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La Lotus Eletre, l’ennesimo mega-Suv

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La Lotus Eletre si svela e si aggiunge alla già ricchissima offerta di Suv elettrici presenti sul mercato. Con prestazioni all’altezza del blasone della Casa inglese.

 la lotus eletreLa Lotus Eletre: 100 kWh di batterie, da 0 a 100 in meno di 3″

Sull’estetica si può discutere (noi non ne siamo entusiasti). Ma sul tipo di pubblico a cui si rivolge la Eletre non ci possono essere dubbi. Siamo nella fascia alta del mercato, con un Suv a trazione integrale concepito su una nuova architettura dedicata a 800V, con un pacco-batterie da 100 kWh. Potenza del motore elettrico 600 Cv, con velocità di punta di 260 km/h e, ancor più impressionante, accelerazione 0-100 km/h in meno di tre secondi. Una fucilata. Quanto all’autonomia, la Lotus parla di 600 km di percorrenza media (standard WLTP), con ricarica fino a 350 kW nelle stazioni HPC. In alternativa, in AC si può usare il connettore da 22 kW. Secondo la Lotus, l’elette prende il cuore e l’anima del suo modello sportivo Emira, fuso con il DNA della prima elettrica del marchio, l’hypercar Evija.

la lotus eletre

Carrozzeria in alluminio, con parti in fibra di carbonio

Per la Lotus si tratta di una bella rottura rispetto agli schemi di vetture che hanno caratterizzato il marchio fin dai tempi di Colin Chapman. Sarà il primo Suv e anche il primo veicolo a cinque porte, oltre che il più connesso di sempre. Il prezzo non è ancora stato comunicato, ma non dovrebbe essere un problema per i super-ricchi a cui l’Eletre si rivolge. Tanto più che l’azionista di controllo di Lotus, la cinese Geely, può aprire le porte al grande mercato dei nuovi miliardari cinesi.  Naturalmente la Eletre è già predisposta per la guida autonoma, anche se la Lotus non specifica di quale livello. La parte anteriore è dotata di un sensore Lidar e gli specchietti laterali sono stati sostituiti da tre telecamere separate. Una è per lo specchietto retrovisore, uno per creare una vista a 360° e una riferita appunto alla guida intelligente. I pannelli della carrozzeria sono tutti in alluminio, rifiniti con componenti (di colore nero) in fibra di carbonio.

la lotus eletre
L’interno della Lotus Eletre, con il grande display centrale. disposto in orizzontale.

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18 COMMENTI

  1. Qua di segmenti si vedono solo suv o crossover. Sono quasi scomparsi del tutto i segmenti B e C, ma anche la A non la vedo molto bene.

  2. Ancora auto inutili e sempre più pericolose ( pesanti potenti veloci ) in mano a gente che sa solo premere l’acceleratore

  3. Diversamente dai commenti che leggo, se venisse confermato il peso di sole 2 tonnellate (dato ancora non ufficializzato) nonostante la batteria da 100 kWh questa sarebbe una delle elettriche più leggere in circolazione, anche la Skoda Enyaq 80 con batteria molto più piccola pesa di più.

    • Sarebbe anche la più leggera, ma ricordiamoci che Lotus nei bei tempi facevano auto che non pensavano oltre gli 800kg, e adesso ci ritroviamo con un bestione da 2t

      • Ma infatti colpisce che la Porsche (almeno nella prima release della Taycan) abbia deciso di mettere pacchi-batterie contenuti spiegando di non volere appesantire troppo l’auto, penalizzando le prestazioni. E invece la Lotus, che è sempre stata famosa per l’ossessione del peso (le chiamavano “le bare viaggianti” in Formula 1 ai tempi del grande Jim Clark) ora ti butta fuori un Suv con 100 kWh di batteria. Ma è tutta un’altra Lotus, con logiche (fa grande gruppo) completamente diverse.

        • In realtà l’ossessione per il peso mi pare resti, visto che si vocifera del peso di 2 tonnellate. La Porsche che tanto parla di peso vede l’ago della bilancia sforare anche i 2400 kg per la Taycan Turbo S. Dopotutto Lotus ha dato al mercato quello che il mercato vuole, suv enormi, ma ha cercato (ripeto: se le voci sono confermate) di contenere il peso nonostante le mega batterie. Ricordo che la Lamborghini Urus arriva a 2200 kg, il Porsche Cayenne va da 2000 a 2500 e la Ferrari Purosangue pure si vocifera sia sulle 2 tonnellate. Non credo altri brand riusciranno a fare meglio, soprattutto con una batteria da 100 kWh.

          Più che un tradimento sul fronte del contenimento del peso, mi sembra un tradimento nei confronti del segmento: qui il listino elettrico vedrà un moltiplicatore importante, dubito che queste elettriche saranno low cost, per la Evija si parla di 2 milioni di euro, per la Eletre di oltre 120000 euro, mentre la Lotus Elise, appena uscita dal listino, costava 54000 euro. Il listino Lotus diventa insomma per pochissime tasche, col passaggio all’elettrico è un altro brand che ha deciso di posizionarsi solo nel luxury abbandonando il premium.

          • è quello il segmento che fa fare creare guadagno alle case costruttrici , i segmenti premium e luxory sono quelli giustificano gli investimenti fatti in nuove tecnologie , sono quelli che ti permettono di aggredire il mercato che danno ampia visibilità commerciale che solo il prodotto esclusivo sa dare. Le vetture nazional popolari hanno costi e guadagni tirati all’osso e non giustificano determinati investimenti.

          • Io giro tutti i giorni con un SUV dal peso di tre tonnellate e mezza massa a vuoto e non è complicato da guidare; le due tonnellate sono un peso normale anche su molte berline

          • @Eraldo il problema non è quanto sia facile da guidare. Il problema è quanta energia serve per muovere un mezzo del genere, quando le stesse persone potrebbero muoversi consumando procapite un quantitativo molto inferiore di energia.

  4. Ogni volta che vedo uno di questi bestioni provo a convincermi che alla fine il cliente tipo è quello che in alternativa avrebbe preso un Q7, un GLS o un’altra inguardabile caldaia semovente grossa come un palazzo. Almeno questo è elettrico, e se serve a convincere il cumenda di turno a passare all’elettrico ok, almeno per ora, ma speravamo un pò tutti che la mobilità elettrica sarebbe stata l’occasione anche per pensare a nuove tipologie di veicoli.
    Fortuna che probabilmente ne venderanno pochissime, basta che non ne producano troppe in anticipo.

  5. Le macchine elettriche devono essere piccole. Chi compra SUV da 2000-2500 kg elettrici lo fa solo per mettersi in mostra, non certo per l’ambiente. Se si vuole una macchina di queste dimensioni meglio a benzina.

    • Sì, ma se togli dalla strada un SUV termico e lo sostituisci con un elettrico rimuovi 4/5 volte più inquinamento rispetto a sostituire una citycar con una elettrica.
      E di SUV purtroppo se ne vendono tanti oramai, quindi se guardiamo al vantaggio ecologico conviene comunque cominciare dai mezzi più inquinanti.
      La sostituzione di un SUV termico con un’utilitaria leggera e parca è commerciale improponibile.

      • Il ragionamento e’ corretto, ma nella produzione di una batteria da 100 Kwh (per adesso) il processo e’ molto inquinante, sapendo che chi compra questo tipo di vettura magari farà 50 km al giorno. Certo uno che ha un’Audi q8 è difficile che si compri una 500 elettrica, ma alla fine l’impoverimento della popolazione farà il suo corso

      • Mi sembra la teoria del piuttosto che niente … meglio piuttosto.
        Togliere dalle strade un mega SUV termico per farne circolare uno elettrico permette di avere un risparmio ambientale ridicolo.
        Se si vuole vedere se sentire la differenza occorre che la massa dei veicoli siano elettrici e quindi occorrono milionate di auto di segmento A, B e C.
        Per il momento le proposte si contano sulle dita di una mano, troppo poco.

  6. -ricarica fino a 350 kW nelle stazioni HPC. In alternativa, in AC si può usare il connettore da 22 kW.-

    Al di là di tutto l’interessante story-telling di questa vettura che, al pari di molte altre vetture elettriche di questo primo momento, si propone come un mezzo diciamo molto inclusivo 😂😂😂 … Insomma battute a parte sono rimasto piuttosto interessato dalla frase che ho isolato qui sopra.

    Quindi allora è vero che si può ricaricare a 22 kW in corrente alternata e a N kilowatt in corrente continua! Non dimentico la promessa che mi ha fatto qualche tempo fa il signor Massimo di interessarsi circa questo argomento… 😉

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