti pubblici, veicoli delle poste, nettezza urbana, veicoli dei corrieri, ed altro ancora che sia al servizio dei cittadini; sono tutti elettrici? Parlo di Milano..Perchè mi sembra giusto inizialmente imporre questo genere di mobilità. E successivamente quella privata.

  10. Guardate leggere del Milanese, che vive in una delle città più inquinate d’Italia ma anche una di quelle meglio collegate con mezzi pubblici tra bus, metro e tram (magari fossero così ovunque!) lamentarsi che non può usare il suo diesel Euro cinque è la fotografia di un’Italia che vive un periodo sub-culturale dai gravi risvolti. Se poi si accompagna ad altre persone che sostengono queste idee, solo per i propri piccoli e compromessi interessi apre la strada a un’oscurantismo di cui non voglio fare parte e contro cui rimango fermo nei miei valori.

  11. Lamento sempre con indignazione, la continua creazione di leggi ad green-causa che “obbligano” i cittadini a spendere soldi per seguire ideologie, anche valide, ma se la gente i soldi non li ha? Siamo il paese più povero di tutta l’Europa…

      • Non siamo il paese più povero, il problema è che la ricchezza è lasciata a pochi fortunati mentre agli altri rimangono le briciole (e con quelle ci devono pure pagare le tasse)

    • Non siamo il Paese più povero d’Europa. Siamo il dodicesimo per ricchezza pro capite, subito dopo il Regno Unito. Ne abbiamo altri 16 dietro, tra cui la Spagna e il Portogallo.

  12. Riporto al simpatizzante ing Sala che Il responsabile del blocco delle auto Euro 5 a Milano è Regione Lombardia. La decisione rientra nel piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria, che prevede restrizioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti.
    La Regione ha deciso di introdurre il blocco dei veicoli diesel Euro 5 a partire dall’1 ottobre 2023. Questo blocco si applica nelle aree urbane dei comuni con più di 30.000 abitanti e in quelle a rischio di superamento dei limiti di qualità dell’aria, incluse molte città della Pianura Padana. Il comune può anticipare la data di entrata in vigore ma le norme sono regionali. Detto questo penso che le norme siano giuste e che anche su questo tema ci sia disinformazione e la credenza che sto blocchi li metta il sindaco di Milano.

  13. Mi piacerebbe vedere pubblicati in comparazione i dati relativi all inquinamento di Milano prima e dopo l’ entrata in vigore dell’ area B.

  14. Le imposizioni che sono imposte ono tutte scusanti, i fini sono ben altri. L’occidente è sotto attacco con una Matrix raccontata che dopo con queste misure si possa salvare il mondo, ma esempio fuori dall’Europa non hanno nessun limite a tale scopo “vedi agenda 2030”. Più di 7 miliardi di individui non sono sotto scacco economico, ma evidentemente l’Europa dev’essere sacrificata

  15. A me sembra che al solito si punti sempre il dito altrove… La gente dovrebbe capire che l inquinamento è un problema è che continuiamo a vivere sulla pelle delle generazioni future. Quello che stiamo facendo non è semplicemente sostenibile ed è ora di prenderne atto.

  16. non so in area C (il centro città), ma in area B a Milano (e in generale nei comuni della Regione) possono girare anche auto non aggiornate

    installando la scatolina regionale con gps Movi-in, con limitazione sul chilometraggio (migliaia di km all’anno), per evitare abusi da parte di chi usasse un’auto non aggiornata in modo intensivo in queste aree

    idem la bufala del 10%: forse 10% in collina, ma nelle città il contributo delle auto all’inquinamento è massiccio, già postati dati tante volte

    • La suddetta scatolina però scala i km percorsi dal totale disponibile anche quando l’area B non è attiva. Questo perlomeno fino a un anno fa, quando sono stato praticamente costretto a cambiare auto per poter lavorare.
      Va da sé che se per chi come me non aveva modo di sfruttare i mezzi pubblici, le limitazioni più recenti sono state una bella tagliola.
      10-16.000km per qualcuno possono sembrare tanti, ma non lo sono più se vengono scalati anche quelli delle domeniche!
      Spero sinceramente abbiano sistemato, io poi ho ricevuto un’offerta di lavoro importante all’estero e sono fuggito da Milano. Felicissimo della mia Tesla che dal traffico cittadino mi ha seguito sulle alpi svizzere ma in tutta onestà probabilmente avrei aspettato due o tre anni a cambiare la mia “vecchia” (se si può definire vecchio un veicolo che all’epoca aveva 8 anni…)Euro 5.

      • -La suddetta scatolina però scala i km percorsi dal totale disponibile anche quando l’area B non è attiva.-

        L’avrò detto pure io 15.000 volte, ma ho notato un certo rifiuto nel voler ascoltare la cosa… 😉

        • credo sia pensata per chi non fa un uso così intenso dell’auto,
          ed effettivamente se una fa pochi km all’anno, cambiare auto sarebbe uno spreco, e un costo in proporzione più gravoso

          se tecnicamente potessero distinguere i km in aree con limitazioni e senza, immagino che i km permessi in aree limitati sarebbero di meno 😉

  17. A me risulta che durante il lockdown ci fu un forte abbassamento dell’inquinamento a Milano … forse la gente non si lavava e non si scaldava? Oppure quel 10% è una delle tante bufale che girano perché i dati reali dicono ben altro.

  18. Purtroppo per ridurre gli inquinanti occorre agire su tante fonti emittenti; l’ auto è forse la più facile da colpire.. ma anche da sostituire…con altri mezzi (pubblici o privati… car sharing o passaggi privati condivisi)
    Ipoteticamente… Se in Val Padana si arrivasse questo autunno/inverno a valori critici…ed i vari sindaci fossero chiamati ad ulteriori interventi drastici… potrebbero mandare condominio per condominio tecnici accompagnati da Polizia Municipale per sigillare le caldaie più vecchie ed inquinanti… Non sarebbe sicuramente un provvedimento molto popolare (e purtroppo neppure risolutivo).

    Cambiare riscaldamenti vecchi nelle case private è spesso difficile ma soprattutto nei condomini) è una “mission impossible”…

    • Alla fine…
      Mentre aspettiamo gli investimenti delle grandi aziende inquinanti ed energivore .. mentre aspettiamo che arrivino nuove mirabolanti forme pulite per usare le auto termiche (e-fuels, bio-carburanti) purtroppo il passaggio alle auto elettrificate (BEV e plug-in) sugli spostamenti medio-brevi è la forma più facile e veloce per abbassare rapidamente gli inquinanti in città e nelle aree extra urbane limitrofe.

      Ora aspetto le proposte dei “benaltristi”

    • Basta mettere fuori legge tutti i riscaldamenti a gasolio e quello a metano non a condensazione (gli uffici tecnici dovrebbero avere la lista visto che se non si fanno i controlli biennali scattano le multe) e dare un tempo per effettuare l’aggiornamento (ad esempio 2 anni per quelle a gasolio e 4 le altre) dopo di che scatterebbe il multone che costi quanto i lavori di sostituzione e vedi come anche nei condomini ci si muove.

      • Ho paura che nella stragrande maggioranza dei condomini…anche con l’ eventuale “multone” in arrivo…non si potrebbe comunque procedere al cambio caldaia…per mancanza di “budget”..
        Colpirebbe comunque le famiglie più in difficoltà.
        E poi immagino i 1000 ricorsi…ed il rischio di molti “incidenti” con le stufette … che già adesso capita di leggere in cronaca

        Speriamo piuttosto che siano i privati cittadini con capacità di spesa a migliorare gli impianti di casa e magari pure la BEV.. almeno la 2ª auto.

        Quanto ad uffici ed imprese… Sarà comunque un impresa…

  19. Mettici l’impianto GPL e vai tranquillo, ormai si montano anche sulle diesel. E risparmi pure, dopo 2 anni ti sei ripagato del costo dell’ impianto e inizi a risparmiare, ogni km percorso ti costerà la metà.

  20. Sono tutti green con i soldi degli altri….
    La persona che ha inviato la mail possiede una casa Classe Energetica A con pompa di calore? Oppure è il solito che le caldaie vanno spente solo a Milano cioè devono agire gli altri così lui può girare con il suo rudere Euro 5? Milano ha un ottimo sistema di mezzi pubblici a cui si può aggiungere monopattino/bici per l’ultimo miglio, li cominci ad utilizzare…

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