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La luce aumenta, come spendere meno in auto?

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la luce aumentaLa luce aumenta, che cosa possiamo fare per consumare e spendere meno? I TG l’hanno urlato a gran voce e anche noi ne abbiamo parlato diffusamente. Previsti aumenti dell’energia del 55% nel primo trimestre del 2022. Ma non c’è nulla che possiamo fare per limitare questi aumenti? Che cosa significa esattamente che l’energia aumenta del 55%? È così per tutti? Proviamo a capire insieme

La luce aumenta / Mercato libero e di maggior tutela, prima cosa da chiedersi: ma io che contratto ho?

la luce aumenta
Dal sito ARERA, prezzo dell’energia per famiglia tipo in regime di maggior tutela dal 2013 a oggi, con 3 kWh di potenza impegnata e un consumo annuo di 2.700 kWh. Prezzo in centesimi di € al kWh.

In Italia, a oggi, gli utenti casalinghi possono trovarsi in una di queste due situazioni. Possono essere titolari di un contratto in maggior tutela o del mercato libero. I servizi di tutela sono caratterizzati da prezzi definiti dall’Autorità. E destinati a piccoli clienti (famiglie e piccole imprese) che non hanno ancora selezionato un venditore del libero mercato. E il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo (2700 kWh consumati in un anno, con una potenza impegnata di 3 kW) comunicato da ARERA e che tanto ha fatto discutere (46,03 centesimi/kWh) è appunto relativo al mercato di maggior tutela. Il primo gennaio è terminata la tutela del prezzo per le piccole imprese con potenza impegnata superiore a 15 kW. Mentre, al momento, la data fissata per il passaggio al libero mercato da parte delle famiglie è fissata al 1° gennaio 2023.

La luce aumenta / E se compro sul libero mercato?

Due esempi di proposta di un operatore del libero mercato della mia zona, Alperia, che ha sede nel Nord Est.

Ma ovviamente, già oggi, è possibile acquistare l’energia sul libero mercato. E questo è il motivo per il quale non tutti pagheranno un prezzo così alto nel primo trimestre del 2022. I contratti di fornitura del libero mercato sono essenzialmente di due tipi: a prezzo fisso bloccato per 12 o 24 mesi, o a prezzo indicizzato (per l’energia l’indice è il Prezzo Unico Nazionale (PUN), che è il prezzo di riferimento rilevato sulla borsa elettrica italiana e pubblicato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME). Un po’ come avviene  per il mutuo casa. Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi. Esempio: un contratto a prezzo fisso potrebbe convenire nel caso in cui i prezzi, come avviene in questo momento, salgono. Lo sarà di meno se i prezzi dovessero ridiscendere. Il prezzo indicizzato varia invece a seconda di quanto ammonta il costo d’acquisto dell’energia elettrica all’ingrosso. Naturalmente non esiste una soluzione sempre migliore dell’altra. E non sempre il costo della materia prima energia è l’unico parametro da valutare.

la luce aumentaNon esiste la miglior tariffa, ma la migliore per me!

E’ necessario considerare infatti che la convenienza di una proposta commerciale potrà variare anche a seconda del nostro profilo di utilizzo. Ad esempio chi ha consumi molto bassi potrà avere dei vantaggi economici scegliendo un contratto con un costo a kWh più elevato, ma costi fissi molto bassi. Mentre chi ha consumi più elevati generalmente predilige un basso costo al kWh, pur sopportando costi fissi maggiori. Molte proposte del libero mercato presentano tariffe bi-orarie, invece che mono-orarie. Una piccola analisi delle proprie abitudini di consumo può garantire discreti benefici nella scelta. Se ad esempio sappiamo che caricheremo l’auto quasi esclusivamente di notte, è consigliabile una tariffa bi-oraria,  che ci consenta di farlo a un prezzo più basso.

La bontà della scelta va valutata nel lungo termine

È evidente che, se il prezzo dell’energia in maggior tutela sale, sono destinati a salire anche i prezzi del libero mercato. Ma non è detto che questo succederà sempre in modo proporzionale e speculare. Gli operatori del libero mercato hanno infatti la possibilità di acquistare quando i prezzi sono più bassi, per rivendere poi quando questi aumentano. In questo modo, bloccando il prezzo per il cliente, si possono garantire contratti a lungo termine (ad esempio biennali). Guadagnando, ampliando il proprio portafoglio clienti e fidelizzandolo. Quando facciamo la scelta del nostro fornitore dell’energia, teniamo comunque presente un ultimo aspetto, non trascurabile. Difficilmente, nel tempo, potremo avere una velocità di reazione tale da evitare repentini aumenti, come quello che stiamo purtroppo vivendo. Le valutazioni sulle performance di acquisto devono essere effettuate sul lungo, non sul breve termine.

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61 COMMENTI

  1. però nel 2022 sentire ancora ”LA LUCE” aumenta, non si può proprio sentire
    aumenta il costo della Energia Elettrica
    se no sembra di essere negli anni ’60

    • Hai ragione ma è per comodità.
      Tutte le offerte si chiamano “Luce & Gas”
      Ma, se la luce aumenta, ci vediamo meglio?
      E se una rosa è senza spine, va a batteria?

  2. Spero di non fare la fine del barbun che vedo spesso alla Lidl in provincia di BG, fermo in macchina mentre ricarica aggratis una TESLA MODEL 3 PERFORMANCE!!!!!!!

    • Brutta cosa l’invidia… di la verità che ti piacerebbe che qualcuno ti regalasse qualche ml di carburante a prescindere da quello che guidi o della tua condizione economica; purtroppo non è possibile, i carburanti si pagano fino all’ultima goccia.

  3. Buongiorno,
    L’analisi è corretta ma va complementata con il fatto che la produzione elettrica deve essere dimensionata purtroppo sul picco di domanda nella giornata e non sul valore medio. Il picco in italia è sui 50 GW http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/focus_energia/2020/03/31/andamento-dei-consumi-di-energia-elettrica-durante-emergenza-covid-19_50434766-8aa5-4af8-be47-749a2b9c752b.html

    Immaginiamo un futuro con 10 milioni di auto elettriche: il consumo nell anno potrebbe essere sui 40 TWh , ben assorbibile sui 320 TWh di consumo annuo. Ma se ci fossero 1 milione di auto elettriche che privano a ricaricare a 50 KW (scenario tra 10 anni?) , cosa non inverosimile , sarebbe necessario raddoppiare la potenza installata!! Questo credo sua inverosimile, probabilmente nel medio termine sarà necessario un sistema di snart grid che “appiattisca” i picchi di richiesta…

    La ricarica delle ore di basso consumo (“valli” nella curva di consumo) invece non ha grandi impatti sulla rete elettrica

    • La sua analisi è impeccabile. Due precisazioni: non si arriverà mai ad avere un milione di BEV contemporaneamente in carica a 50 kW, cioè tutte collegate a ricariche fast e ultrafastm che nei piani di sviluppo della rete dovrebbero essere meno di 20 mila. Sappiamo infatti che il 90% delle ricariche avvengono da prese domestiche o da colonnine in AC a potenze molto inferiori. Secondo: sistemi di smart grid (vehicle to grid) per appiattire i picchi sono già in fase di sperimentazione.

      • Sì, saranno essenziali le smart grid e oltretutto con centinaia di migliaia di auto connesse alla rete elettrica, ci saranno anche soluzioni di Vehicle to Grid (in cui le auto elettriche possono aiutare a gestire picchi temporanei di carico sulla rete elettrica accettando di scaricarsi un poco )
        se 1 milione di auto fornissero per 10 minuti alla rete 3 KW, sono 3 GW di picco sulla rete che possono essere forniti per superare un momento di sovraccarico e 3 GW non è affatto poco ! e l’auto perderebbe alcuni km di autonomia che potrebbe poi ricevere successivamente…

        una conseguenza è che i modelli commerciali di come si compra e vende energia elettrica cambieranno parecchio , magari con costi dinamici del KWh dipendenti dai carichi in rete sul momento

  4. Maneggia ma come di fa a non capire?
    Attualmente siamo ostaggio dei signori del gas e del petrolio cioè i Russi .
    Le sanzioni per la Crimea si sono ritorte contro di noi,abbiamo perso enormi quote di export di prodotti alimentari, quote forse perse per sempre,inoltre le questioni per i gasdotti tra USA Russia Ucraina e Germania ci stanno penalizzando parecchio con i Russi che hanno dimostrato chi comanda.
    Attualmente c’è poco da fare,i combustibili fossili ce li han loro il nucleare non è percorribile in tempi
    brevi e comunque le persone non lo vogliono quindi?
    Quindi abbiamo il sole il vento eccetera,fonti infinite gratis e pronte da cogliere.
    Come al solito manca la volontà politica con le forze politiche impegnate a duellare tra di loro per qualsiasi sciocchezza tanto paghiamo noi.
    Commentò qualunquista e populista? Può essere allora ricordiamocelo quando teniamo la matita in mano.

    • Bravo. Il problema è proprio questo, l’aumento del prezzo del metano ha determinato il notevole aumento del prezzo dell’energia elettrica. Tutto lineare apparentemente, ma non è così : le aziende che producono dal metano hanno costo maggiore, ma chi produce dalle rinnovabili ? Tutti extra profitti. Insomma chi produce dalle rinnovabili anziché raffreddare il prezzo dell’energia si sta arricchendo.

      • non è neanche vero. Ci sono molti operatori, presumibilmente quelli che producono energia e non la comprano, o che la comprano fuori mercato, che fanno contratti ai consumatori con prezzo energia fisso di molto inferiore al PUN. Significa che stanno ribaltando una parte dell’extra profitto sul mercato. O significa che i prezzi di mercato sono solo prezzi virtuali, forse perché i quantitativi trattati sono bassi.

        • Non è un mercato virtuale, è reale il loro prezzo è chiamato spot. Anche la Russia consegna GAS con prezzo stabilito in contratti a lunghissima scadenza. Solo che non vuole consegnare al prezzo SPOT. Tutta la produzione FV va al GSE che la mette ogni giorno sul mercato al prezzo spot. Oggi io con un contratto a 0,09 compro ma quella che sto producendo la vende GSE a 0,30! assurdo ma è cosi.

        • Non funziona così.
          Chi produce energia è obbligato a venderla all’ingrosso, in pratica tutti i produttori vendono tutti allo stesso prezzo imposto ogni 3 mesi da Arerà in base all’andamento della domanda e della richiesta, al costo delle materie prime, ( gas ).
          Chi vende l’energia, la acquista al prezzo pubblicato, il PUK.
          Quindi sì, chi ci ha visto lungo, ed ha investito in rinnovabili producendo così l’energia, ora si gode un bel ritorno.
          E spero che l’extra introito serva per fargli installare altri impianti di rinnovabili

      • @ignazio: Non è colpa loro, che sappia io il prezzo dell’energia e dato da una “asta marginale” così come i BTP, CCT ecc.
        Adesso che il metano costa un botto e non è confrontabile (ben maggiore) ai costi di ammortamento e manutenzione degli impianti di energia rinnovabile, c’è questa distorsione dei prezzi e sembra che ci vogliano, giustamente, mettere le mani.

    • Devi essere proprietario di una Volkswagen, prezzo civetta il primo anno poi passi ad un prezzo pun future + maggiorazione di 2 centesimi. Insomma una scommessa a perdere.

  5. Mi sembra tanto che questa impennata dei prezzi serva a smuovere le coscienze e far ripartire il nucleare come unica via d’uscita, le lobby l’hanno ben impostata e noi ci stiamo cadendo in pieno nella loro rete 🤦🤦

    • basta informarsi ,
      Portogallo 59% dei consumi con le rinnovabili 2021
      picco a dicembre 2021 , con 66% di rinnovabili
      rinnovabili prevalenti idroelettrico e eolico ,biomasse 7%,fotovoltaico “solo” il 3,5%
      programma massiccio di espansione fotovoltaico per il 2022
      Spagna 47% dei consumi con le rinnovabili 2021
      superata la produzione nucleare con quella eolica , che continua a crescere

      ce n’è da fare in Italia ,basterebbe copiare gli altri paesi alla nostra latitudine

  6. Personalmente sono con Hera sia luce sia gas e devo dire che mi trovo molto bene.
    Sono assediato da telemarketing di ogni sorta ed ho dovuto installare sul cellulare una app anti spam oserei dire salvifica.
    Hera da parte sua mi ha mandato una mail nella quale mi ricorda i termini molto vantaggiosi e le tutele anti aumenti del mio contratto,di non cedere ad eventuali offerte civetta dicendosi disponibile ad aggiornamenti migliorativi in tempo reale es a qualsiasi verifica comparata.
    Che dire? Io personalmente aumenti in bolletta non ne ho proprio visti quindi….
    Naturalmente fidarsi e vebe non fidarsi e meglio quindi sto allerta, comunque qui da me subito.it e consimili hanno aperto del corner fisici di consulenza molto efficaci.
    Mio figlio piccolo di 24 anni,quindi ancora giovane patentato e quindi con tariffe parecchio alte ha cambiato polizza risparmiando a parità di condizioni 400 euro scusate se è poco.
    A scanso di contestazione del solito troll “e ma tu che ne capisci tu tiq han preso di sicuro per il naso ” dico che ho persone in famiglia che lavorano bel lettore s che mi han dato via libera.
    Ragazzi la situazione d questa controllare valutare stare sempre all’erta

  7. La sfera la sfera ci sei o ci fai..comunque gai tanto tempo libero eh…io pure.
    Comunque il futuro contorto collo e quello dattebe una ragione amico.
    Piuttosto ritengo che il progresso della ricerca travolgerà quanto prima quelli che adesso sembrano problemi quasi insormontabili e di l lunghissima risoluzione temporale.
    Arriveremo velocemente secondo me ad una batteria superdensa,grande quanto uno smartphone attuale, magari a polvere dj grafite irradiata,dalla durata eterna et voilà risolti i problemi di ricariche prese cavi fotovoltaici ecc
    Pensaci Ignazio pensaci

    • Fortunatamente che La Sfera è tra i pochi competenti che scrivono in questo forum. “Prejudices are the chains forged by ignorance to keep men apart”.

      • D”la sfera” è solo uno dei tanti che non ha ancora capito una mazza ed invece di chiedere ed informarsi ne spara a volontà.
        Questo sito ne farebbe volentieri a meno.

  8. C’è solo un aspetto che ci tengo a sottolineare per esperienza diretta. Attenzione ai contratti a prezzo fisso sul mercato libero: perché con alcuni fornitori sono fissi per modo di dire. Il fornitore infatti si riserva il diritto di cambiare le condizioni economiche a propria discrezione se ritiene di avere un “giustificato motivo”, anche all’interno della finestra temporale per la quale pensavate di esservi messi al riparo. Sì, esatto: se fate prezzo fisso per 12 mesi, il fornitore può riservarsi il diritto di aumentarvi il prezzo e/o addirittura passarvi a prezzo indicizzato prima dello scadere dei 12 mesi. Ed a quanto pare, l’ARERA glielo consente, purché vi avvisino con almeno 3 mesi d’anticipo (secondo modalità non meglio specificate, quindi anche una lettera non tracciata e non francobollata va bene). Non ci credete? Andate su Trustpilot e leggetevi i commenti su GESAM Gas & Luce e su Spigas. Personalmente lo trovo vergognoso e vessatorio, ma tant’è. Bisogna anche farsi una bella blacklist di fornitori da evitare a prescindere…

    • Bravo Mauro. Nessuno regala nulla poveri illusi. Il costo dell’energia è aumentato. Quando il numero dei veicoli elettrici crescerà in modo esponziale il costo dell’energia elettrica salirà sempre piu’ in alto.

      • Previsione uno esatta: il numero dei veicoli elettrici aumenterà in modo esponenziale. Previsione due tutta da dimostrare: la quota di elettricità necessaria ad alimentare un parco auto tutto elettrico resterebbe marginale (meno del 20%). E non succederà prima di 30 anni. Perchè dovrebbe causare un’impennata dei prezzi?

        • In un libero mercato, la quantità richiesta di elettricità è inversamente proporzionale al prezzo del bene stesso: più alto è il prezzo, minore sarà la quantità richiesta. D’altra parte, l’offerta si comporta in maniera esattamente contraria: ad un aumento del prezzo, l’offerta aumenta e viceversa.

          • Grazie per la lezione, ma manca il terzo capitolo. All’aumento dell’offerta i prezzi torneranno a scendere, trovando un nuovo equlibrio. Secondo lei in 30 anni l’offerta elettrica non potrà aumentare del 20%?

          • Perchè lei continua a credere che l’elettricità sia la panacea dell’energia ? Le energie rinnovabili classiche sono inevitabilmente soggette a variazioni di disponibilità. Il vento e il sole ad esempio sono per loro natura imprevedibili e, di conseguenza, non programmabili. Per catturare la forza dei venti, il dio greco Eolo decise di rinchiuderli in un’anfora. Helios, invece, scandì l’alternanza di luce e buio trainando il sole con il suo carro alato.

          • Perchè le energie fossili sono per definizione finite, a differenza delle rinnovabili che sono infinite, almeno per i prossimi miliardi di anni (si estinguerà prima la razza umana che il sole, questo è certo).
            Il vento e il sole sono catturabili, ma fino ad ora è mancata la volontà di farlo sul serio perchè tanto c’era il petrolio che costava meno. Se avessimo energia elettrica infinita, potremmo ottenere idrogeno verde (cosa che ora non facciamo perchè si spreca oltre l’80% di energia) che potremmo stoccare. Intanto si usa energia potenziale con le dighe, da decenni e decenni, ripompando l’acqua a monte.
            Poi un giorno arriverà anche il nucleare da fusione, non so i costi per cui non lo mettiamo nell’equazione.

          • Per “la sfera”, perché è così difficile da comprendere che l’energia gratuita che ci viene fornita dal sole, può essere utilizzata immediatamente, scottata nella batteria dell’auto per essere utilizzata poi, immagazzinata nella batteria di casa per essere utilizzata poi, stoccata nella batteria di rete per essere utilizzata poi.
            Il gas, il petrolio, devo continuamente acquistarli dai produttori stranieri che fanno quello che vogliono con i prezzi.
            Perché devo utilizzare denaro italiano per pagare produttori stranieri?
            Se la maggior parte dell’energia la produciamo in loco, i capitali li teniamo qui e lì investiamo nel nostro paese.
            Ma davvero, è così difficile da comprendere?

      • Ignazio
        Nel 2008 la richiesta energetica italiana è stata i 339.481 TWh (fonte: https://download.terna.it/terna/Annuario%20Statistico%202018_8d7595e944c2546.pdf) quando nel 2019 (PRIMA DEL COVID) è stato di 319,74 (nel 2020 si è contratto del 5,8%)
        Questo nonostante la diffusione dell’aria condizionata “selvaggia”. Il perchè i consumi siano calati lo può immaginare: miglior rendimento energetico delle abitazioni, degli elettrodomestici, dei processi industriali, illuminazione con LED, l’autoconsumo di chi ha FV, etc. etc.
        La differenza tra i due consumi è di 20TWh. Cioè nel 2008 la rete italiana già sopportava 20TWh più di oggi. E il fotovoltaico era sostanzialmente inesistente. Soltanto che cresce del 2% ogni anno il rinnovabile. Nel 2020 abbiamo avuto 56GWh giornalieri, con le rinnovabili: fanno 20TWh all’anno. Il solo fotovoltaico nel 2020 ha pesato per quasi 8TWh e cresce del 4% ogni anno.
        Provi a fare un calcolo su quegli 8TWh che crescono del 4% ogni anno fino al 2045, anno in cui probabilmente il 95% del parco macchine sarà elettrico, sono 23 anni di crescita. Faccia anche il calcolo sull’1% medio di crescita, stiamo strettissimi e conservativi.
        Dunque ripropongo la domanda di Massimo Degli Esposti: perchè dovrebbe causare un’impennata dei prezzi?

        • Credo sia semplicemente il mercato. Ovvero si parla di decarbonizzazione, di co2 e di quanto si debba spingere sull’elettrico. Questo provoca la giustificazione dell’impennata dei prezzi di tutto ciò che vi è legato. In più le chiusure dei rubinetti del gas e del nucleare (da cui siamo tutti dipendenti nei periodi freddi e di poche ore di luce) et voilà, ecco la crisi energetica 🤷🏻

        • Un primo allarme è arrivato del FMI i prezzi dell’energia non accenneranno a diminuire. Una previsione cupa, ma non disperata
          Il neo-rieletto governatore della banca centrale usa Jerome Powell ha lasciato intendere che l’inflazione non sarà un fenomeno transitorio.
          Powell fà riflettere poiché la recente impennata dell’inflazione è legata principalmente al drastico aumento del prezzo dell’energia. Perciò, se il governatore della FED avvisa che l’aumento dell’inflazione non sarà breve, è evidente che l’aumento del prezzo dell’energia non sarà transitorio.
          Qual è l’origine di questa crisi, che cosa ha fatto decuplicare il prezzo dell’energia in pochi mesi? Il mercato dell’energia è molto complesso: consumi asiatici, una primavera fredda nell’Europa del nord, la scarsa produzione idroelettrica brasiliana, la scarsa produzione di gas in Norvegia e Russia e così via. Questi squilibri si sono trasformati in una crisi energetica globale senza precedenti a causa di uno scompenso strutturale: l’offerta di gas naturale è insufficiente perchè ad oggi non esiste una consistente alternativa energetica.
          Il 12 dicembre 2015 gli accordi di Parigi hanno cambiato le carte in tavola nel settore dell’energia: contenimento dell’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi.
          Il mercato ha preso sul serio gli accordi e le promesse di lasciare i combustibili fossili sottoterra. Le compagnie petrolifere hanno ridotto gli investimenti e concentrando le poche risorse in quelle operazioni di brownfield (veloci).
          Per qualche anno il sistema ha tenuto. L’avvento del Covid, che ha fatto contrarre ulteriormente gli investimenti è stata la goccia che ha fatto crollare tutto, scatenando la crisi energetica attuale.
          Una crisi che inevitabilmente ha inferocito il dibattito sulle rinnovabili.
          L’Italia produce il circa il 60% dell’elettricità con il gas, infatti.
          La Germania che copre solo il 12% del suo fabbisogno elettrico con le centrali a gas. Eppure, in questi mesi il prezzo dell’elettricità in Germania non è molto diverso da quello italiano.
          Dietro questa contraddizione si nasconde dietro lo sistema con cui si formano i prezzi dell’elettricità in Europa: il meccanismo del prezzo marginale.

          • Analisi condivisibile. Ma quale sarebbe le sua soluzione? E’ vero che sono crollati gli investimenti in ricerca di idrocarburi, ma è già un decennio (quindi da prima dell’accordo di Parigi), che le nuove scoperte sono di molto inferiori alle estrazioni e quindi le riserve accertate diminuiscono tanto che si esaurirebbero enrto fine secolo. Inoltre gran parte riguardano fracking, sabbie bituminose e pozzi in acque profonde a costi ambientali ed economici elevatissimi. Questo a prescindere dai cambiamenti climatici.

          • @ignazio: penso tu sia un possessore di auto elettrica che tu, pensando che l’aumento del costo dell’energia elettrica dipenda dalle auto elettriche, abbia paura di spendere molto nelle ricariche. Se tu possedessi una termica e credessi veramente che il prezzo dipenda dal numero di auto, faresti pubblicità alle BEV, più le comprano, più cgesce il costo della “luce” ma, al contempo, cala il bisogno dei carburanti fossili e questi diminuirebbero. Se tu fossi un vero “termico”, l’incremento di BEV sul mercato verrebbe tutto a tuo favore. Per me hai una Tesla…

        • Ignazio
          Io non ho i dati grezzi e completi (e se anche li avessi, non avrei alcuna competenza per elaborarli) e una visione globale del problema, per cui uso un approccio di tipo “pensiero laterale”, cioè guardo cosa fa chi ha invece accesso a queste informazioni.
          Se davvero il costo dell’energia continuerà a salire, perchè oggi Enel mi propone per due anni un prezzo dell’energia bloccato a 15 centesimi se non sapesse già che questa è solo una speculazione temporanea per cui fra 3 mesi sarà in guadagno? Non sono una ONLUS e non parliamo di telefonia dove puoi pensare di rimetterci 10€ in un anno ma fidelizzi il cliente, qui ti puoi bruciare migliaia di € se il tuo cliente usa tutti i 100.000 kWh potenziali, anche 1 centesimo di differenza sul prezzo comporta una perdita di 1000€ secca, troppo per fidelizzare un cliente.
          Quindi credo che siamo di fronte a “semplice” speculazione temporanea.
          Diversamente l’industria intera sarà decisamente in difficoltà, figuriamoci il costo delle produzioni energia-dipendente come le acciaierie, sarebbe l’ultimo dei nostri problemi la bolletta di casa.

          Ciò non toglie che la sua analisi sia estremamente interessante e plausibile.

  9. L’articolo è ineccepibile: contiene linee guida generiche e non può necessariamente indicare una soluzione, perchè ognuno di noi ha esigenze diverse e deve fare in autonomia le proprie valutazioni. Difficile estrapolare i 4/5 casi “tipici” perchè le variabili sono troppe.

    Discorso che purtroppo non viene recepito da qualche lettore che vuole invece la formula magica che risolve il problema del caro energia, contento che gli utlizzatori BEV ora siano penalizzati (autolesionisti! Sembra il discorso di quella moglie che evira il marito traditore e poi si lamenta perchè è diventato sessualmente inutile…), dimentichi che i mutui ragionano a 20 anni e il TCO di una macchina a 8/10 anni…

    Trovo azzeccatissimo il paragone con il mutuo a tasso fisso o variabile, in un contesto di tassi (cioè i prezzi nell’energia) in rapido movimento.

    Grazie per il vostro lavoro, molto utile a stimolare la curiosità in chi non si è mai soffermato su certe possibilità.

  10. Sarebbe bello se lo stato e l’UE riuscissero a garantire forniture di energia affidabili e a buon prezzo. Peccato che invece hanno scelto una politica energetica fallimentare che ha puntato tutto sul gas per il riscaldamento e per la quota maggiore della produzione di elettricità. Ora il consumatore dovrebbe stare ad arrovellarsi il cervello per trovare delle buone tariffe usando il suo potere contrattuale praticamente nullo contro quello dei colossi oil&gas. Tanti auguri!

    • in realtà
      il Recovery Fund europeo
      dovrebbe servire per uscire dalla dipendenza fossili

      peccato che in Italia è più facile mettere una trivella a largo di Rimini
      che un parco eolico
      la campagma mediatica poi ..
      “preferisce” le centrali nucleari in ventanni (se va bene) che un parco eolico o fotovoltaico in 3 ..

      -_-

    • Come sarebbe bello se l’utente medio avesse cominciato già tempo fa a pensare come fare per rendersi il più indipendente possibile da fonti energetiche fornite da altri.
      Invece no, sempre a piangere ed incolpare governi, poteri forti, auto elettriche, etc etc.
      Ma rimboccarsi le mani senza aspettare che arrivi qualcuno per pensarci al posto nostro, no eh?

      • L’utente medio in alcuni casi può fare qualcosa. Se abita in una villa può mettere un tetto fotovoltaico. Io abito in un condominio e sarei favorevole a mettere il fotovoltaico, quando lo saranno anche gli altri lo faremo, non mi illudo comunque di poter coprire l’intero fabbisogno energetico con quello.
        Mi dispiace ma la politica energetica non la può fare l’utente finale che ha mezzi limitati e paga pure delle tasse che lo stato spesso spende seguendo le indicazioni delle lobby del petrolio.

        • In realtà chiunque può mettere un impianto FV sul proprio tetto, ho due condomini qui vicini che hanno optato per coprire l’intero testo, ovviamente mi hanno detto che non coprono il 100% ma questo è così per la maggioranza degli impianti, ma già risparmiare il 60% è un risparmio di acquisto estero, e di conseguenza potere contrattuale, se tutti al posto di lamentarsi facessero la % di acquisto scenderebbe in modo importante e il prezzo non sarebbe così incisivo come ora, poi se si azzerasse il gas saremmo ancora più indipendenti.
          Ma gli italiani sono famosi per non fare nulla e lamentarsi in esponenziale, che gli altri non fanno nulla, cominciamo a partire da noi stessi poi potremmo chiedere agli altri.

      • Descrivici per favore qual è il “tuo” utente medio. Stiamo parlando dell’operaio che può permettersi un appartamento in condominio magari senza garage? Spiegaci come può fare questo utente medio a rendersi indipendente da fonti energetiche di altri che io proprio non ci arrivo…
        Pannelli solari sul tetto del condominio?

        • Per voi una casa singola diventa automaticamente una villa, quanto pressapochismo avete.
          Quanti operai non vivono in un condominio ma in una casa singola oppure a schiera? Tanti, non pochi.
          Quante case singole od a schiera ci sono che hanno spazio disponibile sul tetto, eppure invece del FV ci sono ancora solo le tegole?
          Non c’è solo il bianco o il nero, esistono molte sfumature nel mezzo.

          • Interessante, ovviamente ci sarà una voce in Google maps chiamata workman’s house maps che rende tutto così chiaro 🤣 i lavoratori dipendenti pagano ogni singolo aumento di tutta la filiera, nessuno escluso. Non evadono, in molti casi sopravvivono anche all’interno di una villetta a schiera (come il sottoscritto) lavorando magari 12 ore al giorno per garantire serenità alla propria famiglia ed un pezzettino di verde per i bambini. L’operaio (come tutti i contribuenti) paga le tasse affinché lo stato risolva i problemi e sopravvive o vive con quelle che sono le possibilità che lo stato ha dato in quel particolare momento. Adesso basta. Sentire che io potrei fare questo o quello per gli altri è un mantra che NON condivido. Lo faccio ad ogni singolo 10 del mese o conguaglio a gennaio. Lo faccio ogni volta che con la tassazione sullo straordinario prendo meno all’ora che con l’ordinario. Lo faccio 2 volte all’anno pagando il bollo delle 2 auto (sarebbe utile per la comunità lo facessero anche gli elettrici, ma no, quello è un vantaggio personale e guai a chi lo tocca, facciamone vanto). Ricordo inoltre che la famosa Villetta è ben dislocata dai servizi (in molti casi) con prezzo basso e che mediamente l’operaio che è attento al risparmio, o al proprio guadagno, onestamente avesse la possibilità di realizzare l’impianto lo farebbe di sicuro. Comunque il nodo restano le tasse. Fine del discorso. Per fare poi il pressapochista mi verrebbe da aggiungere che chi ragiona largo nelle tasche degli altri spesso e volentieri non ha assolutamente problemi di soldi e, in questo caso specifico, non è un operaio con 2 figli.

            Per restare in tema argomento aggiungo però che io ho una tariffa particolare con Enel (i dettagli dovrei chiederli a mia moglie) che per 3 ore al gg non paghiamo la componente energia. Ovviamente tutto il nostro consumo lavatrici/forno/utenze pesanti vengono concentrate lì

          • Marco, hai centrato il problema che io senza riuscirci volevo far capire a chi è estremista green: non tutti i tetti possono essere usati per i pannelli. Buona parte di quelli dei condomini non si possono usare perchè poi trovare un accordo sul come usare la corrente prodotta è quasi impossibile; buona parte di quelli delle “case singole” che non si possono permettere di spendere 10.000 euro di pannelli, per poi spenderne altri 30-40.000 per l’auto elettrica; a questi, aggiungiamo chi non ha corrente nei garage; quelli che non hanno un garage e parcheggiano in strada; togliamo tutti quelli sopra, chi rimane? Quasi solo quelli che non hanno problemi di soldi, che hanno preso la villetta in città ma che vogliono l’aria pulita; a spese di tutti.

          • Pensa un pò che pretese: l’aria pulita a spese di tutti!! Ma che gli piglia a sti estremisti green?

  11. Io ho sempre puntato sul mercato libero possibilmente con energia green, ho un uso abbastanza intenso 5900kw annui ho incluso anche le cariche auto, ho tutto elettrico dal forno al piano ad induzione ai climatizzatori, il gas lo tengo solo per le emergenze climatiche, quando i condizionatori non c’è la fanno, sono soddisfatto dei contratti che ho sempre fatto, anche se al inizio erano un po’ più cari con il tempo si sono rilevati più economici di tanti contratti tutelati, lo so che questo momento non è dei più propensi ma se si cerca si trovano buone offerte, quindi il mio pensiero è cercare sempre dove possibile la soluzione migliore per le proprie esigenze.

  12. Oltre la pubblicità che ha fatto non vedo altro.
    “Il prezzo applicato all’energia fornita uguale per tutte le fasce orarie è fisso ed invariabile per 12 mesi dalla data di attivazione della fornitura e pari a: 0,30636 €/kWh” +perdite + trasporto + accise + iva (senza oneri del sistema grazie al governo). Dopo 12 mesi passa nel prezzo selvaggio del PUN .

    • @ Ignazio:
      forse NON è CHIARO che dopo i 12 mesi, o se il caso prima, è necessario rivedere e cambiare l’offerta, cambiando magari anche il fornitore di energia.

      • Per cambiare contratto servono almeno 3 mesi. Prima che ti accorgi che la compagnia ti fa pagare un prezzo esorbitante trascorrono altri 2 mesi di fornitura prima che ti arriva la bolletta. Cosi per 5 mesi stai nel mondo selvaggio delle tariffe pun.

        • In realtà no, di norma è la quota energia che subisce fluttuazioni, gli oneri di sistema e le tasse sono pressoché inveriate, unica cosa da tenere sotto controllo altre alla materia e ergetica, sono i costi di trasporto, ovviamente chi consuma meno di 3000kw anno dovrà ben ponderate quei costi, chi consuma molto di più quei costi incidono in minor modo perché spalmati sui kW utilizzati, per questo tante volte i conti non tornano, ma posso dire che in trent’anni e passa ho sempre monitorato le mie bollette, e sinceramente il costo della materia prima non ha avuto grosse fluttuazioni da fare lievitare le bollette in modo spropositato, se guardo andamento sono un terzo più alte, ma devo dire che ho anche raddoppiato i consumi, quindi sono abbastanza stabili, ovviamente sono contratti biennali e nessuno regala nulla, se no non ci sarebbero operatori, l’importante è non restare nel limbo e attendere offerte assurde, ma prima di ogni scadenza cercare una buona tariffa, con il proprio operatore, io sono uscito dal mercato tutelato molti anni fa, e ho ancora lo stesso operatore, si sicuramente ci sarà di meglio ma mi ha sempre trattato bene e se anche pago 10/15€ di bolletta in più non divento ne ricco ne povero, ma resto fedele e ho visto che questi el lungo termine porta i suoi vantaggi, soprattutto se il mercato internazionale impazzisce.
          Dovrebbe finalmente partire il superbonus, e ho dato piena disponibilità del tetto, nella speranza che tutto il surplus prodotto vada alla comunità, e spero vivamente lo facciano tutti in modo da renderci meno vincolati dagli altri, ma questo è un mio pensiero e non so neanche se sia condiviso da qualcuno, ma la speranza non è vana.

        • Ma non è che devi aspettare i 14 mesi per accorgerti che ti è aumentata la bolletta, lo sai fin da quando sottoscrivi il contratto per i 12 mesi a seguire. Semplicemente, quando se a circa tre mesi dalla scadenza del contratto (quindi 12 mesi da quando l’hai sottoscritto) ti metti alla ricerca di un altro fornitore, tanto è sicuro che restando col vecchio ci rimetti. Purtroppo è così.

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