La Lancia può rinascere elettrica? Il nuovo n.1 Luca Napolitano ne è convinto, grazie alle sinergie in casa Stellantis. Un progetto credibile? Vediamo…

La Lancia può rinascere… Nel 2025 arriva la Delta
Lo slogan scelto per definire il futuro di Lancia è “The Most Elegant Way to Protect the Planet”, ovvero “la strada più elegante per proteggere il pianeta“. Come? Napoletano, ex Fiat e ora a capo della Lancia (unico italiano a guidare uno dei tanti brand della galassia Stellantis) ha fatto qualche anticipazione al Corriere. Parlando di un vero e proprio rinascimento imperniato sul suo modello più iconico: “La Delta la vogliono tutti e non può mancare nei nostri piani. Tornerà e sarà una vera Delta: un’auto emozionante, manifesto di progresso e di tecnologia. E ovviamente sarà elettrica“. Si parla del 2025 come data di lancio. Prima, però, nel 2024 arriverà la nuova Ypsilon a sostituire un modello che attualmente costituisce l’unico prodotto della gamma. Non è chiaro se sarà un’elettrica pura, probabile di no. Solo dal 2026 tutta le nuove Lancia saranno elettriche.
La Lancia può rinascere… / Autonomia di 500 Km?
Concentriamoci per un attimo sulla Delta, allora. È verosimile pensare che nascerà sulla piattaforma che farà da base tecnica alle auto del segmento C di Stellantis, la cosiddetta STLA Medium. In grado di ospitare batterie che offrano fino a 700 km di autonomia. Difficile, però, che per questioni di peso, la Delta sfrutti tutta questa capacità: più probabile che ci si fermi a un’autonomia sui 500 km o poco più. È certo invece che si potrà contare sulle sinergie con Alfa Romeo e DS, gli altri due marchi premium di Stellantis. E che, ovviamente, si punterà su un’impostazione sportiva: “Torneremo a rivolgerci anche ad un target maschile, con età media più alta; un cliente più moderno ed europeo“, dice Napolitano. Target ben diverso dal pubblico femminile a cui ha “parlato” in questi anni la Ypsilon. “Costruiremo vetture con un grande senso di responsabilità nei confronti del mondo in cui viviamo“, promette il capo della Lancia.

Una rete di vendita leggera, sulla falsariga di Tesla
È una bella scommessa, un’opera di ricostruzione alla ricerca del tempo perduto, visto che nell’era Marchionne la Lancia era sparita dai radar (e dagli investimenti). Non c’è da ricostruire solo una gamma di modelli (si parla di una Ypsilon ibrida, della Delta elettrica e anche di un’ammiraglia a batterie sulla piattaforma STLA Large). C’è da rimettere in piedi una rete di vendita che negli anni si è ridotta al lumicino. Secondo il Corriere, Napolitano pensa ad un “modello distributivo premium, leggero ed efficiente, concentrato nelle principali città europee in sinergia con Ds e Alfa Romeo, altri brand Stellantis. Niente capillarità sul territorio, né showroom d’effetto monomarca“, ma piuttosto un innovativo processo di vendita on line. Un modello che ricorda da vicino la strada tracciata da Tesla, con pochi saloni e centri di assistenza (in Italia il marchio americano ne ha sei in tutto). E gran parte del lavoro fatto on-line.
SECONDO NOI. Che dire? Io speriamo che me la cavo. Vedere la Lancia rinascere è sempre una nuova notizia, ma il progetto appare in ritardo di qualche annetto. Da più parti (anche da noi) si era detto in tempi non sospetti che questo marchio, ridotto ai minimi termini, era il contenitore ideale per una gamma elettrica di FCA. Nel 2025 il mercato delle elettriche sarà affollatissimo e occorre arrivare con qualcosa che sia veramente peculiare. Vedremo se sull’asse Parigi-Torino sapranno stupirci…
Tutto molto bello, ma con quale costo per il pubblico? Sono quasi certo che se mai questo prodotto verrà realizzato, vedremo schiere di utenti che volevano la macchina da rally per uso stradale, con le performance di un motore a combustione, con l’elettronica di uno space shuttle e dal costo di una utilitaria … Il tema secondo me è un altro, l’accesso a questi mezzi per un utente medio, nel caso in questione il nome Lancia, come anche Alfa, ecc evoca un passato ed una storia motoristica, purtroppo non più percorribile, non solo per via della direzione inevitabile verso cui andranno incontro tutti i mezzi di trasporto in tema di mobilità sostenibile, ma anche per le stesse capacità che le aziende hanno ed avranno di produrre fattivamente tali prodotti a costi abbordabili, non dimenticando che senza una infrastruttura intorno, capillare il tutto sarà solo una bolla di sapone. Vero è che si cominciano a intravedere timidi segnali con prodotti come la Dacia, dai costi più umani, (ma una Spring non è e non sarà mai una Delta ovviamente, anche dal punto di vista prezzo), mi auguro che da qui al 2026, molte più case amplino il ventaglio di modelli economicamente accessibili. Ma su Lancia, proprio per ciò che evoca e per le aspettative che ci sono, soprattutto con un modello come Delta, dubito fortemente che un prezzo d’attacco posso attestarsi al di sotto della 45/50.000 euro. Anche casa Ford in una recente intervista, si pone come obiettivo, il costo finale per l’utenza, e si interroga come realizzare dei processi produttivi futuri che generino comunque profitto ma non mandino in banca rotta l’utenza, il problema è complesso a cominciare dal reperimento delle materie prime al momento localizzate per lo più nei paesi asiatici….insomma speriamo bene, il futuro è complicato ed incerto, Stellantis sembra sulla carta più concreta del precedente gruppo, ma ancora di piano industriale non se ne vede traccia, anche se tutto rimane sempre molto relativo, ricordo ancora di piani annunciati, presentati e puntualmente disattesi…. auguri Lancia e buona fortuna
Non sono mai stato un amante lancia, però ridurla alla Ypsilon mi ha fatto veramente male, non si può stracciare un marchio che ha fatto la storia, ed ora sono fortemente in ritardo la Delta gli appassionati del marchio la aspettano da sempre, che senso ha avuto tutto questo ritardo, era da proporla già oggi anzi prima.
Vedremo solo il tempo tirerà le conclusioni.
Stesso discorso vale anche per alfa romeo che ho avuto e amato, ma quando era alfa alfa.
Ottima idea far rinascere il marchio Lancia …
Ma come ?
Il modello innovativo “tipo Tesla” funziona solo se
-hai prodotto innovativo tipo Tesla
-hai una affidabilità tipo Tesla
-hai una esperienza d’uso tipo Tesla
in caso contrario diventa solo una fabbrica di clienti arrabbiati .
Meditate gente meditate
Target maschile, cliente europeo, età media più alta, più moderno ed europeo. Sono io, buongiorno, piacere di conoscerla. La Delta con 500 km di autonomia non mi interessa. La voglio con 700 km e batterie allo stato solido (come su Nio) o al grafene (come GAC Aion), trazione integrale configurabile (come su Model 3 Performance), altrimenti potete tenervela. Ci rivediamo nel 2025.
P.s.: non provateci nemmeno a proporre un’auto che abbia da offrire solo estetica e zero innovazione perché gli amanti del genere (tra cui il sottoscritto) non la prenderebbero benissimo. Delta è sinonima della migliore tecnologia disponibile sul mercato votata al massimo delle prestazioni, con soluzioni originali mai viste prima. Provateci solamente a proporre una operazione nostalgia stile Renault 5 e sarete sommersi dai fischi.
Mi metto in coda al suo commento solo per scriverle che lo condivido. L’unica cosa che vorrei in più rispetto a quanto chiede sarebbe un sequenziale meccanico con minimo due e massimo tre rapporti e quick shifter ovviamente sia in salita sia in scalata. Oltre al divertimento, quasi certamente ne gioverebbero anche i consumi e la relativa autonomia autostradale. Fatto questo, ovviamente sognando la versione kattivissima, l’ E-Deltone sarebbe perfetto.