Superando i 300 km d’autonomia, la Nissan con la nuova Leaf pensa di vincere la remora più forte all’acquisto di un’elettrica, ovvero il panico da percorrenza. Resta lo scoglio del prezzo, 33.070 euro per la versione d’attacco, la Visia.
Poco? Tanto? Cominciamo col dire che, oltre alla base, il listino prezzi presenta altre quattro versioni: la Visia Plus (34.370 euro), la Enel Edition (36.160 euro), la Acenta (36.360 euro), la N-Connecta (37.935 euro) e la top di gamma Tekna (39.790 euro), che ovviamente si differenziano a seconda degli optional e della lussuosità degli interni. Su tutte è comunque disponibile l’e-pedal, ovvero il pedale unico con il quale si accelera e, automaticamente, si decelera e si frena la vettura (esiste comunque un secondo pedale per chi inizialmente…non si fida), oltre al caricabatterie di bordo da 6,6 kW, la gestione remota della ricarica, le luci diurne Led, il climatizzatore automatico, l’avviso di superamento di corsia, il Cruise control, il controllo angolo cieco e l’impianto audio con Bluetooth e comandi vocali. I sensori di parcheggio e la retrocamera, molto utili, sono disponibili a partire dalla versione Acenta. Quanto alla Enel Edition, offerta con una livrea dedicata, le dotazioni sono praticamente identiche a quelle dell’Acenta, con il Cruise control attivo e lo schermo da 7 pollici del NissanConnect EV compatibile sia con Apple CarPlay che con Android Auto. Solo sulla top di gamma Tekna, inoltre, è disponibile a 500 euro l’opzione che molti trovano più affascinante e avveniristica, ovvero il PropPilot Park: l’auto individua da sola il parcheggio disponibile nei paraggi e svolge automaticamente tutta la manovra, togliendo da qualsiasi imbarazzo il guidatore. In Italia la Leaf sarà in consegna prevedibilmente da primavera 2018. Guarda il listino completo
Per le elettriche si tratta sicuramente di prezzi competitivi: in termini di autonomia solo le Tesla offrono percorrenze superiori, ma con listini infinitamente più cari (anche la Model 3 avrà versioni d’attacco prevedibilmente ben al di sopra dei 40 mila euro). Tanto per dare un’altra pietra di paragone, la BMW i3 (molto ben accessoriata e con un marchio blasonato sul cofano) parte da 37.050,ma ha quasi 48 cavalli in meno e un’autonomia NEDC di 200 km. Una concorrente insidiosa potrà essere la Opel Ampera-e, il cui arrivo in Italia resta però assai nebuloso, dopo l’acquisto del marchio tedesco da parte di Peugeot-Citroen. Per la verità qualche voce dissonante sulla rete c’è stata, e non solo sulla voce-prezzo: un appassionato milanese, Selidori, sul suo blog avanza riserve sulla scelta di Nissan di insistere sul caricatore AC monofase a 6 kW, sostenendo che la concorrenza punta ormai su potenze superiori, così come viene criticata la conferma della ricarica Dc via CHAdeMo, standard molto legato al Giappone, ma di scarsa diffusione da noi.
Resta da vedere ora che cosa succederà sul mercato dell’usato, dato che la Leaf di fatto è la prima auto elettrica ad arrivare a una seconda versione: il passo in avanti tecnologico è evidente rispetto alla Leaf1 e rischia di creare anche nei valori residui delle vetture un fenomeno simile a quello che si riscontra da tempo nell’elettronica, ovvero un invecchiamento repentino dei prodotti. Secondo alcuni utenti, poi, alcune Leaf prima serie soffrivano di un degrado un po’ troppo rapido della capacità del pacco batterie. Il numero uno di Nissan Italia, Bruno Mattucci, ha detto comunque di non avere alcuna preoccupazione per il mercato dell’usato, dato che in questo momento la richiesta è superiore alla disponibilità, con un forte interesse da parte di clienti che si servono delle elettriche per entrare e parcheggiare senza problemi nei centri storici. Ma a pensarci bene proprio il rapido progresso in fatto di batterie può essere uno dei motivi che ancora tengono il grosso pubblico lontano dall’elettrico: in fin dei conti rispetto a quando fu lanciata la Leaf1, nel 2010, l’autonomia è più che raddoppiata, con pesi delle batterie praticamente costanti, mentre i prezzi di listino sono diminuiti, oltretutto con linee e aerodinamica enormemente migliorate, grazie anche al fondo perfettamente piatto che si può ottenere non avendo scarichi. Meglio aspettare una Leaf3, dunque? No, meglio provare questa, appena disponibile, e farsi un’idea diretta di quanta strada abbiano fatto i veicolo elettrici in questi anni.
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