La macchina più sicura uscita nel 2020? È la Volkswagen ID.3. L’ennesima smentita all’idea che l’auto elettrica, in caso di incidente, sia più pericolosa.
La macchina più sicura, checché se ne dica degli EV
Sotto sotto l’idea cova ancora e viene rilanciata maliziosamente su certi siti interessati. L’auto elettrica, si dice, è una bomba viaggiante, che in caso di incidente può causare disastri. Non è proprio così, a giudicare dai test ufficiali a livello europei, curati dalla Euro NCAP. Tra tutti i crash-test effettuati nel 2020, la macchina più sicura è stata la ID.3, con ottimi punteggi in tutte le simulazioni (qui gli ultimi test).

Per la sicurezza delle persone adulte a bordo (conducente e passeggero), ha totalizzare un ragguardevole 87%. Ancora più alto il punteggio per per quel che riguarda la protezione dei bambini, l’89%. Più basso invece il voto per l’impatto con i pedoni, gli utenti deboli della strada, che scende al 71%. Una pagella complessiva che ha comunque consentito alla ID.3 di piazzarsi al primo posto. Davanti a modelli tradizionali come la Seat Leon, la Toyota Yaris, la Honda Jazz e la Mazda MX-30.
E fa discutere il crash-test della cinese Xpeng
Intanto sta facendo molto discutere un video realizzato dal CIASI (China Insurance Automotive Safety Index) , l’ente che certifica la sicurezza delle auto in Cina. Le immagini mostrano un crash-test con la Xpeng G3, modello che sta arrivando in Europa. L’auto è apparentemente senza airbag a tendina e mostra un’immagine di sé non proprio rassicurante di ciò che accade in caso di incidente.
La preoccupazione principale viene dalla protezione della testa da urto laterale, con una classificazione di “mediocre” da parte del CIASI. La versione testata, come detto, non presenta airbag a tendina, airbag laterali posteriori, airbag per le ginocchia per il passeggero anteriore o per il guidatore né AEB. Non resta che attendere gli esiti del test che l’EuroNCAP si appresterebbe a effettuare sulla versione venduta in Europa per averne un giudizio più compiuto.
Azz e meno male.
Ma oltre a crash da impatto a mio avviso dovrebbero normare dei test per le situazioni senza Crash….
Eh si le elettriche si portano con sé come tecnologia una variabile intrinseca come fattispecie in più….
Le Celle delle batterie possono ” ballare insieme”….volgarmente fare sesso ed ecco il fenomeno del Termal Runway….
La benzina, invece…
Quando c’è da barare i Tedeschi non si lasciano desiderare. Seguo con interesse le prove d’impatto delle auto e stando alle regole di crasc test le porte non si devrebbero aprire, per giunta senza tendine “airbag” laterali mi devono spiegare come riescono ottenere punteggi di sicurezza così alti. db
Certo problema del software che non era aggiornato e ha spento completamente la macchina
Di la id3 quando è ferma è senz’altro la più sicura, io ho rischiato di schiantarmi con la first edizione che ora e ‘ da 45 giorni è in assistenza a Verona.
Cosa è successo? È stata colpa della vettura?
Come sicurezza durante la fase di crash-test non lo metto in dubbio. Le elettriche hanno la tendenza naturale di incendiarsi con determinati urti violenti, ma può succedere anche con un’auto termica, sebbene sia più facile salvare gli occupanti. Per le auto elettriche incendiate serve una formazione apposita e solo i pompieri sono in grado di procedere allo spegnimento, questo significa che la persona all’interno dell’auto bruciante è destinata a morire. Per le auto termiche che dopo un incidente bruciano è sufficiente un camionista con un buon animo che usa il suo estintore e con pelo sullo stomaco prova a tirar fuori chi è dentro alla vettura. Una differenza non da poco.
La “” scarsa”” sicurezza delle elettriche non è però, per assurdo, visibile durante l’impatto, bensì durante le ore che ne seguono. Le officine specializzate infatti sono tenute a lasciare per parecchie ore le auto gravemente danneggiate o all’esterno della struttura oppure in appositi spazi perché c’è il rischio che le batterie abbiano rilasciato in maniera invisibile sostanze chimiche che potrebbero provocare un incendio anche a distanza di molto tempo rispetto al momento dell’impatto.
Quindi sì, c’è una componente di rischio maggiore, ma non durante l’incidente in sé (a meno che questo non provochi un incendio, ma la probabilità è piuttosto bassa)
Piattaforme e sicurezza
Consultando i test, impressiona il 96% Occupanti Adulti e il 94% Safety Assist della Tesla Model 3 standard versione 2019.
Bambini a bordo e sicurezza pedoni mediamente alti, ma se il Safety Assist funziona a dovere non vedo come si possa investirli, neppure volendolo.
Mi chiedo:
– la Model 3 versione 2021 con il Full Self-Driving Capability quanto è migliorata?
– le Model 3 che verranno prodotte a Berlino saranno di miglior livello qualitativo delle attuali?
– la nuova piattaforma con celle strutturali 4680 “Revolution In Body+Battery Engineering” comporterà una riduzione dei costi, del prezzo di commercializzazione, del peso, delle prestazioni e dell’autonomia? E di quanto?
– avrà senso acquistare un’ID.3 che oggi costa 42k, quando una Model 3 che oggi costa 50k, probabilmente scenderà di prezzo e aumenterà anche il suo risultato di sicurezza, senza contare il resto (motori, inverter, server, computer, ammortizzatori ad aria, Full Self-Driving Capability, aggiornamenti software OTA, ecc.)
Ditemelo Voi.
L’errore di base è stato compiuto.
Tutti hanno sottovalutato Musk.
Ognuno si è fatto la propria piattaforma ritenendola migliore delle altre.
Volkswagen con propria piattaforma modulare MEB condivisa con Ford e la configurazione tuttodietro è quella che insegue Tesla assieme a Hyundai con la nuova E-GMP in acciaio.
Oggi inseguono, ma devono anche abbassare i prezzi e migliorare il design di ID e Kona.
Domani, se arriva la “Revolution In Body+Battery Engineering” di Tesla, non potranno che mettersi tutti insieme, unendo le competenze e le idee per risparmiare e cercare di fare qualcosa all’altezza di Tesla per colmare l’ulteriore divario che verrà stabilito.
Tesla contro il resto del mondo?
O arriverà il secondo incomodo, Apple con l’iCar?
Quando ti rispondo facci sapere
Sottovalutato Musk…. Non credo. I concorrenti sono sicuramente colpevoli di aver dormito sugli allori, ma con sforzi biblici sono riusciti a colmare in pochissimo tempo il divario che li separava dall’azienda californiana. Tesla ha venduto quasi 500’000 auto durante il 2020, che sono un’inezia rispetto a quanto vendono le dirette concorrenti. Il modello trainante è per ora la Model 3 che riesce a convogliare un’elevata prestazione con un prezzo più che ragionevole, ma non ci sono termini di paragone siccome è l’unica berlina di quel segmento ad essere elettrica; quindi ha avuto finora strada spianata. Significativo però è stato il calo di vendite avvenuto in Norvegia, dove il modello della casa americana ha avuto una frenata più che brusca, a fronte di un’impennata di veicoli come la id3 e l’Audi Etron. Perché è significativo? Perché entrambi i prodotti del gruppo vag sono peggiori rispetto alla Model3. Peggiori prestazioni, peggiore rete di ricarica, prezzo uguale se non maggiore ma con autonomie neanche lontanamente paragonabili. Cosa significa in chiave di mercato? Significa che molte persone hanno dovuto (causa costi elevatissimi per le auto termiche) o hanno voluto comprare un’auto elettrica e hanno fatto la scelta più logica al momento dell’acquisto, comprando Model3. Oggi il mercato offre altri prodotti, che, pur avendo più difetti, vengono venduti con facilità perché le persone stavano solo aspettando che uscissero anche dalle loro Marche preferite delle vetture a batteria e quando è successo sono migrati dalla calda e soleggiata California alla più mite Germania, che ha sempre offerto loro ottimi prodotti e che sanno che continuerà ad offrirli. La nuova piattaforma Tesla ridurrà i costi, potrà migliorare le performance e la sicurezza, ma se tutti seguiranno l’esempio norvegese vedremo che la marca farà la differenza, e non il prodotto. I tedeschi lavorano così da anni e se sono dove sono è perché il sistema funziona.
Secondo me, la concorrenza non ha colmato nessun divario, ad eccezione di Porsche con la Taycan a cui manca autonomia e Audi RS E-Tron GT impostata anch’essa sulla piattaforma “flat floor” che potrebbe presentare analogo problema, un limite non da poco.
Sulla questione difetti, si apre un libro non ancora scritto.
C’è difetto e difetto, quelli importanti, quelli ritenuti fondamentali dalla maggior parte dei consumatori e quelli meno. Importante è non avere problermi di sicurezza nell’utilizzo in tutte le condizioni.
Tesla rimane la stella polare per chiunque si approccia al mondo dell’elettrico, ma questo non vuole comunque dire che avere un prodotto migliore sia garanzia di buoni numeri di vendita. Il gruppo Vag ha già dimostrato che con prodotti nettamente inferiori molta gente ha preferito la concorrenza alle automobili californiane. Lo stesso si può dire ad esempio con la Apple e il suo iPhone, che sicuramente è un prodotto di ottima fattura, ma che con l’avvento di Huawei ha perso grandi quote di mercato, benché quest’ultima non fosse allo stesso livello qualitativo (nella stessa fascia di prezzo, ovviamente). Con tesla c’è anche l’aggravante della fedeltà alla marca che può essere stata interrotta nei mercati come quello norvegese/svedese/olandese con l’acquisto di una model3/s/x ma che torna non appena la casa automobilistica di cui si è stati a lungo clienti offre un’auto a batteria che possa nuovamente soddisfare i criteri degli acquirenti. Probabilmente, e qui si possono fare una marea di ipotesi, la scelta di abbandonare Tesla in favore di Vag in Norvegia è dettata da una maggiore cura dei dettagli (per lo meno su etron, della id3 meglio non dire nulla) che hanno un peso specifico maggiore rispetto allo scatto 0-100 o la disponibilità dei supercharger; questo perché la maggioranza dei norvegesi può caricare a casa e la conformazione del territorio mal si sposa alle drag race. La Norvegia può essere un segnale per quello che succederà in futuro? È una nazione un po’ distaccata dalla cultura occidentale quindi non penso, però, guardando come si sono evoluti negli anni i mercati in Germania e Francia possiamo presumere che in questi paesi si propenderà per l’acquisto di un auto nazionale piuttosto che straniera, benché un prodotto come Tesla è e sarà per parecchio tempo migliore di quello che proporranno gli europei.
Tutti fanno l’errore di misurare il business automotive elettrico con il metro dell’auto senza capire che siamo in presenza di qualcosa di diverso che non sta a Detroit, Torino, Stoccarda o Wolfsburg perché si evolve gomito a gomito con la Silicon Valley producendo vetture che nulla hanno a che vedere con le precedenti.
Siamo di fronte a una transizione dove l’elemento comune rispetto al passato sono 4 ruote. 4 ruote e basta.
Tesla ha in progress la tecnologia Full Self-Driving Capability (in versione Beta), governata dall’Intelligenza Artificiale che impara ogni giorno e comunica le esperienze con le altre Tesla in giro per il mondo.
Tesla a breve, costruirà l’intera batteria come piattaforma strutturale del veicolo, con celle della batteria strutturali nella struttura honeycomb che verrà collegata ai due telai e sottoscocche anteriori e posteriori realizzati per mezzo di pressofusioni giga.
Questo nuovo design riduce il numero di parti, la massa totale del pacco batteria e quindi consente a Tesla di migliorare l’efficienza, le prestazioni in definitiva, l’autonomia dei suoi veicoli elettrici.
Siamo di fronte ad innovazioni che fanno e faranno la differenza per molti anni a divenire.
Se le marche automobilistiche convenzionali non si uniscono nella progettazione per innovare più di Tesla subiranno un declino delle vendite. E non sto riferendomi alle batterie allo stato solido, ma alle innovazioni per tutti a costi sempre più bassi rispetto agli attuali.
https://www.youtube.com/watch?v=zB8_HbrxUi8
Ora aspettiamo il servizio di VaiElettrico sulla piattaforma honeycomb e le celle strutturali 4680, la nuova tecnologia ingegneristica strutturale autoportante di Tesla, ovviamente brevettata.
mmmhhh…. la mx-30 non è proprio tradizionale